VIA LIBERA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI A 8 DECRETI LEGISLATIVI DI ATTUAZIONE LEGGE 107

Anticipazione e per la consueta corretta informazione.
Attendiamo i testi approvati dal Consiglio dei ministri per dare un giudizio e per preparare le richieste di emendamento che potremo presentare durante le audizioni Parlamentari e nel confronto con il ministro.
I testi che sono in giro, potrebbero essere diversi da quelli approvati.
Vi manderemo i testi ufficiali, le nostre considerazioni e le nostre proposte appena possibile, intanto di seguito vi inviamo la nota di commento diramata dal MIUR.
I decreti riguardano:
· il sistema di formazione iniziale e di accesso all’insegnamento nella scuola secondaria di I e II grado;
• la promozione dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità;
• la revisione dei percorsi dell’istruzione professionale;
l’istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni;
il diritto allo studio;
la promozione e la diffusione della cultura umanistica;
il riordino della normativa in materia di scuole italiane all’estero;
l’adeguamento della normativa in materia di valutazione e certificazione delle competenze degli studenti e degli Esami di Stato.

LEGGI:schede esplicative.

LE SCHEDE ESPLICATIVE

CONSIGLIO DEI MINISTRI: APPROVATI I DLGS DELLE DELEGHE DELLA SCUOLA.

Consiglio dei Ministri: approvati i decreti legislativi delle  deleghe sulla scuola
Il commento del segretario Nazionale della UIL Scuola Pino Turi: ora sarà decisivo il confronto di merito, ed ancora, 
è importante il tema del reclutamento.

Ora sarà importante il confronto di merito concordato con il ministro Fedeli all’atto del suo insediamento,  contemporaneamente al lavoro nelle commissioni.  Ci auguriamo che i tempi stretti non producano gli stessi guasti della 107 ed impediscano buoni risultati per la scuola – è questo il commento di Pino Turi, dopo l’approvazione del Consiglio dei ministri di oggi delle deleghe sulla scuola.

Appare positivo – aggiunge Turi – che le deleghe siano tutte inserite in un percorso organico e di sistema che scongiura il pericolo paventato di stralcio di alcune di esse che più interessavano al MEF per i risparmi, piuttosto che per definire riforme positive per il personale e per la scuola in generale.

Impraticabile la via della proroga, il Governo ha scelto di approvare uno schema leggero che affida alle commissioni il compito di mettere a punto i testi legislativi di riferimento.  Una strada – commenta Turi – che non ci trova pregiudizialmente contrari, perché ciò che più ci interessa non è ‘come’, ma cosa sarà scritto nelle deleghe. E’ una scelta che valuteremo sulla base del merito e del risultato finale.
Appare positivo il fatto che il ministro si sia impegnato a partecipare ai lavori delle commissioni.
Se nelle commissioni prevarrà l’interesse prioritario della scuola e non lo scontro politico, si potrebbe rimettere sui binari giusti una legge deragliata.

Siamo convinti – continua il segretario generale della Uil Scuola – che i molti  problemi dalla legge 107 possono  essere risolti con la contrattazione e il livello di confronto in atto con il ministro Fedeli, possa portare quegli elementi di riforma per fare una vera buona scuola.

Anche a livello legislativo, vanno superati i vincoli formali e ideologici. La scelta di uno schema leggero e di apertura di dialogo sui singoli temi ci trova pronti ad individuare soluzioni condivise soprattutto in tema di reclutamento e formazione iniziale.
Ciò  impone una forte responsabilità delle forze politiche che – mette in evidenza il segretario della Uil Scuola – mi auguro non vorranno utilizzare la scuola come terreno di scontro politico.
La Uil ha già fatto  le proprie proposte di merito, fin dall’inizio nel confronto iniziale nei gruppi di lavoro costituiti dal PD, ribadite nei banchetti del PD dello scorso anno e su questo concentrerà la propria attività e giudizio: occorre ripristinare i valori violati dalla 107.

IL MERITO DEGLI INSEGNANTI, I DEMERITI DELLA POLITICA

Il merito degli insegnanti, i demeriti della politica
MERITO DEGLI INSEGNANTI | GIAN ANTONIO STELLA RIAPRE IL DIBATTITO SUL CORRIERE | IL PUNTO DELLA UIL SCUOLA
(…) Tornando al ‘bonus premiale dei docenti’, superata l’iniziale enfatizzazione mediatica, nella sostanza si sono messi a disposizione 200 M € per premiare una platea composta da 750.000 docenti. Come dire, dopo gli stipendi più bassi d’Europa, abbiamo aggiunto anche la beffa dei ‘premi’ più striminziti d’Europa. Più che premi, una paternalistica paghetta.
A fronte di risorse insufficienti , sarebbe più corretto parlare di tentativo di diversificazione stipendiale, piuttosto che valutazione del merito che, invece, dovrebbero aprire la strada ad incrementi economici e/o di carriera. (…)
il testo integrale della nota di Pino Turi nel link http://www.uil.it/uilscuola/sites/default/files/
rassegna stampa: gian_antonio_stella_su_corriere_060117.pdf.

doc_turi_su_merito_degli_insegnanti_070117

gian_antonio_stella_su_corriere_060117

La legge di bilancio e il pubblico impiego

UIL: Nota di commento alla legge di bilancio e al decreto proroga termini 2017 a cura del Servizio Politiche contrattuali Pubblico Impiego.

