DIRITTO ALLO STUDIO: buoni principi senza un euro

22 OTTOBRE 2015 

Buoni principi senza un euro

DIRITTO ALLO STUDIO 

Tra le nove deleghe affidate al Governo per la messa a punto dei provvedimenti attuativi della legge sulla scuola c’è anche quella relativa al ‘diritto allo studio’.
Se ne è parlato oggi in un incontro che ha visto confrontarsi su questo tema lo staff apicale del ministero, tra questi Giuseppe Pierro della direzione generale dello studente e i rappresentati dei sindacati scuola.
Raccolte le richieste degli studenti, che hanno posto al centro la necessità di investimenti in istruzione e di misure per garantire a tutti uguali opportunità di accesso ad una istruzione di qualità dalla scuola dell’obbligo fino all’università, tra le questioni poste nel corso della riunione quella del superamento dell’abbandono e della dispersione scolastica, del sostegno allo studio e del potenziamento della carta dello studente.
L’istruzione è funzione dello Stato e le scuole sono autonome perché comunità educante: parlare di diritto allo studio significa parlare di qualità dello studio. Non si può parlare di diritti degli studenti senza considerare il ruolo degli insegnanti impegnati garantire qualità nell’insegnamento – è stato sottolineato dalla Uil Scuola.
La legge del governo sulla scuola disegna un quadro di proposizioni futuribili senza impegnare risorse.
Tale assenza rappresenta un freno ad ogni sforzo concreto per il superamento di criticità come la dispersione e l’abbandono scolastico. Nessun cenno viene fatto in tema di borse di studio, né di sostegno per le fasce più deboli e in condizioni di svantaggio, meno ancora di valorizzazione delle eccellenze.
Quel che occorre è un piano pluriennale di investimenti a sostegno di politiche di inclusione, di contrasto alla povertà e di garanzia di livelli “essenziali” (e non minimi, perché non si tratta di un bene prodotto, ma di un processo) di istruzione.
Da risolvere ancora – mentre i tecnici del Miur studiano le possibilità di collegamento tra la card dello studente e il curricolo – la questione di chi si occuperà di gestire tutte queste cose – ha detto Francesca Ricci, che ha preso parte all’incontro  – visto che alle segreterie delle scuole, il cui personale è escluso dalla legge 107, vengono affidate tutte le pratiche che nessuna altra amministrazione intende sbrigare.
Non è un caso che proprio mentre era in corso la riunione al secondo piano, all’ingresso del Miur si svolgeva la manifestazione del personale Ata (il report in altra sezione del sito).

ASSEMBLEE UNITARIE DELLE R.S.U. DEL 23.10.2015. CONTRIBUTO SINDACALE

SEGRETERIA TERRITORIALE UIL SCUOLA CATANIA
AT
R.S.U.
TERMINALI ASSOCIATIVI SINDACALI, Rappresentanti sindacali territoriali,

Carissimi, in allegato mi pregio inviarVi una piccola raccolta di materiale
che reputo utile da commentare, discutere e proporre in sede delle
assemblee.
La scuola, ce lo ha insegnato Piero Calamandrei, è un organismo
costituzionale e rappresenta lo spaccato della società, per cui non è
statica, deve per forza di riformarsi.
La scuola delineata dalla nostra Costituzione ha dimostrato di esserlo,
occorre solo dare fiducia a chi la fa funzionare ogni giorno e sostenerla
anche e non solo economicamente.
La Uil Scuola sostiene iniziative di proteste e proposte rispetto ad alcune
parti della legge 107 del 13 luglio 2015 ,così ingiuriata “Buona scuola”:
piano delle assunzioni, scelta dei docenti da parte dei Dirigenti
Scolastici, il singolare quanto goffo sistema di valutazione, il
misconoscimento delle necessità di organico del personale Ata, la scuola
dell’infanzia. etc.etc. per non parlare dal mancato rinnovo del contratto
collettivo nazionale del Lavoro e delle misera somma proposta di adeguamento
al costo della vita che si contrappone al sistema degli sprechi e delle
spese improduttive.
E’ stato sbagliato metodo e merito, non sono state considerate le persone
che si sono sentite colpite nella propria dignità.
Il Governo non accetta suggerimenti e non cerca confronti se non quelli di
parte, unilaterali, parlando da soli guardandosi allo specchio, propaganda
una Legge che non funziona, una Legge non condivisa, una Legge approvata a
colpi di fiducia.
Non è possibile che 297 voti favorevoli di soggetti che a questo punto
contano solo sulla loro permanenza sugli scranni parlamentari possano
condizionare le sorti di milioni di persone e ancor più della formazione di
milioni di alunni-cittadini.
Non vogliono capire che si sta parlando di sola gestione invero impostata in
modo abnorme e scollata dalla vera efficacia ed efficienza ma sopratutto
niente vera didattica.
Assistiamo alla polverizzazione ed alla liquidazione delle “”persone””
Occorre fare sentire unitariamente la ns voce. Cittadini non sudditi.
Allorché ci si siede attorno ad un tavolo, si discute, si litiga, si
decide….questo è esercizio della democrazia. Se invece norme e decreti
vengono imposti dall’alto…è tirannide.
In noi non albergano sicuramente sentimenti di sudditanza.
Allorché esiste anche un solo lavoratore, esisterà sempre un sindacato
proteso alle tutele, rappresentanza e difesa.
Le iniziative del 23 ottobre sono e devono essere rappresentazione e
richiesta di reclamare a gran voce che la scuola non si tocca e quindi deve
essere salvaguardata ad ogni costo.
Auguro buon lavoro, concreto, costruttivo, propositivo, certo come sono che
verranno tenute ottime assemblee e che la data del 23 ottobre segnerà
l’inizio dell’esercizio della vera democrazia partecipata in tutte le
istituzioni scolastiche da parte della R.S.U eletta.
Fraterni saluti in Uil Scuola.

salvo mavica, segretario generale territoriale Uil Scuola Catania

ORDINE DEL GIORNO ASSEMBLEE SINDACALI UNITARIE DEL 23 OTTOBRE P.V.

ARGOMENTI DELL’ASSEMBLEA SINDACALE DEL 23 OTTOBRE 2015-10-20 ORDINE DEL GIORNO:
1) LEGGE BUONA SCUOLA – POLITICHE GOVERNATIVE;

