RIENTRO A SCUOLA IN PRESENZA E IN SICUREZZA: CONTINUA LA PROTESTA


Turi: dimensioni delle classi e organici sono nodi che vanno risolti adesso.
Fare di istruzione e formazione temi centrali nelle scelte di investimento, a partire dalla destinazione delle risorse del Recovery Fund.
Ripetere gli stessi errori e ritardi significa mettere in crisi anche il prossimo anno scolastico. Le tre proposte Uil.
Presìdi di protesta davanti agli Uffici scolastici regionali e, a Roma, davanti al Ministero: il 25 gennaio continua la protesta del mondo della scuola.
Siamo a pochi giorni dalla chiusura delle nuove iscrizioni che scadono la prossima settimana  – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola – e appare quanto mai importante prevedere un ridotto numero di alunni per classe, organici pluriennali.
Per questo la Uil Scuola manifesterà per sostenere le ragioni della scuola in presenza e in sicurezza. Temi sostenuti anche da Priorità alla Scuola, durante tutti questi mesi.
Le misure per il nuovo anno scolastico, al quale abbiamo il dovere di pensare fin da ora – aggiunge Turi – non possono essere prese senza attenzione alla sicurezza di studenti e insegnanti.
Riduzione degli alunni per classe ed organici triennali sono gli investimenti base, da effettuare con le risorse del Recovery Fund.
Il sistema di istruzione nazionale solo con la stabilità del lavoro dei precari e gli investimenti sulle persone e non sulle cose – atti propedeutici, osserva Turi, per uscire dalla crisi – può superare i limiti che la pandemia ha accentuato e reso visibili. Situazione nella quale la scuola era scivolata drammaticamente sotto l’attacco di anni di politiche neo liberiste. Ora serve un cambio di rotta politica da realizzare con una azione unitaria, sindacale e sociale, da fare insieme.

Il ministro annuncia investimenti mentre riduce gli organici. Torna la politica dei tagli >>> INCONTRI AL MINISTERO / SOSTEGNO E NUOVO MODELLO PEI.

Report riunione Ministero su sostegno – PEI – 220121

 Torna la politica dei tagli
. Il problema della mancanza di relazioni sindacali resta questione seria. Sulle scelte manca il confronto preliminare. 
Con questo decreto si fa un salto indietro rispetto ai diritti consolidati dei ragazzi che vengono messi in discussione.
Le modalità per l’assegnazione delle misure di sostegno e il nuovo modello PEI, in applicazione dell’art. 7 del Decreto Legislativo 66/17, sono stati gli argomenti al centro dell’incontro con l’amministrazione. Per il ministero era presente il Responsabile della Direzione Generale per lo studente, Dr. Antimo Ponticiello. Per la UIL scuola hanno partecipato Pasquale Proietti e Roberta Vannini.
La UIL ha denunciato subito che la convocazione da parte ministeriale è avvenuta solo dopo richiesta unitaria dei sindacati e dopo l’avvenuta pubblicazione dei provvedimenti oggetto di confronto: decreto interministeriale n. 182 e circolare n. 40.
Ha poi rappresentato le principali criticità: la prima di ordine politico e l’altra relativa alle scelte che con tali provvedimenti si vanno ad adottare.
Per quanto riguarda gli aspetti politici, ancora una volta, ci siamo trovati a discutere di situazioni e argomenti già decisi e inviati alle scuole.
È grave il fatto che su argomenti così delicati, che hanno ricadute sulla formazione dei ragazzi e sugli organici, non si sia sentita l’esigenza di convocare le organizzazioni sindacali.
Il problema della mancanza delle relazioni sindacali resta tutto intero, così come si è venuto delineando negli ultimi mesi.
 Rispetto ai contenuti del decreto, si fa un salto indietro rispetto ai diritti consolidati dei ragazzi che vengono messi in discussione.
Un decreto che trasuda “legge 107” da tutte le parti.
La forza politica di riferimento del ministro avversava, così come noi, la legge 107. Oggi la applica.
Noi non abbiamo cambiato idea, anzi abbiamo cercato di cambiare la legge in tutti i modi.
Nel provvedimento si richiama la “corresponsabilità educativa” del consiglio di classe e nello stesso tempo questo principio viene minato alle fondamenta.
Si parla di diversa modulazione nell’attribuzione delle risorse, della necessità di valorizzare tutte le professionalità presenti nella scuola, di rottura del rapporto sinallagmatico tra gravità dell’handicap e rapporto 1 a 1, di risorse professionali interne alla classe per compensare la gravità.
Dietro un linguaggio forbito si nasconde il taglio degli organici in un settore che rappresenta il fiore all’occhiello dell’Italia nel mondo, riducendo così il diritto allo studio di questi ragazzi.

