SENTENZA DELLA CASSAZIONE: I DOCENTI A TEMPO DETERMINATO HANNO DIRITTO ALLA PIENA EQUIPARAZIONE DEL TRATTAMENTO RETRIBUTIVO A QUELLO DEI DOCENTI A TEMPO INDETERMINATO

Segnaliamo la recente sentenza della Cassazione a favore del personale della Scuola ove viene ribadito la parità di trattamento tra il personale docente a tempo determinato con un forte impatto anche ai fini della ricostruzione di carriera.

Scuola: i docenti a tempo determinato hanno diritto alla piena equiparazione del trattamento retributivo a quello dei docenti a tempo indeterminato. La sezione lavoro della Corte di Cassazione, con ordinanza n. 38100 del 29 dicembre 2022, è intervenuta in materia di pubblico impiego, affermando il principio che, in applicazione della Clausola 4 dell’Accordo Quadro sul lavoro a tempo determinato del 18 marzo 1999, attuato dalla Direttiva 1999/70/CE del 28 giugno 1999, relativa al Principio di non discriminazione, i docenti a tempo determinato hanno diritto, a parità di condizioni di impiego, alla piena equiparazione del proprio trattamento retributivo a quello del personale assunto come docente con contratto a tempo indeterminato ed alla conseguente ricostruzione della loro carriera agli effetti economici.

Presso le sedi della Federazione UIL Scuola RUA,  Catania info, consulenza ed assistenza, gratuita per gli iscritti.

PROGRESSIONE ECONOMICA DELLA CARRIERA

Lettera aperta alla cortese attenzione dei sigg,ri docenti ed Ata.  LORO SEDI
Come sapete, con la ricostruzione di carriera, si vengono a sistemare i servizi preruolo
*statali* pari o superiori a 180 gg prestati a seguito di supplenza effettuata con il titolo
di accesso valido.
Questi servizi vengono riconosciuti, a livello giuridico ed economico, i primi 4 anni per
intero più i 2/3 dei successivi e, a livello solo economico, i rimanenti 1/3.
Ad esempio se si hanno 10 anni di preruolo *statale* dopo la ricostruzione di carriera
avremo ai fini giuridici ed economici 4 anni interi più i 2/3 dei restanti 6 anni, cioè 4
anni per un totale di *8 anni ai fini giuridici ed economici*. Il restante 1/3 verrà valutato
in modo diversificato a seconda del ruolo ricoperto nella scuola.
Successivamente, infatti, dopo il 16° anno di servizio per docenti laureati della Scuola
secondaria di secondo grado; dopo i 18 anni di servizio per i docenti di scuola primaria,
infanzia, della scuola media e per i docenti diplomati delle scuola secondaria superiore
e dei coordinatori amministrativi; dopo i 20 anni per il personale ATA e dopo i 24 anni
per i docenti dei conservatori di musica e delle accademie, automaticamente, la
posizione stipendiale si riallinea riammettendo i servizi considerati solo a livello
economico, cioè il rimanente 1/3 verrà valutato anche a livello giuridico ed
economico. Quindi nel caso di ricostruzione precedente esposto dagli 8 anni
riconosciuti precedentemente si passa ai *10 anni* riconosciuti per intero ai fini
giuridico-economici validi per normalizzare la posizione stipendiale ai fini degli scatti.
Questo è un *automatismo* ma se qualcuno rileva, ed è molto probabile, che
non è avvenuto può presentare la domanda di seguito riportata alla scuola di
servizio ed alla ragioneria territoriale dello stato di competenza.
Fraterni saluti. s.m.

p.s.quanto su esposto si riferisce alla “”normale”” sequenza.

Sentenze già favorevoli, a seguito mirati ricorsi , su patrocinio dei ns avvocati sia a livello nazionale che a livello delle strutture territoriali 

hanno statuito che i servizi pre ruolo vanno computati già da subito per intero.!!!!!!

Per info ed assistenza, è possibile contattare la segreteria territoriale di Catania-

Leggi tutto “PROGRESSIONE ECONOMICA DELLA CARRIERA”

Applicazione CCNL 2019/2021 al personale scolastico già cessato dal servizio. DISPOSIZIONI OPERATIVE

Come noto, con l’Accordo per il rinnovo del CCNL 2018/2021 – parte economica – sottoscritto l’11 novembre u.s., il personale scolastico in servizio percepirà gli aumenti e l’adeguamento stipendiale già con la mensilità del mese di dicembre.

