INCONTRI AL MIUR | PARTE IL CONFRONTO SULLA MOBILITÀ – Uil: garanzie per tutto il personale

12 NOVEMBRE 2015 

Uil: garanzie per tutto il personale

INCONTRI AL MIUR | PARTE IL CONFRONTO SULLA MOBILITÀ
NETTA CONTRARIETÀ AL SISTEMA DEGLI AMBITI TERRITORIALI

E’ partito ufficialmente il confronto sulla mobilità. La Uil Scuola ha affermato con chiarezza la propria contrarietà al sistema degli ambiti: sbagliati come concetto e irrealizzabili.

Frutto di scelte ideologiche che non coincidono con la realtà – ha messo in chiaro Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola  – un sistema che si basa sull’assunto sbagliato di qualcuno che sceglie e qualcuno che viene scelto, questo riduce la libertà d’insegnamento e mina il pluralismo professionale.

Il presupposto da cui partire per l’intera operazione della mobilità è quello della definizione dell’organico e del fabbisogno del personale.  A tal fine appare opportuno  ricordare che la mobilità andrà regolamentata sia in relazione all’organico sede dei posti disponibili e  vacanti  (organico di diritto) sia all’organico potenziato.  I trasferimenti si dovranno fare con le vecchie regole  – sottolinea Turi – non si possono mettere insieme situazioni che, ora, sono diversificate.

I sindacati nel corso della riunione di oggi al ministero hanno presentato al direttore generale del personale, Dott.ssa Novelli, una prima piattaforma di lavoro che ha la caratteristica di ricercare le tutele nella fase della mobilità per tutto il personale.

Il dato significativo contenuto nel documento (nel link) è quello di una uniformità di posizione dei sindacati scuola rispetto al fatto che la mobilità non potrà essere attuata sugli ambiti ma andrà strutturata a domanda degli interessati e verso le singole istituzioni scolastiche richieste.

Per la Uil deve essere chiaro che il piano straordinario di mobilità – hanno spiegato i rappresentanti della Uil Scuola, Lacchei, Proietti e Panzieri, intervenuti nella riunione – deve consentire a tutto il personale già di ruolo e al persone di nuova nomina, di poter scegliere oltre che una nuova provincia anche una nuova scuola di titolarità, su tutti i posti disponibili e vacanti.

INCONTRO ARAN SU CONTRATTO E COMPARTI: risorse pari alla sola vacanza contrattuale

12 NOVEMBRE 2015 

Risorse pari alla sola vacanza contrattuale

INCONTRO ARAN SU CONTRATTO E COMPARTI 

A distanza di quasi un mese, anziché gli ipotizzati dieci giorni, si è svolto oggi, mercoledì 11 novembre, in sede ARAN il secondo incontro sulla revisione dei comparti di contrattazione, necessaria per l’avvio del rinnovo contrattuale vero e proprio.

Nell’avviare i lavori, il Presidente ha invitato tutte le organizzazioni sindacali a mantenere distinte le due partite da affrontare, in successione: le regole del gioco, ovvero la riduzione dei comparti di contrattazione, e i rinnovi contrattuali.

Non volendo nascondere le limitate risorse disponibili, comunque viene rivolto l’invito alle organizzazioni sindacali di utilizzare il tempo, da qui alla approvazione della legge di stabilità, proprio per definire un quadro di regole condiviso. Quindi per partire con la negoziazione di un nuovo contratto.

Da 11 a tre comparti, questa proposta avanzata alle Organizzazioni sindacali. Si vorrebbe costituire un primo comparto relativo alla “cura della persona” (sanità), un secondo per la “educazione della persona”(istruzione), infine un terzo contenitore con il rimanente personale del pubblico impiego. Il grande terzo comparto si vorrebbe costituito attraverso un’area contrattuale comune e una seconda parte differenziata a seconda delle specificità, delle caratterizzazioni. La delegazione della UIL, guidata dal segretario Antonio Foccillo, vedeva la partecipazione anche del delegato della UIL Scuola, Pietro Di Fiore.