Report riunione Ministero su sostegno – PEI – 220121

 

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Prove del concorso straordinario fra il 15 e il 19 febbraio.


Con avviso del Ministero pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 19/01/2021 riprenderanno le prove scritte relative alla procedura straordinaria, per titoli ed esami, per l’immissione in ruolo del personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune e di sostegno, non ancora espletate.
Le prove si svolgeranno tra il 15 e il 19 di febbraio, con una media di 10 candidati per aula.

–    Come per le prove già svolte, i candidati che abbiano presentato domanda per le regioni per le quali è disposta l’aggregazione territoriale, espleteranno le prove nella regione individuata quale responsabile della procedura concorsuale.
–    L’elenco delle sedi d’esame, con la loro esatta ubicazione, con l’indicazione della destinazione dei candidati, sarà comunicato dagli USR responsabili della procedura almeno quindici giorni prima della data di svolgimento delle prove tramite avviso pubblicato nei rispettivi Albi e siti internet.
–    I candidati che non riceveranno comunicazione di esclusione dalla procedura sono tenuti a presentarsi per sostenere la prova scritta, muniti di un documento di riconoscimento in corso di validità, del codice fiscale, della ricevuta di versamento del contributo di segreteria e di quanto prescritto dal protocollo di sicurezza pubblicato sul sito del Ministero.
–    La prova scritta avrà la durata di 150 minuti, fermi restando gli eventuali tempi aggiuntivi di cui all’articolo 20 della legge 5 febbraio 1992, n. 104.

attachments: Avviso-GU-Concorso

calendario prove scritte procedura straordinaria personale docente 19012021

Reclutamento DSGA: documento unitario.

In allegato il documento unitario sul reclutamento dei DSGA inviato al Direttore Generale Serra.
 
Il testo scaturisce dall’incontro che si è tenuto il 14 gennaio nel corso del quale sono state rese note tre bozze di altrettanti decreti ministeriali in applicazione di specifiche norme in materia di reclutamento sul profilo di DSGA.
Abbiamo rappresentato unitariamente gli aspetti critici per indurre il ministero ad assumere gli impegni conseguenti alla soluzione delle stesse criticità.
Antonello Lacchei, Segretario Nazionale Uil Scuola.

Reclutamento DSGA documento unitario

DOCENTI DI RELIGIONE CATTOLICA. ASSEMBLEA SINDACALE. da UIL SCUOLA LAZIO.

VIDEOCONFERENZA RISERVATA AL PERSONALE DOCENTE DI RELIGIONE CATTOLICA.  DA UIL SCUOLA LAZIO
VENERDI 22  GENNAIO 2021
https://www.youtube.com/channel/UChuNQIxGha8ivjeya3MgRrA
(CANALE UIL SCUOLA IRC)
(Assemblea dalle 08:00 alle 11:00)
per porre domande ai relatori, ricevere newsletter e la nostra rivista mensile in formato pdf “Agorà IRC” REGISTRATI CLICCA QUI
INTERVERRANNO
Pino Turi, Segretario Generale Uil Scuola
Giuseppe Favilla, Coordinatore Nazionale UIL Scuola IRC
Saverio Pantuso, Segretario Regionale Uil Scuola Lazio
L’ordine del giorno sarà il seguente:
1 1.    La politica scolastica della UIL Scuola per gli insegnanti di religione;
2 Concorso insegnanti di religione, art. 1 bis legge 159/2019: informativa dell’incontro al Ministero dell’Istruzione del 14 gennaio;
3 I servizi della Uil Scuola e del Coordinamento a favore degli IdR;
4 Varie ed eventuali.

