UILSCUOLA, Pino Turi: pronti alla mobilitazione per uscire da un’impasse insostenibile

Mentre si plaude all’inclusività del sistema di istruzione italiano, cresce il disagio nelle scuole20150505_095734

Turi: pronti alla mobilitazione per uscire da un’impasse insostenibile
UIL: sugli organici si gioca la partita del rilancio.   Una inaccettabile mutazione genetica della scuola italiana che sta vivendo un periodo di profondo disagio dovuto ad una riforma sbagliata – così il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi oggi a Fiuggi nel corso dell’Esecutivo nazionale.

Sugli organici si gioca la partita del rilancio – si legge nel documento approvato – solo la trasformazione dei 25.000 posti dall’organico di fatto a quello di diritto potrà dare i risultati attesi di sostanziale rilancio del sistema. E’ attraverso la determinazione dell’organico che si potrà rimediare agli errori dovuti alla mancanza di un progetto di fattibilità e dare risposte sia in termini di riduzione del precariato sia di riconoscimento agli alunni di una vera continuità didattica.

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ASSUNZIONI IN RUOLO POSSIBILI. Bisogna partire dagli organici allentando e recuperando tutte le restrizioni dell’ultimo decennio. Altrimenti scuola in panne.

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Pino Turi, Segretario generale nazionale Uil Scuola

Per il ministro Fedeli possibili 25 mila assunzioni. Ma il Mef temporeggia e non decide. 
Turi: indispensabile partire dagli organici
. Risposte concrete per superare le ingiustizie della legge e gli errori dell’algoritmo.
 
C’è un’aria di attesa che non ci piace:  troppi silenzi e rinvii a cui non ci rassegniamo.
In un paese in cui la politica è ferma, forse  in attesa di capire come si potrà evolversi, ogni attività è in balia di scelte tecniche. Il contratto sulla mobilità è frenato da estenuanti e anacronistiche procedure tecniche di autorizzazione.  Gli organici non sono ancora definiti, per gli stessi motivi. L’accordo per i passaggi da ambito a scuole  è sospeso, in attesa di sciogliere gli ultimi nodi. Le deleghe, ancora aperte, devono essere definite. Il contratto di lavoro ancora bloccato.

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OCSE: PINO TURI SEGRETARIO NAZIONALE UIL SCUOLA: Scuola è funzione strategica dello Stato. Occorre correggere errori della Legge del Governo

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Per l’Ocse ora siamo noi quelli bravi. La bella pagella della scuola italiana.

UIL : l’istruzione non è una merce, è funzione strategica dello Stato Turi: ora con le deleghe in discussione si possono introdurre correttivi importanti per correggere gli errori della legge del Governo

Il sistema delle scuole statali italiane, che si vorrebbe smantellare, funziona: a dircelo è l’Ocse. La scuola comunità riduce le disuguaglianze e conseguentemente le sacche di povertà.

Quella tratteggiata dall’Ocse è una scuola che svolge il suo compito – commenta il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi –  ingiustamente e ripetutamente denigrata,  che indica la strada per orientare le scelte politiche nazionali  in un senso preciso, in controtendenza rispetto ad una società sofferente di individualismo che vorrebbe una scuola a sua immagine, quella del mercato, del profitto, della competizione.

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Fondi alle paritarie: il CSEE da Bruxelles bacchetta Premier e Ministro dell’Istruzione: i fondi europei vanno destinati alla scuola statale

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Le risorse per il sistema di istruzione e le scelte del Governo Turi: la stabilità degli istituti statali è la scommessa da vincere Ecco come le misure di finanza pubblica agevolano il sistema delle scuole paritarie

  1. Fondi alle scuole non statali: un trend in crescita Entrano anche nel riparto dei fondi PON

Nella legge di Stabilità dello scorso anno, approvata con la fiducia, è stato deciso di  impegnare parte dei fondi destinati ai Pon per destinarli alle scuole private, senza alcun dibattito parlamentare,  con un emendamento governativo. Una  scelta del Governo  Gentiloni che aumenta le possibilità finanziarie per gli  istituti scolastici non statali. Il 16 marzo scorso, il Sottosegretario Toccafondi, in merito al decreto di riparto dei fondi per le scuole paritarie appena firmato dal Ministro Fedeli, commentava positivamente la decisione che si aggiungeva a quelli già   stanziati di  circa 500 milioni di fondo ordinario, ai quali sono stati aggiunti 50 milioni in più per le scuole materne e 24,5 milioni per gli studenti disabili raddoppiando, così, il fondo dello scorso anno.

