RETI DI AMBITO: NO, IMPOSIZIONI DALL’ALTO, EBBENE AVVIENE

RETI DI AMBITO: IMPOSTE DALL’ALTO SEBBENE NON OBBLIGATORIE
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DECISO INTERVENTO DELLA UIL SCUOLA
La Uil scuola è intervenuta sul tema delle Reti d’Ambito, previste dalla legge n. 107/2015, relativamente alle quali sono sorte diverse problematiche sin dalla loro costituzione. Evidenziamo che la formazione delle Reti è stata imposta dall’alto e senza alcuni passaggi indicati dal Miur medesimo. Il nostro sindacato  denuncia, in particolare, il fatto che la costituzione delle reti è avvenuta in molto casi senza i pareri dei Consigli di istituto. A ciò si aggiunga che i piani di formazione, elaborati dalle Reti, sono stati adottati senza le delibere dei Collegi dei docenti.
“Tale situazione risulta insostenibile per le scuole e per l’esercizio della loro autonomia che si conferma, con la  legge 107, limitata e relegata a procedure burocratiche come quelle della costituzione delle reti.”.
Ricordiamo che le Reti di Ambito, così come indicato dalla legge n. 107/2015, non sono obbligatorie (almeno sulla carta), come leggiamo nel comma 70:
Gli uffici scolastici regionali promuovono, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, la costituzione di reti tra istituzioni scolastiche del medesimo ambito territoriale. Le reti, costituite entro il 30 giugno 2016, sono finalizzate alla valorizzazione delle risorse professionali, alla gestione comune di funzioni e di attivita’ amministrative, nonche’ alla realizzazione di progetti o di iniziative didattiche, educative, sportive o culturali di interesse territoriale, da definire sulla base di accordi tra autonomie scolastiche di un medesimo ambito territoriale, definiti «accordi di rete». Quindi gli USR “promuovono”, per cui non si tratta di una imposizione.

Fra il dire e il fare…..Uffici di segreterie sempre più disastrati, organici impoveriti, sostituzioni degli assenti (giustificati) non permesse, personale insufficiente  per assolvere ai normali compiti istituzionali, sempre più oberato, caterva di nuovi quanto numerosi adempimenti di grande rilevanza ed impatto sia ai fini pratici che giuridici, assenza di formazione, insussistenza da parte di chi impone senza minima cognizione operativa e temporale. Assenza totale di rispetto della persona, carenze o meglio assoluta cognizione delle gestione delle risorse umane….ebbene armiamoci e partite…EBBENE, malgrado tutto gli Uffici delle segreterie scolastiche continuano a funzionare grazie e soltanto per l’impegno, la dedizione, la professionalità, la serietà e la correttezza di tutti gli operatori che ogni giorno si scommettono e fanno funzionare la scuola, la scuola pubblica, quella bistrattata, quella mal pagata,  quella che attualmente e sotto attacco e rischia di essere cassata.  e…del rinnovo del CCNL non se ne parla più?. il sig. Ministro che fa ha riposto tutto nel cassetto fino a che la politica non si riposiziona, riprenda il potere assoluto per potere imporre nuove “”buone scuole””? …la legge 107 docet!.

Signori scusate se è poco!!!

salvo mavica, segretario generale territoriale UILSCUOLA città Metropolitana Catania.

Vertenza mobilità docenti 2016/17: il giudice ordina al MIUR di rilasciare l’”algoritmo”. La soddisfazione dei sindacati scuola

 

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INFORMATICONUIL  Segreterie Generali Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal

Vertenza mobilità docenti 2016/17: il giudice ordina al MIUR
di rilasciare l’”algoritmo”. La soddisfazione dei sindacati scuola

Il Tar Lazio dà ragione a Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal che insieme avevano presentato ricorso contro il Miur per non aver fornito gli atti da cui poter desumere la procedura (l’algoritmo) in base alla quale sono state effettuate le operazioni di mobilità dei docenti per l’a.s. 2016/17. I giudici amministrativi  hanno ordinato al Miur di rilasciare alle organizzazioni sindacali ricorrenti “copia dei cd. codici sorgente del software dell’algoritmo di gestione della procedura della mobilità dei docenti per l’a.s. 2016/2017 di cui all’O.M. M.I.U.R. n. 241 del 2016 nel termine di 30 (trenta) giorni decorrenti dalla notifica a cura di parte”.
I segretari generali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil scuola e Snals Confsal esprimono grande soddisfazione per la vittoria riportata sul piano legale. “È questo un primo risultato positivo della battaglia che abbiamo portato avanti per fare piena luce sull’applicazione errata del Ccni sulla mobilità. Finalmente si apre una strada di verità che potrebbe rendere  giustizia  a migliaia di docenti, vittime incolpevoli degli errori dell’amministrazione “

