Il merito degli insegnanti, i demeriti della politica
MERITO DEGLI INSEGNANTI | GIAN ANTONIO STELLA RIAPRE IL DIBATTITO SUL CORRIERE | IL PUNTO DELLA UIL SCUOLA
(…) Tornando al ‘bonus premiale dei docenti’, superata l’iniziale enfatizzazione mediatica, nella sostanza si sono messi a disposizione 200 M € per premiare una platea composta da 750.000 docenti. Come dire, dopo gli stipendi più bassi d’Europa, abbiamo aggiunto anche la beffa dei ‘premi’ più striminziti d’Europa. Più che premi, una paternalistica paghetta.
A fronte di risorse insufficienti , sarebbe più corretto parlare di tentativo di diversificazione stipendiale, piuttosto che valutazione del merito che, invece, dovrebbero aprire la strada ad incrementi economici e/o di carriera. (…)
il testo integrale della nota di Pino Turi nel link http://www.uil.it/uilscuola/sites/default/files/
rassegna stampa: gian_antonio_stella_su_corriere_060117.pdf.
Mese: Gennaio 2017
La legge di bilancio e il pubblico impiego
UIL: Nota di commento alla legge di bilancio e al decreto proroga termini 2017 a cura del Servizio Politiche contrattuali Pubblico Impiego.
IN EVIDENZA:
- Sul fronte Scuola è iscritto un fondo con autonoma dotazione di 140 milioni di euro per l’anno 2017 e 400 milioni a decorrere dall’anno 2018 da destinare all’incremento dell’organico dell’autonomia di cui all’art. 1, comma 201, della legge 107/15.
- Nell’ambito delle politiche di alternanza scuola – lavoro, al fine di promuovere forme di occupazione stabile, ai datori di lavoro privati con riferimento alle nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato, anche in apprendistato, è riconosciuto, per un periodo massimo di trentasei mesi, l’esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro. Tale esonero spetta ai datori di lavoro che assumano a tempo indeterminato, entro 6 mesi dall’acquisizione del titolo di studio, studenti che abbiano svolto presso il medesimo datore di lavoro attività di alternanza scuola – lavoro o che abbiano svolto periodi di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore, il certificato di specializzazione tecnica superiore o periodi di apprendistato di alta formazione.
- L’efficacia delle graduatorie dei concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato relative alle amministrazioni pubbliche soggette a limitazioni delle assunzioni è prorogata al 31 dicembre 2017.
- Le università possono prorogare fino al 31 dicembre 2017, con risorse a carico del proprio bilancio e previo parere favorevole del dipartimento di appartenenza, i contratti di ricercatori a tempo determinato in scadenza prima della medesima data, i cui titolari non hanno partecipato all’abilitazione scientifica nazionale.
- A decorrere dall’anno scolastico 2019/2020 (non più così dal corrente a.s. 2016/2017), l’inserimento nelle graduatorie di circolo e di istituto può avvenire esclusivamente a seguito del conseguimento del titolo di abilitazione.
Il commento dei due provvedimenti
La legge di bilancio approvata agli inizi del mese passato si è collocata in discontinuità con le precedenti leggi finanziarie, infatti notevoli sono stati i passi in avanti su svariati settori e una luce, finalmente, si è intravista anche per il pubblico impiego dopo “sette anni di vacche magre”.
Oltre all’accordo siglato lo scorso 30 novembre che ha l’obiettivo principale di riequilibrare gli assetti della regolamentazione del rapporto di lavoro alle dipendenze della P.A. tra normativa e contrattazione, il Governo con questa manovra apre il portafoglio e stanzia così le prime risorse utili a rispettare l’impegno preso con le parti sociali, ossia assicurare un incremento contrattuale a regime dell’attuale tornata non inferiore a 80€. Dopo gli anni del blocco della contrattazione nel pubblico impiego si gettano, quindi, le basi per tornare a sedersi ai tavoli dei rinnovi contrattuali. Il fondo, inoltre, consentirà, a decorrere dal 2018, nuove assunzioni a tempo indeterminato nelle amministrazioni statali. Nuovi finanziamenti sono stati previsti per la Scuola onde destinarli all’incremento dell’organico dell’autonomia di cui alla legge 107. E ancora certamente positiva la promozione, tramite esonero contributivo, delle assunzioni a tempo indeterminato facenti seguito a percorsi di alternanza scuola lavoro. Vengono stanziate, poi, risorse al fine di incentivare le attività di ricerca di docenti e ricercatori delle università statali. Una legge, insomma, che, in controtendenza, non chiude i cordoni della borsa.