  1. Uil: un modo di procedere che ci vede fortemente contrari

Siamo fortemente contrari a questo modo di procedere – replicava Il segretario generale della Uil Scuola. E’  un modo di fare che ripropone, ogni volta, un nuovo annuncio, induce conflitti anche ideologici e disegna la scuola come terreno di scontro politico. E di questo, il nostro sistema scolastico non ha alcun bisogno. Noi siamo convinti – dichiarava Turi –  che con la propaganda si innestano scontri ideologici che non appartengono al nostro sistema di istruzione, né al metodo del nostro sindacato che e’ quello del negoziato e della verifica delle soluzioni praticabili.

L’insieme delle somme che il Governo sta progressivamente trasferendo dal bilancio dello stato, sottraendo risorse che dovrebbero essere destinate all’istruzione di tutti,  per indirizzarle, in ogni possibile occasione alle scuole private, è un fatto che non può essere passato in silenzio, che contraddice la bontà  di ricucire un dialogo con i lavoratori della scuola statale, la scuola laica, di tutti.

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RETI DI AMBITO: NO, IMPOSIZIONI DALL’ALTO, EBBENE AVVIENE

RETI DI AMBITO: IMPOSTE DALL’ALTO SEBBENE NON OBBLIGATORIE
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DECISO INTERVENTO DELLA UIL SCUOLA
La Uil scuola è intervenuta sul tema delle Reti d’Ambito, previste dalla legge n. 107/2015, relativamente alle quali sono sorte diverse problematiche sin dalla loro costituzione. Evidenziamo che la formazione delle Reti è stata imposta dall’alto e senza alcuni passaggi indicati dal Miur medesimo. Il nostro sindacato  denuncia, in particolare, il fatto che la costituzione delle reti è avvenuta in molto casi senza i pareri dei Consigli di istituto. A ciò si aggiunga che i piani di formazione, elaborati dalle Reti, sono stati adottati senza le delibere dei Collegi dei docenti.
“Tale situazione risulta insostenibile per le scuole e per l’esercizio della loro autonomia che si conferma, con la  legge 107, limitata e relegata a procedure burocratiche come quelle della costituzione delle reti.”.
Ricordiamo che le Reti di Ambito, così come indicato dalla legge n. 107/2015, non sono obbligatorie (almeno sulla carta), come leggiamo nel comma 70:
Gli uffici scolastici regionali promuovono, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, la costituzione di reti tra istituzioni scolastiche del medesimo ambito territoriale. Le reti, costituite entro il 30 giugno 2016, sono finalizzate alla valorizzazione delle risorse professionali, alla gestione comune di funzioni e di attivita’ amministrative, nonche’ alla realizzazione di progetti o di iniziative didattiche, educative, sportive o culturali di interesse territoriale, da definire sulla base di accordi tra autonomie scolastiche di un medesimo ambito territoriale, definiti «accordi di rete». Quindi gli USR “promuovono”, per cui non si tratta di una imposizione.