Diversamente, il personale cessato dal sevizio nel corso di vigenza del rinnovo contrattuale (2019/2020/2021/2022) potrà vedersi riconosciuti i benefici economici solo attraverso l’aggiornamento del rispettivo inquadramento economico (compito questo che spetta alla scuola) e, solo dopo che lo stesso sarà vistato dagli Organi di Controllo (Ragioneria provinciale dello Stato), potrà essere inviato all’INPS per la liquidazione delle spettanze (adeguamento della pensione e del trattamento TFR/TFS).

Discorso del tutto analogo vale per tutto il personale collocato in quiescenza negli anni 2016/2017/2018 ai quali spettano gli arretrati del CCNL 2016/2018 e la liquidazione solo relativa all’anno di servizio, effettivamente svolto.

P.Q.S., con la presente riteniamo opportuno informare gli interessati che occorre presentare  specifica richiesta diretta alla scuola di ultimo servizio prima della cessazione del rapporto di lavoro. Presso questa segretaria territoriale è possibile richiedere consulenza ed  eventuale assistenza nella compilazione dei moduli appositamente predisposti.

s.mavica, segretario

Settore Scuola – Risorse contrattuali: INCONTRO ARAN.

 “””gli squali della politica non distinguono o diversificano la loro preda. esigiamo il diritto di cittadinanza: cittadini e non sudditi.””””

L’ARAN RENDE NOTE LE CIFRE DISPONIBILI PER RINNOVARE IL CONTRATTO SCUOLA
RISORSE TOTALMENTE  INSUFFICIENTI.
PER LA UIL SCUOLA NON CI SONO LE CONDIZIONI PER SOTTOSCRIVERE ALCUN ACCORDO
Oggi si è svolto presso la sede dell’ARAN il quinto incontro per il rinnovo del CCNL 2019/2022, con il seguente ordine del giorno:“Settore Scuola – Risorse contrattuali”
Nell’introdurre i lavori, il dott. Mastrogiuseppe ha illustrato le risorse a disposizione per il rinnovo del CCNL Scuola, la cui vigenza è scaduta il 31 dicembre 2021. Le stesse rivengono dagli accantonamenti effettuati con le Leggi di Bilancio del 2019, del 2020 e del 2021, a cui si sono aggiunte quelle disposte, sempre con Legge di Bilancio, per il 2022. Queste ultime finalizzate a finanziare il salario accessorio attribuibile al personale con la contrattazione decentrata di istituto.
La dotazione complessiva supera di poco i 2 miliardi di €. Ripartendo le stesse per 13 mensilità e sulla base degli addetti del settore ( oltre un terzo dei dipendenti pubblici), equivale ad un aumento medio mensile, lordo pro-capite,   di 97.15 €, a cui va sottratta la quota dell’elemento perequativo previsto dal CCNL in atto (10.43 €, somme già in godimento), per cui l’aumento reale si attesta a 86.7 € lorde pro-capite.
Il comparto Scuola, anagrafato al 31dicembre 2018, consta di 936.065 docenti e di 209.492 ATA.

Leggi tutto “Settore Scuola – Risorse contrattuali: INCONTRO ARAN.”

MANCATO PAGAMENTO REGGENZE D.S.G.A. La UIL Scuola: Giusta mercede e riconoscimento del lavoro svolto, prestazioni di alto livello ed impegnative lo stato deve erogare la giusta mercede.

La Segreteria nazionale UIL Scuola, preso atto del mancato pagamento del compenso di cui all’art. 19, comma 5 bis, del D.L. 6 luglio 2011, n. 98, spettante ai DSGA in reggenza su due scuole, con propria nota dell’01 febbraio u.s. dopo altri solleciti effettuati per le vie brevi, ha evidenziato alla Direzione Generale del Personale del Ministero dell’Istruzione (DGPER) la problematica chiedendo un immediato intervento per la risoluzione del caso proposto.
Nel merito, il CCNL stipulato il 10.11.2014 all’art. 2 statuisce che: “1. Per gli anni scolastici 2012-2013 e 2013-2014, al DSGA che copra o abbia coperto posti assegnati in comune con più istituzioni scolastiche, per effetto delle misure di razionalizzazione di cui all’art. 19, commi 5 e 5-bis del D.L. n. 98/2011, compete, per i periodi di copertura dei relativi posti, una indennità mensile fissa e ricorrente, corrisposta per dodici mensilità, avente natura accessoria, di Euro 214,00 mensili lordi….(omissis) 4. Con ulteriore sessione negoziale, gli effetti del presente accordo potranno essere estesi anche ai successivi anni scolastici, ai sensi della normativa richiamata al comma 3.”.

Leggi tutto “MANCATO PAGAMENTO REGGENZE D.S.G.A. La UIL Scuola: Giusta mercede e riconoscimento del lavoro svolto, prestazioni di alto livello ed impegnative lo stato deve erogare la giusta mercede.”

