A Palermo: assemblea e fiaccolata. #liberidiimparare #liberidiinsegnare


A Palermo, nella partecipata assemblea all’Istituto tecnico industriale, Vittorio Emanuele III, genitori studenti, docenti, hanno espresso la loro contrarietà ad ogni tentativo di limitare la libertà di insegnamento, l’essenza stessa di ogni processo educativo che possa dirsi plurale e democratico.
Le sanzioni alla professoressa Dell’Aria vanno ritirate, senza indugio, per autotutela. Una procedura che significa che l’amministrazione riconosce che non c’erano gli estremi per procedere.
Il caso dell’insegnante di Palermo non è che la punta di un iceberg. Occorre ripristinare, per legge o contratto, le sedi di garanzia smantellate dalla furia ideologica dell’allora ministro Brunetta, passi che il ministro Buongiorno sembra voler ripercorrere.
Non c’e un equilibrio nella sanzione contro  nessuna lavoratrice, nessun lavoratore della scuola, che svolge la propria preziosa funzione: educare gli studenti al confronto, all’approfondimento, all’analisi dei fatti e soprattutto ed a trarne utilità per il proprio sviluppo e la propria crescita. 


Il rischio maggiore è instillare la convinzione che l’autonomia di pensiero la libertà di espressione sono un pericolo da contrastare, nelle scuole ed in ogni luogo dove questi possano manifestarsi in opposizione ad un unico pensiero dominante.
E’ importante fermare ogni tentativo di imbavagliare la scuola e i suoi lavoratori attraverso dibattiti, partecipazione, coinvolgimento. Tentativi che nella scuola sono tanti e multiformi. Nel contratto è stata posta l’esigenza di un organo di garanzia e tutela, da attivare al più presto.
Ugualmente, come per le sanzioni immotivate, va posto un freno alle velleità di quanti pensano che la qualità dell’insegnamento possa dipendere dal controllo. L’idea di dotare ogni aula di sistemi di video sorveglianza rappresenta un’idea opposta a quella della scuola comunità e della libertà di insegnamento.