MOBILITA’ – GARANTIRE PIU’ DIRITTI A TUTTO IL PERSONALE…PINO TURI, SEGRETARIO NAZIONALE UILSCUOLA

Turi (Uil Scuola): “Non confondiamo il contratto sulla mobilità con la chiamata diretta
Alessandro Giuliani   Mercoledì, 03 Febbraio 2016

Si allunga di giorno in giorno la striscia di polemiche sul contratto sulla mobilità.  Ogni categoria di docenti – neo-assunti, di ruolo, soprannumerari e via dicendo – palesa motivi di dissenso.
D’altro canto, però, la norma che introduce gli albi territoriali, dentro i quali si muoveranno già da settembre tanti docenti trasferiti, è stata approvata con la la Legge 107. Così, per i sindacati della scuola mai come quest’anno sarà difficile portare a “casa” dei risultati che soddisfino tutta la platea di insegnanti.
Ne abbiamo parlato con uno dei sindacalisti,   Pino Turi, segretario generale Uil Scuola , che stanno conducendo la difficile trattativa al ministero dell’Istruzione.

Turi, a che punto è l’accordo Miur-sindacati per arrivare a sottoscrivere il contratto sulla mobilità?
Si sta lavorando all’articolato finale: stiamo verificando le diverse situazioni, per garantire più diritti a tutto il personale.

Quando ritenete che si possa giungere ad un accordo definitivo, sulla base di quello politico sottoscritto il 25 gennaio?
La materia è particolarmente delicata e merita la massima attenzione. Si dovrebbe concludere entro la metà della prossima settimana. Solo alla fine del percorso negoziale, potremo valutare, rispetto alle previsioni della legge, i vantaggi per i lavoratori.

Poi il confronto si sposterà sulla sequenza contrattuale: ci spiega in che consiste?
Come da previsioni di legge, gli ambiti saranno attivati e la previsione di una sequenza contrattuale rappresenta una possibilità di dialogo e negoziazione ulteriore. Si tratta di una finestra di dialogo con il Governo. 
In quella sede proveremo a trovare sul piano contrattuale criteri oggettivi che consentano il passaggio dall’ambito alla singola scuola, sapendo che nel contratto integrativo abbiamo tenuto distinte le due cose: un conto è la chiamata diretta che ci trova nettamente contrari; ben altro sono le norme che riguardano come i docenti si sposteranno, che sono quelle che andiamo a negoziare, sia per la mobilità territoriale che per quella professionale.

Le domande di trasferimento vanno presentate entro marzo, al massimo inizio aprile, altrimenti la “macchina” dell’organizzazione scolastica rischia di non concludersi il 31 agosto 2016: ma non si rischia di andare fuori con i tempi?
La macchina organizzativa del Ministero anche se è rodata da esperienze del passato, quest’anno dovrà affrontare un salto quantitativo e qualitativo per effetto delle novità di questo contratto integrativo e per i numeri che si annunciano molto più elevati: potrebbero essere presentate, tra neo assunti con la Buona Scuola e lavoratori già di ruolo, quasi 200mila domande. Se il Miur rispetta gli impegni e non si registrano intoppi nella prosecuzione della trattativa, non ci dovrebbero essere problemi insormontabili.

Tanti docenti neo-assunti delle fasi 0 e A sono rimasti delusi: cosa possiamo dirgli?
Il contratto integrativo prevede che i docenti neo assunti nelle fasi 0 e A potranno fare domanda, in deroga alla legge, per tutti gli ambiti di tutte le province, mentre potranno scegliere la sede definitiva sulla scuola, nell’ambito della provincia stessa. E anche questo non era previsto.

Cosa dice a quei docenti che vi criticano per aver accettato che i nuovi assunti della fase B e del “potenziamento”, più parte dei trasferimenti provinciali, finiranno negli albi territoriali?
Sono legittime le critiche.  Posso rispondere che ci siamo impegnati in ogni modo per spingere il Miur ad ulteriori aperture.  Quell’impegno resta. Con la sequenza contrattuale proveremo a negoziare criteri che garantiscano professionalità e garanzia di libertà di insegnamento per i docenti che dagli ambiti, dovranno transitare nelle scuole. Nei prossimi giorni, insieme agli altri sindacati rappresentativi, attiveremo azioni a sostegno della trattativa, relativa alla sequenza.

E se all’ultimo momento, l’accordo dovesse saltare?
Nel caso non ci fossero le condizioni per firmare un contratto continueremo a mobilitarci per fare modificare la legge o portarla al vaglio della Consulta per incostituzionalità. La firma sul contratto integrativo non legittima, anzi rifiuta totalmente la chiamata diretta del docente da parte dei dirigenti scolastici.