Roma, 22 marzo 2017

Incontri al MIUR: RETI DI SCUOLE; PASSWEB; PERSONALE ATA; ORGANICO DOCENTI

 

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Ultimissime….
Per opportuna quanto necessaria conoscenza…..
Continua il lento lavorio: metodo e merito. 
Sorda è la politica.
La Scuola? impigliata fra le maglie burocratiche.
Chi tiene le fila? MEF!; Funzione Pubblica!; MIUR! o meglio ex Miur.
Esortazione: Prestiamo tutti insieme maggiore attenzione nel salvaguardare il bene comune: LA SCUOLA PUBBLICA, LIBERA, FONTE DI AZIONI IN SCIENZA E COSCIENZA, ESERCIZIO DI SOVRANITÀ’ DEMOCRATICA…..invero, CITTADINI NON SUDDITI.
come? in questo momento occorre formare forte movimento di opinione ovvero pretendere il diritto di rappresentanza, esercitare il diritto di cittadinanza, confronto libero e democratico, rifiuto deciso a qualsiasi imposizione unilaterale da parte di chicchessia etc. etc….
Qui di seguito la cronologia degli ultimi incontri al MIUR, l’azione, le iniziative, le proposte della UILSCUOLA.
salvo mavica, segretario generale territoriale Uil Scuola città metropolitana Catania.

Incontri Miur 15 e 16 marzo Nei giorni segnalati si sono svolti diversi incontri al miur a cui hanno partecipato per la UIL Lacchei, Panzieri e Ranieri; di seguito i temi affrontati.

Leggi tutto “Incontri al MIUR: RETI DI SCUOLE; PASSWEB; PERSONALE ATA; ORGANICO DOCENTI”

Sottosegretario al Miur, Gabriele Toccafondi: annuncia nuove risorse per le paritarie.

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Toccafondi annuncia nuove risorse per le paritarie, ma per fortuna sono sempre le stesse
Turi: indirizzare i fondi disponibili e dare stabilità alla scuola statale è la vera scommessa da vincere.

Che il Governo stia facendo molto per le scuole statali è cosa da verificare, ma che si faccia dando soldi alle private, è veramente singolare – è il commento di Pino Turi, segretario generale  della Uil Scuola dopo l’annuncio del riparto dei fondi per le scuole paritarie del Sottosegretario al Miur, Gabriele Toccafondi. Un modo di fare che ripropone, ogni volta, un nuovo annuncio, induce conflitti anche ideologici e disegna la scuola come terreno di scontro politico. E di questo, il nostro sistema scolastico non ha alcun bisogno.
Noi siamo convinti che con la propaganda si innestano scontri ideologici che non appartengono al nostro sistema di istruzione, né al metodo del nostro sindacato che è quello del negoziato e della verifica delle soluzioni praticabili.

L’insieme delle somme che il Governo sta progressivamente trasferendo dai bilancio dello stato, sottraendo risorse che dovrebbero essere destinate all’istruzione di tutti,  per indirizzarle, in ogni possibile occasione alle scuole private, è un fatto che non può essere passato in silenzio, che contraddice la bontà di ricucire un dialogo con i lavoratori della scuola statale, la scuola laica, di tutti.
Siamo fortemente contrari a questo modo di procedere, mette in chiaro Turi, ricordando che  la scuola statale è al terzo posto negli indici di fiducia che gli italiani ripongono nelle istituzioni. Un posto che riconosce il ruolo fondamentale del sistema di istruzione disegnato dalla Costituzione,  che merita rispetto e considerazione e che, invece,  con queste scelte viene messo in discussione.

s.mavica, segre.terr. UILSCUOLA città Metropolitana Catania

INCONTRI AL MIUR | MOBILITÀ | PASSAGGIO PERSONALE DOCENTE DA AMBITO A SCUOLA

07 MARZO 2017

Occorre un passaggio di chiarimento politico

INCONTRI AL MIUR | MOBILITÀ | PASSAGGIO PERSONALE DOCENTE DA AMBITO A SCUOLA

PER LA MOBILITÀ NON CI SONO ANCORA DATE CERTE

Il confronto per la regolamentazione del passaggio del personale docente da ambito a scuola e’ slittato. Riprenderà la prossima settimana.
Si tratta di un rinvio per permettere una verifica politica che consenta la chiusura dell’accordo.
Proseguita, invece, l’informativa da parte del Miur sul testo dell’ordinanza ministeriale che definisce le modalità applicative del contratto e le relative scadenze.
L’ipotesi di contratto sulla mobilità, siglato tra le parti, e’ ancora all’esame degli organi competenti, pertanto, alla data odierna, non è possibile ipotizzare alcuna tempistica.
Per la UIL Scuola, la stipula definitiva del CCNI sulla mobilità, e’ subordinata all’accordo sul passaggio da ambito a scuola.
Il personale ha diritto di conoscere con certezza il quadro entro cui saranno definiti e garantiti i percorsi per acquisire una sede di servizio, a seguito di procedure chiare e trasparenti nei trasferimenti e nei passaggi di ruolo e di cattedra.
Hanno partecipato Proietti, D’Aprile e Panzieri.