LAZIO – Assemblea sindacale in orario di servizio docenti di religione

SEI TEMI IMPORTANTI E RELAZIONI SINDACALI AL MINIMO

INCONTRO AL MINISTERO
Elenchi aggiuntivi G.P.S. – DM aggiornamento III fascia ATA –  DM chiamata veloce DSGA –  DM progressione DSGA –  DM programmi e prove DSGA – Concorso insegnanti di religione cattolica (IRC): questi gli argomenti al centro dell’incontro del 14.u.s., in videoconferenza, con l’amministrazione.
Per il ministero erano presenti il capo dipartimento Dr. Marco Bruschi e il direttore generale per il personale Dr. Filippo Serra.
Per la UIL scuola hanno partecipato Pasquale Proietti, Antonello Lacchei, Paolo Pizzo, Giuseppe Favilla e Mauro Panzieri. Pima di entrare nel merito dei singoli argomenti, la UIL ha fortemente criticato lo stato delle relazioni sindacali. Già nei giorni scorsi è stato attuato un piano di formazione rivolto ai Dirigenti scolastici e ai docenti della primaria senza nessun coinvolgimento preventivo delle organizzazioni sindacali, ignorando completamente gli articoli 22 e 64 del CCNL.L’ordine del giorno della riunione di questa mattina ricomprende sei argomenti, tutti importati e corposi, che avrebbero meritato la giusta attenzione e lo spazio necessario per un confronto costruttivo.Già in altre occasioni abbiamo rappresentato il problema, ed oggi, quella che era una sensazione, sta diventando una certezza: all’amministrazione non interessa aver un confronto di merito sui problemi con i sindacati ma solo poter dire di averli ascoltati. Questa volontà di disintermediazione, si evince anche dall’Atto di indirizzo emanato nel quale è esplicitata la volontà di superare il Testo Unico sulla scuola (D.L.vo 297/94) con un esplicito riferimento a valorizzare gli ultimi 25 anni della scuola italiana che, anche a detta dello stesso ministro, sono stati contrassegnati da tagli e scelte che hanno penalizzato il sistema scolastico Italiano. Traspare una confusione che non possiamo pensare sia legata ad una nostalgia per i tagli della Gelmini, per la “Buona scuola” di Renzi caratterizzata da una gestione totalmente verticistica che abbiamo corretto con il CCNL, in particolare con l’art. 24 del Contratto che adotta come modello di gestione, la comunità educante.

 

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TERZA FASCIA ATA: in previsione dell’emanazione dell’ordinanza per la presentazione delle domande. Sotto i riflettori della Uil Scuola.

        

LE RICHIESTE DELLA UIL SCUOLA
Per le domande, che andranno presentate per i rinnovo delle graduatorie di TERZA FASCIA A.T.A., la Uil Scuola ha chiesto:
▪ Convalida del servizio già caricato a sistema nelle tornate precedenti, per alleggerire il lavoro delle scuole;
▪ Superamento della trasmissione obbligatoria della copia fotostatica del documento di identità;
▪ Univoca descrizione dei titoli riferiti alle qualifiche professionali regionali utili per l’accesso al profilo;
▪ Riconoscimento del periodo di lavoro durante la chiusura delle scuole. Tali servizi sono coperti da contributi versati sul conto previdenziale generale dell’INPS.

Bando terza fascia di istituto graduatorie ATA 2021_2024. In attesa dell’atto Ufficiale.

Rileviamo da anticipazioni che è stata redatta la bozza del bando in oggetto  inerente la costituzione delle nuove graduatorie di circolo e di istituto di terza fascia del personale ATA che sostituiranno integralmente quelle vigenti nel triennio scolastico precedente e avranno validità per il triennio scolastico 2021/22, 2022/23, 2023/24.

Da indiscrezioni le domande di inserimento, di conferma, di aggiornamento, di depennamento potranno essere presentate dal 1° febbraio al 2 marzo 2021. (??)

Sempre col beneficio di inventario e salvo diversa determinazione da parte del M.I. , qui di seguito elenchiamo ed anticipiamo quelli che dovrebbero essere i titoli di studio per l’accesso ai vari profili e  i requisiti generali. (A breve pubblicheremo la tabella afferente l’attribuzione dei punteggi e tutte la casistiche.)