Fra il dire e il fare…..Uffici di segreterie sempre più disastrati, organici impoveriti, sostituzioni degli assenti (giustificati) non permesse, personale insufficiente  per assolvere ai normali compiti istituzionali, sempre più oberato, caterva di nuovi quanto numerosi adempimenti di grande rilevanza ed impatto sia ai fini pratici che giuridici, assenza di formazione, insussistenza da parte di chi impone senza minima cognizione operativa e temporale. Assenza totale di rispetto della persona, carenze o meglio assoluta cognizione delle gestione delle risorse umane….ebbene armiamoci e partite…EBBENE, malgrado tutto gli Uffici delle segreterie scolastiche continuano a funzionare grazie e soltanto per l’impegno, la dedizione, la professionalità, la serietà e la correttezza di tutti gli operatori che ogni giorno si scommettono e fanno funzionare la scuola, la scuola pubblica, quella bistrattata, quella mal pagata,  quella che attualmente e sotto attacco e rischia di essere cassata.  e…del rinnovo del CCNL non se ne parla più?. il sig. Ministro che fa ha riposto tutto nel cassetto fino a che la politica non si riposiziona, riprenda il potere assoluto per potere imporre nuove “”buone scuole””? …la legge 107 docet!.

Signori scusate se è poco!!!

salvo mavica, segretario generale territoriale UILSCUOLA città Metropolitana Catania.

Vertenza mobilità docenti 2016/17: il giudice ordina al MIUR di rilasciare l’”algoritmo”. La soddisfazione dei sindacati scuola

 

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INFORMATICONUIL  Segreterie Generali Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal

Vertenza mobilità docenti 2016/17: il giudice ordina al MIUR
di rilasciare l’”algoritmo”. La soddisfazione dei sindacati scuola

Il Tar Lazio dà ragione a Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal che insieme avevano presentato ricorso contro il Miur per non aver fornito gli atti da cui poter desumere la procedura (l’algoritmo) in base alla quale sono state effettuate le operazioni di mobilità dei docenti per l’a.s. 2016/17. I giudici amministrativi  hanno ordinato al Miur di rilasciare alle organizzazioni sindacali ricorrenti “copia dei cd. codici sorgente del software dell’algoritmo di gestione della procedura della mobilità dei docenti per l’a.s. 2016/2017 di cui all’O.M. M.I.U.R. n. 241 del 2016 nel termine di 30 (trenta) giorni decorrenti dalla notifica a cura di parte”.
I segretari generali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil scuola e Snals Confsal esprimono grande soddisfazione per la vittoria riportata sul piano legale. “È questo un primo risultato positivo della battaglia che abbiamo portato avanti per fare piena luce sull’applicazione errata del Ccni sulla mobilità. Finalmente si apre una strada di verità che potrebbe rendere  giustizia  a migliaia di docenti, vittime incolpevoli degli errori dell’amministrazione “

Roma, 22 marzo 2017

Incontri al MIUR: RETI DI SCUOLE; PASSWEB; PERSONALE ATA; ORGANICO DOCENTI

 

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Ultimissime….
Per opportuna quanto necessaria conoscenza…..
Continua il lento lavorio: metodo e merito. 
Sorda è la politica.
La Scuola? impigliata fra le maglie burocratiche.
Chi tiene le fila? MEF!; Funzione Pubblica!; MIUR! o meglio ex Miur.
Esortazione: Prestiamo tutti insieme maggiore attenzione nel salvaguardare il bene comune: LA SCUOLA PUBBLICA, LIBERA, FONTE DI AZIONI IN SCIENZA E COSCIENZA, ESERCIZIO DI SOVRANITÀ’ DEMOCRATICA…..invero, CITTADINI NON SUDDITI.
come? in questo momento occorre formare forte movimento di opinione ovvero pretendere il diritto di rappresentanza, esercitare il diritto di cittadinanza, confronto libero e democratico, rifiuto deciso a qualsiasi imposizione unilaterale da parte di chicchessia etc. etc….
Qui di seguito la cronologia degli ultimi incontri al MIUR, l’azione, le iniziative, le proposte della UILSCUOLA.
salvo mavica, segretario generale territoriale Uil Scuola città metropolitana Catania.

Incontri Miur 15 e 16 marzo Nei giorni segnalati si sono svolti diversi incontri al miur a cui hanno partecipato per la UIL Lacchei, Panzieri e Ranieri; di seguito i temi affrontati.

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Sottosegretario al Miur, Gabriele Toccafondi: annuncia nuove risorse per le paritarie.