INCONTRO SINDACATI -MINISTRO BIANCHI SU NUOVO CONTRATTO Turi: serve una Fase 2 per la scuola
Un contratto chiaro, nuove relazioni sindacali, un provvedimento specifico per organici, precariato e (ri) finanziamento del contratto.


Questo contratto si colloca in una dimensione politica totalmente diversa da quella di poco più di una settimana fa – si apre con il diretto riferimento al quadro costituzionale dopo l’elezione del presidente della Repubblica, l’intervento di Pino Turi, questa mattina durante l’incontro con il ministro Bianchi, sull’atto di indirizzo per il personale della scuola.
La scuola è un grande sistema nazionale che tiene insieme il paese. É l’ultima grande infrastruttura del Paese – il richiamo alle parole del ministro Bianchi è voluto perché – sottolinea Turi – bisogna creare le condizioni per sottoscrivere un contratto nazionale per la scuola in un momento molto delicato. Va superato concretamente, con soluzioni condivise il clima di esasperazione che si avverte forte nelle scuole.
Non è utopia guardare ad un nuovo umanesimo attento alla relazione insegnante- studente, capace di mettere guardare al sistema istruzione nel suo complesso, adatto a metterlo in sicurezza dalle sirene della scuola-azienda.
Serve una fase 2 per la scuola.
E’ questa la proposta lanciata da Turi.
Non siamo per gerarchizzare la scuola, né per firmare un contratto tecnocratico – ha detto.
C’è bisogno di guardare alla scuola in modo ampio, il nuovo contratto deve definire diritti e obblighi in un testo che sia rispondente all’oggi, chiaro e applicabile.
Inevitabile il richiamo al non-contratto sulla mobilità firmato da una sola sigla.

Leggi tutto “INCONTRO SINDACATI -MINISTRO BIANCHI SU NUOVO CONTRATTO Turi: serve una Fase 2 per la scuola
Un contratto chiaro, nuove relazioni sindacali, un provvedimento specifico per organici, precariato e (ri) finanziamento del contratto.”

COMUNICATO UNITARIO SCUOLA / Dopo lo sciopero: nuove relazioni sindacali e una attenzione dalla politica che non sia solo spot.

DOPO LO SCIOPERO /GRAZIE A 100 MILA LAVORATORI CHE HANNO FATTO SENTIRE LA LORO VOCE
Il confronto politico deve servire per risolvere i problemi non per analizzarli.
Sindacati scuola: servono nuove relazioni sindacali e una attenzione dalla politica che non sia solo spot. 
E’ tempo di decidere. Serve visione strategica. La parola passa al Ministro e al Governo.

E’ un grazie ai 100 mila lavoratori che, con il sacrificio economico di una giornata lavorativa, hanno riattivato l’attenzione sui temi della scuola – quello che i Segretari generali di FLC CGIL, UIL Scuola, Snals- Confsal e Gilda Unams – esprimono dopo lo sciopero del 10 dicembre i cui dati si rivelano in crescita (raggiungendo quasi, con l’8%, il risultato dello sciopero del 2016 che si attestò al 9%).
Con lavoratori e studenti abbiamo riacceso i riflettori sulla scuola, ma non solo.
La protesta del personale della scuola è stato il segnale, l’allarme di un malessere più diffuso del mondo del lavoro sempre più marginalizzato dalle forze politiche.
Siamo in una settimana cruciale nell’iter della manovra. In queste ore i partiti stanno misurandosi in sede di emendamenti parlamentari. Una giusta riflessione che dovrebbe portare a soluzioni strategiche e non ‘pezze’ su un abito mal riuscito.
Nel confronto politico e negli incontri che abbiamo avuto – osservano i segretari generali dei quattro sindacati scuola – è unanime la valutazione negativa che le forze politiche hanno fatto sulla politica scolastica di questo governo, tanto che si preannuncia un maxiemendamento sulla scuola che raccoglie tutte le forze di maggioranza.

attachments:COM – sindacati scuola dopo sciopero 141221

Leggi tutto “COMUNICATO UNITARIO SCUOLA / Dopo lo sciopero: nuove relazioni sindacali e una attenzione dalla politica che non sia solo spot.”

Lo sciopero della scuola apre la vertenza Paese. Il 16 dicembre SCIOPERO GENERALE PROCLAMATO DA CGIL E U I L

 

IL 10 DICEMBRE HA SCIOPERATO LA SCUOLA, DIRIGENTI SCOLASTICI, DOCENTI  E ATA.
IL 16 SCIOPERO GENERALE PROCLAMATO DA CGIL E UIL.
Nessun investimento sul lavoro delle persone.
I redditi più bassi penalizzati dalle scelte fiscali.
Un governo nato per ridurre le disuguaglianze, con questa manovra le allarga.