2) INIZIATIVE UNITARIE DI LOTTA

Per il primo punto:
RINNOVARE IL CONTRATTO – CAMBIARE LA LEGGE 107.
–  Rivendicare il diritto ad una giusta retribuzione : gli stipendi dei docenti e del personale ATA in 
Italia sono tra i più bassi d’Europa; stipendi fermi dal 2009; indennità contrattuale ridicola; aumenti previsti ancora più ridicoli, in media circa 8 euro. Nella Legge sulla Buona scuola si prevedono scatti triennali, detti scatti di competenza, che sostituiranno le attuali fasce stipendiali. Con questa riforma non ci sarà solo l’anzianità di servizio ma ogni docente avrà uno stipendio base, che potrà essere integrato nel corso degli anni in due modi, anche cumulabili tra di loro: 1)scatti stipendiali triennali, legati all’impegno e alla qualità del lavoro e 2) salario accessorio per lo svolgimento di attività aggiuntive , funzioni strumentali, competenze specifiche, ecc. Ma con l’introduzione dei nuovi scatti, non sarà riconosciuta ai neo immessi l’anzianità preruolo e ai docenti in ruolo quella maturata nella propria fascia per il passaggio alla fascia superiore. Alla fine facendo un calcolo tra chi ci guadagna e chi ci perde sono di gran lunga maggiore il numero dei docenti che perde guadagno.
–  Professionalità: i docenti chiedono che venga riconosciuta la loro professionalità e che non debbano essere giudicati dal dirigente Scolastico e da alcuni colleghi, che difficilmente riusciranno ad essere obiettivi.
–  Stabilità del lavoro: non è possibile far dipendere la propria vita da un piano Triennale ed essere precari a vita, in un momento in cui la Corte Europea sancisce che un contratto a T. D. non possa essere reiterato per più di tre anni, il governo Renzi immette un gran numero di docenti in ruolo ma poi li condanna ad essere precari per tutta la vita ; In concreto a decorrere dal 2016/2017 i ruoli del personale docente diventano regionali, ma suddivisi per “ambiti territoriali” che, di norma, avranno una ampiezza sub-provinciale. Entro il 30 giugno 2016 gli USR dovranno definire l’ampiezza di questi ambiti (comma 66). Solo i docenti già assunti alla data di entrata in vigore della legge, e quelli assunti nel 2015-2016 con le regole previgenti sui posti in organico di diritto, conservano la titolarità di scuola (comma 74). Il personale docente in esubero per il 2016/2017 o che vorrà partecipare alla mobilità territoriale o professionale, lo potrà fare solo per altri ambiti territoriali perdendo, di conseguenza, la titolarità di scuola. Sempre a decorrere dal 1 settembre 2016, il dirigente scolastico individua il personale docente da assegnare ai posti “disponibili” dell’organico dell’autonomia della sua scuola (comma 18), fermi restando quelli che sono già titolari nella scuola (comma 73). La proposta che il dirigente scolastico fa è volta prioritariamente a coprire i posti comuni e di sostegno, vacanti e disponibili, tenendo anche conto delle candidature pervenute dai docenti presenti nell’albo e tenendo conto delle precedenze di cui alla legge 104/92. L’incarico avrà durata triennale ed è rinnovabile in coerenza con il Pof. Cosi le regole contrattuali sulla mobilità faticosamente messe a punto in quasi 30 di anni di concertazione non ci saranno più. Nulla si dice sulle modalità con cui si individueranno i perdenti posto, nulla si dice su come verrà effettuata la mobilità tra ambiti territoriali e nulla si dice neanche su come verranno trattate alcune categorie di personale che godono di tutele di legge (legge 104/92, maternità). 
-
–  Libertà d’insegnamento: ogni docente deve essere libero di impostare le proprie lezioni come meglio reputa opportuno, adattandole al contesto in cui si trova ad operare, e non si deve sentire obbligato a fare delle scelte perche sa che poi sarà giudicato da una commissione di valutazione gestita dal Dirigente scolastico;
–  Qualità e serietà degli studi: la scuola deve garantire agli studenti una formazione ed una preparazione che possano poi essere spendibili ai fini dell’inserimento nel mondo del lavoro.
–  Grave dimenticanza: il Personale ATA:
  Varo di un piano di assunzioni e istituzione dell’organico funzionale di istituto: quest’anno non si 
è proceduto ad effettuare assunzioni del personale ATA, nemmeno per garantire il Turn-over, a discapito di una grande quantità di posti liberi, lo dimostrano il numero degli incarichi T. D., così facendo si penalizzano le scuole che non possono lavorare in modo ottimale, sia perché il personale cambia ogni anno con relativi disagi, sia perché restano due mesi scoperti (Luglio e agosto, che invece di essere il periodo di ferie è risultato il periodo in cui le segreterie lavorano maggiormente), si chiede che venga finalmente garantito un organico funzionale e che l’organico non cambi ogni anno seguendo il balletto delle cifre degli alunni;
  Abrogazione delle norme che tagliano gli organici, limitano le supplenze brevi, congelano il turn- over per il passaggio del personale soprannumerario delle province: da un po’ di anni a questa parte il personale ATA ha sempre subito tagli a fronte delle sempre maggiori incombenze che si sono riversate sulle segreterie scolastiche, anche per il graduale passaggio delle funzioni che prima erano di competenza degli ex provveditorati, che sono in via di estinzione, e per l’aumento delle attività che si devono svolgere on-line, che oltre tutto richiedono personale altamente preparato. Quest’anno il blocco delle immissioni in ruolo è stato imputato al previsto passaggio del personale soprannumerario delle disciolte province, anche se è palese che nessun dipendente delle ex province opterebbe per un posto di Personale ATA di gran lunga inferiore alle loro qualifiche ;oltre tutto si aggiunga il fatto che la legge di stabilità 2015 ha previsto l’impossibilità di nominare supplenti sulle assenze dei titolari, unica eccezione i collaboratori scolastici possono essere nominati per un’assenza superiore a sette giorni; 
 Generalizzazione della figura dell’Assistente tecnico nelle scuole del Primo Ciclo: quella dell’assistente tecnico è una figura molto importante nelle scuole, di ogni ordine e grado, specialmente oggi che tutte le scuole sono dotate di attrezzature tecnologiche ed informatiche, a partire dalle LIM dal registro informatico, ecc, quindi almeno un assistente tecnico, del profilo informatico deve essere previsto e presente in tutte le scuole del primo ciclo, che ancora, a differenza delle scuole secondarie, sono costrette ad ingegnarsi con le competenze di alcuni insegnanti, che non sempre sono all’altezza (ricordiamo che l’età media degli insegnanti in Italia è molto alta ed è destinata a salire) di risolvere i problemi che spesso creano questi mezzi informatici. 
 Superamento della esternalizzazione dei servizi ausiliari, tecnici ed amministrativi nella scuola: Sappiamo già che nelle scuole dove ci sono le ditte di pulizie il numero dei collaboratori scolastici è ridotto di un terzo; sappiamo anche che nella Legge 107 il governo ha “dimenticato” il personale ATA, ma questa dimenticanza non è stata una casualità, è stata una omissione con un fine nascosto: il governo intende trattare l’argomento ATA in separata sede perche ha intenzione di esternalizzare il più possibile i servizi, ciò vuol dire ridurre all’osso il numero del personale presente nelle varie istituzioni scolastiche, creare qualche organismo esterno alla scuola a cui poi affidare tutte le incombenze, es: la ditta delle pulizie al posto dei collaboratori scolastici, la ditta di manutenzione al posto degli assistenti tecnici, la ditta di gestione amministrativa al posto degli assistenti amministrativi;
  Pagamento delle posizioni economiche ancora non liquidate: A seguito della cessazione del blocco delle retribuzioni previsto dal DL 78/2010 il Mef doveva restituire ai destinatari della seconda posizione economica quanto trattenuto, ma dopo vari incontri il Ministero ha comunicato che entro aprile doveva avvenire la liquidazione delle posizioni economiche che erano state sospese, ma ancora niente;
  Emanazione di un bando dei concorsi (ordinario e riservato) per il profilo di DSGA: nell’anno 2000, con l’attribuzione dell’autonomia a scuola, è nata la figura del Direttore dei servizi generali ed amministrativi, questa figura deve affiancare il Dirigente Scolastico nella gestione della scuola per quanto riguarda l’aspetto economico-finanziario, e,nelle previsioni del legislatore, deve essere un soggetto dotato di laurea in economia e commercio, giurisprudenza o scienze politiche. Ma da quando è stata emanata questa disposizione non sono mai stati banditi concorsi, per cui a fronte di numeri posti vacanti quest’anno si è fatto ricorso alle reggenze o alle nomine di assistenti amministrativi supplenti;
  Riattivazione dei processi di mobilità professionale interna: il CCNL all’art. 48 ha previsto questa forma di mobilità professionale per transitare da un’area inferiore all’area immediatamente superiore, mediante procedure selettive, previa frequenza di un apposito corso. Questa procedura è stata attivata una prima volta dopo di che il meccanismo si è inceppato, non se ne è parlato più;
  Emanazione dell’Atto di indirizzo per i DSGA che “reggono” due scuole: Si chiede che venga emanato in tempo l’Atto di indirizzo per stabilire la quota da assegnare ai DSGA che “reggono” due scuole;
  Adeguamento del sistema informativo e alla corretta applicazione delle leggi e delle norme contrattuali.
  Presentati due ricorsi al Tar Lazio contro “La buona scuola”. Incostituzionale per i sindacati l’esclusione dal piano di assunzioni di numerosi precari docenti e Ata Come preannunciato quest’estate, i sindacati rappresentativi della scuola – Flc CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS- Confsal e GILDA-Unams – hanno impugnato unitariamente davanti al Tar Lazio il primo provvedimento applicativo della legge 107/2015, ovvero il DGG n.767/2015, che esclude illegittimamente dal piano straordinario di assunzioni diverse tipologie di lavoratori precari. Questa norma, come sostenuto nel ricorso, non risulta conforme ai principi generali e costituzionali del nostro ordinamento giuridico dal momento in cui esclude docenti che pur essendo abilitati non sono stati ricompresi tra coloro che possono partecipare al piano assunzionale. In particolare la norma esclude dal piano i docenti abilitati TFA, PAS, ma anche i diplomati magistrali ante 2001-02 cui il Consiglio di Stato ha riconosciuto il valore abilitante del titolo posseduto, gli idonei dei concorsi per titoli ed esami banditi anteriormente al 2012, il personale docente di scuola dell’infanzia e infine i tanti supplenti che avendo più di 36 mesi di servizio potrebbero rivendicare la stabilizzazione così come indicato dalla sentenza della Corte di Giustizia europea. Sotto il profilo prettamente costituzionale l’esclusione di tali categorie di personale sopra evidenziate vìola palesemente sia l’art. 3 che l’art. 97 della Costituzione, in quanto a parità di titolo risulta irragionevole e discriminante l’esclusione dalle assunzioni di una categoria avente requisiti perfettamente equivalenti alle altre. Oltre a ciò, il provvedimento si pone in palese contrasto con i princìpi affermati dall’Unione europea, di cui vengono ignorate le specifiche direttive sociali e non applicate le più importanti decisioni della Corte di Giustizia, come quella relativa al divieto di abusare dei contratti a termine per un periodo superiore ai 36 mesi. Per tutto ciò le Organizzazioni Sindacali, con questo ricorso, chiedono pregiudizialmente di rimettere alla Corte Costituzionale la questione della legittimità della Legge 107/2015 nella parte in cui non consente la stabilizzazione dei rapporti di lavoro per coloro che hanno più di 36 mesi di servizio presso la scuola statale, in
violazione dell’art. 3 e 117 della Costituzione e della direttiva europea 1999/70/CE come interpretata dalla sentenza della Corte di Giustizia europea. I sindacati chiedono anche, nello stesso ricorso, di porre in via pregiudiziale la questione alla Corte di Giustizia europea per valutare la legittimità – riguardo alle norme europee in materia di lavoro a tempo determinato – della legge 107/2015 che, senza alcuna ragione oggettiva, esclude i docenti abilitati con servizio superiore ai tre anni dal diritto a partecipare al piano straordinario di immissioni in ruolo. Flc CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS-Confsal e GILDA-Unams chiedono di dichiarare l’illegittimità della norma per la parte in cui esclude dal piano di assunzioni quei docenti che avrebbero i requisiti e i titoli previsti per essere immessi in ruolo. Inoltre le Organizzazioni sindacali, con un ulteriore ricorso presentato contestualmente, chiedono l’annullamento del Decreto 767/2015 per la parte in cui esclude dal piano di assunzioni il personale Ata. Non si comprende e non si condivide, infatti, l’esclusione dal piano di tanti lavoratori dei profili Ata che avrebbero i titoli richiesti e un servizio ben superiore ai 36 mesi, esclusione che appare ancor più ingiustificata e illogica vista la considerevole disponibilità di posti in organico.