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Toccafondi annuncia nuove risorse per le paritarie, ma per fortuna sono sempre le stesse
Turi: indirizzare i fondi disponibili e dare stabilità alla scuola statale è la vera scommessa da vincere.

Che il Governo stia facendo molto per le scuole statali è cosa da verificare, ma che si faccia dando soldi alle private, è veramente singolare – è il commento di Pino Turi, segretario generale  della Uil Scuola dopo l’annuncio del riparto dei fondi per le scuole paritarie del Sottosegretario al Miur, Gabriele Toccafondi. Un modo di fare che ripropone, ogni volta, un nuovo annuncio, induce conflitti anche ideologici e disegna la scuola come terreno di scontro politico. E di questo, il nostro sistema scolastico non ha alcun bisogno.
Noi siamo convinti che con la propaganda si innestano scontri ideologici che non appartengono al nostro sistema di istruzione, né al metodo del nostro sindacato che è quello del negoziato e della verifica delle soluzioni praticabili.

L’insieme delle somme che il Governo sta progressivamente trasferendo dai bilancio dello stato, sottraendo risorse che dovrebbero essere destinate all’istruzione di tutti,  per indirizzarle, in ogni possibile occasione alle scuole private, è un fatto che non può essere passato in silenzio, che contraddice la bontà di ricucire un dialogo con i lavoratori della scuola statale, la scuola laica, di tutti.
Siamo fortemente contrari a questo modo di procedere, mette in chiaro Turi, ricordando che  la scuola statale è al terzo posto negli indici di fiducia che gli italiani ripongono nelle istituzioni. Un posto che riconosce il ruolo fondamentale del sistema di istruzione disegnato dalla Costituzione,  che merita rispetto e considerazione e che, invece,  con queste scelte viene messo in discussione.

s.mavica, segre.terr. UILSCUOLA città Metropolitana Catania

INCONTRI AL MIUR | MOBILITÀ | PASSAGGIO PERSONALE DOCENTE DA AMBITO A SCUOLA

07 MARZO 2017

Occorre un passaggio di chiarimento politico

INCONTRI AL MIUR | MOBILITÀ | PASSAGGIO PERSONALE DOCENTE DA AMBITO A SCUOLA

PER LA MOBILITÀ NON CI SONO ANCORA DATE CERTE

Il confronto per la regolamentazione del passaggio del personale docente da ambito a scuola e’ slittato. Riprenderà la prossima settimana.
Si tratta di un rinvio per permettere una verifica politica che consenta la chiusura dell’accordo.
Proseguita, invece, l’informativa da parte del Miur sul testo dell’ordinanza ministeriale che definisce le modalità applicative del contratto e le relative scadenze.
L’ipotesi di contratto sulla mobilità, siglato tra le parti, e’ ancora all’esame degli organi competenti, pertanto, alla data odierna, non è possibile ipotizzare alcuna tempistica.
Per la UIL Scuola, la stipula definitiva del CCNI sulla mobilità, e’ subordinata all’accordo sul passaggio da ambito a scuola.
Il personale ha diritto di conoscere con certezza il quadro entro cui saranno definiti e garantiti i percorsi per acquisire una sede di servizio, a seguito di procedure chiare e trasparenti nei trasferimenti e nei passaggi di ruolo e di cattedra.
Hanno partecipato Proietti, D’Aprile e Panzieri.

PASSAGGIO DEL PERSONALE DOCENTE DA AMBITO A SCUOLA: La trattativa va avanti a passo di gambero

28 FEBBRAIO 2017 

La trattativa va avanti a passo di gambero

PASSAGGIO DEL PERSONALE DOCENTE DA AMBITO A SCUOLA 

UNA TECNICA NEGOZIALE CHE SI RIPETE, MENTRE L’ACCORDO È ANCORA LONTANO 

Oggi pomeriggio il ministero ha presentato alle organizzazioni sindacali una bozza di accordo che non scioglie i nodi per giungere ad un’intesa, ma addirittura ne aggiunge altri.