CGIL E UIL hanno deciso di indire lo sciopero generale di tutte le categorie di lavoratori pubblici e privati per protestare e chiedere una inversione delle politiche del Governo che sino ad ora hanno ricalcato quelle neo liberiste degli ultimi venti anni in cui a pagare sono stati lavoratori dipendenti e i pensionati.

Come è noto la FLC Cgil e la UIL Scuola, insieme a Snals e Gilda, hanno già proclamato lo sciopero generale della scuola che ha funzionato da detonatore della più ampia manifestazione di dissenso politico che attiene allo sciopero generale.

lA NS è AZIONE DI CORAGGIO NELL’ESERCIZIO DEL MAGISTERO SINDACALE DI RAPPRESENTANZA, TUTELA E DIFESA DELLO STATO DI DIRITTO DI TUTTI I LAVORATORI.

Nessuno si illuda di contarci, pesarci e non tenerci in considerazione….anche la rappresentazione di manifestazione del dissenso, anche una semplice rivendicazione…è sempre meritevole di ascolto e il decisore politico non deve giudicare o imporre la propria supremazia ma ha il dovere di porre rimedio.

 

FLC Cgil, UIL Scuola, Snals-Confsal, Gilda >>>> COMUNICATO STAMPA: Proclamazione dello stato di agitazione

FLC Cgil, UIL Scuola, Snals-Confsal, Gilda >>>> COMUNICATO STAMPA: Proclamazione dello stato di agitazione.

Risorse per il rinnovo del contratto.  rinnovo del contratto. superamento delle incursioni legislative in tema di contratto . Organici, precari, personale Ata . Patto per la Scuola . centralità della didattica e alla comunità educante. Netto no ad ogni forma di autonomia differenziata 

La nota ufficiale a firma dei quattro Segretari generali, partita ieri sera, interrompe dunque le relazioni sindacali con il ministero dell’Istruzione e apre la strada a forme ampie di mobilitazione. La convocazione del ministro fissata per domani andrà aggiornata in un nuovo confronto di natura formale che includa i temi della protesta in atto.

Non è esclusa alcuna forma di protesta compreso lo sciopero – sottolineano i segretari generali – che viene considerato uno strumento e non un obiettivo perché non c‘è alcuna intenzione di accentuare le spaccature presenti nel Paese, né di minare la necessaria coesione sociale in un momento difficile e in una trattativa complessa ma serve la disponibilità e la volontà politica di giungere a soluzioni condivise, sia economiche che giuridiche, che riguardino l’insieme del personale della scuola che ora appaiono veramente troppo lontane e disattese dalla legge di Bilancio.

Risorse per il rinnovo del contratto, quelle da inserire nella Legge di Bilancio e interventi normativi destinati al personale, per l’eliminazione di vincoli e strettoie burocratiche, sono i nodi da scogliere.

Il rinnovo del contratto è uno dei punti centrali: «Il CCNL 2016-2018 – si legge nella nota inviata – già scaduto al 31/12/2018, è stato formalmente disdettato ma le risorse stanziate per il rinnovo nella legge di Bilancio 2022 sono assolutamente insufficienti per concludere la trattativa e contengono vincoli inaccettabili che ostacolerebbero qualunque conclusione positiva del negoziato contrattuale. Occorrono inoltre risorse aggiuntive per ridurre il divario esistente tra le retribuzioni del settore, a parità di titoli di studio, alla media di quelle del comparto pubblico».

segreteria territoriale Uil Scuola  Catania. s.mavica, segretario

Leggi tutto “FLC Cgil, UIL Scuola, Snals-Confsal, Gilda >>>> COMUNICATO STAMPA: Proclamazione dello stato di agitazione”

SCUOLA “”Legge di bilancio:”” Stato di agitazione e tentativo di conciliazione


  • In allegato la notifica ufficiale inviata al Ministero del Lavoro, al Ministero dell’Istruzione e alla Commissione Garanzia, relativa alla proclamazione dello stato di agitazione e alla richiesta di esperimento di tentativo di conciliazione a nome di UIL Scuola, FLC Cgil, Snals e Gilda.
    Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Funzione Pubblica
    Al Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali
    Al Ministero dell’Istruzione
    Alla Commissione di Garanzia
sul diritto di sciopero nei servizi pubblici
    Oggetto: Proclamazione dello stato di agitazione nel Comparto Istruzione e Ricerca – settore scuola – e richiesta di esperimento di tentativo di conciliazione ai sensi dell’art. 11 dell’Accordo sulle norme di garanzia dei servizi pubblici essenziali e sulle procedure di raffreddamento e conciliazione in caso di sciopero sottoscritto in data 2 dicembre 2020 in attuazione della legge 146/90.
  • LA NOTA E LE MOTIVAZIONI:  Tentativo di conciliazione

Turi: sulla scuola si apre una questione politica che poniamo al ministro.