3. I titoli di studio per l’accesso ai profili professionali di cui all’art. 1, comma 1, fatto salvo quanto previsto dai successivi commi 6, 8, e 10 e tenuto conto del DPR 15 marzo 2010, n. 87 e del DPR 15 marzo 2010, n. 88 che hanno sostituito i diplomi di qualifica professionale con i relativi diplomi di maturità degli istituti tecnici e professionali, sono quelli ridefiniti dall’art. 4 della sequenza contrattuale per il personale ATA prevista dall’art. 62 del CCNL 29/11/2007 del 
 comparto scuola, sottoscritta in data 25.7.2008, e di seguito indicati per ciascun profilo professionale:
A) – Assistente Amministrativo: 1 Diploma di maturità.
B) – Assistente Tecnico:
1 – Diploma di maturità corrispondente alla specifica area professionale.
Le specificità di cui al punto 1 sono quelle definite, limitatamente ai diplomi di maturità, dalla tabella di corrispondenza titoli – laboratori vigente entro il termine di presentazione della domanda.
C) – Cuoco:
1 – Diploma di qualifica professionale di Operatore dei servizi di ristorazione, settore cucina.
D ) – Infermiere:
1 – Laurea in scienze infermieristiche o altro titolo ritenuto valido dalla vigente normativa per l’esercizio della professione di infermiere.
E ) – Guardarobiere:
1 – Diploma di qualifica professionale di Operatore della moda.
F ) – Addetto alle aziende agrarie:
- Diploma di qualifica professionale di: 1- operatore agrituristico;
2- operatore agro industriale;
3- operatore agro ambientale.
G ) – Collaboratore Scolastico:
1 – diploma di qualifica triennale rilasciato da un istituto professionale, diploma di maestro d’arte, diploma di scuola magistrale per l’infanzia, qualsiasi diploma di maturità, attestati e/ o diplomi di qualifica professionale, entrambi di durata triennale, rilasciati o riconosciuti dalle Regioni.
6. Per coloro che sono inseriti nelle graduatorie di circolo e di istituto di 3a fascia vigenti nel triennio scolastico precedente, restano validi, ai fini dell’ammissione per il medesimo profilo professionale, i titoli di studio in base ai quali avevano conseguito a pieno titolo l’inserimento in tali graduatorie.
7. Hanno titolo all’inclusione nella terza fascia delle graduatorie di circolo e di istituto gli aspiranti che, fatto salvo quanto previsto dal precedente comma 3, siano già inseriti nelle graduatorie provinciali permanenti di cui all’art. 554 del D.Lvo 16 aprile 1994, n. 297 o negli elenchi provinciali ad esaurimento o nelle graduatorie provinciali ad esaurimento di collaboratore scolastico di cui al D.M. 19 aprile 2001, n. 75 e D.M. 24 marzo 2004, n. 35, corrispondenti al profilo richiesto. 
(Requisiti generali di ammissione)

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FIRMATO L’ATTO DI INDIRIZZO PER IL 2021.


Turi: il ministro ha improvvisa nostalgia della Legge 107?
Eppure il Movimento aveva ottenuto consensi per smontarla. Ora si torna a parlare di ‘domanda’ e di mercato.
La scuola deve essere libera e laica. Non ancillare al mercato o peggio ancora alla politica.
In piena autarchia regionale e con una possibile crisi di governo dietro l’angolo, il ministro Azzolina ha firmato oggi l’Atto di indirizzo per il 2021.
Atto programmatico che si presenta ogni anno per delineare le linee prioritarie del programma di governo per la scuola.
All’interno del documento, le linee di indirizzo per il reclutamento, l’innovazione, la formazione obbligatoria, anche una classe di concorso specifica per il sostegno e – osserva con preoccupazione il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi – ogni altro armamentario possibile per un attacco in piena regola alla comunità educante e alla scuola statale.
«Il corpus normativo che attualmente si caratterizza per complessità – si legge nell’Atto – (…) ha necessità di una revisione, rendendolo coerente con le caratteristiche e l’attuale forma dell’amministrazione scolastica, così come è venuta delineandosi e trasformandosi nel corso degli ultimi venticinque anni».
Traduciamo: la politica perseguita negli ultimi venticinque anni, quella dei tagli, dei dimensionamenti, delle classi numerose, della buona scuola, del neo liberismo, della scelta dell’ideologia del profitto, dell’esaltazione dell’imprenditoria come sale della terra, della progressiva scarsa considerazione per il lavoro intellettuale e degli insegnanti, tutti soggetti ad un’improbabile produttività – ecco ora anche ciò che non e misurabile, va misurato sulla base della domanda attuale.
La scuola si trasforma da funzione dello Stato, principalmente educativa, a servizio a domanda individualizzata.
Si trasformano gli studenti in clienti da soddisfare. E’ questa la storia degli ultimi venticinque anni che la pandemia ha dissotterrato da una spessa coltre di ambiguità politica. 