Per i passaggio da ambito a scuola, infatti, dall’elenco dei requisiti necessari per il passaggio sono stati eliminati quelli relativi agli incarichi organizzativi nelle scuole.
E questo, secondo la Uil scuola, è un passo in avanti.

Riguardo, invece, al ruolo del collegio docenti, che dovrebbe deliberare sull’individuazione dei requisiti, e alla mancanza di procedure oggettive, proprio non ci siamo.

Secondo la Uil Scuola le condizioni per sottoscrivere l’accordo non ci sono.

I termini della questione appaiono chiari: si ripete la tattica negoziale del Miur che continua stancamente la trattativa, seminandola di ostacoli.
Un modo di procedere che sta compromettendo l’affidabilità dell’amministrazione stessa.
Eppure, spiegano dalla Uil Scuola, le condizioni per l’accordo ci sono e sono quelle fissate nell’accordo politico del 29 dicembre 2016: oggettività e centralità del collegio dei docenti su tutti. Basta rispettarli.

Per la UIL Scuola hanno partecipato Proietti e Panzieri.

DELEGHE LEGGE 107. I VIDEO REPORT DELL’AUDIZIONE ALLA CAMERA

Vi informiamo che sono on line sul sito Uilscuola.it

Il video che fa il punto sulla legge 107 e sulle deleghe: dall’impianto della legge ai gravi errori del processo di riforma ed anche organici, reclutamento, sostegno

https://youtu.be/j2P-NfAPn5A

 Il video integrale dell’audizione in VII Commissione Cultura alla Camera sulle deleghe della legge 107

https://youtu.be/kvR2HGzpi5g.

Continua il lento quanto tenace lavorio sindacale: metodo, merito, questioni di diritto e di fatto.

GRADUATORIE D’ISTITUTO PERSONALE DOCENTE. A che punto siamo?

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UIL SCUOLA: ancora troppe incertezze
Disallineamento nelle fasce delle graduatorie di istituto e per le classi di concorso non ancora definite. Sul rinnovo delle graduatorie di circolo e d’istituto di II e III fascia del personale docente si è svolto, il 16 febbraio, il primo incontro tra l’amministrazione e le organizzazioni sindacali.
Un confronto che è avvenuto in assenza di una bozza di decreto. Per questo non si è potuto procedere ad un esame puntuale delle questioni aperte, limitando la riunione ad una definizione generica dei temi.
La UIL Scuola ha evidenziato le problematicità che deriveranno dalla proroga dell’aggiornamento della prima fascia di istituto prevista per il 2018 dal decreto “Milleproroghe”.
E’ evidente la discrasia che si creerà dal disallineamento dell’aggiornamento delle graduatorie di istituto.

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RASSEGNA STAMPA DA REPUBBLICA.IT. Scuola, i sindacati:””Nella riforma Madia, i precari sono di serie B””

SCUOLA, i SINDACATI: “” Nella riforma Madia, i precari sono di serie B””

La denuncia: i supplenti saranno licenziati se entro il 2019 non avranno l’immissione in ruolo. “”Una disparità che va corretta, intervenga il GOVERNO”” di SALVO INTRAVAIA

