Le novità sulla formazione dei docenti- Facciamo il punto

 

Le novità sulla formazione dei docenti- Facciamo il punto
L’avvio della piattaforma SOFIA non può anticipare o blindare scelte in materia contrattuale
Dal 22 maggio il miur ha aperto la piattaforma digitale S.O.F.I.A. (Sistema Operativo per la Formazione e le Iniziative di Aggiornamento). I docenti possono accedere al catalogo delle iniziative di formazione realizzate sia dagli enti/associazioni accreditati/qualificati tra cui Irase, sia a quelle proposte dai soggetti di per sé qualificati per la formazione (ad esempio le istituzioni scolastiche statali e le Università).
Per accedere alla piattaforma, dalla quale scegliere  iniziative formative a cui iscriversi, i docenti devono procedere tramite il profilo di discente al portale sofia.istruzione.it utilizzando le proprie credenziali di accesso ad istanze on line e confermando l’iscrizione attraverso il proprio indirizzo di posta elettronica “@istruzione.it”.

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Organico di Diritto Scuola dell’Infanzia, città Metropolitana Catania, meno 31 cattedre fra posto comune e sostegno.

Nel pomeriggio di ieri, 18 maggio 2017, a mezzo mail, abbiamo ricevuto la seguente comunicazione da parte dell’Uff. VII Ambito territoriale di CT – Scuola Infanzia.
“”””Alle OO.SS. della Scuola – Loro Sedi
inoltro il file contenente i nominativi dei docenti perdenti posto che dovranno presentare a questo ufficio  istanza di mobilità entro venerdi 19 maggio p.v… La domanda potrà essere consegnata a mano o inviata, con tutta la documentazione agli indirizzi di posta :francesco.belluso.ct@istruzione.it
massimo.proietto.ct@istruzione.it
Faccio presente che l’organico di diritto è in corso di definizione.
Cordiali saluti. Il Funzionario Francesco Belluso”””””

Daremo una più puntuale notizia a fine incontro di informativa sindacale presso L’USR, Uff.VII Ambito Territoriale di CT, che si terrà oggi pomeriggio.

salvo mavica, segretario

SCUOLA INFANZIA_perdenti_posto_sulle_scuoleAA_17052017(1)

Comunicazione docenti soprannumerari scuola primaria A.S. 2017/2018. La domanda, direttamente a Ambito Territoriale , ufficio scuola primaria ( 4° piano, stanza 411), entro e non oltre le ore 16,00 del 19.05.2017 p.v.

L’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia, Ufficio VII – Ambito territoriale di Catania, Unità Operativa n._IV_ Area _IV_ Ufficio_II_ Ufficio Organici, mobilità e reclutamento scuola primaria e personale educativo, con nota del 17.5.2017, ha comunicato alle istituzioni scolastiche l’organico di diritto per l’a.s.p.v.  per la scuola primaria, nonché l’elenco delle scuole che devono individuare:

“””La determinazione degli organici ha individuato le posizioni di soprannumerarietà di cui all’allegato elenco e, pertanto, qualora i docenti interessati non abbiano già prodotto domanda di trasferimento in quanto già individuati dalle SS.LL quali soprannumerari, potranno produrre domanda, direttamente a questo Ambito Territoriale , ufficio scuola primaria ( 4° piano, stanza 411), entro e non oltre le ore 16,00 del 19.05.2017 p.v.””””

qui di seguito la nota, le istruzioni, gli elenchi

comunicazione soprannumerari scuola primaria MIUR.AOOUSPCT.REGISTRO UFFICIALE(U).0006792.17-05-2017.

ELENCO SCUOLE CON PERDENTI POSTO

mai immagine è stata tanto pertinente ed invero quanto impertinente.

ecco la prova, lo avevamo intuito , paventato e anticipato. Amara constatazione, ancora una volta, dobbiamo registrare, il danno e la beffa conseguenza dell’attuale andazzo della politica del dire ma non del fare. Da una parte si annunciano trionfalistiche  quanto surrettizie nuove immissioni in ruolo, dall’altra non si fa menzione dei posti che si perdono anche ed a causa dell’applicazione di regole e parametri,  che comprimono e determinano la lenta quanto inesorabile diminuzione di classi e con esse l’individuazione di docenti soprannumerari, da ricollocare, proprio sui nuovi posti tanto ventilati.!!!!

La formula applicata per la immissione in ruolo è….””su posti vacanti in organico di diritto “” se è vero che 1 + 1 = 2,  generando docenti soprannumerari da ricollocare su posti in organico di diritto cosa resta per le nuove assunzioni?  State sereni, cari docenti  e se possibile meditate!