PASSAGGIO DEL PERSONALE DOCENTE DA AMBITO A SCUOLA: La trattativa va avanti a passo di gambero

28 FEBBRAIO 2017 

La trattativa va avanti a passo di gambero

PASSAGGIO DEL PERSONALE DOCENTE DA AMBITO A SCUOLA 

UNA TECNICA NEGOZIALE CHE SI RIPETE, MENTRE L’ACCORDO È ANCORA LONTANO 

Oggi pomeriggio il ministero ha presentato alle organizzazioni sindacali una bozza di accordo che non scioglie i nodi per giungere ad un’intesa, ma addirittura ne aggiunge altri.

Per i passaggio da ambito a scuola, infatti, dall’elenco dei requisiti necessari per il passaggio sono stati eliminati quelli relativi agli incarichi organizzativi nelle scuole.
E questo, secondo la Uil scuola, è un passo in avanti.

Riguardo, invece, al ruolo del collegio docenti, che dovrebbe deliberare sull’individuazione dei requisiti, e alla mancanza di procedure oggettive, proprio non ci siamo.

Secondo la Uil Scuola le condizioni per sottoscrivere l’accordo non ci sono.

I termini della questione appaiono chiari: si ripete la tattica negoziale del Miur che continua stancamente la trattativa, seminandola di ostacoli.
Un modo di procedere che sta compromettendo l’affidabilità dell’amministrazione stessa.
Eppure, spiegano dalla Uil Scuola, le condizioni per l’accordo ci sono e sono quelle fissate nell’accordo politico del 29 dicembre 2016: oggettività e centralità del collegio dei docenti su tutti. Basta rispettarli.

Per la UIL Scuola hanno partecipato Proietti e Panzieri.

DELEGHE LEGGE 107. I VIDEO REPORT DELL’AUDIZIONE ALLA CAMERA

Vi informiamo che sono on line sul sito Uilscuola.it

Il video che fa il punto sulla legge 107 e sulle deleghe: dall’impianto della legge ai gravi errori del processo di riforma ed anche organici, reclutamento, sostegno

https://youtu.be/j2P-NfAPn5A

 Il video integrale dell’audizione in VII Commissione Cultura alla Camera sulle deleghe della legge 107

https://youtu.be/kvR2HGzpi5g.

Continua il lento quanto tenace lavorio sindacale: metodo, merito, questioni di diritto e di fatto.

GRADUATORIE D’ISTITUTO PERSONALE DOCENTE. A che punto siamo?

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UIL SCUOLA: ancora troppe incertezze
Disallineamento nelle fasce delle graduatorie di istituto e per le classi di concorso non ancora definite. Sul rinnovo delle graduatorie di circolo e d’istituto di II e III fascia del personale docente si è svolto, il 16 febbraio, il primo incontro tra l’amministrazione e le organizzazioni sindacali.
Un confronto che è avvenuto in assenza di una bozza di decreto. Per questo non si è potuto procedere ad un esame puntuale delle questioni aperte, limitando la riunione ad una definizione generica dei temi.
La UIL Scuola ha evidenziato le problematicità che deriveranno dalla proroga dell’aggiornamento della prima fascia di istituto prevista per il 2018 dal decreto “Milleproroghe”.
E’ evidente la discrasia che si creerà dal disallineamento dell’aggiornamento delle graduatorie di istituto.

Leggi tutto “GRADUATORIE D’ISTITUTO PERSONALE DOCENTE. A che punto siamo?”

RASSEGNA STAMPA DA REPUBBLICA.IT. Scuola, i sindacati:””Nella riforma Madia, i precari sono di serie B””

SCUOLA, i SINDACATI: “” Nella riforma Madia, i precari sono di serie B””

La denuncia: i supplenti saranno licenziati se entro il 2019 non avranno l’immissione in ruolo. “”Una disparità che va corretta, intervenga il GOVERNO”” di SALVO INTRAVAIA