Due pesi e due misure o, se preferite, precari di serie A e precari di serie B. Secondo il piano Madia, per eliminare in tempi ristretti il precariato della Pubblica amministrazione basteranno tre anni di lavoro a tempo determinato anche non continuativo (e avere superato un pubblico concorso) per accedere ad una procedura che riserverà la metà dei posti disponibili al personale interno con contratti di lavoro flessibile: i precari, appunto. Gli stessi anni, tre, che basteranno ad un supplente della scuola per essere licenziato, anziché essere assunto, se entro il 2018/2019 non arriverà l’immissione in ruolo. I sindacati della scuola sono critici e sottolineano senza mezzi termini la disparità che si andrebbe a determinare se la riforma del reclutamento negli uffici statali, disegnata da Madia, andasse in porto.36 mesi” previsti dalla Buona scuola.       “Occorre disinnescare la bomba ad orologeria dei 36 mesi prima che sia troppo tardi”, insiste Pino Turi della Uil scuola che propone anche una via d’uscita: “È possibile – spiega – correggere questo errore nella delega in discussione in Parlamento sulla formazione iniziale. Ma lo faranno?”, si domanda. Perché la riforma del governo Renzi, la Buona scuola, al comma 131 prevede che “a decorrere dal primo settembre 2016 i contratti a tempo determinato” del personale scolastico non potranno superare “la durata complessiva di trentasei mesi”. Una norma che fa a pugni con l’intenzione della ministra Madia di aprire una via riservata ai precari degli uffici pubblici. Per Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc Cgil si tratta di “una disparità oggettiva che va corretta”. Anche Lena Gissi, a capo della Cisl scuola, vede all’orizzonte un intervento riparatore dell’esecutivo. Un ripensamento della ministra Valeria Fedeli. E spiega: “Il piano Madia vale anche per la scuola ad esclusione del reclutamento. Sarà quindi necessario armonizzare tutto il pubblico impiego – continua – con una norma salva-scuola altrimenti la Corte di giustizia europea ci penalizzerebbe. La disparità è collegata a due forme diverse di precariato. La nostra idea è che si debba mettere a sistema la scuola”. Nel 2015/2016 un piano straordinario di assunzioni c’è già stato e sono stati assunti 87mila docenti, con l’obiettivo di eliminare il precariato. Ma senza riuscirvi. L’anno scorso furono oltre 100mila i docenti a tempo determinato, alcuni senza abilitazione, nominati per mandare avanti la scuola pubblica. E quest’anno non dovrebbero essere meno di 70mila. Ma Marco Paolo Nigi, dello Snals, è piuttosto scettico. “Non mi convince molto il piano Madia. Perché – argomenta – prima di avviare un piano di assunzioni occorre togliere il blocco del turn over. I posti liberi si creano con i pensionamenti, ma se resta il blocco del turn-over dove troverà i posti Madia?”. C’è poi il nodo delle migliaia di supplenti non abilitati che continuano a lavorare per carenza di colleghi nelle liste provinciali I quali tra poco più di due anni verranno licenziati se non si riuscirà a trovare una soluzione. Una la suggerisce Turi. “Per i tanti supplenti di lungo corso senza abilitazione è possibile prevedere una procedura riservata per metterli nelle stesse condizioni di tutti gli altri”.

MEMORIA UIL SCUOLA SUI DECRETI ATTUATIVI DELLA LEGGE N. 107/2015

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CAMERA DEI DEPUTAT  I
7ª COMMISSIONE
Cultura, Scienza e Istruzione
MEMORIA UIL SCUOLA  SUI DECRETI ATTUATIVI DELLA LEGGE N. 107/2015 
(DELEGHE “BUONA SCUOLA”) 
AA.G. NN. 377, 378, 379, 380, 381, 382, 383 E 384

AL PRESIDENTE, On. Flavia Piccoli Nardelli

Gentile Presidente,
le otto deleghe al Governo prevedono la riforma ordinamentale dell’intero sistema scolastico.
La legge 107, nella sua filosofia di fondo, si è orientata inizialmente sulla governance del sistema, spostando sulle prerogative dirigenziali competenze proprie degli organi collegiali della scuola, operando in questo modo una mutazione genetica nella scuola definita dalla costituzione italiana.
Gli organi collegiali, invece, sono il presidio della tutela della libertà di insegnamento e di apprendimento degli alunni, garanzia di autonomia delle scuole. 
In questi principi risiede la laicità e l’indipendenza della scuola statale.
La Uil Scuola, per questi motivi, contrasta la visione e la filosofia di fondo della Legge 107.
Intende modificarla con due strumenti: 
 – la contrattazione;  
 – il confronto, la partecipazione al dibattito, con l’intento di incidere sulla stesura 
 dei testi delle deleghe.
La contrattazione, nell’accordo del 30 novembre con il Governo, si riappropria dello spazio suo proprio, sottratto in questi anni, prima dalla riforma Brunetta, poi dalla stessa legge 107.
Con questa stessa impostazione affrontiamo il dibattito sulle deleghe.
Un dibattito che non c’è stato e che invece, va attivato, e subito, e non solo nel chiuso delle stanze ministeriali, ma direttamente nelle scuole e tra la gente.
Due i capisaldi che seguiremo:
- sottrarre dall’impianto delle deleghe tutti gli aspetti che riguardano la contrattazione 
- fare proposte di merito sui singoli temi (il dettaglio nelle schede).
Le deleghe appena approvate seguono la filosofia della 107, sia pure con qualche attenuazione, dovuta ad un ripensamento ministeriale. Propongono un’operazione dirigista e lesiva dell’autonomia che si dice di voler esaltare: non si garantisce la libertà di insegnamento e di apprendimento, che è basato su un modello di partecipazione che si fonda sull’autogoverno delle scuola dell’autonomia.