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Circolare su congedo straordinario sospensione didattica scolastica in presenza.


Rilanciamo in allegato la scheda sintetica redatta dalla Confederazione UIL, a firma della segretaria Ivana Veronese,  sulle novità previste per i genitori i cui figli non frequentano la scuola in presenza, a causa della sospensione delle attività didattiche, nelle c.d. “zone rosse”, e per i genitori che hanno figli disabili gravi, sempre con riferimento alla sospensione delle lezioni in presenza indipendentemente dalla  “zona” in cui rientra la propria regione.
Si tratta nello specifico del congedo di cui possono fruire solo i lavoratori dipendenti che si trovino in queste due casistiche:
1) genitori con figli frequentanti scuole secondarie di primo grado (scuole medie) ed iscritti al secondo e terzo anno, a cui sia stata sospesa l’attività didattica in presenza in quanto rientranti nelle c.d. zone “rosse”.
2) genitori con figli con disabilità di gravità accertata, nel caso di sospensione dell’attività didattica in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado o di chiusura di centri diurni a carattere assistenziale. In questo caso l’ambito di applicazione del congedo è l’intero territorio nazionale.
L’indennità di congedo straordinario è pari al 50% della retribuzione.
Il genitore può chiedere il congedo solo se la prestazione lavorativa non può essere svolta in smart working.
Nella scheda sono elencati destinatari, requisiti e tempistiche per la fruizione di questo congedo straordinario, confrontandoli, al contempo, con quelli del “congedo di sospensione delle attività didattiche in presenza di figli conviventi minori di 14 anni” di cui all’art. 21 del DL 104/2020.
Si ricorda che per il personale docente e ATA la domanda va presentata esclusivamente alla propria scuola di servizio.
 f.to Giuseppe D’Aprile
Segretario Organizzativo segreteria nazionale federazione Uil Scuola Rua Roma

Circolare Congedo Straordinario

Circolare inps 2 del 12 gen 2021

tabella INPS

I nodi della didattica a distanza: “Criticità nelle scuole”

da . il PUNTO di Francesca TUSCHI.
Grande è la confusione sotto il cielo, ma la situazione non è affatto propizia. La didattica a distanza, dura necessità imposta dalla situazione sanitaria, sembrerebbe essersi rivelata un enorme buco nell’acqua. Le ragioni sono diverse e vanno dalle condizioni di partenza delle scuole al gap generazionale e sociale in termini di alfabetizzazione informatica. Il segretario della Uil Scuola di Catania, Salvo Mavica, fa il punto sull’inevitabile chiusura delle scuole e sulle criticità dei percorsi di apprendimento a distanza non senza una nota polemica nei confronti del Ministro Azzolina.
“Le scuole non erano pronte”.
“Non tutte le scuole erano preparate alla didattica a distanza, in modo particolare le elementari e le medie”, premette il sindacalista che lamenta in nuce “un’assenza di formazione soprattutto per i docenti più anziani e di strutture in molti plessi scolastici”. In altre parole, quando si parlava trionfalmente di registri elettronici e nuove frontiere informatiche molte scuole siciliane vivevano situazioni diametralmente opposte. Poi la pandemia e lo stato di necessità hanno sostanzialmente fatto il resto.

“Dad male necessario”.
“La didattica a distanza è un male necessario legato al dilagare della pandemia perché la priorità è la tutela della salute pubblica. Non è vero che le scuole sono sicure al 100%”, denuncia Mavica. “Ci sono stati casi di positività con quello che ne consegue all’interno delle classi in termini di contagio”, spiega. Un fatto che corrobora le richieste portate avanti dal sindaco e accolte dagli attori politici riguarda alla necessità di sospendere le lezioni di presenza in assenza di condizioni di piena sicurezza. Poi un colpo di fioretto all’indirizzo della titolare del Ministero della Pubblica Istruzione.