Due pesi e due misure o, se preferite, precari di serie A e precari di serie B. Secondo il piano Madia, per eliminare in tempi ristretti il precariato della Pubblica amministrazione basteranno tre anni di lavoro a tempo determinato anche non continuativo (e avere superato un pubblico concorso) per accedere ad una procedura che riserverà la metà dei posti disponibili al personale interno con contratti di lavoro flessibile: i precari, appunto. Gli stessi anni, tre, che basteranno ad un supplente della scuola per essere licenziato, anziché essere assunto, se entro il 2018/2019 non arriverà l’immissione in ruolo. I sindacati della scuola sono critici e sottolineano senza mezzi termini la disparità che si andrebbe a determinare se la riforma del reclutamento negli uffici statali, disegnata da Madia, andasse in porto.36 mesi” previsti dalla Buona scuola.       “Occorre disinnescare la bomba ad orologeria dei 36 mesi prima che sia troppo tardi”, insiste Pino Turi della Uil scuola che propone anche una via d’uscita: “È possibile – spiega – correggere questo errore nella delega in discussione in Parlamento sulla formazione iniziale. Ma lo faranno?”, si domanda. Perché la riforma del governo Renzi, la Buona scuola, al comma 131 prevede che “a decorrere dal primo settembre 2016 i contratti a tempo determinato” del personale scolastico non potranno superare “la durata complessiva di trentasei mesi”. Una norma che fa a pugni con l’intenzione della ministra Madia di aprire una via riservata ai precari degli uffici pubblici. Per Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc Cgil si tratta di “una disparità oggettiva che va corretta”. Anche Lena Gissi, a capo della Cisl scuola, vede all’orizzonte un intervento riparatore dell’esecutivo. Un ripensamento della ministra Valeria Fedeli. E spiega: “Il piano Madia vale anche per la scuola ad esclusione del reclutamento. Sarà quindi necessario armonizzare tutto il pubblico impiego – continua – con una norma salva-scuola altrimenti la Corte di giustizia europea ci penalizzerebbe. La disparità è collegata a due forme diverse di precariato. La nostra idea è che si debba mettere a sistema la scuola”. Nel 2015/2016 un piano straordinario di assunzioni c’è già stato e sono stati assunti 87mila docenti, con l’obiettivo di eliminare il precariato. Ma senza riuscirvi. L’anno scorso furono oltre 100mila i docenti a tempo determinato, alcuni senza abilitazione, nominati per mandare avanti la scuola pubblica. E quest’anno non dovrebbero essere meno di 70mila. Ma Marco Paolo Nigi, dello Snals, è piuttosto scettico. “Non mi convince molto il piano Madia. Perché – argomenta – prima di avviare un piano di assunzioni occorre togliere il blocco del turn over. I posti liberi si creano con i pensionamenti, ma se resta il blocco del turn-over dove troverà i posti Madia?”. C’è poi il nodo delle migliaia di supplenti non abilitati che continuano a lavorare per carenza di colleghi nelle liste provinciali I quali tra poco più di due anni verranno licenziati se non si riuscirà a trovare una soluzione. Una la suggerisce Turi. “Per i tanti supplenti di lungo corso senza abilitazione è possibile prevedere una procedura riservata per metterli nelle stesse condizioni di tutti gli altri”.

MEMORIA UIL SCUOLA SUI DECRETI ATTUATIVI DELLA LEGGE N. 107/2015

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CAMERA DEI DEPUTAT  I
7ª COMMISSIONE
Cultura, Scienza e Istruzione
MEMORIA UIL SCUOLA  SUI DECRETI ATTUATIVI DELLA LEGGE N. 107/2015 
(DELEGHE “BUONA SCUOLA”) 
AA.G. NN. 377, 378, 379, 380, 381, 382, 383 E 384

AL PRESIDENTE, On. Flavia Piccoli Nardelli

Gentile Presidente,
le otto deleghe al Governo prevedono la riforma ordinamentale dell’intero sistema scolastico.
La legge 107, nella sua filosofia di fondo, si è orientata inizialmente sulla governance del sistema, spostando sulle prerogative dirigenziali competenze proprie degli organi collegiali della scuola, operando in questo modo una mutazione genetica nella scuola definita dalla costituzione italiana.
Gli organi collegiali, invece, sono il presidio della tutela della libertà di insegnamento e di apprendimento degli alunni, garanzia di autonomia delle scuole. 
In questi principi risiede la laicità e l’indipendenza della scuola statale.
La Uil Scuola, per questi motivi, contrasta la visione e la filosofia di fondo della Legge 107.
Intende modificarla con due strumenti: 
 – la contrattazione;  
 – il confronto, la partecipazione al dibattito, con l’intento di incidere sulla stesura 
 dei testi delle deleghe.
La contrattazione, nell’accordo del 30 novembre con il Governo, si riappropria dello spazio suo proprio, sottratto in questi anni, prima dalla riforma Brunetta, poi dalla stessa legge 107.
Con questa stessa impostazione affrontiamo il dibattito sulle deleghe.
Un dibattito che non c’è stato e che invece, va attivato, e subito, e non solo nel chiuso delle stanze ministeriali, ma direttamente nelle scuole e tra la gente.
Due i capisaldi che seguiremo:
- sottrarre dall’impianto delle deleghe tutti gli aspetti che riguardano la contrattazione 
- fare proposte di merito sui singoli temi (il dettaglio nelle schede).
Le deleghe appena approvate seguono la filosofia della 107, sia pure con qualche attenuazione, dovuta ad un ripensamento ministeriale. Propongono un’operazione dirigista e lesiva dell’autonomia che si dice di voler esaltare: non si garantisce la libertà di insegnamento e di apprendimento, che è basato su un modello di partecipazione che si fonda sull’autogoverno delle scuola dell’autonomia.