INCOSTITUZIONALE PER I SINDACATI L’ESCLUSIONE DAL PIANO DI ASSUNZIONI: presentati due ricorsi al Tar Lazio

15 OTTOBRE 2015 

Presentati due ricorsi al Tar Lazio

INCOSTITUZIONALE PER I SINDACATI L’ESCLUSIONE DAL PIANO DI ASSUNZIONI

Come preannunciato quest’estate, i sindacati rappresentativi della scuola – Flc CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS-Confsal e GILDA-Unams – hanno impugnato unitariamente davanti al Tar Lazio il primo provvedimento applicativo della legge 107/2015, ovvero il DGG n.767/2015, che esclude illegittimamente dal piano straordinario di assunzioni diverse tipologie di lavoratori precari. Questa norma, come sostenuto nel ricorso, non risulta conforme ai principi generali e costituzionali del nostro ordinamento giuridico dal momento in cui esclude docenti che pur essendo abilitati non sono stati ricompresi tra coloro che possono partecipare al piano assunzionale.

Nel link il testo della nota >>

VIA LIBERA ALL’EROGAZIONE DEI 500 EURO PER L’AUTOAGGIORNAMENTO

15 OTTOBRE 2015 

Turi: elemento positivo che riconosce il ruolo professionale degli insegnanti

VIA LIBERA ALL’EROGAZIONE DEI 500 EURO PER L’AUTOAGGIORNAMENTO
RESTA IL NODO DI UN MECCANISMO FARRAGINOSO BASATO SULL’“ETICA DELLO SCONTRINO” 

Quello appena approvato è un provvedimento sul quale era alta la nostra attenzione, sollecitato e atteso.
E’ una misura positiva – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – che riconosce il ruolo professionale degli insegnanti. Viene riconosciuta l’esigenza degli insegnanti ad aggiornarsi individualmente, al di là del meccanismo di formazione che partirà dal 2016.

Giusto il principio resta il nodo di un meccanismo di applicazione burocratico e farraginoso – commenta Turi – basato sull’ “etica dello scontrino”.

Gli insegnanti – aggiunge Turi – hanno bisogno di fiducia, quella stessa fiducia che le famiglie mostrano, in modo crescente, nei loro confronti.
La stessa fiducia nella qualità della didattica e nella responsabilità professionale, che ha portato la stragrande maggioranza degli insegnanti a pagare di tasca propria le spese per l’autoaggiornamento.

Resta incomprensibile l’esclusione del personale educativo dal bonus dei 500 euro. Ingiustamente discriminato pur avendo la stessa funzione docente.

IL PRIMO SOCCORSO ENTRA NELLA SCUOLA ITALIANA: CONVEGNO AL SENATO

15 OTTOBRE 2015 

Grasso: favorire la coscienza civile dei giovani

IL PRIMO SOCCORSO ENTRA NELLA SCUOLA ITALIANA: CONVEGNO AL SENATO

In previsione iniziative nelle scuole italiane in collaborazione con il 118. Ancora una volta ‘senza oneri per la finanza pubblica’.

“Il primo soccorso entra nella scuola italiana”. Questo il titolo di un convegno che si è svolto questa mattina al Senato con la partecipazione del Presidente Pietro Grasso che nel suo intervento di saluto, ha sottolineato che il Paese con questa legge si allinea agli altri paesi più sviluppati.
“E’ importante che i giovani possano avere una coscienza civile fatta di responsabilità e solidarietà – ha detto il presidente del Senato – che li possa aiutare verso il percorso che porta a una società moderna, fatta di cittadini responsabili che si sentono parte della comunità”.
Il comma 10 dell’art. 1 della Legge 107/15 prevede che nelle scuole secondarie di primo e secondo grado siano realizzate iniziative di formazione rivolte agli alunni per promuovere la conoscenza delle tecniche del primo soccorso, nel rispetto dell’autonomia scolastica, anche in collaborazione con il servizio di emergenza territoriale “118”.
I contenuti del comma 10 sono la realizzazione di un percorso che ha preso avvio nel lontano 2005 da Taranto per l’impegno del Dott. Mario Balzanelli, Direttore del 118 della ASL di Taranto e Segretario nazionale della Società italiana Sistemi 118, attraverso la raccolta di 93.000 firme in tutta Italia.
Ora la palla passa al Miur che dovrà applicare contenuti del comma 10 attraverso decreti attuativi. Un aspetto negativo che riscontriamo e che potrebbe essere di ostacolo all’applicazione pratica della norma consiste nel fatto che il tutto va realizzato “senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”.
Per la Uil scuola ha partecipato Pasquale Proietti.

PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA : la presentazione slitta al 15 gennaio 2016

05 OTTOBRE 2015 

La presentazione slitta al 15 gennaio 2016

PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA

I TEMPI DELLA SCUOLA NON COINCIDONO CON QUELLI DELLA POLITICA 

Come era nelle cose, il Miur, con una nota del Capo Dipartimento, è indotto dalle circostanze a differire al 15 gennaio 2016 i termini per la presentazione da parte delle scuole del Piano triennale dell’offerta formativa.
Chiaramente la tempistica prevista dalla Legge 107, che prevedeva la presentazione del piano entro il 31 ottobre 2015, non è compatibile con il funzionamento delle scuole.
Lo slittamento dei termini al 15 gennaio, per la Uil Scuola è un fatto positivo. Vuol dire che il Governo sta comprendendo che, come più volte da noi rappresentato, i tempi e i modi della scuola non possono essere influenzati da quelli della politica.
Ci auguriamo che sia la premessa per trovare, anche con il confronto di merito in atto, gli strumenti che permettano il rilancio dell’autonomia della scuola.