Quanto querulato viene rappresentato incessantemente dalle segreterie nazionali della scuola nei modi e nelle sedi competenti.

salvo mavica, segretario generale territoriale Uil Scuola Rua città metropolitana Catania

ANSA/ Scuola: sciolto il “nodo” con Mef, 52.000 in cattedra 15.100 prof da supplenti a docenti ruolo. Contratti da 1/9 (ANSA) – ROMA, 10 MAG

Pubblichiamo la seguente rassegna stampa.


>>>ANSA/ Scuola: sciolto il “nodo” con Mef, 52.000 in cattedra
15.100 prof da supplenti a docenti ruolo. Contratti da 1/9
   (ANSA) – ROMA, 10 MAG – Dopo un tira e molla andato avanti
per settimane Valeria Fedeli e Pier Carlo Padoan hanno trovato
un’intesa sul numero di insegnanti che passeranno dall’organico
di fatto all’organico di diritto, da supplenti a titolari di
cattedra. La trasformazione – che attua una norma inserita in
legge di Bilancio – riguarda 15.100 posti. Non i 25.000 sui
quali ha ripetutamente insistito la titolare del dicastero
dell’Istruzione, ma neppure i meno di 10.000 che il collega
dell’Economia sembrava disposto a concedere. Oltre 5..000 posti
in piu’ strappati con fatica.
In tutto, quest’anno, saranno dunque disponibili circa 52.000
posti per le assunzioni a tempo indeterminato poiche’ ai 15.100
posti “trasformati” vanno aggiunti i posti rimasti liberi in
seguito a pensionamenti (circa 21.000) e i posti gia’ vacanti e
disponibili (circa 16.000). Tutte cattedre che verranno coperte
con contratti stabili “favorendo – spiegano a viale Trastevere –
la continuita’ didattica e dando una risposta alle legittime
aspettative delle precarie e dei precari storici e delle
vincitrici e dei vincitori del concorso”.
Le procedure di assunzione avverranno nel corso di questa
estate con decorrenza dei contratti dal primo settembre.
L’intesa raggiunta tra i due ministeri “conferma – sottolinea
una nota congiunta – il continuo impegno del Governo in favore
dell’istruzione scolastica”. Previsto il monitoraggio
dell’evoluzione dell’organico “con l’obiettivo di contenere il
fenomeno del precariato e garantire continuita’ nello svolgimento
dell’attivita’ didattica”.

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MOBILITA’: Il Miur decide di non decidere e rimanda il problema

10 MAGGIO 2017

Il Miur decide di non decidere e rimanda il problema

MOBILITA’

Non dando sostanziale applicazione a migliaia di sentenze giurisdizionali che rettificano l’assegnazione della sede di servizio, attiva la prima bomba ad orologeria sulla continuità didattica.

Il fatto: lo scorso anno come è noto l’algoritmo non ha assegnato le sedi di servizio sulla base dell’accordo sottoscritto dai sindacati e i giudici con sentenze esecutive hanno spostato migliaia di docenti dalle sedi assegnate a quelle che avrebbero avuto il diritto di raggiungere. La mobilità dovrebbe omogeneizzare il tutto e dare ordine all’avvio dell’anno scolastico, si è conclusa la prima fase della presentazione delle domande, ma molti problemi restano.  Si profilano all’orizzonte il rifacimento di migliaia di ricorsi che andranno ad intasare le aule dei tribunali, alleggerire le tasche dei docenti e creare problemi al regolare avvio dell’anno scolastico, in termini di ennesimo balletto dei docenti per le classi. Prima che scadessero i termini, questa Segreteria nazionale ha cercato di disinnescare l’ordigno ad orologeria attivato e, attraverso l’allegata nota, ha chiesto all’amministrazione di rivedere le scelte effettuate, per fare chiarezza  su alcuni aspetti inerenti la mancata applicazione, anche nel tempo, dei vari provvedimenti giudiziari, peraltro esecutivi. Il riscontro pervenutoci, anche se formalmente ineccepibile, nella sostanza non ha risolto i problemi, semplicemente li rimanda.  Quanto deciso dal Miur, infatti, come si evince dall’allegata risposta alla nostra nota, non è parte dell’accordo sottoscritto, ma attiene alla esclusiva responsabilità dell’amministrazione.  Le decisioni assunte dal Miur non vanno nella direzione utile a sanare le situazioni di “palese incongruenza”, come le definisce la stessa amministrazione, e sono in netto contrasto con quanto con le stesse finalità del comma 5 dell’art. 8 dell’OM. Sono utili solo a riaccendere ed incentivare un contenzioso già definito, anche se con sentenza non definitiva. A questo punto i docenti beneficiari di sentenze favorevoli dovranno ripartire dalla sede che ha assegnato loro l’algoritmo sbagliato e richiedere nuovamente al Giudice di pronunciarsi. Una sorta di gioco dell’oca per cui, dopo aver affrontato nei mesi scorsi dure battaglie legali anche molto costose, subiranno un altro palese danno e i giudici dovranno pronunciarsi di nuovo sullo stesso argomento. Le ripercussioni negative sul regolare funzionamento delle Istituzioni scolastiche sono dietro l’angolo. Operare con miopia vuol dire non avere una visone politica del problema e far finta di non vederlo; una gestione esclusivamente burocratica. Da parte nostra, reiteriamo la proposta di far partire la mobilità dalla sede assegnata dal Giudice, anche in soprannumero, per evitare danni ai contro interessati.
Questo nella consapevolezza di operare a tutela delle migliaia di persone coinvolte e per garantire agli alunni il loro docente dal primo giorno di scuola, senza il consequenziale balletto dei docenti che, inevitabilmente, si ritroverà puntuale come ogni anno. Per questo, confidiamo in un ripensamento da parte dell’amministrazione, c’è ancora tempo per rimediare e disinnescare gli effetti negativi di tale scelta, senza dovere, come sempre, affidarsi al ruolo di  supplenza della magistratura.