Sul finire del 2016 è stato poi depositato il c.d. Mille-proroghe, il quale ha confermato la via indicata dall’accordo sul Pubblico Impiego e, in particolare, ha riservato la sua attenzione all’esigenza di tutela occupazionale di tutti quei precari della pubblica amministrazione che vedevano il loro rapporto di collaborazione minacciato dalle scadenze stabilite dalla nuova disciplina dei rapporti di lavoro. Ma non solo! Non possono che apprezzarsi sia la proroga della validità delle graduatorie dei concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato già banditi sia la riconosciuta possibilità di nuove assunzioni per le P.A., riservandone una quota al personale precario già in servizio, per far fronte ai diversi fabbisogni di risorse umane.
BILANCI E SFIDE | SCUOLA | UIL: che accade ora dopo l’accordo di Natale
Pubblichiamo qui di seguito la nota o meglio il commento per paventato pericolo per atti, atteggiamenti, comportamenti e fatti, deleteri quanto devastanti, da parte dei soliti ignoti e/o politici e/o pseudo sindacalisti, che di tutto possono parlare tranne che della “”vera buona scuola”” quella fatta dalle “”Persone””. Pericolo di lite sociale. Occorre tenere alta la guardia da parte di tutti. Sollecitazione alle menti pensanti di prestare attenzione, di essere attenti alle note ed attività sindacali, la Uil Scuola è in prima linea accanto e per la scuola e i suoi componenti: Docenti, Ata, Dirigenti, Alunni, Famiglie, a tutela e difesa di tutti i diritti costituzionalmente garantiti. Quanto qui di seguito rappresenta la prima avvisaglia a che non accada quello che non deve accadere.
salvo mavica, segretario generale territoriale Uil Scuola città metropolitana Catania
UN ACCORDO CHE GUARDA AL FUTURO, nota di Pino Turi, segretario generale nazionale.
Mentre l’accordo politico con il ministro Fedeli è ancora fresco di inchiostro, ecco riapparire i sostenitori della prima ora della cosiddetta ‘buona scuola’. Sono quelli che teorizzavano la ‘chiamata diretta’ con la pretesa di costituire collegi dei docenti accondiscendenti e comunque da gestire con metodi poco democratici (teorizzati quelli ispirati ai metodi dei marines americani del Dont’ ask, dont’tell ) e dei novelli economisti che pensano di aver trovato la ricetta per risanare finanziariamente il Paese, in nome di una non meglio precisata libertà educativa. I primi, attaccano l’accordo perché consegnerebbe la scuola statale nelle mani dei docenti, i secondi vedono nei costi standard una misura salvifica anche per le malmesse casse dello Stato, sulla falsariga del modello sanitario nazionale (misura più invocata che attuata), per un mal celato desiderio di sempre maggiori risorse al sistema delle scuole private. Entrambi i fronti di attacco utilizzano, a nostro avviso, strumentalmente l’interesse degli alunni e delle famiglie, arrivando a teorizzare un autentico conflitto con quello dei docenti statali. Insomma una scuola fatta di procedure burocratiche e con il pericolo concreto di indottrinamento, senza dire che sottrarre 17 miliardi (questo il risparmio stimato) al sistema scolastico italiano equivarrebbe ad entrare nel novero dei paesi sottosviluppati, visto che già oggi tra i paesi dell’OCSE siamo ultimi insieme alla Bulgaria per spesa di istruzione. Ancora una volta si considera l’istruzione un costo e non un investimento. Se queste sono le critiche, vuole dire che siamo proprio sulla buona strada!
Molto realisticamente, siamo in presenza di un primo buon accordo che, senza voler restaurare nulla, mette in pratica, finalmente, un dialogo tra le parti aperto al confronto. Questo non può essere influenzato dagli egoismi corporativi di chi vorrebbe mettere in discussione il ruolo che la stessa scuola statale svolge.