Nel ribadire la piena disponibilità a proseguire nel confronto serrato volto alla ricerca tempestiva di un accordo, la UIL non poteva che rimarcare come siano ancora tutte aperte le problematiche esposte nel primo incontro. Un mese fa si era chiesto di sondare una disponibilità politica ad ampliare le ben esigue risorse messe a disposizione per la negoziazione. Si pensi che quanto messo a disposizione nella legge di stabilità è pari alla sola “vacanza contrattuale”, altro che rinnovo, altroché recupero del potere d’acquisto.

Oltre a ciò, è necessario ricordare come il tavolo negoziale ARAN sia l’unico ad avere potere contrattuale ed autonomia decisionale, anche sui comparti? Sia ripristinato il diritto a negoziare. In primis: sia finalmente liberata la contrattazione di secondo livello, anche in funzione della riduzione dei comparti e, quindi, del loro aumento di numero di lavoratori e di professionalità in gioco. Un secondo livello di negoziazione, decentrata, a cui potrebbe essere affidata dalla organizzazione del lavoro alla valorizzazione delle professionalità.

Al termine del lungo giro di interventi, il Presidente ha riconosciuto le difficoltà ancora sul tavolo, concordando peraltro sulla necessità di un modello contrattuale che abbia due livelli: nazionale e decentrato. Ha concluso però, suscitando – per utilizzare un eufemismo – non poche perplessità, offrendo l’impegno ad aumentare a 4 i comparti di contrattazione solo davanti a un medesimo sforzo nella ricerca di soluzioni transitorie. Soluzioni da trovare in un incontro da calendarizzare entro due settimane, da oggi.

Nella protesta, non proprio generale, la UIL ha dichiarato di non voler abbandonare né il tavolo, né il confronto. Certo è che si deve ricordare, e Foccillo lo ha fatto con una certa franchezza, che i voti ottenuti dalle nostra RSU debbono essere tenuti in conto.
Baratto alcuno ci può essere su questo: una cosa è discutere i comparti, altro è mettere in discussione, mettere in dubbio i consensi ottenuti e, quindi, la rappresentatività.

AMBITI TERRITORIALI E MOBILITÀ NETTA CONTRARIETÀ DELLA UIL SCUOLA: scelta ideologica e irrealizzabile

11 NOVEMBRE 2015 

Scelta ideologica e irrealizzabile

INCONTRI AL MIUR | AMBITI TERRITORIALI E MOBILITÀ
NETTA CONTRARIETÀ DELLA UIL SCUOLA 

L’informativa sui criteri che l’amministrazione intende adottare per la costituzione degli ambiti territoriali, in previsione della mobilità del personale, doveva essere al centro dell’incontro tra i rappresentanti del Miur e le organizzazioni sindacali.

Il direttore Generale Dott.sa Novelli in rappresentanza dell’amministrazione, si è limitata a chiedere alle organizzazioni sindacali un impegno a partecipare al gruppo di lavoro che questi criteri dovrebbe definire e fissare un calendario di incontri per la definizione del CCNI sulla mobilità.

La Uil scuola ha ribadito la netta contrarietà, sia alla partecipazione ai gruppi di lavoro, sia alla costituzione degli ambiti territoriali, sbagliati come concetto e irrealizzabili, frutto di scelte ideologiche che non coincidono con la realtà, da utilizzare come indistinto contenitore di professionalità dal quale i dirigenti dovranno “pescare” i docenti per gli incarichi triennali.

Questo sistema si basa sull’assunto sbagliato di qualcuno che sceglie e qualcuno che viene scelto, questo indebolisce la libertà d’insegnamento e mina il pluralismo professionale.

Per la Uil deve essere chiaro che il piano straordinario di mobilità deve consentire a tutto il personale già di ruolo nonché al personale nominato nelle fasi 0, A e B, nomine effettuate dall’organico di diritto, di poter scegliere oltre che una nuova provincia anche una nuova scuola di titolarità, su tutti i posti disponibili e vacanti. Per questo personale la mobilità va fatta con le vecchie regole. Per questo la mobilità sugli ambiti territoriali potrà eventualmente essere concepita solo per il personale docente nominato sull’organico potenziato.