Turi: sulla scuola non c’è problema di comunicazione, sono le scelte di merito che vanno corrette

“””Turi: sulla scuola non c’è problema di comunicazione, sono le scelte di merito che vanno corrette. Quando Matteo Renzi dice di mettere al centro dell’azione politica le persone e non gli algoritmi, ammette di avere sbagliato, ma non pensi che sia solo un problema di comunicazione e di coinvolgimento, ci sono anche scelte di merito che vanno corrette – così il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, dopo le affermazioni del riconfermato segretario del Pd, sulla scuola. Non sono scelte che riguardano il ruolo di intermediazione sindacale – aggiunge Turi  – che ha mostrato di essere necessario ed insostituibile, e che ora la ministra Fedeli sta tenacemente perseguendo. Bisogna rimettere al centro dell’azione politica sulla scuola gli investimenti per la scuola statale. Ciò  significa ripristinare il pluralismo interno alla scuola, ridare anima e corpo alla libertà di insegnamento e tornare a dare fiducia alla scuola dell’autonomia, intesa come comunità libera ed indipendente, che non può essere confusa con quella della legge del Governo.””””

 

 

Panino a scuola, prima apertura del ministero

Panino a scuola, prima apertura del ministero: sì ma non per tutti
In una circolare il Miur invita gli istituti a non vietarlo per principio, consentendolo in casi particolari
Dopo la sentenza di giugno del Tribunale di Torino e la successiva pioggia di ricorsi e petizioni per consentire alle famiglie di far portare il panino a scuola ai figli, ora una circolare del ministero cerca di fare chiarezza. Con una prima apertura sul tema, infatti, il Miur invita gli istituti a non vietare totalmente il pasto portato da casa, ma a trattarlo come un pasto speciale: non accettarlo indiscriminatamente, insomma, ma nemmeno proibirlo.
Il “panino”, secondo il Miur, andrebbe trattato come un pasto speciale, allo stesso modo, cioè, di quelli consentiti ai bambini allergici o a quelli che non possono mangiare certi cibi per questioni religiose.  Secondo il Messaggero, però, la circolare è solo il primo passo: il ministero starebbe infatti predisponendo le linee guida per fare chiarezza una volta per tutte sulla questione del pranzo da casa. Soprattutto perché, alla base del problema, rimane comunque la salvaguardia dei bimbi e la sicurezza delle pietanze: per quanto sano, un pasto preparato a casa non può ovviamente essere sottoposto ai controlli igienico-sanitari ai quali devono invece sottostare i cibi preparati in mesa, e portandoli in tavola insieme all’interno delle scuole c’è il rischio di contaminazione. Che cosa succederebbe, ad esempio, se un bimbo allergico venisse in contatto con una sostanza allergizzante proveniente dal pranzo portato da casa dal suo vicino di tavolo? O se un bambino si sentisse male dopo aver consumato parte del pasto portato da un altro bimbo con il classico “mi fai assaggiare un po’ del tuo?”.