I novelli liberisti ignorano il contributo che questa ha dato al Paese sia in termini economici che sociali, attuando i dettami della Costituzione, che ne riconosce il profilo e ne eleva il livello sino a inserirlo nei compiti fondamentali dello Stato.
Del resto, il grado di apprezzamento del sistema scolastico italiano e dei suoi addetti (dirigenti scolastici, docenti e personale ATA) è una costante di ogni studio e/o sondaggio che in questi anni è stato fatto da autorevoli istituti indipendenti. Ma la conferma giunge dal fatto che oltre il 93% degli studenti frequenta le scuole statali.
Il disegno riformista insito nella legge 107/2015, è sembrato più il pretesto da parte di alcuni settori ben identificati di utilizzare l’esigenza di modernizzare il sistema scolastico, che è anche un nostro obiettivo, per realizzare, invece, un processo di restaurazione vero e proprio. Un progetto teso alla burocratizzazione del sistema che ci porterebbe non solo indietro nel tempo, ma ci esporrebbe in maniera esponenziale al rischio di realizzare quello sciagurato disegno di privatizzazione vera dell’istruzione.
Quello che ci preme qui riaffermare è che la Costituzione rimane un punto fermo e da questa bisogna partire, impensabile tornare indietro, occorre guardare avanti!
In questa azione vanno riaffermati i principi fondanti che sono rappresentati dalla libertà di insegnamento e di apprendimento, in un sistema scolastico che non può e non deve scendere sul terreno del mercato alla stregua di un qualsiasi servizio a domanda individualizzata. Deve invece rimanere la sua vocazione originaria, quella voluta dai padri Costituenti: quella di funzione dello Stato che non può essere governata dalle regole del libero mercato, che può e deve convivere con l’offerta privata, a condizione che non determini oneri per lo Stato.
Appare sterile, oltre che anti storico, tentare di contrabbandare come posizioni neo riformiste le vecchie e sempre più inattuali visioni di quel modello di scuola duale bocciato dalla Costituzione e dal Paese reale.
In conclusione, l’accordo tra sindacati e Governo, ci mette, ulteriormente, al riparo da questi pericoli per il semplice fatto che la filosofia che lo sostiene è chiara: fare funzionare sempre meglio il sistema scolastico italiano che ha dimostrato di saper competere con gli altri sistemi e, affidarsi ai docenti liberi da condizionamenti e motivati, ne è l’antidoto migliore per fermare derive regressive.
Certo, una valutazione finale si impone: sarebbe più produttivo, dopo aver colto il volere dei lavoratori della scuola e dei cittadini di questo Paese, lavorare sulla continuità di questi valori, perfezionando e migliorando il modello di scuola pubblica statale in essere.
Tutto il resto determina solo conflitti dannosi e sprechi di tempo. Di questo è bene prendano atto i soliti noti.
Pino Turi Segretario generale UIL SCUOLA
AT DI CATANIA: Personale ATA. Convocazione per incarichi a T.D. a.s. 2016/2017
02 GENNAIO 2017
AT DI CATANIA: Personale ATA. Convocazione per incarichi a T.D. a.s. 2016/2017
Personale ATA.
Convocazione per incarichi a T.D. a.s. 2016/2017.
PAGAMENTO SUPPLENZE BREVI: Prevista per il 18 gennaio una emissione speciale
03 GENNAIO 2017
Prevista per il 18 gennaio una emissione speciale
PAGAMENTO SUPPLENZE BREVI
Con una nota inviata alle scuole, la direzione per le risorse finanziarie del MIUR comunica che in data 18 gennaio 2017 è programmata l’emissione straordinaria da parte di Noipa per liquidare gli stipendi al personale con incarichi di supplenza breve e saltuaria, nonché i ratei contrattuali non rientrati nell’emissione di dicembre 2016 o autorizzati successivamente alla data del 2 dicembre 2016.
L’emissione speciale segue quella del 15 dicembre scorso data dopo la quale il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha ritirato le risorse da ciascun POS, disposti sui piani di riparto che alla data non risultavano autorizzate, in modo da permettere al MIUR la chiusura dell’esercizio finanziario 2016.