Nel corso dei 14 giorni che il Governo ha impiegato per trasformare la bozza (28 ottobre) nel testo ufficiale inviato alla Camere per l’approvazione, il quadro della scuola è rimasto desolante: si è deciso di non investire.

Una scelta profondamente sbagliata a cui si aggiunge un modo di precedere inedito: per dare risorse al sistema scuola bisogna dire, non solo che chi li prende li merita, con dedizione, ma anche che gli altri sono degli inetti ed è giusto non dargli nulla – denuncia il segretario generale della Uil Scuola.

Una considerazione pubblica, ufficiale, inserita in un documento dello Stato – precisa Turi, relazione tecnica di accompagnamento alla legge di Bilancio – dove si spostano risorse come in un gioco di scacchi, a parità di spesa, facendo cadere rovinosamente questa o quella pedina.

Andiamo al punto: per retribuire l’indennità di posizione dei dirigenti scolastici viene attuata una distrazione di fondi prelevati dal capitolo di spesa per la valorizzazione del personale docente. Si leva ai docenti per dare ai dirigenti: venti milioni di euro destinati al fondo dei dirigenti. Fondo che – spiega Turi – andava giustamente integrato, ma con soldi aggiuntivi.

La giustificazione della scelta è stata trovata nel modo peggiore, nelle tre cartelle, della relazione politica di accompagnamento alla Manovra.

Esattamente: «le funzioni dei dirigenti scolastici, esaltata la complessità del profilo ed acclarato l’isolamento professionale in cui operano».

Tradotto: i collaboratori di presidenza, direttori amministrativi, assistenti amministrativi, sarebbero figure incapaci di fornire un adeguato supporto operativo sotto ogni aspetto.

COM – relazione tecnica Manovra – 141121

Leggi tutto “Turi: sulla scuola si apre una questione politica che poniamo al ministro.”

Contratto Scuola / UIL: apriamo la strada. Il primo investimento da fare è sulle persone. >>> LE PROPOSTE.


Nel mare magnum di risorse annunciate quelle per il contratto scuola rischiano di rimanere quelle di sempre: poche e a rate.
Contratto Scuola / UIL: apriamo la strada.
Il primo investimento da fare è sulle persone.
 Stipendi uguali per i diversi ordini di scuola; uguale trattamento per il personale di ruolo e a tempo determinato; diritto alla disconnessione; aumenti a tre cifre: sono alcune delle richieste Uil Scuola per il nuovo contratto.
Non esiste alcuna motivazione per la quale si applicano ai docenti stipendi diversi in funzione dei diversi ordini di scuola – osserva Pino Turi. Va introdotto, nella scuola della post pandemia, uno spirito nuovo che riequilibri i trattamenti in essere, puntando anche ad unificare i trattamenti economici tra i diversi gradi di scuola.
È inoltre necessario che il rinnovo del contratto stabilisca una parità giuridica ed economica tra il personale con contratto a tempo determinato e indeterminato – sottolinea il segretario generale Uil scuola. Si tratta di squilibri strutturali a cui va posto rimedio con le risorse straordinarie del PNRR che devono servire per questo.
Il rinnovo del contratto deve innanzitutto tradursi nella volontà di mettere a sistema gli investimenti: il primo è quello sul personale. Le risorse del PNRR non vanno a finanziare la spesa corrente, come le retribuzioni. Oggi, per ottenere un aumento di stipendio, almeno a tre cifre, occorrono risorse sufficienti che vanno stanziate già a partire da questa manovra di Bilancio.

COM linee guida per contratto scuola – 281021

Leggi tutto “Contratto Scuola / UIL: apriamo la strada. Il primo investimento da fare è sulle persone. >>> LE PROPOSTE.”

Pagamento stipendi COVID: resta negativo il giudizio della UIL Scuola.