Ma gli albi non sono il preludio della chiamata diretta?
Gli ambiti sono definiti per legge e rappresentano una sede amministrativa e territoriale al pari del distretto scolastico e sono stati pensati per questo. Con la sequenza abbiamo tenuto distinta la chiamata diretta dalla mobilità ed aperto una finestra di dialogo, con il Governo. Come tutte le situazioni di negoziato aperto si possono avere aperture, ma anche chiusure. Noi riteniamo che la chiamata diretta sia frutto di scelte sbagliate che riducono gli spazi di pluralismo e di libertà. 

Forse però a Viale Trastevere la pensano diversamente….
Questo non è un problema solo dei sindacati, ma anche del Miur. Che si troverà a dover decidere se chiudere la finestra di dialogo con i docenti su questa riforma che comunque dovranno fare funzionare.

Ammesso che sottoscriviate il contratto, questo dovrà passare all’esame del Mef e della Funzione Pubblica: cosa accadrà se dovessero porre richieste di modifica?
Se non dovesse passare al vaglio del Mef e della Funzione Pubblica ci sarebbe un problema politico per il ministro che, insieme con i sindacati, lo ha sottoscritto. Noi non saremmo certo disposti ad alcuna modifica peggiorativa.

http://www.tecnicadellascuola.it/item/17708-turi-uil-scuola-non-confondiamo-il-contratto-sulla-mobilita-con-la-chiamata-diretta.html

AGGIORNAMENTO DELLE ATTUALI GAE PROROGATE DI UN ANNO

MIlleproroghe, emendamento approvato in Commissione:
Le attuali GAE prorogate di un anno
l’aggiornamento slitta di un anno. Invece che nel 2017/18 le GAE si aggiornano nel 2018/19 e avranno validità per il triennio successivo.
Le graduatorie d’istituto di prima fascia, che sono la diretta emanazione delle GAE, si aggiornano l’anno successivo, mentre le graduatorie di II e III fascia, non avendo legami diretti con le GAE, seguono la scadenza naturale.
La proroga di un anno delle GAE potrebbe essere connessa alle immissioni in ruolo, nel prossimo triennio, senza che vi siano spostamenti di province o aggiornamenti di punteggio, che potrebbero in qualche modo intralciare la realizzazione delle assunzioni su posti vacanti, da attuare, come previsto dalla legge, in parallelo ai prossimi vincitori del concorso a cattedra.
 
L’emendamento approvato:
  Dopo il comma 10, aggiungere il seguente:   
  10- bis . Il termine per l’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento di cui all’articolo 1, comma 605, lettera   c) , della legge 27 dicembre 2006, n. 296, già aggiornate per il triennio 2014/2017, è prorogato all’anno scolastico 2018/2019 per il triennio successivo. Conseguentemente, le prime fasce delle graduatorie di istituto di cui all’articolo 5, comma 5, del regolamento di cui al decreto del Ministro della pubblica istruzione 13 giugno 2007, n. 131, per il conferimento delle supplenze ai sensi dell’articolo 4, comma 5, della legge 3 maggio 1999, n. 124, sono aggiornate a decorrere dall’anno scolastico 2019/2020. Restano fermi i termini per l’aggiornamento delle graduatorie di istituto di seconda e di terza fascia.   
1. 82.   Malpezzi, Coscia, Bonaccorsi, Ascani, Blazina, Bossa, Carocci, Coccia, Crimì, Dallai, D’Ottavio, Ghizzoni, Malisani, Manzi, Narduolo, Pes, Rocchi, Sgambato, Ventricelli, Rampi.

VENERDÌ’ 12 FEBBRAIO MOBILITAZIONE IN DIFESA DEI DIRITTI DEI PRECARI IN TUTTE LE PROVINCIE D’ITALIA

Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals Confsal e Gilda Unams hanno deciso di promuovere e sostenere per venerdì 12 febbraio p.v. una giornata di mobilitazione in difesa dei diritti dei precari.

L’iniziativa nasce per la totale assenza di confronto tra il Ministero e le organizzazioni sindacali su un tema, l’annunciato bando del concorso, che non può essere affrontato ignorando la realtà di un precariato al quale la legge 107 non ha dato le risposte che il Governo aveva assunto come suo preciso impegno.