La nota
Assegnazione risorse finanziarie ai POS delle istituzioni scolastiche per il pagamento dei ratei contrattuali del personale scolastico supplente breve e saltuario.
Ai sensi di quanto previsto dall’ articolo 2, comma 2 del DPCM 31 agosto 2016 questa Direzione Generale ha provveduto ad assegnare alle istituzioni scolastiche le risorse finanziarie in base ai contratti pervenuti ed autorizzati entro il termine previsto dal predetto decreto in previsione dell’ultima emissione di NoiPA del 15 dicembre 2016. Infatti dopo tale data il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha ritirato le risorse da ciascun POS, disposti sui piani di riparto che alla data non risultavano autorizzate, in modo da permettere all’ufficio competente di questa Direzione Generale il versamento in conto entrata dello Stato per la chiusura dell’esercizio finanziario 2016, come previsto dalla Circolare del MEF, 9 novembre 2016, n. 24 recante le “Istruzioni operative e calendario degli adempimenti “.
Ciò premesso per comunicare che in data 18 gennaio 2017 è programmata l’emissione straordinaria da parte di Noipa mediante la quale saranno liquidate le spettanze dovute del mese di dicembre 2016 al personale con incarichi di supplenza breve e saltuaria, nonché la liquidazione dei ratei contrattuali non rientrati nell’emissione di dicembre 2016 o autorizzati successivamente alla data del 2 dicembre 2016 .
f.to IL DIRETTORE GENERALE Jacopo Greco
DECRETO LEGGE MILLEPROROGHE 30.12.2016 N.244…stralcio
DECRETO-LEGGE 30 dicembre 2016, n. 244
Proroga e definizione di termini. (16G00260)
(GU n.304 del 30-12-2016)
Vigente al: 30-12-2016: milleproroghe.
…omissis…..
Art. 4
Proroga di termini in materia di istruzione, università’ e ricerca
omissis…
2. Il termine di adeguamento alla normativa antincendio per gli
edifici scolastici ed i locali adibiti a scuola, per i quali, alla
data di entrata in vigore del presente decreto, non si sia ancora
provveduto al predetto adeguamento e’ stabilito al 31 dicembre 2017.
3. All’articolo 1, comma 10-octies, del decreto-legge 30 dicembre 2015, n. 210, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 febbraio 2016, n. 21, le parole: «31 dicembre 2016» sono sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2017» e le parole «delle tornate 2012 o 2013» sono soppresse.
4. All’articolo 1, comma 107, della legge 13 luglio 2015, n. 107,
le parole: «2016/2017» sono sostituite dalle seguenti: «2019/2020».
Anticipazioni e Brevi note a commento.
sta a significare che:
sarà ancora possibile inserirsi in III fascia delle graduatorie di istituto con il solo titolo di laurea, purchè naturalmente il titolo abbia i requisiti previsiti per l’accesso alle classi di concorso;
chi ha il titolo potrà inserirsi in III fascia;
chi è già iscritto in II o III fascia potrà aggiornare i titoli, cambiare provincia o scuole scelte, o aggiunge nuove classi di concorso;
considerato che l’aggiornamento del precedente triennio è stato tra maggio-giugno 2014, la procedura dovrebbe essere avviata in pari data;
il nuovo aggiornamento dovrebbe avere cadenza triennale;
Stante l’attuale normativa è possibile inserirsi in un’unica provincia, con 20 scuole da scegliere;
I titoli valutabili e punteggi relativi alla vigenti tabelle, se non saranno modificate in sede di emanazione della specifica ordinanza:
SERVIZIO NAZIONALE UIL POLITICHE DEL LAVORO: rapporto sui Vuocher.
Segreteria territoriale UIL CATANIA
Riportiamo il comunicato stampa del 01/01/2017 diramato unitamente al commento del segretario generale della camera Sindacale Uil, Fortunato Parisi.
“Auguri al Popolo dei Voucher, che a Catania aumenta sempre di più. Sono donne e uomini, moltissimi ragazze e ragazzi, che affrontano un difficile presente privati di certezze per il futuro. Sarà davvero per loro un Buon Anno?!?”. Lo afferma il segretario generale della Uil di Catania, Fortunato Parisi, commentando il terzo “Rapporto sui Voucher” che è stato appena diffuso dal Servizio nazionale Uil Politiche del Lavoro, guidato dal segretario confederale Guglielmo Loy.