Ns commento: cadono le scusanti, le scuole ovvero chi li dirige possono e DEVONO prevedere nel predisporre gli organici sia  classi a tempo pieno che tempo prolungato. Cadono le remore ostative,  motivando il non inserimento nell’offerta formativa delle classi a tempo pieno e a tempo prolungato, per l’assenza della mensa ovvero a causa il declinato impegno da parte degli enti locali preposti, per Legge, a fornire il servizio. Doppio vantaggio sia per gli alunni ai quali potrà essere garantita più pregnante offerta formativa e non di meno possibilità di potenziamento degli organici in termini di posti ai docenti. Piccole cose,  se governate dal buon senso,  alla fine risolvono problemi alle persone, ai docenti,  superano le criticità scatenate dalla Legge 107, invero occasioni di verifica e risoluzione facile facile dei problemi. Purtroppo registriamo e constatiamo da parte di chi ha la responsabilità e facoltà a volte di vedere a volte di stravedere…e a nulla contano disaggi e sacrifici dei docenti considerati componenti terze. 

s.mavica

quando la burocrazia soffoca la scuola

RISORSE ALLE SCUOLE. Quando la burocrazia soffoca la scuola. Per la UIL va colmato lo spread tra assegnazioni ed erogazioni assicurando il rispetto dei tempi della scuola.                Il 26 aprile,si è svolto un incontro tra le Organizzazioni sindacali rappresentative del comparto scuola e la Direzione Generale delle risorse umane e del bilancio del MIUR. La riunione da riscontro alla richiesta unitaria di UIL CGIL CILS E SNALS di informativa del 18 u.s. sulle numerose questioni relative alla gestione amministrativo-contabile delle scuole. Per la UIL Scuola ha partecipato Antonello Lacchei.

gli argomenti trattati e le informazioni fornite dai rappresentanti del MIUR:

  • Restituzione dei fondi residui MOF 2015/16
    le somme saranno disponibili nei prossimi giorni sui POS delle scuole essendo stato completato l’iter di certificazione
  • Restituzione dei fondi del bonus 2015/16
    Analogamente alle somme del MOF anche queste risorse saranno disponibili a breve sul relativo piano gestionale
  • Assegnazione alle scuole del residuo 20% dei fondi del bonus 2015/16

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Turi: la buona scuola ha bisogno di un ripensamento radicale

26 APRILE 2017    Turi: la buona scuola ha bisogno di un ripensamento radicale. DOPO LA PUBBLICAZIONE DEI DATI EUROSTAT 

La lettura dei dati Eurostat fa emergere una notizia buona ed una cattiva: il sistema scolastico italiano è solido e funziona. Dal 2002 ad oggi sono raddoppiati coloro che hanno acquisito un titolo di istruzione superiore, dal 13,1% al 26,2%.  Quindi la nostra scuola ha svolto, e bene, il suo ruolo – commenta Pino Turi, segretario generale della Uil scuola.  La cattiva notizia è data dal numero di laureati ancora troppo pochi: il 26,2%, rispetto alla media europea del 39,1%. Entrambe le informazioni statistiche ci riportano alla riforma del Governo sulla scuola, che semmai fosse ancora necessario, dimostra di aver bisogno di un ripensamento radicale. I 12,9 punti di differenza tra noi e la media europea sono davvero troppi – aggiunge Turi – e fanno pensare che sulla buona scuola bisognerà ritornare.Occorre ritornare al ruolo e alla funzione delle scuola che è principalmente educativa. Le conoscenze possono diventare competenze. Non è vero sempre il contrario. Combattere l’ignoranza e costruire lo spirito critico questo dovrebbe essere il compito di un sistema di istruzione che forma cittadini del mondo. Ancora una volta servirebbe uscire dalle strettoie di una legge nata un po’ per risparmiare e un po’ per rispondere alle logiche del mercato. Il compito del sistema di istruzione non deve essere legato esclusivamente alla ricerca di un posto di lavoro, ma quello di fare studiare i ragazzi, dare senso alle loro aspirazioni e perché no anche farli sognare, portarli alla laurea. Ne va del futuro del paese.

 

 

 

 

 

 

MOBILITA’ A.S. 2017/18: Le domande docenti dal 13 aprile al 6 maggio. ATA dal 4 maggio al 24 maggio.

MOBILITA’ A.S. 2017/18: Le domande docenti dal 13 aprile al 6 maggio. ATA dal 4 maggio al 24 maggio.