Un precariato fatto di docenti in servizio da anni, che hanno conseguito una costosa abilitazione, conciliando a fatica il lavoro a scuola con le esigenze personali e familiari, spesso costretti a trasferirsi in altra regione pur di avere un contratto a tempo determinato; di docenti della scuola dell’infanzia, vincitrici di concorso e/o inserite in GAE, ingiustamente estromesse dal piano nazionale di assunzioni col pretesto di dovere attendere l’attuazione del percorso 0-6, smentito dalla legge di stabilità; di docenti cui è stata preclusa dal MIUR la possibilità di conseguire abilitazioni per TFA non attivati.

La sentenza della Corte europea del novembre 2014 ha ribadito il diritto alla stabilizzazione dei lavoratori assunti a tempo determinato per più di tre anni, ma nonostante ciò si lascia ad essi come unica opportunità quella di partecipare a un concorso in cui peraltro non viene adeguatamente riconosciuto il valore del servizio svolto.

Il concorso resta in linea di principio lo strumento da utilizzare per l’accesso al lavoro pubblico, garantendo ai concorrenti trasparenza ed equità; ma quello annunciato rischia di rivelarsi inopportuno per i modi e tempi con cui viene gestito, in un contesto di criticità non risolte, di impegni disattesi, di obiettivi mancati, di diritti negati: una situazione che rende facilmente prevedibile e inevitabile il moltiplicarsi di occasioni di contenzioso.

Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals Confsal e Gilda Unams chiedono l’immediata apertura di un tavolo di confronto in cui discutere di come le procedure di reclutamento possano tenere debitamente conto dell’esigenza di valorizzare la professionalità di quanti, per anni, hanno consentito di far fronte alle ordinarie esigenze di funzionamento del sistema scolastico. Ciò può avvenire sia intervenendo sulle modalità di svolgimento delle prove concorsuali (facoltatività di alcune di esse a determinate condizioni, giusto bilanciamento nella valutazione dei titoli, ecc.), sia su un’articolazione dei piani assunzionali volta ad agevolare la stabilizzazione delle residue aree di precariato ricorrente.

Con questo obiettivo indicono per venerdì 12 febbraio una giornata di mobilitazione del personale precario, con manifestazioni davanti alle Prefetture in tutti i capoluoghi di provincia d’Italia.

APPROVATO IL PIANO DI DIMENSIONAMENTO

Il 02.02.2016 D.A. n. 182 del 27.1.2016 – Regione Siciliana – Assessorato regionale dell’Istruzione e della F.P. – Dipartimento Istruzione – Approvazione del Piano di Dimensionamento delle reti scolastiche della Sicilia per l’a.s. 2016/ 2017

ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: centrale il ruolo dell’orientamento scolastico e professionale

01 FEBBRAIO 2016

ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

Centrale il ruolo dell’orientamento scolastico e professionale

Il report dell’incontro delle  parti sociali con il sottosegretario Toccafondi

I  tempi strettissimi con cui le scuole hanno dovuto affrontare la novità ha favorito l’acquisto di pacchetti “tutto compreso”  presso soggetti esterni. Un fenomeno che per la Uil scuola va circoscritto tramite formazione mirata e attività di supporto costante, per evitare di portare fuori dalle scuole risorse del sistema dell’istruzione.
Gli aspetti della legge 107 che collegano l’istruzione e la formazione con il lavoro sono stati al centro del secondo incontro chiesto dalle organizzazioni sindacali con il sottosegretario Toccafondi.
L’amministrazione ha fornito chiarimenti sulle misure di accompagnamento, tra cui, nell’immediato, la valutazione in seno agli esami di stato,  l’implementazione del registro nazionale delle imprese, la definizione di convenzioni quadro nazionali, la carta dei diritti e dei doveri degli studenti.
Per il corrente anno scolastico sono stati assegnati 19 milioni di fondi alle scuole (legge 440/1997) di cui 13 assegnati in base al numero di studenti delle classi terze dei tre indirizzi ordinamentali.
I rimanenti  6 milioni sono stati assegnati in base al numero degli studenti delle quarte e quinte classi.
A breve saranno assegnati alle scuole gli otto dodicesimi dei 100 milioni stanziati dalla Legge 107.
Si tratta di circa 66 milioni  che vanno divisi per il numero totale degli studenti dei tre indirizzi ordinamentali (per i licei  si divide in due). La cifra va moltiplicata per il numero degli studenti di ciascuna scuola.   Altri fondi proverranno dai finanziamenti del PON istruzione per i quali si sta lavorando alla circolare.
Gli studenti impegnati nel 2014-2015 sono stati 275.000, e 520.000 quelli da raggiungere nell’anno successivo.
L’ apertura di dialogo  presentata dal sottosegretario va acquisita, per la UIL, per modificare le storture della legge.
I  tempi strettissimi con cui le scuole hanno dovuto affrontare la novità ha favorito l’acquisto di pacchetti “tutto compreso”  presso  soggetti esterni. Un fenomeno  che per la Uil scuola va circoscritto tramite formazione mirata e attività di supporto costante, per evitare di portare fuori dalle scuole risorse del sistema dell’istruzione.
Orientamento scolastico e professionale sistematico servono in primo luogo per contrastare il fenomeno dei NEET (giovani che non studiano e non lavorano) e favorire il più possibile le esperienze nel mondo del lavoro, da non trasformare in manodopera a costo zero.
La UIL, insieme alle altre organizzazioni, ha chiesto la costituzione di una sede stabile di confronto che possa seguire costantemente, insieme a ministero del Lavoro e a quello dell’Economia ed alle Regioni, tutti gli ambiti di connessione tra istruzione e lavoro.
Ha chiesto inoltre una sessione di lavoro ristretta per discutere degli effetti della generalizzazione dell’alternanza sull’ organizzazione del lavoro scolastico.
All’incontro ha partecipato Noemi Ranieri.
[Il report del primo incontro sull’istruzione tecnica superiore è on line alla data del 1° dicembre ]
By segreteria territoriale Uil Scuola Catania
salvo mavica segretario generale.