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INCONTRI AL MIUR . MOBILITÀ : PER LA UIL LA PROPOSTA DEL MIUR E’ ANCORA IRRICEVIBILE

Passaggio del personale docente da ambito a scuola
INCONTRI AL MIUR | MOBILITÀ
Questa mattina ha preso avvio il confronto tra il Miur e le organizzazioni sindacali per discutere la proposta di accordo che disciplinerà le procedure di individuazione dei docenti ai fini del passaggio da ambito a scuola.
L’Amministrazione ha presentato alle organizzazioni sindacali una bozza di accordo che non corrisponde in nessun modo alle richieste di parte sindacale e non rispecchia neanche quanto previsto nell’accordo politico sottoscritto il 29 dicembre 2016.
La UIL scuola, richiamando i contenuti dell’accordo, ha ribadito l’indisponibilita’ a sottoscrivere un contratto che prevede la chiamata diretta da parte del dirigente scolastico sulla base di una pletora di requisiti (36), relegando in secondo piano le competenze del collegio docenti.
E’ necessario un accordo che accompagni questo delicato passaggio con regole condivise, che diano certezze al personale docente garantendone la liberta’ di insegnamento con un sistema trasparente delle procedure.
Il prossimo incontro, fissato per giovedì, rappresenterà “il banco di prova” per verificare la volontà dell’amministrazione di proseguire concretamente il confronto.
Per la UIL hanno partecipato Proietti e D’Aprile.

Decreti attuativi della Legge 107/15. Audizione VII Commissione cultura del Senato

Decreti attuativi della Legge 107/15.  Audizione VII Commissione cultura del Senato

Il giorno 2 febbraio 2017, alle ore 15,30, la delegazione della Uil scuola, composta da Pasquale Proietti e Giuseppe D’Aprile, ha partecipato, insieme alle altre organizzazioni sindacali, all’Audizione parlamentare in VII Commissione Istruzione al Senato presieduta dal Sen. Andrea Marcucci, sul tema delle deleghe della “buona scuola”.

La Uil Scuola ha rappresentato la volontà di voler contrastare la visione e la filosofia di fondo della Legge 107, ricordando che sono gli organi collegiali il presidio della tutela della libertà d’insegnamento e la garanzia di autonomia delle scuole.

Gli strumenti con i quali la Uil intende contrastare questa visione della 107 sono: prima di tutto la contrattazione, poi il confronto, attraverso la partecipazione al dibattito, con l’obiettivo di incidere sulla stesura definitiva dei decreti.

La Uil ha illustrato ai senatori della Commissione Istruzione le proposte di modifica delle deleghe, con particolare riferimento a quella sull’inclusione e a quella sulla formazione iniziale e reclutamento.

Alla fine dell’incontro i rappresentanti Uil hanno lasciato al Presidente e ai Senatori presenti una memoria scritta.