Leggi tutto “MEMORIA UIL SCUOLA SUI DECRETI ATTUATIVI DELLA LEGGE N. 107/2015”

INCONTRI AL MIUR . MOBILITÀ : PER LA UIL LA PROPOSTA DEL MIUR E’ ANCORA IRRICEVIBILE

Passaggio del personale docente da ambito a scuola
INCONTRI AL MIUR | MOBILITÀ
Questa mattina ha preso avvio il confronto tra il Miur e le organizzazioni sindacali per discutere la proposta di accordo che disciplinerà le procedure di individuazione dei docenti ai fini del passaggio da ambito a scuola.
L’Amministrazione ha presentato alle organizzazioni sindacali una bozza di accordo che non corrisponde in nessun modo alle richieste di parte sindacale e non rispecchia neanche quanto previsto nell’accordo politico sottoscritto il 29 dicembre 2016.
La UIL scuola, richiamando i contenuti dell’accordo, ha ribadito l’indisponibilita’ a sottoscrivere un contratto che prevede la chiamata diretta da parte del dirigente scolastico sulla base di una pletora di requisiti (36), relegando in secondo piano le competenze del collegio docenti.
E’ necessario un accordo che accompagni questo delicato passaggio con regole condivise, che diano certezze al personale docente garantendone la liberta’ di insegnamento con un sistema trasparente delle procedure.
Il prossimo incontro, fissato per giovedì, rappresenterà “il banco di prova” per verificare la volontà dell’amministrazione di proseguire concretamente il confronto.
Per la UIL hanno partecipato Proietti e D’Aprile.

Decreti attuativi della Legge 107/15. Audizione VII Commissione cultura del Senato

Decreti attuativi della Legge 107/15.  Audizione VII Commissione cultura del Senato

Il giorno 2 febbraio 2017, alle ore 15,30, la delegazione della Uil scuola, composta da Pasquale Proietti e Giuseppe D’Aprile, ha partecipato, insieme alle altre organizzazioni sindacali, all’Audizione parlamentare in VII Commissione Istruzione al Senato presieduta dal Sen. Andrea Marcucci, sul tema delle deleghe della “buona scuola”.

La Uil Scuola ha rappresentato la volontà di voler contrastare la visione e la filosofia di fondo della Legge 107, ricordando che sono gli organi collegiali il presidio della tutela della libertà d’insegnamento e la garanzia di autonomia delle scuole.

Gli strumenti con i quali la Uil intende contrastare questa visione della 107 sono: prima di tutto la contrattazione, poi il confronto, attraverso la partecipazione al dibattito, con l’obiettivo di incidere sulla stesura definitiva dei decreti.

La Uil ha illustrato ai senatori della Commissione Istruzione le proposte di modifica delle deleghe, con particolare riferimento a quella sull’inclusione e a quella sulla formazione iniziale e reclutamento.

Alla fine dell’incontro i rappresentanti Uil hanno lasciato al Presidente e ai Senatori presenti una memoria scritta.

Tutti la documentazione sulla materia è rinvenibile sul nostro sito www.uilscuola.it Link diretto: http://www.uil.it/uilscuola/node/4829

 

Le deleghe della 107: LE SCHEDE DI DETTAGLIO | PRO E CONTRO | LE PROPOSTE UIL SCUOLA

01 FEBBRAIO 2017 

Le deleghe della 107


LE SCHEDE DI DETTAGLIO | PRO E CONTRO | LE PROPOSTE UIL SCUOLA 

Le otto deleghe al governo prevedono la riforma ordinamentale dell’intero sistema scolastico.
La legge 107, nella sua filosofia di fondo, si è orientata inizialmente sulla governance del sistema, spostando sulle prerogative dirigenziali competenze proprie degli organi collegiali della scuola, operando in questo modo una mutazione genetica della scuola definita dalla costituzione italiana. Gli organi collegiali, invece, sono il presidio della tutela della libertà di insegnamento e di apprendimento degli alunni, garanzia di autonomia delle scuole. In questi principi risiede la laicità e l’indipendenza della scuola statale.

