Il punto della giornata di Pino Turi
Mentre l’emergenza sanitaria mostra di non mollare la presa, si presenta un’altra emergenza, quella di non capire come si può archiviare questo anno scolastico e come avviare il prossimo. Ovviamente nessuno ha la ricetta in tasca e non sarà facile trovare soluzioni. L’avere approvato una sorta di legge quadro in cui calare le decisioni (decreti ministeriali), non ci sembra esaustivo. Noi notiamo più l’inseguimento di una salvifica procedura che quella di affrontare i problemi (tanti) sul tappeto. Qui non si tratta di atti ammnistrativi, che pure servono, si tratta di rapporti interpersonali, di persone e di diritti. Persone sono i lavoratori, docenti ed ATA che nelle loro possibilità stanno dando il massimo; persone sono gli alunni e le rispettive famiglie. Una comunità composita che, a sua volta, interagisce con una comunità sociale più ampia. Ogni decisone sulla scuola avrà un effetto domino su tutto, sull’organizzazione del lavoro pubblico e privato, sulla mobilità urbana. Il tutto, ci dicono gli scienziati, con il massimo della garanzia di non infettare e non infettarsi. Sarà un lavoro di programmazione che dovrà tenere conto di molte variabili e non solo quelle strettamente scolastiche. Problemi di una portata mai vista, che meritano grande condivisione. Meglio, una visone, una bussola, un percorso. E’ ciò che chiediamo. Da fare rapidamente, per aprire un dibattito ed un confronto che metta in evidenza luci ed ombre di un progetto che merita programmazione e l’intervento di ingegneri, medici, urbanisti, istituzioni e politici. Nessuno pensi di farlo senza il confronto sindacale che dovrà garantire ai lavoratori del settore di non essere le vittime sacrificali, magari frutto di vecchie posizioni ideologiche che vedono i docenti trasformati in impiegati da utilizzare senza il riconoscimento dei diritti sindacali e professionali. Tutte le azioni che andranno assunte hanno risvolti costituzionali a partire dalla libertà di insegnamento ai diritti contrattuali. La politica stia attenta a non ignorarli. Sono ancora troppi gli opinionisti nostrani, legati a vecchi schemi, che non vedono l’ora di riproporre soluzioni regressive. A questi vogliamo ricordare che il sindacato c’è. La UIL scuola c’è. I lavoratori ci sono ed è meglio tenerne conto.
Ci hanno chiesto: Come avvengono i passaggi di ruolo nei Licei musicali?
Dall’a.s. 2020/21 attraverso le regole generali stabilite dal CCNI sulla mobilità con particolare riguardo ai punteggi stabiliti dalla tabella, allegato 2 del CCNI.
>>> FASI : La prima riguarda i trasferimenti nel comune; la seconda riguarda i trasferimenti nella provincia la terza riguarda i passaggi di ruolo/cattedra nella provincia, i trasferimenti e i passaggi interprovinciali. A tal fine il 50% dei posti disponibili al termine delle operazioni di prima e seconda fase viene sempre accantonato per le nuove assunzioni. L’eventuale posto unico o dispari è assegnato alle assunzioni in ruolo nell’a.s.2020/2021
>>> PERCENTUALI. I posti destinati alla mobilità per la terza fase sono così ripartiti: - il 30% alla mobilità professionale provinciale - il 20% a quella territoriale interprovinciale
Prestate attenzione a: DIFFIDA AL MINISTRO PER LA RIAPERTURA DEL CONTRATTO SULLA MOBILITÀ . Turi: serve progetto per la scuola. Ministro autoreferenziale. Personale, didattica, studenti: va pensato un mondo diverso e va affrontato con il confronto e il coinvolgimento di chi sarà chiamato a realizzarlo. Il comunicato e il testo della diffida: https://uilscuola.it/diffida-al-ministro-per-la-riapertura-del-contratto-sulla-mobilita/