Sottoscritto in via definitiva il contratto integrativo sulla mobilità del personale scolastico per l’anno scolastico 2017/2018. La firma è arrivata quasi a mezzanotte dell’11 aprile, dopo aver definito i tempi e le modalità con cui si procederà all’attribuzione della scuola ai docenti titolari di ambito. A tal fine sarà il collegio dei docenti a deliberare, attingendoli da una tabella nazionale, i requisiti professionali richiesti in coerenza con il Ptof di istituto.

>>> Nel link la nota dei sindacati scuola

Con questo accordo si limita ogni discrezionalità del dirigente scolastico che dovrà attenersi alla delibera del collegio docenti. Limitato al minimo il numero dei requisiti. Pino Turi, Pasquale Proietti e Giuseppe D’Aprile hanno preso parte alla riunione.
>>> Nel link la scheda di sintesi del contratto firmato

MOBILITA’ DOCENTI 2017 – 2018. Passaggio da ambito a scuola. Commento della UILSCUOLA

MOBILITA’ DOCENTI | 2017 – 2018
Passaggio da ambito a scuola. Il ns commento.
Siglata l’ipotesi di contratto integrativo

La firma dell’accordo relativo al passaggio da ambito a scuola, sottoscritto contestualmente a quello più generale della mobilità, rappresenta un risultato di grande importanza non solo e non tanto per gli aspetti di merito che vanno a risolvere i problemi del personale, ma ridanno quella dignità professionale che l’impostazione della legge 107 nega.
 Un accordo lungo e sofferto che prede le mosse dall’accordo del 30 novembre tra Governo e Sindacati che il neo ministro dell’Istruzione, Valeri Fedeli sta anticipando ed attuando concretamente: si riportano nell’alveo della contrattazione, le materie proprie che attengono ai diritti ed obblighi lavorativi che, in questi anno sono stati messi in discussione da un neo dirigismo legislativo anacronistico ed inefficiente, come i fatti hanno dimostrato. E’ la strada giusta che, con caparbietà e determinazione, abbiamo intrapreso sapendo che per non avere “il fiato corto” anche il sindacato si deve attrezzare, cambiando rapidamente, per la tutela dei lavoratori, della loro dignità e per salvaguardare il valore della scuola statale, quella laica e di tutti.
 Il merito degli accordi sarà per noi la bussola per percorrere la strada che rappresenti le persone ed in particolare i lavoratori della scuola che hanno dimostrato senso del dovere, abnegazione nei confronti degli alunni e delle famiglie, anche quando la politica e la (precedente)  governance ministeriale, ha adottato misure che si sono  caratterizzate per la profonda sfiducia, nei confronti di chi svolge una difficile funzione come quella educativa.
 Con questo accordo abbiamo rimesso sui giusti binari la locomotiva deragliata delle 107/ 2015, resta da stabilire il percorso che non può che essere quello di (ri)dare valore e funzione all’autonomia con lo strumento della contrattazione e del confronto che realizza regole condivise che solo il contratto può definire.

 

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Turi (Uil Scuola): 25.000 assunzioni necessarie per evitare stessi errori dello scorso anno

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I posti richiesti dal ministero sono ampiamente finanziati e non aggravano i conti pubblici Turi: assunzioni necessarie per evitare stessi errori dello scorso anno Autorizzare i 25.000 posti previsti è questione che riguarda l’intero Governo e le scelte strategiche di politica scolastica

A meno di 24 ore dalla firma dell’accordo sulla mobilità in cui si restituiscono agli insegnanti diritti, dignità professionali e le tutele necessarie per fare buona scuola,  si materializza un altro nodo politico, quello degli organici della scuola.

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IL CDM HA APPROVATO GLI 8 DECRETI ATTUATIVI DI CUI ALLA DELEGA DELLA L.107. Per capirci la famigerata delega in bianco auto autorizzata.

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Via libera del Consiglio dei ministri ai decreti attuativi della legge107. Turi: la nostra valutazione è legata alle ricadute sulle persone Uil: le materie oggetto di contrattazione vanno riportate al contratto di lavoro.

Il Consiglio dei ministri ha approvato stamani in via definitiva gli otto decreti attuativi della legge 107, modificati rispetto alla loro prima scrittura, sulla base dei pareri espressi dalle Commissioni Cultura e Istruzione,  di Camera e Senato.

La complessità della materia avrebbe meritato un tempo maggiore, per cui il nostro parere sulle deleghe non può che essere rinviato al momento in cui potremo leggere i testi definitivi.

