A proposito di sicurezza ed edilizia scolastica. Non se ne parla più. Occorre che accada ennesimo crollo per indignarci?

La sicurezza delle scuole deve essere una priorità e non si può continuare a intervenire sulla spinta delle emergenze. Rileviamo e segnaliamo dati sconfortanti: la maggior parte degli edifici scolastici risale al periodo 1946-1975. Appena uno su tre è stato costruito dopo il 1980. Negli ultimi quarant’anni, abbiamo assistito, in tema di edilizia scolastica, solo ad interventi spot con i quali non si va lontano”. Lo ha detto all’Adnkronos il segretario generale della Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile, poco tempo fa.  
“Inoltre, nello scorso anno scolastico, si sono registrati 61 crolli di istituti di vario ordine e grado – ha evidenziato D’Aprile – È la testimonianza che la stagione dei finanziamenti spot deve terminare non sono adatti a risolvere situazioni strutturali che prevedono tempistiche più lunghe, con una progettazione più adeguata e che vadano oltre gli stanziamenti previsti dal Pnrr”. 
“Vanno prese decisioni importanti, per  superare le contingenze. Serve visione ampia e misure concertate che riguardano un milione e mezzo di lavoratori e oltre 8 milioni di studenti”,                     ed a Catania a che punto siamo? Edifici vecchi e manutenzione carente o assente. La risposta corrente: mancanza di fondi.  Di contro le cause dei crolli e delle deficienze sono in gran parte da ravvisare nella vetustà degli edifici, dei materiali con cui in “” illo tempore”” sono stati costruiti , dell’assenza o carenza manutenzione tempestiva ed ordinaria, riduzione degli investimenti

 

strutturali, assenza di verifiche di controsoffitti, solai, tetti etc. La preventiva tempestività è vera chimera. Eppure, qualcuno tempo fa, grande quanto furbo politico, ebbe a dire “”progetto scuole belle””  realizzato con inalbatura di corridoi, ringhiere e varie… azioni palliative e risorse spalmate al vento.  Dirigenti scolastici lasciati soli a gestire complessità ed assunzioni di responsabilità personali. Fa specie che il prof. Antonello Giannelli, presidente ANP, si preoccupa a fare da sponda alla proposta MIM a “”garantire l’equilibrio di genere”” a favore dei maschietti. In che mondo vive? cosa ci vuole rappresentare?

Assordante e totale  silenzio assoluto da parte di tutti.  Speriamo che non sia la “” quiete prima della tempesta””. I ns  Paventati timori  riverberano sulla salvaguardia della salute e della sicurezza di tutte le comunità educanti che tutti i santi giorni operano con questa spada di Damocle sulla testa. Accorato appello.

dalla segreteria territoriale della Federazione Uil Scuola RUA Catania. s.mavica.