Pagamento supplenti “COVID”
Ancora una volta ricadute negative sulla comunità educante
Il 18 novembre si è svolto l’incontro tra la Direzione delle risorse finanziarie del Ministero e i sindacati avente come oggetto il pagamento degli stipendi ai supplenti del c.d. organico COVID.
Nel corso della riunione i rappresentanti dell’Amministrazione hanno informato le Organizzazioni Sindacali che, a partire dal 19 e fino alle ore 18.00 del 23 novembre, sarà possibile progressivamente, da parte delle scuole, autorizzare e abilitare i pagamenti.
Un rimpallo di responsabilità tra MI e MEF che di fatto ha portato ad una situazione di stallo che ha lasciato per mesi migliaia di supplenti senza stipendio.
Questi pagamenti, ha comunicato il ministero, saranno gestiti attraverso un’emissione speciale prevista per il prossimo 25 novembre e l’esigibilità dei pagamenti dovrebbe avvenire entro il mese di novembre.
Si dovrebbe così concludere  positivamente una vicenda che la UIL scuola aveva denunciato per tempo quando alcuni Uffici scolastici Regionali (Toscana, Abruzzo, Friuli, Molise, Lazio, Emilia Romagna, Calabria), avevano addirittura comunicato alle scuole di non procedere a nomine su posti c.d. COVID.
Nelle previsioni di spesa è mancata la copertura iniziale e quella per eventuali sostituzioni per lunghi periodi, come maternità e congedi parentali, in quanto il budget assegnato per le sostituzioni è stato molto limitato e non ha consentito sforamenti.

Pagamento contratti COVID nota MI

Leggi tutto “Pagamento stipendi COVID: resta negativo il giudizio della UIL Scuola.”

TURI: CONFRONTO E FIDUCIA SARANNO LE PAROLE CHIAVE. NOSTRA AZIONE SARÀ LEALE E DI MERITO.

CONTE IN CONFERENZA STAMPA: LUCIA AZZOLINA MINISTRO SCUOLA, MANFREDI A RICERCA


Abbiamo appreso direttamente dalla conferenza stampa del presidente del Consiglio che il nuovo ministro dell’Istruzione, sarà l’attuale sottosegretario Lucia Azzolina – prende atto il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi. A lei va il nostro augurio di buon lavoro.
Avremo nei confronti del nuovo ministro, un atteggiamento coerente, che ha già conosciuto, basato sul merito delle questioni. Le confermiamo che non mancherà la dovuta collaborazione, nella misura in cui saranno perseguiti gli obiettivi sindacali e di tutela dei diritti dei lavoratori della scuola.
La Uil Scuola darà il proprio contributo sempre guardando al merito delle questioni. Centrali saranno per noi tutela del personale, la salvaguardia della scuola statale, la governance democratica e partecipata della comunità educante.
Ci sono accordi già sottoscritti, ci aspettiamo di mantenere lo stesso percorso di attuazione – ricorda Turi nel mettere a punto l’agenda delle prossime settimane, a partire dal 7 gennaio con la prima riunione già messa in programma.
Quanto alla divisione tra Università e ricerca, speriamo non sia una semplice soluzione politica di alternanza alla guida del ministero che finalmente torna alla divisione delle competenze.
L’università e la ricerca sono il tetto di una struttura che per reggere ha bisogno fondamenta forti, quelle della scuola della nostra costituzione.
Il cambio al vertice del ministero non fa venire meno le questioni, che sono all’attenzione del neo ministro:  corsi di abilitazione che tengano conto dell’esperienza sul campo del personale precario; il riconoscimento e valorizzazione degli assistenti amministrativi facenti funzione; il rinnovo del CCNL con un aumento stipendiale a tre cifre.
Questioni sulle quali è stato definito un accordo ed un  percorso, in base agli  impegni della squadra di governo di cui il  neo ministro faceva già parte, con il sottosegretario De Cristoforo e la vice Ministra Ascani. Impegni che ora ci aspettiamo vengano onorati.

uilscuola.CT

LEGGE DI BILANCIO SEGUE LA DIREZIONE DEL CONTRATTO SCUOLA. LE RISORSE DEL BONUS NEL FONDO DELL’OFFERTA FORMATIVA.


TURI: SERVONO ALMENO 900 MILIONI PER AVERE UN AUMENTO A TRE CIFRE
Fondamentale uscire dalla logica dei bonus e scegliere quella della professionalità. Abbandonare la stagione della contrapposizione e puntare su positive relazioni sindacali da saldare in sede di confronto.
Il passaggio della legge di Bilancio al Senato, che lascia complessivamente critici sulle risorse destinate al nostro sistema di istruzione statale, ci consegna una decisione che condividiamo: finalizzare le risorse del bonus merito, quelle previste dalla legge sulla buona scuola, nel fondo dell’offerta formativa. La legge va nello stesso senso della strada intrapresa nel rinnovo dell’ultimo contratto scuola – spiega il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – quello del 9 aprile 2018 che all’art 40 aveva fatto confluire nel fondo dell’offerta formativa le risorse del bonus al netto della cifra già  inserita nella retribuzione docenti. Ora sarà più facile rivendicare l’utilizzo di tutto il “bonus merito” nelle retribuzioni del personale – aggiunge Turi – andando ad incrementare le risorse stanziate nella legge di Bilancio per traguardare definitivamente dalla stagione dei bonus (compreso il bonus docenti ) a quella delle professionalità. Il personale della scuola, è all’ultimo posto della scala retributiva dei lavoratori del pubblico impiego, e da tempo rivendica l’adeguamento. Servono almeno altri 900 milioni in più per ottenere un aumento a tre cifre – continua il segretario della Uil Scuola – annunciato e promesso dai titolari del dicastero di Viale Trastevere, del primo e del secondo Governo Conte, oggetto anche dell’accordo con i sindacati. I due tavoli negoziali che si dovranno aprire, uno alla Funzione Pubblica, l’altro al MIUR devono servire per rinnovare il contratto scaduto sia per la parte normativa che per quella economica. Restano da definire le regole in materia di sanzioni disciplinari e sedi di garanzia della libertà di insegnamento per la funzione docente. Va liberata la contrattazione dai vincoli legislativi ancora esistenti. Anche in questo caso – sottolinea Turi – bisogna abbandonare la stagione della contrapposizione per abbracciare quella della condivisione e del modello della comunità educante che inizia da positive relazioni sindacali da saldare in sede di confronto e che siano utili per il benessere lavorativo, necessario presupposto per ritornare ad attivare l’ascensore sociale che si è momentaneamente fermato, insieme ad un rinnovo contrattuale per il quale rivendichiamo  un incremento delle retribuzioni di almeno 150 euro.

