Legge di stabilità 2016: LA SCHEDA DI LETTURA DELLA UIL SCUOLA

07 GENNAIO 2016 

Legge di stabilità 2016

LA SCHEDA DI LETTURA DELLA UIL SCUOLA 

Come noto, il disegno di Legge di Stabilità 2016 (ex Legge Finanziaria), è stato approvato dal Senato della Repubblica, in prima lettura, il 21 novembre u.s., con voto di fiducia in un articolo unico comprendente 557 commi.

Il testo ha subito ulteriori numerose modifiche in Commissione nel corso della seconda lettura presso la Camera dei Deputati, dove i commi sono diventati 999. La terza e definitiva lettura da parte del Senato è avvenuta il 22 dicembre ed ora la legge è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.302 del 30-12-2015 – Suppl. Ordinario n. 70.

Per informazione  diamo indicazioni che riguardano direttamente o indirettamente la scuola, senza prendere in considerazione, in questa sede, tutti gli aspetti più generali che ci riguardano come cittadini e lavoratori.

DECRETO MILLE PROROGHE 2016….come inizio non è male!

Scuola, governo rinvia di un anno adeguamento a norme antincendio: manca decreto del ministero dell’Interno

Decreto “mille proroghe 2016”
(DECRETO-LEGGE 30 dicembre 2015, n. 210)

Questo strumento legislativo, nato come misura “eccezionale”, volto a prorogare disposizioni che sarebbero scadute con la fine dell’anno in corso o comunque subito dopo, viene riproposto puntualmente da undici anni e fu inventato dal Governo Berlusconi-Tremonti e promulgato dal Presidente Ciampi.

L’edizione di quest’anno consta, alla sua nascita, di 13 articoli e 53 commi complessivi: un “trenino” abbastanza snello alla partenza, ma di cui si ignora, noi semplici cittadini, ma – quel che è peggio – sicuramente anche “il legislatore”, quanti “vagoncini” vi saranno agganciati nelle varie stazioni (1ª lettura, ancora non assegnato, alla Camera o al Senato, alle Commissioni e all’Aula; 2ª lettura, nell’altro ramo del Parlamento, con le stesse modalità; eventuale voto di fiducia posto dal Governo).

Sta di fatto che mai il “mille proroghe” è entrato in Parlamento e ne è uscito indenne: la prima edizione, per esemplificare, era partita con 40 articoli ed era arrivata con 82 (e non abbiamo avuto il cuore di contare i commi), e le altre edizioni non sono state da meno, con perversioni linguistiche probabilmente corrette etimologicamente ma incomprensibili ai più: “ Art. 39-viciesquinquies o Art. 39-undetricies”…

Nell’attuale stesura del decreto-legge i provvedimenti che riguardano le scuole sono il comma 2 dell’art- 4 che, in attesa di un decreto del ministero dell’interno non ancora emanato, proroga di un anno il termine per l’adeguamento delle scuole alle norme antincendio e tre commi dell’art. 7 “Proroga di termini in materia di infrastrutture e trasporti”: l’8, il 10 e l’11, tutti riguardanti l’edilizia scolastica di cui si pospongono alcune scadenze perché la realizzazione delle opere ivi previste è in ritardo soprattutto per macchinosità burocratiche.

Per informazione riportiamo il sommario dell’odierno articolato:
Art. 1 – Proroga di termini in materia di pubbliche amministrazioni
Art. 2 – Proroga di termini in materia di giustizia amministrativa
Art. 3 – Proroga di termini in materie di competenza del Ministero dello sviluppo economico
Art. 4 – Proroga di termini in materie di competenza dei Ministeri dell’interno e della difesa
Art. 5 – Proroga di termini in materia di distretti turistici
Art. 6 – Proroga di termini in materie di competenza del Ministero della salute
Art. 7 – Proroga di termini in materia di infrastrutture e trasporti
Art. 8 – Proroga di termini in materia di competenza del Ministero dell’ambiente, della tutela del territorio e del mare
Art. 9 – Proroga di termini in materia di competenza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
Art. 10 – Proroga di termini in materia economica e finanziaria
Art. 11 – Proroga di termini relativi a interventi emergenziali
Art. 12 – Credito d’imposta per promuovere la tracciabilità delle vendite dei giornali e la modernizzazione della rete di distribuzione e vendita della stampa quotidiana e periodica
Art. 13 – Entrata in vigore

Caro Matteo

la tradizione popolare in una vecchia filastrocca recita che “la Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte“….