INCLUSIONE DEGLI STUDENTI CON DISABILITA’.- DELEGA ALLA LEGGE 107

mercoledì, 7 ottobre 2015

INFORMATICONUIL
Inclusione degli studenti con disabilità | Delega alla Legge 107
UIL: Siamo impegnati a proporre soluzioni concrete
Vanno eliminate definitivamente le “cattive prassi” come l’utilizzo del l’insegnante di sostegno per supplenze. Gli interessi degli studenti e degli insegnanti sono coincidenti.
Si è svolto un incontro tra i rappresentanti del Miur, era presente il Capo Dipartimento dott.ssa Di Pasquale, e le organizzazioni sindacali su un aspetto per il quale la Legge 107 prevede la delega al governo: l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità.
Per la UIL scuola ha partecipato Pasquale Proietti.
Il Capo Dipartimento ha comunicato che su questi aspetti è in atto una interlocuzione con le varie associazioni di settore, con l’università, i dirigenti scolastici, associazioni professionali e associazioni di genitori.
Ha comunicato, inoltre, che la “Delega” dovrà prendere in considerazione soprattutto la formazione del personale poiché i tempi attuali di formazione non sono sufficienti a dare risposte in positive alle disabilità più gravi.
La UIL, insieme agli altri sindacati, ha stigmatizzato il fatto che il Miur, sia nel metodo che nel merito, non abbia considerato appieno il ruolo del sindacato, mettendolo sullo stesso piano di non meglio individuate associazioni.
Fermo restando che il MIUR ha il diritto di ascoltare e confrontarsi con chi desidera, tutti hanno ricordato che quello del sindacato è un osservatorio diverso da quello delle associazioni e anche i contributi possono essere diversi, anche in considerazione che si tratta di organizzazioni la cui rappresentatività è certificata da una legge dello Stato.
Importante la gestione delle ricadute sulla didattica e sull’organizzazione del lavoro.
La UIL ha posto il problema della ridefinizione del ruolo del docente di sostegno, aspetto che nella comunicazione del Miur è stato carente, il problema della continuità tra i vari segmenti scolastici.
Quest’ultimo aspetto, che può sicuramente rappresentare una opportunità per i ragazzi, deve però, a nostro avviso, trovare regolamentazione all’interno di una sezione specifica di contrattazione.
Per la UIL, al fine di offrire un servizio utile, vanno messe in sinergia tutti gli organismi operanti a livello regionale che afferiscono al sostegno all’handicap.
In questo quadro gli Enti Locali  dovranno garantire le necessarie risorse professionali di supporto,  in caso contrario ricondurre tutto all’interno della scuola dell’autonomia, comprese le risorse economiche.
La UIL ha proposto anche il superamento della titolarità provinciale della Dotazione Organica di Sostegno (DOS) nella scuola secondaria di secondo grado prevedendo, al fine di garantire la continuità, una titolarità di “rete”.
Infine, ha chiesto ai rappresentanti del Miur che nelle scuole vanno eliminate definitivamente le “cattive prassi” come l’utilizzo del l’insegnante di sostegno per supplenze, fenomeno che, se non arginato, rischia di diffondersi ulteriormente con l’impossibilità da parte dei dirigenti scolastici di nominare il supplente per un giorno, come previsto dalla legge di stabilità.
In conclusione dell’incontro, il Capo dipartimento ha ricordato che siamo solo all’inizio di un percorso e che, nella definizione dei decreti, sarà importante contemperare le esigenze dei docenti con quelle dei diritti dei ragazzi.
Il decreto che verrà definito dovrà rimuovere anche tutte le criticità che si sono presentate negli anni.
Il decreto, sempre secondo il Capo dipartimento, non prevederà la costituzione di una specifica classe di concorso ma un percorso concorsuale specifico.
La UIL ritiene che, invece, le esigenze dei docenti sono quelle dei ragazzi a cui vanno indirizzate tutte le attenzioni. In questo senso, respinge ogni sottesa idea per cui vi è una contrapposizione di interessi tra le esigenze della didattica e quelle del personale.

BY SEGRETERIA TERRITORIALE UIL SCUOLA CATANIA.  salvo mavica segretario generale

RINNOVO DEI CONTRATTI NELLA P.A. IL GOVERNO ATTUI ED OTTEMPERI ALL’ART.39 DELLA COSTITUZIONE OCCORRE OPERARE ED ATTUARE PIUTTOSCO CHE ANNUNCIARE O CROGIOLARSI FRA LE PIEGHE DELLE STATISTICHE. OPERI

A seguito dell’incontro delle Segreterie Unitarie di tutti i settori pubblici del 22 settembre 2015, CGIL-CISL-UIL condividono quanto segue in relazione al rinnovo dei contratti nella P.A. CGIL-CISL-UIL hanno richiesto formalmente al Governo l’apertura immediata della stagione contrattuale nella P.A. che il Governo avrebbe già dovuto avviare a maggior ragione dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale e sentenze collegate, sul tema del diritto all’esercizio della contrattazione nei settori pubblici in attuazione dell’art. 39 della Costituzione.Dopo il confronto svoltosi, valutato il percorso delle Categorie, le ipotesi di piattaforme e la relazione tra la stagione contrattuale e le politiche di intervento sui settori pubblici, CGIL-CISL-UIL ribadiscono che :sono pronte a fare l’accordo sui nuovi comparti che non può essere utilizzato come alibi per ritardare l’apertura dei tavoli contrattuali. Tale accordo può essere raggiunto in tempi celeri con comparti che unifichino settori omogenei prevedendo al loro interno sezioni contrattuali e salvaguardando così le specificità e la rappresentatività.

  • Il contratto deve essere uno strumento di cambiamento della P.A. e di qualificazione dei servizi pubblici. Il lavoro pubblico va valorizzato, potenziato e qualificato. Per questo occorre andare verso una stagione contrattuale innovativa che produca reali processi di cambiamento. In questo quadro temi come la revisione dei profili professionali, degli inquadramenti, della formazione come strumento di valorizzazione delle carriere, maggiore ruolo per le RSU e per la contrattazione decentrata, sono questioni su cui il sindacato confederale è pronto a sfidare il Governo. Ribadire oggi il ruolo della contrattazione vuol dire riconfermare il ruolo del CCNL come strumento di tutela dei diritti fondamentali e delle dinamiche retributive. Nel contempo deve essere pienamente liberata e valorizzata la contrattazione di secondo livello legata ad obiettivi, come strumento di miglioramento dei servizi pubblici e aumento dell’efficacia della P.A. e qualificazione della spesa.
  • I lavoratori pubblici si sono fatti carico in questi anni della crisi subendo 6 anni di blocco contrattuale e i tagli di sistema determinati dalle politiche di austerità. Pertanto il tema della tutela salariale ed occupazionale rimane un punto fondamentale del confronto con il Governo sia in sede di discussione sulla Legge di Stabilità che in sede di tavoli contrattuali. Occorre garantire in maniera certa e sufficiente lo stanziamento di risorse utili a tutelare il potere d’acquisto delle retribuzioni dei lavoratori pubblici.
  • La contrattazione come strumento di innovazione della P.A. va prima di tutto esercitata e potenziata. Per tale ragione vanno superati i vincoli legislativi che oggi la limitano. Le innovazioni contrattuali devono essere rese pienamente esigibili poiché la stessa attività contrattuale e non la rigidità normativa è di per sé in grado di garantire la necessaria flessibilità nell’adeguamento ai cambiamenti organizzativi nella P.A. A tal fine CGIL-CISL-UIL sono impegnate a far si che la Delega sulla P.A. e i Decreti derivanti ristabiliscano il giusto rapporto tra contrattazione e legislazione dando piena effettività alle innovazioni introdotte con i contratti. Questi orientamenti generali che saranno portati al confronto con il Governo, dovranno essere oggetto di discussione e di approfondimento nelle strutture di Categoria, nelle RSU e tra i lavoratori sostenendo con la mobilitazione la stagione contrattuale.
  • Roma, 1° ottobre 2015

Azioni necessarie, dovute: partecipa alle iniziative unitarie. Di seguito il cronoprogramma.

 

 

 

30 settembre 2015

Oggetto: iniziative di mobilitazione unitarie. Si fa seguito alla nota già trasmessa sulle iniziative di contrasto ai provvedimenti sulla scuola con l’intento di fornire informazioni di carattere organizzativo stante il breve lasso di tempo in cui ben tre eventi impegneranno le nostre strutture nel coinvolgimento e nella partecipazione di docenti, dirigenti e personale ATA.

– Dirigenti scolastici il 15 ottobre 2015 Roma L’evento si svolgerà presso l’ITIS Galileo Galilei, sito in via Conte Verde, a pochi passi dalla stazione della metro A di Piazza Vittorio, con inizio alle ore 10.30 e conclusione alle ore 13.30. Si prevedono complessivamente duecento (200) partecipanti, divisi tra le quattro organizzazioni rappresentative dei dirigenti scolastici, con circa cinquanta partecipanti per ciascuna delle quattro sigle operativamente impegnate sui dirigenti. Rispetto a questa assemblea si reputa opportuno favorire la partecipazione degli interessati tramite il raccordo con le rispettive segreterie nazionali e/o territoriali.