STUDIO E LAVORO: Studenti italiani da record

01 FEBBRAIO 2016

Studenti italiani da record

STUDIO E LAVORO
DOPO L’ERASMUS IL 51% RICEVE UN’OFFERTA DI LAVORO DALL’IMPRESA CHE L’HA OSPITATO. LA MEDIA UE È DEL 30%.

Turi: E’ forse arrivato il momento che la parte migliore, politica e sociale del nostro paese,  se ne renda conto ed  esca da questa allucinazione collettiva in cui ci siamo infilati, prima che l’approccio esterofilo italico sfoci in masochismo, smantellando un sistema che, a dispetto di tutto, anche contro ogni volontà politica, alla fine dimostra la sua vitalità. Il guaio è che lo capiscono solo all’estero.

Non passa giorno che sondaggi e ricerche mettono in risalto il grado di gradimento dei docenti della scuola italiana, di quelli stessi docenti tanto vituperati – insieme ai loro sindacati – dalla campagna di propaganda governativa che deve promuovere a tutti costi una riforma per riformarli.

Si citano le classifiche europee, test di tutti i tipi che devono dimostrare l’assunto: la scuola non funziona, deve essere cambiata e i docenti che ne sono l’elemento costitutivo sono i massimi responsabili, devono essere scelti. E a farlo devono essere i dirigenti. Accade in tutta Europa!

Continuare a ripeterlo in modo ossessivo, sta diventando verità, sono gli stessi protagonisti che se ne stanno convincendo, a tutti i livelli.
Poi scorrendo le notizie tra i giornali trovi un articolo di Beppe Severgnini, che ti illumina e riporta alla realtà, quella vera: “I ragazzi Erasmus italiani sono da premio”, oltre la metà riceve un’offerta di lavoro all’estero dopo gli stage. “Ben preparati nei licei”.

Leggendo l’articolo [il testo nel link e nella sezione L’Opinione] ti accorgi che ancora una volta i sondaggi sono confermati i ragazzi e le loro famiglie sanno bene che dei docenti italiani si possono fidare. Le nostre scuole superiori  preparano bene i nostri ragazzi, un “vivaio dei cervelli”.
E’ il sistema non riesce a capire il loro talento.

Dopo il tirocinio il 51% dei ragazzi italiani riceve una proposta di lavoro dall’impresa che lo ha ospitato ( la media europea è del 30%). Situazione analoga si ha nella ricerca dove, i ragazzi italiani, in campo scientifico, emergono su tutti per preparazione ed elasticità mentale.

Stiamo parlando dei ragazzi preparati nelle nostre scuole da quegli stessi docenti che, a vario titolo, vengono continuamente denigrati e demotivati. E’ forse arrivato il momento che la parte migliore, politica e sociale del nostro paese,  se ne renda conto ed  esca da questa allucinazione collettiva in cui ci siamo infilati, prima che l’approccio esterofilo italico sfoci in masochismo, smantellando un sistema che a dispetto di tutto, anche contro ogni volontà politica, alla fine dimostra la sua vitalità.

Il guaio è che lo capiscono solo all’estero.