Ebbene, secondo tradizione abbiamo voluto che la Befana del Pubblico Impiego della UIL, giungesse qui puntuale!

I lavoratori che rappresentiamo ti hanno portato in dono “cenere e carbone”! E’ ciò che hai meritato!

Con questo gesto noi intendiamo ricordarti i torti subìti nel corso dell’anno appena trascorso, di certo “non poco esterrefatti per tutti i tuoi misfatti”!

E se la Buona Scuola costituisce il più imbarazzante gonfalone della nostra profonda indignazione, la nequizia delle Tabelle di equiparazione della Ministra Madia la segue a ruota, assieme ad una “riforma” che tale non è .

Tutte operazioni destinate ad incidere pesantemente sul destino delle persone, sulla professionalità di tanti lavoratori nonché a produrre conseguenze negative sulla qualità dei servizi offerti al cittadino, generando un’inevitabile lesione di molti diritti costituzionalmente garantiti.

Ma la scelta con cui si realizza l’apoteosi del malfatto, è rappresentato dal mancato rinnovo del Contratto a circa 3 milioni di dipendenti pubblici!

Caro Matteo, sei fuori legge: la Corte Costituzionale ha emesso un verdetto inoppugnabile con il quale è stato sancito il diritto alla ripresa della contrattazione per i dipendenti del Pubblico Impiego e ulteriormente legittimato a livello costituzionale, l’azione sindacale e i diritti di rappresentanza sindacale.

Non si tratta solo della sottrazione del potere di acquisto dei lavoratori pubblici che per ogni anno di blocco contrattuale hanno visto andare in fumo ben 2.800 euro, senza parlare dei numerosi incrementi nella tassazione locale, conseguenze di tagli scellerati, che hanno ulteriormente ridotto le finanze delle famiglie. Si tratta della dignità e del rispetto che questi lavoratori meritano.

Tu hai dimostrato di non avere alcun rispetto per i “tuoi” lavoratori, comportandoti come il peggiore dei datori di lavoro!

“Cenere e carbone” sono ciò che ti meriti.

Fuori di metafora, è arrivato il momento di:

a) dare conto ai lavoratori del Pubblico impiego con l’immediata apertura del contratto collettivo di lavoro che consente di ridare dignità e definire retribuzioni adeguate;

b) riprendere le relazioni sindacali, dando piena attuazione ad una legge dello stato, quella che definisce il grado di rappresentatività dei sindacati con cui il Governo deve trattare;

c) modificare la legge come la 107 che tra contraddizioni e difficoltà varie rischia di indebolire la scuola pubblica statale in favore di quella privata;

d) predisporre un piano di rilancio delle Amministrazioni Centrali attraverso un reale potenziamento dei diversi Fondi al fine di rendere qualitativamente migliore il servizio alla collettività;

e) responsabilizzare concretamente la dirigenza pubblica conferendole la piena autonomia gestionale prevista dalla legge, liberandola dalla sudditanza politica che le impedisce il regolare espletamento delle attività istituzionali;

f) aumentare la dotazione del Fondo Sanitario Nazionale, inadeguato per garantire i livelli essenziali di assistenza e sbloccare le assunzioni dei dipendenti pubblici per garantire ai cittadini servizi efficienti e di qualità;

g) ridare ai settori come gli enti di ricerca e Università, nonché alle Accademie e Conservatori, motori di sviluppo ed innovazione nonché produttori di PIL la giusta rilevanza politica ed economica al fine di poter esprimere le loro potenzialità di crescita e rilancio del Paese più bello del mondo.

Attendiamo le risposte. La UIL non assisterà inerme alla distruzione della Pubblica Amministrazione, non consentirà lo smantellamento della macchina pubblica. Questo deve essere chiaro!

Alla cenere e al carbone di oggi, seguiranno le azioni e le mobilitazioni intese a salvaguardare i diritti dei lavoratori e dei cittadini.

Le categorie del Pubblico Impiego della Uil ti lasciano il proprio dono e NON ti ringraziano di quanto hai fatto per 3 milioni di lavoratori, fedeli servitori dello Stato.

Un caro saluto Matteo …. Buona Befana!