Personale ATA 22 ottobre 2015 Roma. La manifestazione si svolgerà all’aperto davanti al ministero dell’istruzione in Viale Trastevere, dalle ore 11 alle 13.30. Si prevedono complessivamente circa 300 partecipanti, considerando circa 60/70 presenze per ciascuna delle cinque sigle. Un flash mob potrebbe essere inscenato nel corso della manifestazione per sensibilizzare la cittadinanza e i media e rappresentare il disagio professionale.-

Giornata nazionale di mobilitazione 24 ottobre 2015 capoluoghi di regione o altro La scelta delle modalità organizzative è rimessa alle valutazioni delle segreterie regionali tramite il coordinamento tra i rappresentanti delle cinque sigle promotrici. Elementi comuni sono lo svolgimento contestuale delle diverse iniziative, il Lazio svolgerà la propria manifestazione alla stregua delle altre regioni, salvo attirare come già avvenuto maggiore attenzione da parte della stampa per la collocazione di importanti testate sul suo territorio. Gli organizzatori del livello regionale sono impegnati a promuovere incontri e riunioni unitarie per condividere scelte di luoghi, orari, modalità organizzative e struttura degli eventi (manifestazioni con o senza corteo, presidi, fiaccolate, presidi informativi in luoghi centrali e frequentati, ecc.). Naturalmente occorrerà seguire le procedure conseguenti alle scelte con il necessario anticipo, ad esempio per la richiesta di utilizzo delle piazze, i percorsi dei cortei, gli spostamenti da e per la località prescelta, la predisposizione di striscioni, cartelli, bandiere e quant’altro. Su richiesta dei territori è possibile la presenza di rappresentanti delle segreterie nazionali previo accordo di distribuzione territoriale dei relatori nazionali. Lo svolgimento delle assemblee preparatorie segue l’indicazione di promuovere il più possibile l’unitarietà rispettando comunque, anche in casi contrari, la sintesi unitaria espressa nei documenti già prodotti dalla collaborazione delle cinque sigle. A tale fine si richiama l’importanza della sintesi unitaria del documento “Risparmiamo alla scuola gli effetti più deleteri della legge 107” anche in relazione alla elaborazione di documenti che potrebbero contrastare con la nostra idea comune rispetto alla libertà e all’autonomia decisionale di ciascuna scuola ed ai rapporti di non omologazione tra i diversi organi collegiali. Può essere utile per la giornata del 24 organizzare iniziative pubbliche preparatorie che coinvolgano studenti, associazioni e società civile. A livello nazionale stiamo predisponendo un volantino di sintesi delle tre iniziative.

I responsabili organizzativi FLC CGIL Maurizio LemboCISL ScuolaMaddalena GissiUIL ScuolaNoemi RanieriSNALS ConfsalAchille MassentiGILDA UnamsMassimo Quintiliani

ASSEGNAZIONE MOF. SIANO GARANTITI TEMPISTICA E CERTEZZA RISORSE.

30 settembre 2015

Incontro MIUR per l’assegnazione del MOF  .Il MIUR garantisca il rispetto dei tempi della scuola su tutte le partite contabili a partire dalle supplenze.                                                       Si è svolto ieri presso la direzione generale per le risorse umane e finanziarie un incontro per la definizione delle economie per l’intesa sulla ripartizione  dei fondi contrattuali per il miglioramento dell’offerta formativa (MOF). Per la UIL Scuola ha partecipato Noemi Ranieri.          Nel corso dell’incontro sono stati affrontate diverse tematiche legate  all’assegnazione delle risorse alle scuole.                                                                                                                                           Fondi per il Funzionamento amministrativo.                                                                                  Con la nuova legge  sulla scuola le risorse per il funzionamento amministrativo sono aumentate rispetto a quelle dello scorso anno. Nella nota di assegnazione cui il MIUR sta lavorando per la pubblicazione entro il mese di ottobre,  saranno comunicati sia i 4/12 del 2015 che gli 8/12 del 2016.  Fondi per il personale comandato presso gli uffici centrali e periferici del MIUR. Sussiste  ancora l’esigenza di chiarimenti da parte dell’Ufficio Centrale del Bilancio, in particolare per l’anno 2011. Economie  MOF: Risultano alcuni sforamenti sulle funzioni strumentali ed alcuni risparmi sulle aree a rischio.   Per la UIL l’intesa per il MOF non può essere  siglata in assenza di elementi di certezza sulle economie e sul loro utilizzo. Occorre inoltre una informativa sui fondi  ex legge  440/97, da mettere in linea con quelli provenienti dalla legge 107/2015  su importanti ambiti di gestione quali ad esempio l’alternanza scuola lavoro, la formazione in servizio ed altro. Il prossimo incontro sarà fissato per la prima decade di ottobre..

by SEGRETERIA TERRITORIALE UIL SCUOLA CATANIA.                                                                 salvo mavica, segretario generale.

 

INCONTRO SINDACATI SCUOLA – MINISTRO: E’ stata fatta la legge, ora bisogna far funzionare le scuole

23 SETTEMBRE 2015 

E’ stata fatta la legge, ora bisogna far funzionare le scuole

INCONTRO SINDACATI SCUOLA – MINISTRO 

Turi: bisogna porre rimedio alle incongruenze della legge e cercare le soluzioni che consentano alle scuole il buon funzionamento e al personale di vedere riconosciuto il valore del lavoro a scuola.

La chiave di lettura è sempre quella della scuola dell’autonomia. Bisogna partire da lì. Solo l’apertura di un confronto vero, costante e costruttivo con le organizzazioni sindacali,  potrà consentire, se ci sarà volontà politica, attraverso dell’esercizio delle deleghe che la legge stessa assegna all’Esecutivo, di porre rimedio alle incongruenze della legge e cercare le soluzioni che consentano alle scuole il buon funzionamento e al personale della scuola di vedere riconosciuto il valore del lavoro a scuola.

Diciamolo chiaramente, le scuole non sono uffici pubblici.  La scelta dei docenti da parte del dirigente scolastico,  indebolisce l’autonomia professionale degli insegnanti, mette in piedi un sistema di neo-burocrazia, tutto orientato a seguire una procedura più che guardare al risultato, non ci convince, non ci piace, non rispetta i valori costituzionali assegnati al nostro sistema di istruzione. Non usa mezze misure Pino Turi , segretario generale della Uil scuola all’uscita dell’incontro di oggi pomeriggio dei sindacati scuola con  il ministro Giannini.
Quello che stanno tentando di realizzare, fase dopo fase, è un sistema che si sta rivelando – come avevamo preannunciato – inefficace, ingiusto, impossibile da realizzare.  E’ mancata una seria programmazione e la capacità di gestione di un sistema complesso, come la scuola,  a cui ora bisogna fare fronte.

Al ministro abbiamo fatto proposte concrete e fattibili che mirano a trovare soluzioni e che riguardano:

Precariato
Serve un piano anche pluriennale che metta a sistema il reclutamento.
Tra vecchio e nuovo sistema serve una fase di assestamento che risolva le incongruenze e le iniquità introdotte con l’uso dell’algoritmo ed affronti la questione delle persone, delle loro aspettative, bisogni, in particolare per tutti coloro che forniti di abilitazione all’insegnamento e con diversi anni di servizio alla spalle.
Analogamente per il personale ATA, vanno sbloccate le nomine in ruolo per tutti i profili, come vanno introdotte deroghe per consentire le supplenze brevi.

La scelta dei docenti
L’anello debole è rappresentato dall’equilibrio dei poteri e competenze previsto nella scuola dell’autonomia.
La scelta dei docenti dagli albi a cura dei dirigenti scolastici, se presenta una sua ragione nell’organico potenziato, è impossibile e comunque sbagliato applicarlo a tutti i docenti. Non può funzionare concretamente. Un altro esempio: gli squilibri di potere e responsabilità tra consiglio di istituto e collegio dei docenti.  Il dirigente, con la scelta diretta dei docenti, potrebbe addirittura cambiarne la costituzione dell’organo collegiale ed orientarne le scelte.

Contratto
Il percorso da seguire è quello del rinnovo del contratto di lavoro che potrà definire gli ambiti, diritti ed obblighi, e tutte le ricadute sul rapporto di lavoro, compresa la contrattazione decentrata di singola scuola.

La valutazione
La chiave di lettura è sempre quella della scuola dell’autonomia. Bisogna partire da lì.  Non si può definire per i docenti un sistema e per i dirigenti un altro che è l’esatto opposto.  Al di là della composizione degli organismi di valutazione, che presenta molti limiti, occorre un confronto ed una scelta il più possibile condivisa e coerente.

Ecco nel dettaglio i temi che sono stati affrontati nel corso della riunione:

Formazione e anno di prova
Per i neoassunti si consolida il modello adottato per il 2014-2015. 50 ore complessive, in presenza e a distanza, attività peer to peer e laboratori didattici coordinati dai tutor.

Confermata piattaforma INDIRE, attività  di monitoraggio strutturale.
Aspetti critici: esigenza di riconoscere e valorizzare il  più diretto impegno dei tutor.
Va chiarito come conciliare il vincolo 120 giorni di attività didattica con i 180 giorni di servizio e prestazioni part time garantite dalla legge.
Anche chi sarà assunto a novembre deve avere la possibilità di ottenere la conferma in ruolo.
La formazione obbligatoria per tutti i docenti sarà avviata a partire dal 2016-2017. Per Per la UIL dovrà essere una sede contrattuale a regolamentare tali obblighi, in quanto attinenti l’organizzazione del lavoro.