    La Uil Scuola contrasta la visione e la filosofia di fondo della Legge 107.
Intende modificarla con due strumenti:
– la contrattazione;
– il confronto,  la partecipazione al dibattito,
con l’intento di incidere sulla stesura dei testi delle deleghe.

  • La contrattazione, nell’accordo del 30 novembre con il Governo, si riappropria dello spazio suo proprio, sottratto in questi anni, prima dalla riforma Brunetta, poi dalla stessa legge 107.
  • Con questa stessa impostazione affrontiamo il dibattito sulle deleghe.
    Un dibattito che non c’è stato e che invece, va attivato, e subito, e non solo nelle grigie stanze ministeriali,  ma direttamente nelle scuole e tra la gente.

Due i capisaldi che seguiremo:
– sottrarre dall’impianto delle deleghe tutti gli aspetti che riguardano la contrattazione 
fare proposte di merito sui singoli temi ( il dettaglio nelle schede).

Le deleghe appena approvate seguono la filosofia della 107, sia pure con qualche attenuazione, dovuta ad un ripensamento ministeriale. Propongono un’operazione dirigista e lesiva dell’autonomia che si dice di voler esaltare: non si garantisce la libertà di insegnamento e di apprendimento, che è garantito da un modello di partecipazione che si fonda sull’autogoverno delle scuola dell’autonomia.

Prospettano la trasformazione della scuola in un grande ufficio pubblico dispensatore di servizi, dimenticando la funzione della scuola: considerare gli alunni e le famiglie come cittadini e non come utenti da accontentare.  Un regresso sostanziale con un’apertura verso il privato e i suoi  meccanismi di funzionamento.

Si legittima la sindrome impiegatizia, con cui fu attaccato il sindacato che aveva mutuato dal lavoro privato gli elementi della contrattazione, con l’unica differenza che questa volta sono viste nell’ottica del datore di lavoro. Errore il primo, errore anche il secondo.

Sono presenti nell’attuale stesura delle deleghe palesi confusioni e contraddizioni tra i vari testi, che risentono della mancanza di coordinamento politico.  Ognuno si è scritto le norme che gli servono; quello delle scuole italiane all’estero, ne è la dimostrazione più esplicita.

Una scrittura tutta burocratica.  Si riducono le certezze per il personale (nel caso del reclutamento) e non si danno strumenti adeguati per supportare gli aspetti formativi e didattici (nel caso della cultura umanistica) che hanno, per loro natura, bisogno di partecipazione, spazi di libertà e professionalità che non sono di tipo impiegatizio.

Si trasforma e si riduce l’autonomia della scuola e la partecipazione.
Anche quella degli studenti e famiglie che tutti mettono al centro dell’attenzione, ma solo a parole.

Quella  delle deleghe appare ora come un’opportunità, ma ci sembra che il clima politico pre-elettorale e i tempi non siano sufficientemente adeguati ad una vera riscrittura del futuro sistema scolastico statale che, attualmente, si presenta  come un treno da mettere sulle rotaie giuste: quelle del rilancio e non del ridimensionamento.

IL SISTEMA DELLE OTTO DELEGHE
La valutazione Uil Scuola

Mobilità: Incontro inutile e inconcludente


 

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La stretta finale rinviata a lunedì.  


Uil: possibilità per chi è passato da ambito a scuola di fare domanda nella stessa scuola
e diversità di criteri tra docenti e Ata, sono i nodi da sciogliere.
E’ proseguito questa mattina il confronto tra sindacati e Miur per definire l’articolato sulla mobilità che dovrebbe portare alla sigla di una ipotesi di accordo, probabilmente lunedì prossimo.
Restano ancora da sciogliere i nodi posti dalla Uil Scuola in coerenza con l’accordo politico del 29 dicembre.
Il testo, anche se migliorato nel corso del confronto, lascia irrisolti alcuni aspetti.
Non si può – secondo la Uil scuola – procedere con il metodo dei due pesi e due misure.
Si trattano in modo diverso il personale docente e quello Ata. Agli uni si riconosce il punteggio pieno, pre-ruolo e altro ruolo, ai fini della mobilità a domanda e al personale Ata no.
Inoltre, l’amministrazione non vuol consentire ai docenti di ruolo, trasferiti dagli ambiti, in servizio in una scuola, di poter richiedere la stessa scuola nella domanda di mobilità. Di restare dove già si è in sostanza.
Ipotesi che non viene prevista. Si arriva, quindi, ad un risultato paradossale: il docente resterebbe nella stessa scuola senza titolarità, senza posto, mentre un altro docente, titolare di altro ambito e in servizio in altra scuola, ne assumerebbe la titolarità. Questo in piena contraddizione con il principio della continuità didattica.
Su queste questioni sollevate dalla Uil Scuola, il Miur temporeggia e non dà risposte chiare e definitive. Resta incertezza sull’esito finale della trattativa.
All’incontro, per la UIL Scuola, hanno partecipato Proietti e D’Aprile.