Resta il fondato dubbio che si ripeta l’errore della legge 107 che sostanzialmente ha risentito della mancanza di un dibattito con la categoria e più in generale nel mondo della scuola. Quello che abbiamo visto è un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto a seconda della delega presa in considerazione. Ciò che valuteremo sono le conseguenze concrete dell’impianto delle deleghe sulla comunità scolastica e le ricadute sul personale, in termini di diritti e doveri di natura contrattuale. Su questo punto abbiamo un orizzonte chiaro: vale l’accordo Governo – sindacati del 30 novembre, che troverà piena attuazione con l’approvazione del nuovo testo unico. Questo significa che le materie oggetto di contrattazione vanno escluse dal sistema delle deleghe.

Ad oggi riscontriamo che,  dopo il confronto lungo ed estenuante,  avuto martedì scorso nella riunione con il sottosegretario Vito De Filippo (per la Uil Scuola hanno partecipato alla riunione Pino Turi, Noemi Ranieri, Giuseppe D’Aprile, Angelo Luongo) che parte dei rilievi e delle proposte da noi illustrate nelle Commissioni di Camera e Senato sono state assunte.

In particolare, le deleghe che hanno una diretta ricaduta sul personale:

-quella sulla formazione iniziale che ha in sé la fase transitoria che sembra dare risposte in termini di prospettive positive per le migliaia di precari rimasti fuori dalla legge 107.

– altrettanto positiva appare la delega sulle scuole Italiane all’estero per le quali sembrano risolti molti dei problemi sollevati.

Rimangono molte perplessità in relazione alle deleghe che non sembrano, dare risposte esaustive per rendere esigibili i diritti degli alunne e delle famiglie, in particolare restano le preoccupazioni che tali incertezze ricadano negativamente anche sui ragazzi con disabilità.

Resta la forte ambiguità, senza che vi siano motivazioni concrete nel voler sostituire l’abilitazione all’insegnamento con un titolo di specializzazione. Ciò oltre a creare confusione e contenzioso, appare di dubbia costituzionalità.

Non sembrano risolte le sovrapposizioni di  competenze tra i vari enti istituzionali rispetto all’inclusione, alla delega 0-6, al diritto allo studio, all’istruzione professionale.

Sovrapposizioni, in un latente conflitto di interessi istituzionali, che di fatto non rendono esigibile ciò che declamano nelle premesse di ogni singola delega.

Sono provvedimenti legislativi che invece di chiarire le varie competenze, rischiano di complicarle, lasciando poi, alle singole scuole,  il  compito di garantire i diritti degli studenti e delle famiglie, senza le dovute risorse professionali e finanziarie.

Le risorse messe a disposizione, sia pure aggiuntive e in controtendenza rispetto alla stessa 107 che mirava, invece, ad un risparmio finanziario, non sono sufficienti a dare le risposte a tutte le questioni oggetto delle deleghe.

Sarebbe stato, forse, più utile concentrare le poche risorse su una o due delle deleghe in discussione e dare soluzione definitiva a problemi che si trascinano da anni, piuttosto che disperderle in tanti rivoli, con il risultato di tanti interventi che non risolvendo le questioni poste, lasciano tutti con l’amaro in bocca.

Ancora una volta lo strumento legislativo si dimostra incapace di risolvere i problemi complessi che riguardano le persone. Il  mondo della scuola, che ne è uno spaccato, è la riprova di ciò.

Nel dettaglio:

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DOCUMENTO ESECUTIVO UIL SCUOLA. 
Fiuggi 3 – 4 aprile

 

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DOCUMENTO ESECUTIVO UIL SCUOLA.

L’Esecutivo nazionale riunito a Fiuggi nei giorni 3 e 4 aprile approva il seguente ordine del giorno:
la Uil Scuola intende rappresentare il disagio che il mondo della scuola sta vivendo a causa di un’azione di riforma sbagliata e negativa per il sistema scolastico Italiano, che sta inducendo un’inaccettabile mutazione genetica della scuola pubblica statale che, come di recente dimostrato anche da un’indagine Ocse, ha svolto e svolge un’insostituibile azione di promozione e di sviluppo economico e sociale del Paese, con una certificata riduzione delle disuguaglianze che, invece, nella società sono in aumento.
Per evitare un pericoloso passo indietro, sono necessarie politiche per (ri)dare alla scuola quel ruolo centrale delineato dalla costituzione italiana che garantisce libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e che la legge del Governo vuole stravolgere.
Alcuni interventi sono in itinere e riguardano la possibilità di modifiche della legge 107, attraverso la contrattazione che ancora langue in un esasperante iter di modifica del T.U. n. 165 e il confronto sulle deleghe che è stato avviato in sede di commissioni parlamentari e che va completato con un confronto con il MIUR, peraltro già avviato.
E’ in tale contesto che l’Esecutivo impegna la segreteria nazionale a mettere in campo azioni di mobilitazione per superare lo stallo che si registra nell’azione di governo della Scuola : troppi silenzi e rinvii, troppe questioni ferme al bivio di strade contrapposte che il sistema scolastico non può ancora sopportare.