Accesso al ruolo
La delega sarà orientata a far raggiungere l’insegnamento tramite laurea specialistica biennale. L’abilitazione avverrà tramite concorso, anche senza esperienza. Il superamento del concorso da’ luogo ad abilitazione e a tirocinio formativo retribuito di durata triennale che, se svolto con successo, genera la conferma in ruolo.
Criticità:
Si deve prevedere una procedura abilitante nella fase transitoria per coloro che hanno concluso percorsi universitari.
Chiarire effetti comma 3.4 come sanatoria per chi non supera il concorso. Per la UIL e’ positivo aver sottratto alle università il monopolio della formazione per assegnarlo al concorso ed alle singole scuole. Il modello tende a valorizzare l’applicazione pratica all’insegnamento. Occorre regolamentare in via contrattuale il rapporto di lavoro nella fase del tirocinio e valorizzare il ruolo dei docenti impegnati a supporto del tirocinio.
Serve inoltre un piano anche pluriennale che salvaguardi i diritti acquisiti.

Valutazione dirigenti scolastici
Si effettuerà secondo criteri elencati al c.93, anche in rapporto al RAV e a piani di miglioramento. La procedura valutativa sarà avviata da direttori regionali; ogni nucleo di valutazione opererà  per gruppi di 60/80 dirigenti.
La retribuzione di risultato sarà così ripartita: il 100/100 per una valutazione considerata ottima. L’80/100 della retribuzione per una valutazione buona,il 50/100 se è discreta, nessuna se è insufficiente.
La valutazione fatta dal nucleo avrà un tempo triennale.
Il nuovo concorso per dirigenti scolastici sarà avviato da settembre 2015.
Entro la fine di ottobre sarà pronto il bando per il reclutamennto dei dirigenti tecnici a tempo determinato, da impegnare nella valutazione dei dirigenti, con incarichi a  parire da gennaio
Per la UIL la valutazione non può essere affidata a soggetti esterni alla scuola, ma incardinata e strettamente connessa alla progettualità della scuola. La distinzione per fasce reintroduce per i dirigenti ciò che la UIL,ha scongiurato per i docenti.
La UIL ha evidenziato inoltre l’ingiustizia perpetrata  dalle sanatorie sui contenziosi pendenti sui concorsi dei dirigenti scolastici. Occorre intervenire per l’estensione del diritto, particolarmente nei confronti di chi, pur avendo superato prove concorsuali, si ritrova comunque escluso.

Fondo di funzionamento
Si prevede la revisione del regolamento sulla gestione contabile ispirato alla semplificazione. Sulla contabilità si interverrà a gennaio,  per i criteri di riparto entro metà ottobre. Si interverrà, ad esempio, sulla fatturazione elettronica e sulle procedure per gli appalti  Anche qui occorre una sede di confronto con il sindacato per dirimere la complessità e rendere gli interventi realmente efficaci.

Piano nazionale scuola digitale
Stanziamenti a regime 30 milioni di euro per ogni anno, per il primo anno 90, creando sinergie con fondi PON.
Bandi aperti : il cablaggio e infrastrutture di rete scadenza 9 ottobre.
laboratori digitali per la territorialità  per 45 milioni  rivolti alle scuole e contesti di riferimento con  750.000 euro a laboratorio per circa sessanta progetti finanziabili. La manifestazione di intenti va presentata entro il 7 ottobre.
La UIL scuola ha sollecitato lo sblocco dei decreti per l’utilizzo dei fondi del Piano operativo nazionale, in vistoso ritardo. Su tale punto il capodipartimento per il bilancio ha comunicato che lo sblocco avverrà ai primi di ottobre, per una fruibilità contestuale agli interventi introdotti dalla legge sulla scuola.

All’incontro hanno preso parte Rosa Cirillo, Noemi Ranieri, Pino Turi.

Uil: La card c’è ma con il trucco

23 SETTEMBRE 2015 

Uil: La card c’è ma con il trucco

Oggi pomeriggio l’incontro ministro – sindacati scuola. Dal piano delle assunzioni alla valutazione dei dirigenti: i temi che sono al centro del dibattito sulla scuola. E si parlerà anche del bonus dei 500 euro che c’è, ma con il trucco: andranno controllate tutte le spese, pena la restituzione delle cifre erogate.

Gli effetti dei primi provvedimenti attuativi
Elimineremo il precariato

FALSO

i posti disponibili sono rimasti per il 50% scoperti e coperti da supplenze
Elimineremo le graduatorie

FALSO

non sono state soppresse le GAE che continueranno a produrre effetti;
Quella delle supplenze è
un’emergenza che deve finire

FALSO

non sono diminuite le supplenze.
la supplentite è raddoppiata: saranno chiamati i supplenti per i supplenti
Sarà una mobilità fisiologica

FALSO

si sono aggravate le condizioni di lavoro per i neo immessi in ruolo costretti a muoversi in altre regioni, senza poter sapere se fosse veramente necessario, senza una graduatoria che ne spiegasse le ragioni
L’organico potenziato aumenterà il personale
nelle scuole

NON VERO

la fase di movimenti in atto, la fase C,  creerà, inevitabilmente ingiustizie e motivi di ricorso da parte di coloro che si vedranno scavalcati nell’assegnazione della sede vicina da docenti con minor punteggio.
Le scuole potranno scegliere gli insegnanti secondo le esigenze degli istituti

NON VERO

I docenti disponibili sono tutti quelli che hanno fatto domanda, fase “C”, saranno assunti in ruolo ed assegnati alle scuole per macroaree.
Card 500 euro

QUASI VERO

Arriva il bonus ma con il ‘trucco’. Andranno controllati  tutti gli acquisti, pena la restituzione delle somme erogate.
A certificare le spese saranno  i revisori dei conti delle scuole.

Ci eravamo illusi – spiega Pino Turi a proposito della card dei 500 euro  – una cosa buona rovinata da una procedura burocratica che addirittura prevede l’esame dei revisori dei conti.  Vogliono trasformare la scuola, luogo di aggregazione, socialità, formazione, istruzione, libertà e responsabilità,  in una sede burocratica in cui costringere una professione, come quella docente in un recinto angusto.

Dov’è la scuola dell’autonomia di cui tanto si parla? Perché le regole, anche di verifica interne, non vengono decise dagli organi della scuola, invece che da una procedura tracciata dalla penna di qualche burocrate ministeriale? Anche questo diremo oggi al ministro: pensavamo  che fosse un segnale nuovo. Un po’ troppo bello per essere vero.

E in merito ai temi che saranno oggetto dell’incontro di oggi pomeriggio con il ministro spiega: vogliamo evitare il muro contro muro con il Governo. Verificheremo  se vi è una vera volontà di aprire un confronto, che finora non ci è stato.

Siamo di fronte a una riforma non-riforma, dove l’impianto ordinamentale resta lo stesso,  mentre vengono introdotte norme, tra loro contraddittorie, che riguardano soprattutto la gestione e poco la didattica.

Quel che stiamo rischiando – anticipa Pino Turi – con questo tipo di intervento legislativo, tutto orientato sulla gestione del personale, è di trovarci con docenti senza titolarità, con la possibilità di un utilizzo improprio rispetto alle proprie competenze ed abilitazioni. Fatto inedito e senza precedenti.

Sarebbe una sorta di demansionamento senza garanzie, legato – avvisa Turi – ad una ipotetica valutazione del dirigente. Una valutazione che, se svolta in maniera autoritaria, senza regole senza consenso, sarà fonte di demotivazione e di condizionamenti che incidono sulla libertà e sulla qualità della didattica.

Noi questi scenari vogliamo assolutamente evitarli. Questo è un percorso che, se non sarà  governato con il consenso, partecipazione e condivisione, si rileverà un ulteriore flop e si scaricherà sulle scuole che hanno invece bisogno di certezze e riconoscimenti del lavoro fatto e da fare in seguito.

Se si comincia a discutere senza pregiudizi e concretamente nel merito è positivo.  E’ un punto di partenza per poi trovare le soluzioni per fare funzionare le scuole.

AT DI CATANIA: Acquisizione del fabbisogno dell’organico del potenziamento propedeutica all’attuazione della fase C del piano assunzionale

24 SETTEMBRE 2015

AT DI CATANIA: Acquisizione del fabbisogno dell’organico del potenziamento propedeutica all’attuazione della fase C del piano assunzionale

Acquisizione del fabbisogno dell’organico del potenziamento propedeutica all’attuazione della fase C del piano assunzionale.

bonus 500 euro, approvato…a quando in busta paga?