by segreteria territoriale Uil Scuola città metropolitana Catania

Chiamata diretta, Turi (UIL): Ministero ha riproposto colloquio con dirigente, così salta contratto mobilità. Ci vogliono criteri oggettivi e valutazione anzianità no titoli

Pubblichiamo l’intervista del Segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, pubblicata suorizzontescuola.it/

Chiamata diretta, Turi (UIL): Ministero ha riproposto colloquio con dirigente, così salta contratto mobilità. Ci vogliono criteri oggettivi e valutazione anzianità no titoli

 Cosa proporrà la UIL?

Di rendere oggettivo e non discrezionale il passaggio dall’ambito alla scuola. Per me la “chiamata” non esiste, esiste la mobilità dagli ambiti alle scuole. La chiamata diretta è una stupidaggine normativa. I docenti sono già assunti, hanno un contratto a tempo indeterminato, non hanno bisogno di incarico.

e chiaramente in una visione del genere il colloquio con il dirigente per essere “scelti” non garantisce l’oggettività.

Con il colloquio l’oggettività va a farsi benedire, diventa discrezionale, una scelta frutto dell’intuito del dirigente.

Dai comunicati giunti in redazione, abbiamo appreso che nella bozza elaborata dal Ministero è riportata una griglia con una lunga lista di criteri.

Sì, si tratta di una lunga lista di requisiti, ma alla fine hanno riprosposto il colloquio. E’ una provocazione. Il colloquio cozza con i requisiti, a questo punto lascino soltanto il colloquio.

Qual è l’alternativa che presenterà la UIL?

Una griglia di criteri che possa agevolare domanda offerta. 3-4 criteri al massimo, che avvicinino offerta scuola a domanda, criteri oggettivi legati all’esperienza lavorativa. Inoltre, dovrà valere l’anzianità di servizio in caso di parità di requisiti. Cosa che nella bozza del Ministero manca totalmente.

Niente titoli?

No, i titoli servono per le assunzioni, questi sono docenti già assunti.

C’è unità tra sindacati?

Sì, anche se ognuno farà le proprie valutazione. Non abbiamo un accordo sul testo e un punto di partenza che è l’accordo politico con il Ministro in cui si parlava chiaramente di un sistema oggettivo.

Com’è l’atmosfera al Ministero?

Non è quella dell’anno scorso, c’è ancora qualche giapponese che non ha capito che la guerra è finita.

L’ANP ha chiaramente detto che, se salta la chiamata diretta, si opporrà alla valutazione dei dirigenti

L’ANP ha trovato una pezza a colori per uscire da un sistema in cui si era infilato. Questa valutazione dei dirigenti è un errore, l’ANP ha colto l’occasione per dare il ben servito e riconquistare il consenso dei suoi che stava perdendo.

Che tempi si prevedono, c’è il contratto sulla mobilità non ancora firmato

Prima dobbiamo definire il contratto sulla mobilità, ci sono nodi aperti. In settimana contiamo di chiudere entrambe le cose e avviamo elaborazione del contratto sul passaggio dagli ambiti alle scuole. Ma se non c’è accordo su quest’ultimo punto, rischia di saltare la mobilità

Nodi aperti per la mobilità? Quali?

Innanzitutto la possibilità per un docente incaricato in una scuola da ambito di poter scegliere la stessa scuola per passare la titolarità dall’ambito alla scuola. Ci dicono che ci sono impedimenti tenici, secondo me sono politici. Vedremo. Infine, qualcosa da rivedere per la tabella titoli degli ATA.

Confronto in Commissione di Garanzia sull’attuazione della legge sullo sciopero dei servizi pubblici essenziali; Mobilità: Concluso il confronto sull’articolato la prossima settimana possibile la sigla del contratto; ULTERIORI CHIARIMENTI SULLE PENSIONI

Confronto in Commissione di Garanzia sull’attuazione della legge sullo sciopero dei servizi pubblici essenziali; Mobilità: Concluso il confronto sull’articolato la prossima settimana possibile la sigla del contratto; ULTERIORI CHIARIMENTI SULLE PENSIONI