Pino Turi
Segretario Generale Uil Scuola

RIFORMA DELLE CLASSI DI CONCORSO: LE PRIME INDISCREZIONI

RIFORMA DELLE CLASSI DI CONCORSO: LE PRIME INDISCREZIONI
LE CLASSI DI CONCORSO PASSANO DALLE ATTUALI 168 A 116
Le nuove classi di concorso istituite sono: A-23 “Lingua italiana per discenti di lingua straniera (alloglotti)”; A-35 “Scienze e tecnologie della calzatura e della moda”; A-36 “Scienze e tecnologia della logistica”; A-53 “Storia della musica”; A-55 “Strumento musicale negli istituti di istruzione secondaria di II grado”; A-57 IITecnica della danza classica”; A-58 “Tecnica della danza contemporanea”; A-59 “Tecniche di accompagnamento alla danza”; A-63 ‘Tecnologie musicali”; A-64 ‘Teoria, analisi e composizione”; A-65 “Teoria e tecnica della comunicazione” In più 2 nuove classi di concorso per ITP:  1) Laboratorio di logistica; 2) Laboratori di scienze e tecnologie della calzatura e della moda.
Musica (scuola secondaria di I e II grado): L’accesso non sarà consentito a chi è laureato in Storia dell’arte; Matematica nei licei e negli istituti tecnici: aperta agli ingegneri; Arte e immagine nella scuola secondaria di I grado: Accesso aperto ai laureati in architettura (vecchio e nuovo ordinamento), disegno industriale, storia e conservazione dei beni architettonici e qualsiasi diploma di accademia delle belle arti, ma non ai “musicologi”; Disegno e storia dell’arte negli istituti di II grado: D’ora in poi escluso ai musicologi, ma aperto invece, tra gli altri, agli architetti, agli storici dell’arte o a chi ha è laureato in conservazione dei beni culturali; Lingua inglese e seconda lingua comunitaria. Accesso consentito a tutti i laureati vecchio ordinamento in lingue, con le relative specializzazioni, a patto di aver seguito un corso in lingua e purché il piano degli studi abbia compreso un corso annuale di linguistica generale. Potranno accedere all’insegnamento molti laureati in discipline umanistiche, ma sono state tagliate fuori lauree come scienze delle religioni, archeologia e storia dell’arte; Matematica e Scienze scuola secondaria di I grado. Accesso consentito, per la prima volta, anche ai laureati in Ingegneria. Eliminata dall’accesso laurea in Scienze forestali.

In dirittura di arrivo la pubblicazione del bando per il concorso per 63.712 docenti. Data prevista Primo febbraio.???

1 febbraio 2016. In attesa del famigerato bando……

In dirittura di arrivo la pubblicazione del bando per il concorso per 63.712 docenti. Data prevista Primo febbraio. A fine marzo la prova scritta, a giugno quella orale per permettere a settembre di avere in classe i nuovi insegnanti.
Ecco le prime indicazioni.
I POSTI
63.712 nuovi insegnanti mentre altri 30.000 saranno assunti da Gae
LA VALUTAZIONE
Prove: 80 punti sui 100 a disposizione (40 per lo scritto 30 + 10 per le classi di concorso con laboratorio – 40 per la prova orale).
Titoli: 20 punti
LE PROVE
Nessuna prova preselettiva.
Attenzione particolare alle conoscenza delle lingue: delle otto domande a risposta aperta dello scritto, due saranno in lingua straniera.
Per l’orale lezione in classe di 45 minuti e per alcune materie, come musica o arte, anche una prova pratica.
I TITOLI
Peso importante per titoli come il dottorato di ricerca e le certificazioni internazionali sulla conoscenza dell’inglese, dello spagnolo, del francese e del tedesco, ma anche la frequenza di un tirocinio abilitante e l’esperienza maturata già in classe. Naturalmente si tratta ancora di indicazioni di massima, bisognerà attendere la pubblicazione della tabella per i particolari quali valutazione di master, corsi di perfezionamento, certificazioni informatiche ecc.
# Dottorato di ricerca 5 punti.
# Abilitazione conseguita con prove preselettive fino a 10 punti, a seconda del voto.
# Ulteriore abilitazione 2 punti
# Inserimento nella graduatoria di merito di un precedente concorso per la specifica classe di concorso per cui si concorre 2 punti
# Laurea 2 punti
# CLIL – livello B2 – 1,5 punti
# Pubblicazioni 1 punto (max 3)
# Ciascun anno di servizio scolastico (almeno 180 giorni di servizio) 0.5 punti