INFORMATICONUIL
22.9.2015
Bonus 500 euro per gli insegnanti
   Turi : E’ un fatto positivo
 Riconoscimento professionale che deve avere carattere strutturale
E’ un fatto positivo – questo il commento del segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, dopo l’approvazione del decreto che autorizza l’erogazione di 500 euro per gli insegnanti
Riconoscere le spese sostenute dagli insegnanti per la propria professione deve avere carattere strutturale. E’ una scelta del governo che accogliamo positivamente – aggiunge Turi – sottolineando come , fin dalla sua presentazione nel provvedimento di legge del Governo, tale decisione sia stata sempre sostenuta dalla Uil Scuola che, nei giorni scorsi, ne aveva sollecitato l’approvazione sulla base del crono programma fissato dall’esecutivo.
Un bonus destinato a tutti i docenti di ruolo, compresi i neo assunti, che – sottolinea Turi – riconosce la specificità di una professione che non può essere condizionata da lacci burocratici.

BY segreteria territoriale Uil Scuola Catania
salvo mavica, segretario generale.

Organico potenziato ed AVVIO FASE C.

INFORMATICONUIL.    Catania 22 settembre 2015

Organico potenziato e avvio fase C. Bisogna tener conto dell’esperienza maturata nelle scuole.Per l’organico aggiuntivo da assegnare alle scuole vanno seguiti criteri oggettivi e trasparenti.     Il giorno 21 settembre 2015 si è svolto un incontro tra le organizzazioni sindacali e i rappresentanti del Miur nel corso del quale è stata illustrata una bozza di circolare sull’organico del potenziamento del personale docente, finalizzato alle nomine in ruolo della fase C. Per il Miur, rappresentato dal Capo Dipartimento Dott.ssa De Pasquale, l’organico aggiuntivo viene assegnato da quest’anno per progetti o programmazione di interventi mirati, per il miglioramento dell’offerta formativa e che confluirà nell’organico dell’autonomia.                Il piano triennale dell’offerta formativa, invece, verrà definito solo successivamente. Sempre ad avviso del Miur, le scuole, in coerenza con la programmazione dell’offerta formativa, dovranno individuare le priorità d’intervento sulla base degli obiettivi previsti dalla Legge 107/15. I campi  di potenziamento sono stati distinti tra quelli delle scuole secondarie da una parte e quelli del primo ciclo dall’altra. Questi ultimi sono stati definiti in maniera congiunta tra la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado.  Le scuole dovranno definire il fabbisogno le cui proposte saranno inseriti al SIDI, dal 10 al 15 ottobre,  individuando in ordine di preferenza tutti i campi di potenziamento corrispondenti alle aree previste. I Direttori regionali, entro il 22 ottobre, previa informativa alle organizzazioni sindacali, adotteranno un decreto di ripartizione dei posti. La dotazione aggiuntiva, successivamente, sulla base del numero degli alunni e tenendo conto delle situazioni socio economiche, sarà assegnata alle scuole della regione, assicurando una dotazione minima non inferiore a tre posti per ogni scuola o CPIA.  La Uil scuola, con una nota specifica, ha rappresentato l’esigenza che la circolare dovesse tener conto del lavoro realizzato dalle scuole nell’ultimo anno, in attuazione del DPR 80/13 sulla funzione e la realizzazione del Rapporto di Autovalutazione, molto importante per la qualificazione dell’offerta. Dovrebbe tener conto, altresì, del Piano di Miglioramento che le scuole hanno già predisposto per il corrente anno scolastico. Per la Uil, in coerenza con la qualificazione dell’offerta formativa, le finalità pedagogico-didattiche non possono essere subordinate alle assenze del personale da sostituire più o meno saltuariamente. La Uil, ha contestato la mancanza di criteri oggettivi per l’utilizzo del personale docente in ordini di scuola diversi da quelli di titolarità che, deve essere sempre supportata da titoli di studio specifici e specifiche abilitazioni e da un progetto didattico-educativo che ne delinei modi e tempi delle  attività di potenziamento per gli alunni. Infine, la Uil ha chiesto e ottenuto che nella definizione dell’organico aggiuntivo da assegnare alle scuole venissero definiti criteri oggettivi e trasparenti e che venisse ribadita la centralità degli organi collegiali nella definizione della progettazione didattica e a garanzia della qualità e del lavoro da svolgere in classe.   L’obiettivo della Uil Scuola è soprattutto finalizzato alla valorizzazione dei docenti, delle loro abilitazioni, dei loro titoli di studio e a garantire lo svolgimento di un lavoro qualificato con  ricadute positive sull’insieme delle attività didattiche.

Ancora una volta siamo costretti a rilevare una difficoltà di chiarezza e di semplificazione delle procedure che le scuole non sono preparate a sostenere nei tempi dati.                Invece è stata risolta positivamente la questione dei c.d. “Vicari”.                                                   Link alla circolare: http://www.istruzione.it/allegati/2015/prot30549_15.pdf

Segreteria territoriale Uilscuola catania. Salvo Mavica, segretario generale territoriale.

LA CARD ELETTRONICA PER GLI INSEGNANTI. IL MINISTRO LA ANNUNCIA PER RADIO. Uil: ‘presto il decreto’

16 SETTEMBRE 2015 

Uil: ‘presto il decreto’

LA CARD ELETTRONICA PER GLI INSEGNANTI. IL MINISTRO LA ANNUNCIA PER RADIO.
TURI: UN PROVVEDIMENTO POSITIVO DENTRO UNA LEGGE CHE NON HA UN PIANO ATTUATIVO. 

Intanto gli insegnanti dovranno aggiornarsi a spese proprie. Come sempre.
L’abbiamo già  fatto per l’entrata nei musei.Lo facciamo di nuovo: ogni settimana faremo il punto sulla predisposizione del decreto.

QUANDO

CHI

CHE COSA

COMMA

15 settembre 2015

(60 gg. da entrata in vigore legge)

Presidente Consiglio Ministri

Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, … da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono definiti i criteri e le modalità di assegnazione e utilizzo della Carta di cui al comma 121
(Carta elettronica di 500 euro per l’aggiornamento e la formazione del docente di ruolo)

122

il cronoprogramma dei provvedimenti attuativi previsti dalla legge

L’annuncio per radio, ma il decreto non c’è.  Accade anche questo – spiega Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola – a causa  della mancanza di un piano di fattibilità della legge sulla scuola, un provvedimento positivo, fortemente atteso dai docenti, può fermarsi a livello di intenzione.

Un decreto che doveva essere emanato entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, per consentire ai docenti di poter usufruire di 500 euro per l’aggiornamento e la formazione. Scadenza che, faceva notare la Uil Scuola, era proprio ieri.

Se il ministero non perde tempo chiudere i rubinetti dei finanziamenti dei pos delle scuole e lascia agli istituti un giorno di tempo per finire di saldare tutti i pagamenti ancora in sospeso – fa notare Pino Turi – dimentica di rispettare i tempi che lui stesso ha definito nella legge approvata questa estate.

Per mantenere l’impegno,  il ministro dovrà piegare la rigidità della legge 107 alla realtà delle scuole  – aggiunge Turi, sottolineando come le disposizioni di pagamento dei 500 euro per l’anno in corso, attraverso il cedolino dello stipendio, dovranno essere, come previsto per la card, esentasse.

Intanto gli insegnanti dovranno aggiornarsi a spese proprie. Come sempre. I tempi della scuola non sono quelli amministrativi. Occorre garantire la specificità del sistema scolastico valorizzando le professioni  ed incentivando l’autonomia scolastica.

LEGGE 107 SULLA SCUOLA: correggere gli errori, valorizzare le professioni

16 SETTEMBRE 2015 

Correggere gli errori, valorizzare le professioni

LEGGE 107 SULLA SCUOLA

I SINDACATI: SERVE CONTRATTO INNOVATIVO

Il 15 ottobre l’iniziativa per i dirigenti scolastici;  il 22 per il personale Ata;  il 24 ottobre la manifestazione nazionale con iniziative promosse a livello regionale.

Le tante criticità della legge sulla scuola vanno corrette e le professionalità del mondo dell’istruzione vanno valorizzate attraverso un contratto innovativo e l’esercizio della contrattazione. Sono i punti fermi che guideranno le iniziative promosse dai sindacati scuola nel mese di ottobre.
“Non puntiamo a tutti i costi a un autunno caldo, ci auguriamo, invece, che il governo apra un confronto serio per risparmiare alle scuole gli aspetti più deleteri  della legge 107”, fanno sapere i leader di Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals-Confsal e Gilda Unams, che si sono riuniti a Roma per fare il punto della situazione, definendo anche un calendario delle iniziative.