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Fiuggi 3 – 4 aprile”

Va evitato un nuovo strappo con il mondo della scuola
. Chieste sostanziali modifiche alle deleghe della Legge 107


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I sindacati scuola: su organici, assunzioni e mobilità
ci aspettiamo coerenza rispetto agli impegni presi dal  Governo
Va evitato un nuovo strappo con il mondo della scuola
. Chieste sostanziali modifiche alle deleghe della Legge 107
I sindacati scuola: su organici, assunzioni e mobilità
.

Si è concluso nella tarda serata del 4 aprile il confronto tra sindacati scuola e il sottosegretario  Vito De Filippo sulle deleghe della legge 107/2015.  Il Miur ha sottoposto il testo di sette degli otto schemi di delega (esclusa la valutazione) modificati sulla base dei pareri espressi dalle Commissioni Cultura di Camera e Senato.

Il confronto si è svolto in tempi ristrettissimi, tali da rendere assai complicato approfondire temi complessi come quelli trattati dalle deleghe. Il governo non è stato in grado di assicurare, nell’esercizio della delega, il giusto livello di coinvolgimento su materie che per loro natura avrebbero richiesto una discussione ampia nel mondo della scuola.  La possibilità di rimediare in fase applicativa a molte delle criticità della legge 107, ampiamente rappresentate nelle audizioni parlamentari e ribadite nel corso dell’incontro al MIUR, è risultata pertanto in  gran parte compromessa.

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. Chieste sostanziali modifiche alle deleghe della Legge 107
”

Il MIUR convoca i sindacati.

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Continuo batti e ribatti. Un passo avanti e due indietro da parte della compagine ministeriale…..e dire che era stato siglato, a novembre un accordo politico, pulito e concreto, che avrebbe superato, almeno in parte la distolta rigidità della Legge !07… bastava solo onorarlo e metterlo in pratica, invece, continui rinvii e ripensamenti. Il Rimpiattino fra  i tre Ministeri: MIUR, Funzione Pubblica e MEF oramai dura da mesi, da troppo tempo, alla faccia della semplificazione e rimozione delle pastoie burocratiche tanto pubblicizzate e osannate, dal super Primo Ministro, campione nell’annunciare e campionissimo dell’incontrario.

nuova data, nuovo incontro 11 Aprile p.v., ore 15,00 convocazione per eventuale sottoscrizione definitiva Contratto mobilità 2017/2018. Chissà se troveremo la sorpresa nell’uovo di Pasqua bella e incartata.!!!! stiamo a vedere, restiamo vigili e a questo punto incrociamo le dita nel modo che riteniamo più utile ed opportuno.

salvo mavica, segretario

 

 

UILSCUOLA, Pino Turi: pronti alla mobilitazione per uscire da un’impasse insostenibile

Mentre si plaude all’inclusività del sistema di istruzione italiano, cresce il disagio nelle scuole20150505_095734

Turi: pronti alla mobilitazione per uscire da un’impasse insostenibile
UIL: sugli organici si gioca la partita del rilancio.   Una inaccettabile mutazione genetica della scuola italiana che sta vivendo un periodo di profondo disagio dovuto ad una riforma sbagliata – così il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi oggi a Fiuggi nel corso dell’Esecutivo nazionale.

Sugli organici si gioca la partita del rilancio – si legge nel documento approvato – solo la trasformazione dei 25.000 posti dall’organico di fatto a quello di diritto potrà dare i risultati attesi di sostanziale rilancio del sistema. E’ attraverso la determinazione dell’organico che si potrà rimediare agli errori dovuti alla mancanza di un progetto di fattibilità e dare risposte sia in termini di riduzione del precariato sia di riconoscimento agli alunni di una vera continuità didattica.

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ASSUNZIONI IN RUOLO POSSIBILI. Bisogna partire dagli organici allentando e recuperando tutte le restrizioni dell’ultimo decennio. Altrimenti scuola in panne.