BISOGNA USCIRE DALLA STAGIONE DEI BONUS ED ENTRARE NELLA STAGIONE DELLE PROFESSIONALITA’

NEL CONFRONTO CON IL GOVERNO RESTANO CENTRALI LE QUESTIONI OGGETTO DELL’ACCORDO DEI MESI SCORSI: CONTRATTO – PRECARI – AUTONOMIA SCOLASTICA – AUTONOMIA DIFFERENZIATA – PERSONALE ATA.

Bisogna uscire dalla stagione dei bonus e entrare nella stagione delle professionalità – così il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, a margine della manifestazione a Piazza SS Apostoli, ha commentato l’avvio dei due tavoli negoziali, all’Aran e al Miur, e delle due fasi di confronto, normativo e sulle risorse. Nel confronto con il Governo restano centrali le questioni oggetto dell’accordo siglato con l’Esecutivo Conte (il primo e il secondo): contratto – precari – autonomia scolastica, autonomia differenziata regionale – questione Ata.

Sul tavolo del Miur vanno ripresi gli accordi per realizzare gli obiettivi definiti in quell’accordo: prioritariamente i percorsi di abilitazione e vanno prese opportune azioni di mobilitazione per dare ai DSGA facenti funzione le riposte che meritano, anche con azioni radicali come quelle di rimettere gli incarichi.

Il sindacato fa accordi e contratti e, solo se non realizza i propri obiettivi – ha ribadito Turi – fa manifestazioni, mobilitazioni e anche scioperi. Se un sindacato si mette nel coro dei forti ha perso la sua missione – ha continuato Turi, commentando le attuali polemiche sul lavoro e professionalità a scuola. Dobbiamo stare dalla parte di chi è più debole, ma evitare la deriva corporativa che si sta estendendo sotto forme di comitati nazionali di ogni genere.

 

Leggi tutto “BISOGNA USCIRE DALLA STAGIONE DEI BONUS ED ENTRARE NELLA STAGIONE DELLE PROFESSIONALITA’”

Comunicazione ufficio legale: Sentenza Corte di Cassazione|ricostruzione di carriera del personale scolastico.

La Corte di Cassazione dichiara  la non conformità dell’art.485 d.lgs. 297/94 in quanto viola la clausola 4 dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato

Con sentenza pubblicata in data 28.11.2019 la Corte di Cassazione si è pronunciata in merito alla questione relativa alla ricostruzione di carriera del personale scolastico e, in particolare, alla legittimità della normativa interna contenuta nel d.lgs.297/94 – Testo Unico in materia di Istruzione – alla luce del principio comunitario di non discriminazione di cui alla clausola 4 dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato allegato alla direttiva 1999/70/CE.

La Cassazione, accogliendo anche le motivazioni proposte con atto di intervento dal sindacato UIL Scuola, ha eliminato i dubbi che si erano venuti a creare a seguito della pubblicazione della sentenza Motter della Corte di Giustizia in data 20.09.2018.