La Uil Scuola ha comunicato all’amministrazione la completa indisponibilità a firmare un contratto unico sulla mobilità che preveda l’assegnazione dei docenti agli ambiti territoriali. L’unica soluzione praticabile è quella che prevede due contratti: uno con le vecchie regole per tutti e uno per i docenti nominati nella fase C che prevede la mobilità sugli ambiti.

Il prossimo incontro è fissato per il 12 novembre.

Turi: c’è chi piange e c’è chi ride

11 NOVEMBRE 2015 

Turi: c’è chi piange e c’è chi ride

NELLE STESSE SCUOLE, DUE SISTEMI E DUE RISULTATI
IL GOVERNO NON RESTI A GUARDARE 

Non sono riusciti a godersi un week end di contentezza,  i precari appena entrati in ruolo, che hanno dovuto subito scontrarsi con i vincoli burocratici di una legge scritta male e interpretata peggio.

Siamo soddisfatti per i 48 mila docenti che stanno entrando in ruolo   – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi –  quel che registriamo dalle mail e dalle telefonate arrivate nelle nostre segreterie sono i dubbi e le incertezze che ancora permangono per migliaia di loro.

Ci sono  neo immessi che si trovano di fronte alla ridicola situazione di non poter lasciar una supplenza, accettando il ruolo,  e in conseguenza di questo non poter fare il consueto anno di prova.  E accade a Torino, che nella fase di potenziamento ci siano state scuole superiori a cui sono stati assegnati  18 insegnanti,  mentre solo 3 maestre, nel cosiddetto organico potenziato,  sono arrivate in una scuola primaria.

A guardare alla vita quotidiana delle scuole,  succede anche che, in molti istituti i vice presidi (ora vicari) siano insegnanti di quelle classi di concorso per le quali  non è stata garantita la sostituzione con personale dell’organico potenziato.  Questo – spiega Turi – probabilmente per assenza di aspiranti nelle classi di concorso nelle rispettive graduatorie provinciali.

Se non si potrà ricorrere alla proroga della supplenza –  resa possibile , spiega, nella fase transitoria che si sta concludendo-  si rischierà di dover rimandare il “vicario” in classe ed individuarne un altro con buona pace dell’autonomia della scuola tanto declamata dalla legge 107.

Casi si dirà – aggiunge Turi  –  ma tanti e diffusi, piccole e grandi iniquità frutto di un diverso metodo applicato per la fase B e poi per la fase del potenziamento.

L’algoritmo elaborato per la lotteria estiva, lo avevamo detto, non poteva funzionare.
Ci hanno detto che ‘non si potevano spostare i ragazzi’, abbiamo visto che bastava fare una seria programmazione. Come poi è avvenuto per la fase C.

Eravamo contrari a luglio, ne abbiamo la riprova oggi. Da un lato si è partiti dalle disponibilità delle scuole, ora, a giusta ragione, si è proceduto  sulla base del personale disponibile. Un metodo, previsto dalla legge, che sta creando per situazioni simili, risultati diversi.
Elementi  più volte sollevati – aggiunge Turi –  che si sarebbero  sviluppati diversamente se si fosse proceduto come da noi suggerito con l’unificazione delle fasi B e C e considerando anche i docenti con tre anni di servizio, abilitati. Un confronto franco e sereno con i sindacati scuola avrebbe certo condotto a migliori soluzioni per tutti.

Ora occorre portare ad equità le situazioni, per evitare i ricorsi del personale e le proteste delle scuole, oltre che dare prospettive di stabilizzazione al personale che vanta oltre tre anni di servizio.

I posti previsti dalla legge 107 non sono stati coperti tutti, restano da assegnare circa 10.000 posti che  – chiarisce il segretario generale della Uil Scuola – vanno  assegnati per scorrimento alle GAE.

Non si può lasciare il lavoro a metà. Il ministro, lasci ad altri la propaganda e si dedichi alla soluzione dei problemi irrisolti della legge 107. Mettendo sotto il tappeto i problemi, si nascondono i pasticci  che prima o poi verranno a galla.

Abbiamo finalmente insegnanti di ruolo e questo è certamente positivo.