Confronto in Commissione di Garanzia sullattuazione della legge sullo sciopero dei servizi pubblici essenziali,
È proseguito il 19 gennaio 2017 presso la Commissione di Garanzia sullattuazione della legge sullo sciopero dei servizi pubblici essenziali, il confronto relativo al codice di autoregolamentazione del diritto di sciopero nella Scuola, anche alla luce del nuovo comparto di contrattazione, al fine di avviare un processo di revisione, ciò poiché l’accordo di settore e’ quello su cui si sono stratificati nel tempo tutti gli altri.
All’incontro hanno partecipato anche i rappresentati dellARAN e del MIUR.
– SulIa comunicazione delle adesioni la UIL riconosce l’utilità di pratiche più diffuse, quale strumento per conciliare diritti differenti, seppur non necessariamente contrapposti. Tali pratiche però non devono vincolare in alcun modo il diritto del lavoratore ad esprimere l’adesione secondo la massima libertà, anche in senso temporale.
– La definizione dei servizi minimi essenziali non può includere anche settori diversi da quelli attualmente regolamentati; ad esempio nella scuola primaria l’essenzialità viene garantita dai servizi di vigilanza che la scuola deve organizzare, la funzione educativa segue regole specifiche e la prima non può essere confusa con la seconda, come purtroppo è avvenuto e avviene tuttora a causa di una scorretta ed illegittima soluzione adottata per la sostituzione dei docenti assenti.
– nel dibattito generale va evitata la confusione tra azione educativa ed azione di vigilanza, in modo chiaro anche nei confronti dei cittadini. Questo elemento ingenera infatti confusione anche tra i concetti di servizio e funzione. L’istruzione è il frutto dell’azione educativa, la cui funzione è riconosciuta a livello costituzionale come fondante per lo sviluppo individuale e collettivo, che genera pertanto diritti e doveri, per la società e per lo stato;
La scuola, intesa come struttura edilizia, gli organici del personale, gli ordinamenti, le risorse finanziarie ecc. sono invece gli strumenti attraverso cui il servizio finalizzato a realizzare la funzione educativa, viene erogato. La funzione dello stato ed il servizio con cui la funzione viene realizzata vanno tenuti separati.
Gli elementi afferenti tutta la discussione restano in questa fase in un limbo teorico, tutte le organizzazioni sindacali, insieme alla UIL, hanno ritenuto infatti non concretizzabile alcuna azione modificativa in assenza di una vero avvio del percorso di rinnovo contrattuale.
Per la UIL Scuola ha partecipato Noemi Ranieri.

Glia argomenti trattati: MOBILITA’. LICEI MUSICALI. SISTEMA PRECEDENZE DI CUI ALLA L.104. INDIVIDUAZIONE E TRATTAMENTO PERDENTI POSTO. PERSONALE EDUCATIVO. ULTERIORI CHIARIMENTI SULLE PENSIONI . OTTAVA SALVAGUARDIA. LE QUESTIONI SUL PERSONALE ATA VERRANO TRATTATE IL 24 GENNAIO

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Le deleghe della 107 Turi: intollerabile la sindrome impiegatizia
L’istruzione è bene costituzionale, laico e indipendente.

Le deleghe della 107
Turi: intollerabile la sindrome impiegatizia
L’istruzione è bene costituzionale, laico e indipendente.
Bisogna tutelare la libertà di insegnamento e quella di apprendimento dei ragazzi.
Attenzione a decisioni che vanno a limitare la collegialità delle scelte nella scuola.
Contrattazione e confronto gli strumenti che utilizzeremo per le modifiche alla legge e alle deleghe

Le bozze di decreto ci propongono ancora un’a operazione che appare come una invasione di campo, – mette in guardia il segretario generale della Uil Scuola, rispondendo oggi alle domande a margine dell’’Assemblea organizzata dalla Uil di Taranto con i segretari del pubblico impiego.
E’ l’impianto di base della legge 107 che si rispecchia in quelle deleghe – ribadisce Turi – la UIL Scuola ne ha contrastato e continuerà a contrastarne le scelte con due strumenti:  la contrattazione e il confronto,  con la partecipazione al dibattito e alla stesura dei testi delle deleghe.
Con la contrattazione siamo arrivati all’’ accordo del 30 novembre, – ha detto Turi  –  con quell’intesa  abbiamo ottenuto che il Governo riporti nel confronto negoziale parte delle materie sottratte dalla legge alla contrattazione.
Questo sia per le materie legate alla riforma Brunetta che per gli effetti legati alla legge 107.
In merito alle deleghe al Governo – ha precisato Turi – stiamo studiando le bozze, abbiamo  condiviso  la volontà del ministro ad un confronto di merito, parteciperemo con proposte di emendamento.
Quel che si evince è la previsione di una gestione del personale autoritativa e tutta orientata a spostare sul personale oneri  e impegni.  Bisogna evitare poi di disperdere denaro pubblico, che va destinato, invece, alla scuola statale.

Le deleghe della 107

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L’istruzione è bene costituzionale, laico e indipendente.”