Nel link il testo del comunicato dei sindacati scuola >>>

Incontro sindacale unitario della RSU a Roma: report

11 settembre 2015

Incontro sindacale unitario della RSU a Roma: report

Primo atto, serio concreto, premonitore di una lunga serie di iniziative ed azioni.Report del riuscito incontro sindacale unitario della R.S.U. e terminali associativi di oggi 11 settembre  a Roma.Vorrei condividere con Voi l’idea e la certezza che, ora più che mai, occorre esercitare il diritto-dovere di partecipare attivamente nell’attività scolastica nella più ampia e generale essenza. Azione sia a livello Nazionale da parte dei rappresentanti dei lavoratori che a livello di singola istituzione scolastica.

Esigere conformità della azioni nel rispetto del CCNL, delle funzioni degli Organi collegiali, del Consiglio d’Istituto. La RSU e i terminali associativi sindacali esercitino tutte le prerogative e le attribuzioni proprie atteso che la Legge 107 nulla ha innovato e cambiato. Esigiamo contratti integrativi d’istituto partecipati e rispettosi dei doveri ma anche dei diritti ivi compresi equi trattamenti coniugati ai gradita dei docenti ed Ata, condizione sine qua non, per raggiungere gli obbiettivi primari di istruzione e formazione a favore del bene primario degli alunni.

La madre  di tutte le battaglie è, e sarà il rinnovo del CCNL.

By segreteria territoriale Uil Scuola Catania. salvo mavica, segretario generale.

Assemblea delle Rsu al Teatro Quirino a Roma Turi: gli insegnanti choosy? Sono abituati a spostarsi da anni Uil: Riprendere il dialogo, risolvere i problemi

Non un muro contro muro con il Governo ma un momento importante di riflessione sulle criticità e i limiti di fattibilità dei provvedimenti in atto nella scuola. Gli errori della legge 107 sono stati più volte rappresentate nelle – ahimè – poche occasioni di confronto e i primi provvedimenti attuativi i cui effetti negativi sotto gli occhi di tutti :

Elimineremo il precariatoFALSO>>> i posti disponibili sono rimasti per il 50% scoperti e coperti da supplenze
Elimineremo le graduatorieFALSO>>> non sono state soppresse le GAE che continueranno a produrre effetti;
Quella delle supplenze è un emergenza che deve finireFALSO>>> non sono diminuite le supplenze, anzi la supplentite è aumentata;
Sarà una mobilità fisiologicaFALSO>>> si sono aggravate le condizioni di lavoro per i neo immessi in ruolo costretti a muoversi in altre regioni. senza poter sapere se fosse veramente necessario senza una graduatoria che ne spiegasse le ragioni
L’organico potenziato aumenterà il personale nelle scuoleNON VERO>>> si attende ancora la prossima fase di movimenti (quella della fase C) che creerà, inevitabilmente ingiustizie e motivi di ricorso da parte di coloro che si vedranno scavalcati nell’assegnazione della sede vicina da docenti con minor punteggio.

 

Un pasticcio insomma che merita un’attenta riflessione – ha detto Pino Turi, nel suo intervento dal palco del Teatro Quirino a Roma dove si è svolta la manifestazione dedicata alle Rsu delle scuole italiane -.                                                                                                                                     

Come Uil Scuola, insieme agli altri sindacati, ci stiamo impegnando per mettere in evidenza e porre rimedio agli errori, conseguenza di scelte fatte senza confronto, contro i lavoratori che sono oggi dimenticati ed addirittura ostaggio di un sistema che si sta rivelando, come avevamo preannunciato, inefficace e profondamente ingiusto. Serve certamente riprendere il dialogo e serve il confronto – ha detto ancora Turi – l’annuncio da parte del ministro della convocazione, il 23 settembre, è un fatto positivo. Lo ripetiamo da tempo, i nodi irrisolti della legge sono quelli legati alla gestione politica delle decisioni, non quella tecnica che può avere il compito solo di trovare strumenti e mezzi per realizzare le scelte politiche.

Il Governo è chiamato ad una profonda riflessione: gli errori non si difendono e non si nascondono con la propaganda, li si affronta nel merito e si deve avere l’umiltà di ammetterli quando sono ormai palesi ed indifendibili. Se si comincia a discutere senza pregiudizi e concretamente nel merito è positivo. E’ un punto di partenza per poi trovare le soluzioni.Se c’è una dote che non fa difetto ai lavoratori della scuola e a chi li rappresenta è il senso di responsabilità: ci sono precari che hanno visto reiterati i loro contratti, per anni. Insegnanti con la valigia, trasferiti da una provincia all’altra, da una scuola all’altra. Insegnanti responsabili che hanno ricominciato ogni volta in nuove classi con la stessa passione, la stessa serietà e professionalità. Colpevolizzare i docenti di essere “choosy”, quando è l’unica categoria di lavoratori pubblici e privati che è soggetta, da sempre, e con contrattazione sindacale, ad una mobilità annuale anche di centinaia di chilometri, nell’ambito di un’intera provincia (che ad esempio a Roma è di 300-400 chilometri) tutti senza alcuna supporto economico e a spese private, oltre che ingiusto si rileverà un boomerang per chi lo utilizza. Non si dica che non c’è volontà, disponibilità a spostarsi. Non siamo in presenza di una logica aziendale. Se l’azienda va in crisi, de localizza e il personale deve spostarsi. Si sta parlando di istruzione, funzione dello Stato. Bene primario che non attraversa crisi se non quella provocata dalla confusione di leggi pasticciate. Perché non sono stati utilizzati i docenti per le supplenze nei luoghi di residenza e non nelle sedi a cui sono state assegnate visto che si sono opportunità lavorative in loco? Manca una seria programmazione, capacità di gestione per un sistema complesso come quello della scuola.

Gli insegnanti sono fuori da logiche aziendali. Le scuole sono in tutto il territorio nazionale. Piuttosto che trasferire un insegnante da Pesaro a Trapani, o da Catania a Roma per poi chiamare sui posti rimasti liberi ancora supplenti si potevano fare le assunzioni lì dove sono possibili, diluendo il piano in tre anni. Lo stesso tempo previsto perché vada a regime la legge 107/2015.

Quel che gli insegnanti non riescono a mandar giù non è lo solo lo spostamento, ma il metodo utilizzato. La modalità con la quale lo Stato, loro datore di lavoro, ha organizzato le tanto attese assunzioni, che non sono state ‘benevolmente concesse’ ma che fanno parte della risposta complessiva alla questione del precariato la cui situazione è stata sanzionata dalla Corte Europea. Non parliamo più, per favore, di ‘deportazione’ – ha detto Pino Turi – termine che i sindacati non hanno usato mai. A farlo lo scorso 21 luglio è stato per primo il Codacons e poi da allora, non a memoria ma rileggendo i lanci delle agenzie, sette volte il ministro e altrettante il sottosegretario Faraone. Ultimo in ordine di tempo si è cimentato il presidente del Consiglio. Analoghi pasticci si presenteranno per altre scelte della legge 107 sulla scuola, come quella della chiamata diretta dei docenti da parte del dirigente scolastico che oltre che ridurre e mortificare gli elementi di libertà e pluralismo culturale della scuola, saranno di difficile se non impossibile attuazione, proprio come è stato per il piano di assunzioni.

A fenomeni complessi, non si possono dare risposte semplicistiche, peraltro viziate da pregiudizi ideologici, come quello della valutazione che si presenta a dir poco schizofrenica: da un lato studenti e famiglie valutano gli insegnanti, pensando così di dare risposte all’autonomia scolastica; dall’altro, con logica opposta i dirigenti si valutano attraverso un apposito organismo di “ispettori” improvvisati e funzionari amministrativi che nulla hanno a che fare con la scuola e il contesto in cui si opera. Sono ipotesi inconciliabili. Si profila una gestione della legge 107 che si sposta dal ministero nelle aule di tribunale, nelle mani dei giudici. Altro che esaltazione dell’autonomia del merito.                                                                                                                       

Ora si possono fare due cose semplici: porre rimedio agli errori contenuti nella legge. E se il Governo ci darà ascolto, già nella riunione fissata con il ministro, porteremo la nostra disponibilità e le nostre proposte. La seconda è l’avvio di una nuova stagione di contratti, che siano davvero innovativi, attraverso i quali riconoscere le professionalità e dare riconoscimento alla centralità del lavoro che si fa in classe e nelle scuole.

 

AT DI CATANIA: Personale docente. Convocazioni per il conferimento sede provvisoria docenti di I e II grado fase “B” a.s. 2015/2016

11 SETTEMBRE 2015

AT DI CATANIA: Personale docente. Convocazioni per il conferimento sede provvisoria docenti di I e II grado fase “B” a.s. 2015/2016

Personale docente – Convocazioni per il conferimento sede provvisoria docenti di I e II grado fase “B” a.s. 2015/2016

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