Ma ora sarà davvero difficile gestire le fasi successive. A partire dalla mobilità straordinaria che coinvolge centinai di migliaia di persone, e alla previsione degli ambiti,  che partono  da un assunto sbagliato che qualcuno ‘sceglie’  e ‘qualcuno viene scelto’:  è un pasticcio a cui bisogna porre rimedio.  Un sistema irrealizzabile, nel quale sono coinvolti anche gli insegnanti soprannumerari,  che potrebbe compromettere l’avvio stesso del prossimo anno scolastico.

Il Ministro  farebbe meglio a discuterne, per trovare le soluzioni più adatte, con i sindacati scuola che non sono nati per dire sempre no e che, l’esperienza lo dimostra, spesso non hanno torto.

 

RIGUARDERÀ I MESI DI SETTEMBRE E OTTOBRE: a metà novembre il pagamento delle supplenze brevi

10 NOVEMBRE 2015 

A metà novembre il pagamento delle supplenze brevi

RIGUARDERÀ I MESI DI SETTEMBRE E OTTOBRE 

Nei prossimi giorni una emissione speciale consentirà la liquidazione degli stipendi dei supplenti brevi relativi ai contratti caricati dalle scuole nei mesi di settembre ed ottobre e validati dal MEF.
Le risorse impegnate ammontano ad oltre 35 milioni di euro e corrispondono a 63.000 cedolini che da questo anno scolastico sono direttamente gestiti da NoiPa.
E’ quanto comunicato dal Miur a margine della riunione in corso sulle supplenze e sulle problematiche del personale Ata.

USR SICILIA: AVVISO PUBBLICO – Individuazione Formatori per corsi formazione personale ATA (DM 435/205 – DD 863/2015) – Scuola Polo I.S. Piccolo – Capo d’Orlando (ME)

04 NOVEMBRE 2015

USR SICILIA: AVVISO PUBBLICO – Individuazione Formatori per corsi formazione personale ATA (DM 435/205 – DD 863/2015) – Scuola Polo I.S. Piccolo – Capo d’Orlando (ME)

AVVISO PUBBLICO
Individuazione Formatori per corsi formazione personale ATA (DM 435/205 – DD 863/2015) – Scuola Polo I.S. Piccolo – Capo d’Orlando (ME)

Allegati:

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Incontro OO.SS. USR Diritto allo studio. Così non va!‏

4 NOVEMBRE 2015

Oggetto: Incontro OO.SS – USR:  Diritto allo studio.

In data odierna si è tenuto a Palermo presso l’USR, l’incontro preliminare alla contrattazione per la fruizione dei permessi per il diritto allo studio.

L’amministrazione ha esposto la propria proposta, (si evidenziano le parti che rispetto al vecchio contratto cambiano).

Per OO.SS._Bozza C.C.I.R. Diritto allo Studio – 2015

La nuova stesura, rispetto al precedente contratto, risulta notevolmente restrittiva soprattutto nella parte concessoria:

  • non è possibile presentare domanda se non si è sostenuto e superato almeno un esame nell’ultimo anno,
  • massimo 5 anni fuori corso
  • non è possibile seguire corsi non pertinenti con l’ambito disciplinare insegnato,
  • per le università telematiche bisogna dimostrare l’avvenuto collegamento con l’università sia per gli esami che per le lezioni e dimostrare che non sia possibile seguire le lezioni al di fuori dall’orario di servizio
  • non è possibile usufruire dei permessi per le attività di studio personale.
In nuovo incontro è stato fissato per giorno 13 novembre. In allegato la bozza, sono gradite, a stretto giro di posta vostre riflessioni o integrazioni, nonché proteste e proposte.
Così non va, è ancora tempo di protestare.!  Ad ogni azione del Governo è emergenza continua. Assieme al territorio stiamo assistendo allo sbriciolamento della scuola: piovono, anzi diluviano provvedimenti devastanti. La scuola non può pagare a caro prezzo le idee di pochi burocrati. La scuola e chi la fa funzionare ogni giorno merita considerazione e rispetto.
Una volta allorché venina minata la scuola e ciò che essa rappresenta, tutelata costituzionalmente, cadevano persino i Governi.
Assistiamo alle incongruenze più lapalissiane, da una parte si riempiono la bocca di belle enunciazioni, di efficienza, di riqualificazione, di voglia di eccellenze, dall’altra mortificano il civilissimo quanto dovuto diritto allo studio, limitazioni all’arricchimento professionale, limitazioni alla libertà di insegnamento.
Occorre rivendicare il diritto di cittadinanza: gridiamo in modo corale ed esigiamo di essere trattati da cittadini e non da sudditi.
Difendiamoci da questi, oramai, continui attacchi ed azioni della liquefazione delle persone. Chi ha da capire capisca, chi ha da comprendere comprenda.
By segreteria territoriale Uil Scuola Catania, salvo mavica, segretario generale