Tutti la documentazione sulla materia è rinvenibile sul nostro sito www.uilscuola.it Link diretto: http://www.uil.it/uilscuola/node/4829

 

Le deleghe della 107: LE SCHEDE DI DETTAGLIO | PRO E CONTRO | LE PROPOSTE UIL SCUOLA

01 FEBBRAIO 2017 

Le deleghe della 107


LE SCHEDE DI DETTAGLIO | PRO E CONTRO | LE PROPOSTE UIL SCUOLA 

Le otto deleghe al governo prevedono la riforma ordinamentale dell’intero sistema scolastico.
La legge 107, nella sua filosofia di fondo, si è orientata inizialmente sulla governance del sistema, spostando sulle prerogative dirigenziali competenze proprie degli organi collegiali della scuola, operando in questo modo una mutazione genetica della scuola definita dalla costituzione italiana. Gli organi collegiali, invece, sono il presidio della tutela della libertà di insegnamento e di apprendimento degli alunni, garanzia di autonomia delle scuole. In questi principi risiede la laicità e l’indipendenza della scuola statale.

    La Uil Scuola contrasta la visione e la filosofia di fondo della Legge 107.
Intende modificarla con due strumenti:
– la contrattazione;
– il confronto,  la partecipazione al dibattito,
con l’intento di incidere sulla stesura dei testi delle deleghe.

  • La contrattazione, nell’accordo del 30 novembre con il Governo, si riappropria dello spazio suo proprio, sottratto in questi anni, prima dalla riforma Brunetta, poi dalla stessa legge 107.
  • Con questa stessa impostazione affrontiamo il dibattito sulle deleghe.
    Un dibattito che non c’è stato e che invece, va attivato, e subito, e non solo nelle grigie stanze ministeriali,  ma direttamente nelle scuole e tra la gente.

Due i capisaldi che seguiremo:
– sottrarre dall’impianto delle deleghe tutti gli aspetti che riguardano la contrattazione 
fare proposte di merito sui singoli temi ( il dettaglio nelle schede).

Le deleghe appena approvate seguono la filosofia della 107, sia pure con qualche attenuazione, dovuta ad un ripensamento ministeriale. Propongono un’operazione dirigista e lesiva dell’autonomia che si dice di voler esaltare: non si garantisce la libertà di insegnamento e di apprendimento, che è garantito da un modello di partecipazione che si fonda sull’autogoverno delle scuola dell’autonomia.

Prospettano la trasformazione della scuola in un grande ufficio pubblico dispensatore di servizi, dimenticando la funzione della scuola: considerare gli alunni e le famiglie come cittadini e non come utenti da accontentare.  Un regresso sostanziale con un’apertura verso il privato e i suoi  meccanismi di funzionamento.

Si legittima la sindrome impiegatizia, con cui fu attaccato il sindacato che aveva mutuato dal lavoro privato gli elementi della contrattazione, con l’unica differenza che questa volta sono viste nell’ottica del datore di lavoro. Errore il primo, errore anche il secondo.

Sono presenti nell’attuale stesura delle deleghe palesi confusioni e contraddizioni tra i vari testi, che risentono della mancanza di coordinamento politico.  Ognuno si è scritto le norme che gli servono; quello delle scuole italiane all’estero, ne è la dimostrazione più esplicita.

Una scrittura tutta burocratica.  Si riducono le certezze per il personale (nel caso del reclutamento) e non si danno strumenti adeguati per supportare gli aspetti formativi e didattici (nel caso della cultura umanistica) che hanno, per loro natura, bisogno di partecipazione, spazi di libertà e professionalità che non sono di tipo impiegatizio.

Si trasforma e si riduce l’autonomia della scuola e la partecipazione.
Anche quella degli studenti e famiglie che tutti mettono al centro dell’attenzione, ma solo a parole.

Quella  delle deleghe appare ora come un’opportunità, ma ci sembra che il clima politico pre-elettorale e i tempi non siano sufficientemente adeguati ad una vera riscrittura del futuro sistema scolastico statale che, attualmente, si presenta  come un treno da mettere sulle rotaie giuste: quelle del rilancio e non del ridimensionamento.

IL SISTEMA DELLE OTTO DELEGHE
La valutazione Uil Scuola