Nella provincia etnea sono stati “spesi” lo scorso anno 765 mila 362 voucher, ciascuno del valore nominale e orario di 10 euro lorde, di cui 7.50 vanno al lavoratore. Nel 2015, invece, ne erano stati usati 600 mila 823 con un incremento di oltre il 27 per cento: “Il dato catanese – dichiara Fortunato Parisi – si attesta poco al di sopra della media nazionale, in crescita del 26 per cento, e conferma le preoccupazioni della Uil per usi e abusi di uno strumento che avrebbe dovuto combattere il lavoro nero. Invece, no. Se Catania è solo sessantesima nella classifica delle province in Italia con 765 mila voucher venduti mentre Sassari e Pordenone, solo per fare un paio di esempi, ne contano più del doppio, ciò rappresenta il sintomo di una malattia cronica che s’è ormai massicciamente diffusa ovunque. Il lavoro nero, appunto”. Il segretario generale della Uil di Catania aggiunge: “Chiudiamo il 2016 con la bella notizia della nuova legge anticaporalato, ma studi come quello della Uil sui voucher confermano le ragioni dei nostri allarmi e delle nostre battaglie. Quest’anno sarà necessario chiedere a tutti, innanzitutto alle istituzioni politiche ma anche alle associazioni di categoria, più impegno nel contrasto al sommerso. I “furbetti dell’imprenditoria”, bravi solo a sfruttare la manodopera e svolgere concorrenza sleale, vanno combattuti con una determinazione che finora non abbiamo notato”.
Stando al Rapporto Uil, i voucher nel nostro Paese sono stati impiegati innanzitutto nei settori del Turismo e del Commercio, in Edilizia, Industria e Artigianato. Inferiore al 4 per cento l’incidenza nei servizi di Pulizia e Giardinaggio, Lavori domestici, Manifestazioni sportive e culturali. Solo 1,5 per cento in Agricoltura. Ne sono stati venduti 3 milioni 924 mila 935 in Sicilia, di cui circa un quinto a Catania: “Li chiamano “buoni-lavoro” ma dobbiamo chiederci se davvero si tratti di quel lavoro buono e dignitoso che la Uil di Carmelo Barbagallo rivendica da sempre e con sempre maggiore insistenza!”, esclama Fortunato Parisi. Il segretario territoriale del “Sindacato dei Cittadini” aggiunge: “Proprio perché la sindrome da lavoro nero colpisce la nostra realtà più che altrove, da Catania siamo pronti a sostenere con maggiore forza le richieste della nostra organizzazione perché i voucher cambino in meglio e non servano a occultare prestazioni di natura subordinata. Ormai è evidente che la nostra normativa non contiene adeguate misure per prevenire applicazioni malevole.
La Uil, particolarmente quella catanese, chiede che nella discussione sulla riforma del Mercato del lavoro e dei decreti attuativi siano, in primo luogo, individuati strumenti antifrode colpendo chi previene il rischio di controlli mascherando con un voucher un rapporto di lavoro a orario prolungato. Lo dimostra la discordanza tra il dato dei voucher venduti e quelli realmente utilizzati, come opportunamente ricordato nel Rapporto del nostro Servizio Politiche del Lavoro. La tracciabilità del buono-lavoro va nella giusta direzione, ma temiamo che non basti”. Parisi ricorda, poi, un altro “sollecito” spedito dalla Uil al Governo: “Intervenire radicalmente sulle aree e i settori dove la liberalizzazione dei voucher ha prodotto più danni: industria, edilizia, terziario, servizi e turismo. Finora, siamo rimasti inascoltati. Resta sempre il tempo per cambiare, smarcandosi finalmente dalle pressioni delle lobby dei furbetti”. Il segretario generale della Uil di Catania conclude: “Non possiamo rassegnarci a un mercato del lavoro dominato da precariato, sfruttamento, nuove schiavitù. Così, si crea una polveriera sociale che sta già producendo vittime e compromette l’avvenire di tutti. Non c’è niente da festeggiare. Preoccupiamoci piuttosto di come il 2017 possa servire a disinnescare, partendo da Catania, questa minaccia”.