Sindacati: manifestazione nazionale il 28 novembre

29 OTTOBRE 2015 

Sindacati: manifestazione nazionale il 28 novembre

PUBBLICO IMPIEGO
RESTITUIRE AI LAVORATORI IL DIRITTO AL CONTRATTO, ALLA CONTRATTAZIONE E A UN GIUSTO SALARIO

Le Segreterie Confederali unitarie di Cgil – Cisl – Uil e le Categorie del Pubblico Impiego e della Scuola hanno deciso il seguente percorso di mobilitazione: fino al 13 novembre assemblee nei luoghi di lavoro per illustrare le richieste contenute nelle piattaforme di categoria; fino al 16 novembre iniziative territoriali di mobilitazione coinvolgendo cittadinanza, ambienti accademici e culturali, parlamentari e amministratori locali; il 28 Novembre,  Manifestazione Nazionale.

PRESENTATO UFFICIALMENTE AL MIUR IL PIANO NAZIONALE DELLA SCUOLA DIGITALE: un piano utile alle scuole e alla crescita del Paese

27 OTTOBRE 2015 

Un piano utile alle scuole e alla crescita del Paese

PRESENTATO UFFICIALMENTE AL MIUR IL PIANO NAZIONALE DELLA SCUOLA DIGITALE. 

Due bug: tutta da risolvere la contraddizione del taglio alle segreterie scolastiche, all’area tecnica ed alla possibilità di sostituire i collaboratori scolastici assenti previsti dalla legge di stabilità 2015, da correggere in quella del 2016. Tutto da valorizzare il ruolo degli insegnanti: la trasmissione critica dei saperi non avviene attraverso le macchine, che non possono fornire un ‘punto di vista diverso’ ma solo attraverso il lavoro e  la professionalità degli insegnanti.

Presentato ufficialmente stamattina al Miur il Piano Nazionale delle Scuola Digitale.
Due le linee di intervento: la prima sulle infrastrutture con l’obbiettivo di portare la fibra ottica in  ogni scuola.  La seconda sulla didattica laboratoriale utilizzata per tutte le materie e su applicazioni specifiche rivolte a docenti, alunni e famiglie.

Un miliardo di euro è la cifra complessiva stanziata – ha detto il ministro Giannini, illustrando il piano che dovrebbe essere immediatamente esecutivo.  Questi gli ambiti di lavoro: strumenti,competenze e contenuti, formazione; accompagnare la scuola nella sfida dell’innovazione, la fibra e banda ultra-larga alla porta di ogni scuola, il cablaggio interno di tutti gli spazi delle scuole, ambienti digitali per la didattica, edilizia scolastica innovativa, il registro elettronico per tutte le scuole primarie.

Scivolone dialettico del ministro che ad un certo punto parla di progetto che deve riguardare la scuola in tutto il suo insieme,  che mira ad individuare 2 mila insegnati che saranno ‘digital angel’ ovvero super specialisti in materia digitale, una sorta di tutor di altri insegnanti (a conti fatti circa uno su cinque scuole, individuato, formato e  retribuito in modo non precisato) piano che dovrà coinvolgere anche il personale Ata che ‘mica può restare con il cavallo e il calesse nelle scuole’.

Stabilito che le segreterie scolastiche del nostro paese rappresentano la punta – spesso – più avanzata delle applicazioni tecnologiche nelle scuole, sarebbe da chiarire, in che modo il ministro pensa di poter sviluppare tale progetto, in sé sicuramente positivo e utile, se l’attuale legge di  Stabilità prevede un taglio lineare del personale e non è previsto l’organico potenziato.