Seconda ondata e impreparazione.
“La Ministra ha scoperto soltanto recentemente che la didattica a distanza non funzione e che non può supplire le lezioni di presenza”, spiega sottolineando quanto si perde in termini di apprendimento e di relazioni umane facendo lezione dietro lo schermo di un Pc. Eppure, il tempo per correre ai ripari in vista della seconda ondata c’era. “Bisognava prendere altre misure a tempo debito: investendo risorse e creare delle classi meno affollate. Mettere mano agli organici attingendo al personale precario. Tutti i suggerimenti dei dirigenti scolastici sono stati invece disattesi”, accusa il sindacalista.
L’acuirsi delle diseguaglianze.
E aggiunge. “Si è pensato invece di acquistare i banchi con le rotelle con una conseguenza: le scuole hanno depauperato il patrimonio immobiliare di banchi e sedie”, argomenta Mavica. Senza contare poi l’acuirsi delle diseguaglianze in termini di possibilità tra ceti più o meno abbienti e tra centro e periferie. “La dad funziona nelle famiglie ricche che hanno a disposizione computer e connessione internet, creando la solita divaricazione tra chi ha i mezzi e chi non li ha”, sottolinea il sindacalista. “Lo stesso vale per le scuole, ad esempio a Belpasso ci sono ancora scuole senza wifi”, conclude.

Pubblicato il 12 Gennaio 2021, 05: su LiveSicilia.

La protesta gentile degli studenti dimostra che la scuola c’è ed è viva.


Turi: servono risposte e non opinioni.
C’è un raggio di sole nella monotona narrazione sulla scuola di questi mesi, di politici, scienziati e sindacalisti: la protesta gentile dei ragazzi e delle ragazze che vogliono studiare e lo vogliono fare a scuola. Ragazzi che nella scuola credono, e vivono la loro esperienza di cittadini di questo paese, finalmente entrano in campo per rivendicare il loro diritto al futuro – osserva il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi. Vuole dire che la scuola c’è, è ancora viva, e sulle ragioni della mobilitazione dei nostri ragazzi si può uscire dall’emergenza.
Gli studenti chiedono una scuola e non un suo surrogato di essa, chiedono diritti e vantano la legittima pretesa di entrare nel mondo degli adulti con una formazione che va oltre la conoscenza, va nel senso della cittadinanza responsabile.
Una nuova generazione che chiede – sottolinea Turi – deve avere risposte all’altezza della situazione.
Non possiamo cavarcela con il consunto gioco del cerino di chi ha responsabilità. Li vogliamo trasformare in tifosi o cittadini?
Servono risposte non opinioni di quanti vorrebbero a vario titolo rappresentarli.
Se ogni gruppo sociale – perché no, osserva Turi, ogni lobby – che  parla di scuola pensando ai propri modelli sociali ed economici, ascoltasse, almeno una volta  questi ragazzi che come tutti i giovani di ogni epoca parlano di solidarietà, di amicizia, valori ormai  dimenticati dalla politica, forse quel raggio di sole potrebbe illuminare questa nostra società che dovrebbe riflettere ed ascoltare.
In attesa delle decisioni di governo, godiamoci questa bella notizia, i ragazzi a cui va il nostro incoraggiamento ci sono.

comunicato stampa. Segreterie regionali:FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal, FGU GILDA