Difatti, la UIL Scuola evidenzia come la Cassazione ha chiarito definitivamente che “è da escludere che la disciplina dettata dall’art.485 del d.lgs. n.297/1994 possa dirsi giustificata dalla non piena comparabilità delle situazioni a confronto e, comunque, dalla sussistenza di ragioni oggettive […]

Si è già detto, infatti, che la clausola 4 dell’accordo quadro attribuisce un diritto incondizionato che può essere fatto valere dal singolo lavoratore dinnanzi al giudice nazionale e non può essere paralizzato da una norma generale ed astratta” con la conseguenza che il docente viene senza dubbio ad essere discriminato, in violazione al principio comunitario di cui alla clausola 4 dell’accordo quadro allegato alla direttiva 99/70, qualora “l’anzianità calcolata ai sensi della norma speciale sia inferiore a quella che nello stesso arco temporale avrebbe maturato l’insegnante comparabile, assunto con contratto a tempo indeterminato per svolgere la medesima funzione docente”……….. continua lettura….

OCCORRE pertanto INVIARE diffida   e messa  IN MORA immediatamente ai fini dell’interruzione della prescrizione dei termini così da poter avviare il ricorso per ottenere il miglior inquadramento e il conseguente aumento della retribuzione.

iNFO, ASSISTENZA E CONSULENZA AMMINISTRATIVA E LEGALE ivi compresa la predisposizione della diffida, diligente,attiva e gratuita per gli iscritti alla UILSCUOLA presso la sede della segreteria territoriale di Catania, Via Giuseppe Patanè, 15. Tel. 095 8320 159. email: catania@uilscuola.it

salvo mavica, segretario organizzativo regionale Federazione uil Scuola Rua Sicilia

Filippo Prizzi, avvocato

Leggi tutto “Comunicazione ufficio legale: Sentenza Corte di Cassazione|ricostruzione di carriera del personale scolastico.”

Docenti neo assunti a.s. 2019/20 : confermato!! la decorrenza giuridica ed economica del contratto è dal 1 settembre 2019. Chiarito e superato l’inutile busillis.

Anche quest’anno, come ogni anno, si è riproposto il pagamento del 1° settembre, data di inizio dell’anno scolastico, quando questo coincide con la domenica e il personale è impossibilitato a prendere servizio.
Positivo, utile e determinante l’intervento della  UIL Scuola.
L’ARAN, con la nota che alleghiamo, risolve positivamente il problema dando indicazioni per il pagamento del 1 settembre.

Pagamento 1 sett-1

NOTA ARAN -2019

ATTIVO VENEZIA: TURI: DIRE NO ALLA REGIONALIZZAZIONE SIGNIFICA CONTINUARE L’IMPEGNO PER ELIMINARE LA 107

Dire no alla regionalizzazione significa continuare l’impegno per eliminare la 107 – ha detto Pino Turi nel suo intervento, durante la riunione di questa mattina, a Venezia.  Hanno entrambe la stessa matrice neo liberista e perseguono gli stessi obiettivi: riduzione finanziaria,  chiamata diretta, valutazioni burocratiche, elenchi provinciali, privatizzazione del sistema scolastico, finanziamenti scuole private, eliminazione delle Rsu, disintermediazione sindacale.
Il nostro dissenso rispetto questa impostazione è  netto.
Il nodo contrattuale – ha detto ancora Turi – è stato ripreso proprio in questi giorni dalla Ragioneria dello Stato. Quella che noi abbiamo definito “emergenza stipendiale” è diventato un bel promemoria per la politica.  Una situazione di affanno che non può essere risolta nella normale dinamica del rinnovo dei contratti dei  tre milioni di lavoratori del Pubblico impiego, ma merita l’individuazione di specifiche risorse che vadano ad attenuare il gap stipendiale interno e quello esterno con i colleghi europei.
Occorre istituire, già nel prossimo documento di programmazione economica, un capitolo specifico di spesa per l’adeguamento stipendiale dei lavoratori della scuola a cui si chiede tanto e si riconosce poco.
rassegna stampa
ANSA) – ROMA, 27 MAR – Le retribuzioni degli insegnanti italiani sono le piu’ basse tra tutti i comparti pubblici: non solo. Rispetto ai colleghi europei, i docenti italiani hanno stipendi inferiori per 8 mila euro l’anno. Per questo i sindacati della scuola, da tempo impegnati in mobilitazioni da nord a sud, con le quali chiedono di iniziare le trattative per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro e con cui  si oppongono al progetto di autonomia differenziata, minacciano concretamente lo sciopero.

“Il finanziamento del rinnovo del contratto è nelle rivendicazioni unitarie dei sindacati che, insieme alla questione del precariato, al rifiuto alla regionalizzazione del sistema scolastico, all’immissione nei ruoli dei docenti precari, alla semplificazione, mobilità e valorizzazione professionale degli ATA, rappresentano le rivendicazioni. Se dovessero rimanere inascoltate, sposteremo l’azione sindacale dalla mobilitazione alla protesta in ogni forma possibile. Nelle prossime ore avvieremo le procedure per la conciliazione che sono propedeutiche alle azioni sciopero vere e proprie”, incalza Pino Turi per la Uil.