Da un lato il Miur presenta un piano “necessario e strategico per la crescita del Paese che vede la scuola al centro della scena” – sottolinea Antonello Lacchei, presente all’iniziativa- dall’altro resta tutta da risolvere la contraddizione del taglio alle segreterie scolastiche, all’area tecnica ed alla possibilità di sostituire gli assistenti assenti previsti dalla legge di stabilità 2015 e da correggere in quella del 2016

La scuola è luogo privilegiato per connettersi con il futuro, è luogo di innovazione – ha detto Antonello Giacomelli, Sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico. Il dato nuovo che registriamo oggi è che siamo in presenza di un piano nazionale. L’obiettivo è quello di “portare  i cavi”, la fibra ottica per la connessone veloce in tutte le scuole. Per questo progetto ci sono complessivamente 4 miliardi e mezzo di euro.

Nel 2020, per la prima volta il numero dei ‘devices’ (pc, telefoni, tablet) supererà la popolazione mondiale. I dispositivi stimati saranno 10 miliardi a fronte di una popolazione mondiale di 8 miliardi.
Nel 1995 solo lo 0,6% della popolazione era connesso a internet. Nel 2014 la percentuale sfiora il 73%.

Sono alcuni dei numeri forniti da Paolo Barberis, consigliere per l’innovazione del Presidente del Consiglio, che ha svolto una relazione tecnica e circostanziata sui futuribili della ‘cittadinanza digitale’ (dalla login unica, all’anagrafe dei dati, alle notifiche delle interazioni con il sistema pubblico, ai pagamenti) e del piano della scuola digitale.

Due gli aspetti da mettere in rilievo – riassume Francesca Ricci, presente alla presentazione – da un lato il programma che prevede la realizzazione di una piattaforma abilitante all’uso del nuove tecnologie – ‘impara.italia.it’ –  che consente nuovi spunti e sviluppi culturali – come quello del ‘design thinking’, la trasmissione di informazioni con disegni digitali – dall’altro l’aspetto economico di tale progetto.

Evidente ai più che quello presentato oggi, infatti, è un progetto MIUR che rientra in una delle priorità di Palazzo Chigi. Rispetto alla realizzazione concreta degli obiettivi prefissati, infatti, sarà decisivo infatti l’intervento diretto del governo per garantire che anche le scuole situate nelle situazioni geograficamente disagiate possano partecipare al progetto attraverso la estensione della rete, anche dove il mercato non arriva.

Lo strumento digitale – ha detto ancora Barberis – è mezzo abilitante ma va interpretato. Non si può pensare ad una scuola tecnocentrica, occorre dare indirizzi, idee, favorire l’approccio critico e umanistico al sapere, più che limitarsi a definire gli finanziamenti.

Una nuova, inedita declinazione del sapere umanistico come valore aggiunto della scuola italiana, in netta controtendenza con quanto realizzato in questi ultimi anni, che hanno visto crescere il ruolo strategico della formazione tecnica superiore.A chiudere il lavori della giornata è stato Elio Catania, presidente di Confindustria digitale, che, forse in un eccesso di progettualità, ha affermato che Confindustria si dice pronta a fornire 600 mila specialisti alle scuole ed a fornire tutto il know-how per l’alternanza scuola lavoro.

In quasi tre ore di presentazione, gli insegnanti sono stati citati meno di dieci volte. Un vero peccato, perché se la scuola italiana ha indubbiamente bisogno di un ‘piano digitale’ e di un futuro ‘connesso’, la trasmissione critica dei saperi non avviene attraverso le macchine, che non possono fornire un ‘punto di vista diverso’ ma solo attraverso il lavoro, la professionalità, il sapere critico degli insegnanti.

Solo un contratto innovativo, condiviso che coinvolga il personale e parta dalle scuole, potrà realizzare quella rivoluzione digitale di cui il Paese ha bisogno: si tratta di una rivoluzione culturale che si fa con le persone, non solo con i finanziamenti e con le tecnocrazie.