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Pino Turi, Segretario generale nazionale Uil Scuola

Per il ministro Fedeli possibili 25 mila assunzioni. Ma il Mef temporeggia e non decide. 
Turi: indispensabile partire dagli organici
. Risposte concrete per superare le ingiustizie della legge e gli errori dell’algoritmo.
 
C’è un’aria di attesa che non ci piace:  troppi silenzi e rinvii a cui non ci rassegniamo.
In un paese in cui la politica è ferma, forse  in attesa di capire come si potrà evolversi, ogni attività è in balia di scelte tecniche. Il contratto sulla mobilità è frenato da estenuanti e anacronistiche procedure tecniche di autorizzazione.  Gli organici non sono ancora definiti, per gli stessi motivi. L’accordo per i passaggi da ambito a scuole  è sospeso, in attesa di sciogliere gli ultimi nodi. Le deleghe, ancora aperte, devono essere definite. Il contratto di lavoro ancora bloccato.

Leggi tutto “ASSUNZIONI IN RUOLO POSSIBILI. Bisogna partire dagli organici allentando e recuperando tutte le restrizioni dell’ultimo decennio. Altrimenti scuola in panne.”

OCSE: PINO TURI SEGRETARIO NAZIONALE UIL SCUOLA: Scuola è funzione strategica dello Stato. Occorre correggere errori della Legge del Governo

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Per l’Ocse ora siamo noi quelli bravi. La bella pagella della scuola italiana.

UIL : l’istruzione non è una merce, è funzione strategica dello Stato Turi: ora con le deleghe in discussione si possono introdurre correttivi importanti per correggere gli errori della legge del Governo

Il sistema delle scuole statali italiane, che si vorrebbe smantellare, funziona: a dircelo è l’Ocse. La scuola comunità riduce le disuguaglianze e conseguentemente le sacche di povertà.

Quella tratteggiata dall’Ocse è una scuola che svolge il suo compito – commenta il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi –  ingiustamente e ripetutamente denigrata,  che indica la strada per orientare le scelte politiche nazionali  in un senso preciso, in controtendenza rispetto ad una società sofferente di individualismo che vorrebbe una scuola a sua immagine, quella del mercato, del profitto, della competizione.

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Fondi alle paritarie: il CSEE da Bruxelles bacchetta Premier e Ministro dell’Istruzione: i fondi europei vanno destinati alla scuola statale

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Le risorse per il sistema di istruzione e le scelte del Governo Turi: la stabilità degli istituti statali è la scommessa da vincere Ecco come le misure di finanza pubblica agevolano il sistema delle scuole paritarie

  1. Fondi alle scuole non statali: un trend in crescita Entrano anche nel riparto dei fondi PON

Nella legge di Stabilità dello scorso anno, approvata con la fiducia, è stato deciso di  impegnare parte dei fondi destinati ai Pon per destinarli alle scuole private, senza alcun dibattito parlamentare,  con un emendamento governativo. Una  scelta del Governo  Gentiloni che aumenta le possibilità finanziarie per gli  istituti scolastici non statali. Il 16 marzo scorso, il Sottosegretario Toccafondi, in merito al decreto di riparto dei fondi per le scuole paritarie appena firmato dal Ministro Fedeli, commentava positivamente la decisione che si aggiungeva a quelli già   stanziati di  circa 500 milioni di fondo ordinario, ai quali sono stati aggiunti 50 milioni in più per le scuole materne e 24,5 milioni per gli studenti disabili raddoppiando, così, il fondo dello scorso anno.

  1. Uil: un modo di procedere che ci vede fortemente contrari

Siamo fortemente contrari a questo modo di procedere – replicava Il segretario generale della Uil Scuola. E’  un modo di fare che ripropone, ogni volta, un nuovo annuncio, induce conflitti anche ideologici e disegna la scuola come terreno di scontro politico. E di questo, il nostro sistema scolastico non ha alcun bisogno. Noi siamo convinti – dichiarava Turi –  che con la propaganda si innestano scontri ideologici che non appartengono al nostro sistema di istruzione, né al metodo del nostro sindacato che e’ quello del negoziato e della verifica delle soluzioni praticabili.

L’insieme delle somme che il Governo sta progressivamente trasferendo dal bilancio dello stato, sottraendo risorse che dovrebbero essere destinate all’istruzione di tutti,  per indirizzarle, in ogni possibile occasione alle scuole private, è un fatto che non può essere passato in silenzio, che contraddice la bontà  di ricucire un dialogo con i lavoratori della scuola statale, la scuola laica, di tutti.

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