SEGRETERIE REGIONALI SICILIA
Si è tenuta oggi la prevista riunione della task force regionale per la riapertura della scuola
alla presenza dell’On. Assessore all’Istruzione Roberto Lagalla e dell’On. Assessore alla Salute
Ruggero Razza per le determinazioni relative alla ripresa delle attività didattiche presso gli Istituti
secondari di secondo grado, e di tutte le istituzioni scolastiche in genere.
Premesso che la situazione all’interno delle scuole non desta preoccupazione, avendo
registrato ad oggi un indice di positività molto basso, quello che preoccupa invece è quanto avviene
al di fuori delle scuole e quanto avvenuto durante le recenti festività.
La proposta del governo di posticipare il rientro in aula per le secondarie di secondo grado al
1° febbraio per il segmento della scuola primaria e secondaria di primo grado al 18 gennaio, ci
sembra ragionevole e ispirata al buon senso. L’orientamento del provvedimento governativo di
cautela e di prudenza ci convince, l’unica perplessità rimane la volontà di lasciare in presenza la
scuola dell’infanzia che comporterebbe comunque lo spostamento giornaliero di famiglie e alunni
all’interno delle città.
La scuola non può essere isolata, non si può non tenere conto del contesto territoriale. Solo
un elevato rigore nei comportamenti civici e di misure sanitarie preserva anche le scuole dal
diventare moltiplicatori di contagio. CGIL CISL UIL della scuola SNALS E GILDA consapevoli
dell’importanza della funzione pedagogico educativo che svolge la scuola, sono convinti che sia la
giusta misura.
Chiediamo: che questo lasso di tempo, previsto per la riapertura delle scuole, sia utilizzato al
fine di poter effettuare screening di massa degli studenti e pianificare le vaccinazioni per tutti gli
operatori della scuola, con particolare attenzione agli insegnanti di scuola dell’infanzia, che non
interromperanno le lezioni in presenza, e agli insegnanti di sostegno.
Auspichiamo inoltre che relativamente al problema dei trasporti sia reso noto il piano integrativo e
che diventi immediatamente operativo.
FLC CGIL CISL Scuola UIL Scuola RUA SNALS Confsal FGU GILDA

il testo: Comunicato unitario riapertura scuole

Nuovo DPCM: cosa è previsto per la scuola.


il 5 gennaio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo decreto contenente disposizioni anche per la scuola. 
È prevista per le sole scuole superiori la Didattica a Distanza al 100% per i giorni 7, 8 e 9 gennaio. Dall’11 al 16 gennaio la presenza degli alunni al 50%. Per le eventuali zone rosse ripristina quanto stabilito dal DPCM 3 dicembre 2020. 
Il testo, in vigore fino al 16 gennaio, prevede: 
• Dal giorno 11 gennaio 2021 al 16 gennaio 2021 le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, garantendo almeno al 50 per cento della popolazione studentesca delle predette istituzioni l’attività didattica in presenza. La restante parte dell’attività didattica, è svolta con didattica a distanza.
• Nei giorni 7, 8 e 9 gennaio 2021, l’attività didattica si svolge a distanza per il 100 per cento della popolazione studentesca.
• Infanzia e primo ciclo – svolgono l’attività in presenza dal 7 al 16 gennaio.
Per le zone che dovessero essere dichiarate “rosse”: 
• Si svolgeranno le lezioni in presenza nella scuola della Infanzia, primaria e per la prima classe delle scuole medie;
• Si svolgeranno le lezioni a distanza dalla seconda media alla quinta superiore.
Restano ovviamente ferme eventuali diverse decisioni (più restrittive) che stanno assumendo le varie Regioni a cui bisogna fare riferimento.
Il testo in allegato.: ATTO-COMPLETO-___

Scuola, la Azzolina: “Risolti i problemi dei trasporti, si torni in aula”. Il premier britannico, Boris Johnson, è di diverso avviso.

da TGCOM24, 5.1.2021
Secondo il ministro dellʼIstruzione “se si chiude la scuola si deve chiudere tutto il resto, anzi: la scuola dovrebbe essere lʼultima a chiudere”

“Ci sono tutte le condizioni per riportare gli studenti a scuola l’11 gennaio”. Lo sostiene il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, secondo la quale “il problema non è più il trasporto” visto che “il governo ha fatto un lavoro enorme con i prefetti affinché si possa ritornare in classe”. La politica e la pandemia, aggiunge la Azzolina, “non possono togliere ai ragazzi la voglia e il diritto di tornare a scuola. 

Il premier britannico, Boris Johnson, annunciando il TERZO lock down nazionale ha affermato:

“La situazione è allarmante” “Voglio sottolineare che il problema non è che le scuole non siano sicure” ma che queste “possono agire come vettori di trasmissione facendo sì che il virus si diffonda tra le famiglie”