Selezione dalla rassegna stampa delle manifestazioni regionali del 24 ottobre u.s.‏

28 OTTOBRE 2015

Selezione dalla rassegna stampa delle manifestazioni regionali del 24 ottobre u.s.‏

Alla cortese attenzione di tutti.

Continua incessante l’azione sindacale protesa fra proteste e proposte.

L’occasione mi è gradita per ringraziare e per porgere sentite congratulazioni a tutta la RSU per l’adesione all’iniziativa di tenere in contemporanea in tutte le regioni le assemblee.
Grazie a tutti coloro che ci hanno fatto pervenire report e verbali: devo dire che è emersa partecipazione e qualità.
L’adesione e la partecipazione sono presupposto e stimolo per non demordere. Non molleremo poiché la posta è alta, essenziale ed importante: la persona, il valore e riconoscimento della dignità della persona. Non resteremo inerti e non assisteremo in silenzio al tentativo di liquefazione della dignità personale, dell’autonomia dell’insegnamento, dal tentativo di annullamento dei principi che ci hanno foggiato e che abbiamo posto a base dell’esercizio del magistero di docenti di “”magister”.
Non cesseremo di rappresentare in tutte le sedi ed i modi che la figura del personale ATA è essenziale ed indispensabile per garantire il buon funzionamento delle scuole.
Le nostre non sono sensazioni ma certezze, certezze che poggiano su decenni di esperienza ed impegno lavorativo, serio e professionale.
Sicuramente non accettiamo che altri, cioè chi in questo momento si trova al timone della fantapolitica, possano condizionarci o catechizzarci, certamente, loro, proprio questi, non hanno nulla da insegnarci.

salvo mavica, segretario generale territoriale Uil Scuola Catania

Oggetto: selezione dalla rassegna stampa

Sul sito è disponibile una selezione della rassegna stampa delle manifestazioni regionali del 24.

Questo il link per leggere lo sfogliabile:

http://www.uil.it/uilscuola/sites/default/files/rassegna_stampa_manifestazioni_24_ottobre.swf

In allegato:

AT DI CATANIA: Scuola – un bando da 800mila euro per le attività sportive – Prorogata al 30 ottobre la presentazione dei progetti

27 OTTOBRE 2015

AT DI CATANIA: Scuola – un bando da 800mila euro per le attività sportive – Prorogata al 30 ottobre la presentazione dei progetti

Scuola: un bando da 800mila euro per le attività sportive – Prorogata al 30 ottobre la presentazione dei progetti

AT DI CATANIA: Personale ATA profilo Collaboratore scolastico. Pubblicazione ulteriore calendario e disponibilità posti a.s. 2015/2016

27 OTTOBRE 2015

AT DI CATANIA: Personale ATA profilo Collaboratore scolastico. Pubblicazione ulteriore calendario e disponibilità posti a.s. 2015/2016

Personale ATA profilo Collaboratore scolastico. Pubblicazione ulteriore calendario e disponibilità posti a T.D. a.s. 2015/2016

Allegati:

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Convocazione informativa fase C presso USR Sicilia

23 OTTOBRE

Convocazione informativa fase C presso USR Sicilia

Carissimi, oggi abbiamo partecipato alla riunione informativa sugli organici di potenziamento assegnati dal MIUR alla Sicilia.
I presupposti immediatamente evidenziati dalla Altomonte sono stati chiari sin dall’inizio:”questa è l’assegnazione che viene fuori dagli incontri al MIUR tra tutte le direzioni regionali” evidenziando quindi che non c’è assolutamente margine di manovra perchè un qualsiasi spostamento in sicilia a cascata farebbe saltare tutto il castello.
Noi abbiamo evidenziato subito la mancanza di assegnazione in fase C di posti di sostegno primaria per la Sicilia mettendo in evidenza la disparità di trattamento.
Ho ricevuto personale rassicurazione dal Direttore che per l’anno scolastico 2016/17 i posti spunteranno fuori dall’organico di fatto trasformato in diritto.
Per determinare le classi di concorso ed i posti si è tenuto conto delle richieste delle scuole fatte per aree e della consistenza delle GAE – fondamentalmente hanno dato i posti a seconda del numero delle persone presenti in GAE.