26 Luglio 2013
Immissioni in ruolo Ata con decorrenza settembre 2012
Tutti i sindacati scuola: “sbloccare il provvedimento”
Scarica la lettera dei sindacati al Ministro su immissioni in ruolo ata
Presso la direzione degli ordinamenti scolastici si è svolto un incontro di presentazione delle iniziative di accompagnamento all’attuazione delle Nuove indicazioni nazionali della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, che entrano con l’anno scolastico 2013-2014 nella fase di piena vigenza a seguito della pubblicazione in gazzetta ufficiale nel febbraio 2013.
In apertura e’ stata presentata una bozza di circolare, passibile di modifiche ed integrazioni, che sarà diffusa ai primi di settembre, di messa a disposizione di risorse ed azioni di supporto alle scuole.
Le risorse complessivamente disponibili ammontano sin qui a un milioneseicentomila euro, di cui al bilancio della direzione e della 440/97. Questi sono destinati alle scuole che consorziandosi in rete potranno essere finanziate per un totale di 4/5mila euro, impegnandosi a mettere in pratica nella didattica disciplinare le nuove indicazioni e a rendere partecipi degli esiti i rispettivi collegi dei docenti, le comunità educative territoriali e nazionali tramite un apposito portale dedicato.
Osservazioni al testo potranno essere trasmesse in tempo utile alla pubblicazione della circolare fissata per i primi di settembre.
La UIL ritiene tale impostazione coerente con le scelte effettuate con il contratto sulla formazione, ma ha chiesto che le quote vengano assegnate direttamente alle reti di scuole, senza passare dagli USR, ai quali è peraltro riservato il 15% dell’ammontare complessivo in modo da semplificare le procedure e alleggerire i carichi burocratici.
È necessario secondo la UIL un attento percorso di monitoraggio in itinere da parte di un organismo nazionale che tenga costantemente informati i diversi soggetti e fornisca feed back all’intero sistema, ribadisce inoltre che tali risorse si sommano a quelle (poche) che il contratto integrativo ha reso disponibili e non le sostituiscono.
All’incontro ha partecipato Noemi Ranieri.
Le misure riguardanti l’edilizia scolastica contenute nel decreto approvato alla Camera mettono a punto una serie di interventi concreti. L’insieme delle risorse stanziate – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna – naturalmente non risponde all’insieme delle necessità ma è comunque un provvedimento positivo.
Ci sono due aspetti che vanno messi in evidenza – aggiunge Di Menna – perché se non si risolvono, l’intero impianto degli interventi rischia di essere vanificato.
Continua infatti a mancare un elemento essenziale di valutazione del rischio e delle conseguenti emergenze da affrontare prioritariamente: l’Anagrafe dell’edilizia scolastica. Prevista dalla ormai lontana legge quadro sulla materia n. 23 del 1996, finanziata allora con 20 miliardi delle vecchie lire per l’avvio e con 200 milioni annui per il funzionamento a decorrere dal 1996, e che sino ad oggi, nonostante le molte sollecitazioni e gli annunci dei ministri che si sono succeduti a viale Trastevere negli anni, non risulta essere stata realizzata o, quantomeno, messa a disposizione per la sua valutazione: eppure si tratta di uno strumento fondamentale sia per la progettazione della tipologia degli interventi che per determinarne le priorità.
Come Uil Scuola abbiamo richiesto con insistenza, anno dopo anno, la messa a regime di questo fondamentale strumento per l’analisi della realtà esistente e per la programmazione dei necessari interventi. Stiamo ancora aspettando, e non vorremmo che la secretazione di quanto sin’ora fatto serva a nascondere imperdonabili negligenze a livello locale dell’amministrazione del MIUR o, peggio ancora, a favorire una distribuzione delle risorse non correlata alla stato dell’effettivo disagio edilizio, ma ad altre logiche che, con questo, non hanno nulla a che fare.
Il decreto prevede che le risorse per gli interventi di risanamento nelle scuole vengano assegnate alle Regioni. Il testo prevede una serie di adempimenti e scadenze stringenti. In caso di inadempimento delle Regioni le risorse ‘decadono’.
La riflessione da fare – spiega Di Menna – è che le risorse sono riferite strumentalmente alle Regioni ma sono destinate alle scuole.
La mancata presentazione delle richieste da parte delle Regioni si ripercuote sugli alunni. Per questo – aggiunge – va previsto un intervento di surroga dello Stato in caso di enti inadempienti. Non basta dire questi soldi non ve li diamo. Occorre prevedere la figura di un commissario ad acta che, in caso di inottemperanza degli enti, porti a buon fine gli interventi finanziati e cantierabili.
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Nel decreto legge del ‘fare’ – DL n. 69/2013 – le Commissioni affari Costituzionali e Bilancio hanno apportato alcuni emendamenti e sul testo risultato da questi, il Governo ha posto la questione di fiducia. Per la scuola gli interventi riguardano l’edilizia scolastica:
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