IN EVIDENZA:

  1. Sul fronte Scuola è iscritto un fondo con autonoma dotazione di 140 milioni di euro per l’anno 2017 e 400 milioni a decorrere dall’anno 2018 da destinare all’incremento dell’organico dell’autonomia di cui all’art. 1, comma 201, della legge 107/15.
  2. Nell’ambito delle politiche di alternanza scuola – lavoro, al fine di promuovere forme di occupazione stabile, ai datori di lavoro privati con riferimento alle nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato, anche in apprendistato, è riconosciuto, per un periodo massimo di trentasei mesi, l’esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro. Tale esonero spetta ai datori di lavoro che assumano a tempo indeterminato, entro 6 mesi dall’acquisizione del titolo di studio, studenti che abbiano svolto presso il medesimo datore di lavoro attività di alternanza scuola – lavoro o che abbiano svolto periodi di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore, il certificato di specializzazione tecnica superiore o periodi di apprendistato di alta formazione.
  3. L’efficacia delle graduatorie dei concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato relative alle amministrazioni pubbliche soggette a limitazioni delle assunzioni è prorogata al 31 dicembre 2017.
  4. Le università possono prorogare fino al 31 dicembre 2017, con risorse a carico del proprio bilancio e previo parere favorevole del dipartimento di appartenenza, i contratti di ricercatori a tempo determinato in scadenza prima della medesima data, i cui titolari non hanno partecipato all’abilitazione scientifica nazionale.
  5. A decorrere dall’anno scolastico 2019/2020 (non più così dal corrente a.s. 2016/2017), l’inserimento nelle graduatorie di circolo e di istituto può avvenire esclusivamente a seguito del conseguimento del titolo di abilitazione.

Il commento dei due provvedimenti

La legge di bilancio approvata agli inizi del mese passato si è collocata in discontinuità con le precedenti leggi finanziarie, infatti notevoli sono stati i passi in avanti su svariati settori e una luce, finalmente, si è intravista anche per il pubblico impiego dopo “sette anni di vacche magre”.
Oltre all’accordo siglato lo scorso 30 novembre che ha l’obiettivo principale di riequilibrare gli assetti della regolamentazione del rapporto di lavoro alle dipendenze della P.A. tra normativa e contrattazione, il Governo con questa manovra apre il portafoglio e stanzia così le prime risorse utili a rispettare l’impegno preso con le parti sociali, ossia assicurare un incremento contrattuale a regime dell’attuale tornata non inferiore a 80€. Dopo gli anni del blocco della contrattazione nel pubblico impiego si gettano, quindi, le basi per tornare a sedersi ai tavoli dei rinnovi contrattuali. Il fondo, inoltre, consentirà, a decorrere dal 2018, nuove assunzioni a tempo indeterminato nelle amministrazioni statali. Nuovi finanziamenti sono stati previsti per la Scuola onde destinarli all’incremento dell’organico dell’autonomia di cui alla legge 107. E ancora certamente positiva la promozione, tramite esonero contributivo, delle assunzioni a tempo indeterminato facenti seguito a percorsi di alternanza scuola lavoro. Vengono stanziate, poi, risorse al fine di incentivare le attività di ricerca di docenti e ricercatori delle università statali. Una legge, insomma, che, in controtendenza, non chiude i cordoni della borsa.
Sul finire del 2016 è stato poi depositato il c.d. Mille-proroghe, il quale ha confermato la via indicata dall’accordo sul Pubblico Impiego e, in particolare, ha riservato la sua attenzione all’esigenza di tutela occupazionale di tutti quei precari della pubblica amministrazione che vedevano il loro rapporto di collaborazione minacciato dalle scadenze stabilite dalla nuova disciplina dei rapporti di lavoro. Ma non solo! Non possono che apprezzarsi sia la proroga della validità delle graduatorie dei concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato già banditi sia la riconosciuta possibilità di nuove assunzioni per le P.A., riservandone una quota al personale precario già in servizio, per far fronte ai diversi fabbisogni di risorse umane.

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BILANCI E SFIDE | SCUOLA | UIL: che accade ora dopo l’accordo di Natale

Pubblichiamo qui di seguito la nota o meglio il commento per paventato pericolo per atti, atteggiamenti, comportamenti e fatti, deleteri quanto devastanti, da parte dei soliti ignoti e/o politici e/o pseudo sindacalisti, che di tutto possono parlare tranne che della “”vera buona scuola”” quella fatta dalle “”Persone””. Pericolo di lite sociale. Occorre tenere alta la guardia da parte di tutti. Sollecitazione alle menti pensanti di prestare attenzione, di essere attenti alle note ed attività sindacali, la Uil Scuola è in prima linea accanto e per la scuola e i suoi componenti: Docenti, Ata, Dirigenti, Alunni, Famiglie,  a tutela e difesa di tutti i diritti costituzionalmente garantiti.  Quanto qui di seguito rappresenta la prima avvisaglia a che non accada quello che non deve accadere.

salvo mavica, segretario  generale territoriale Uil Scuola città metropolitana Catania 

 UN ACCORDO CHE GUARDA AL FUTURO,  nota di Pino Turi, segretario generale nazionale. 

Mentre l’accordo politico con il ministro Fedeli è ancora fresco di inchiostro, ecco riapparire i sostenitori della prima ora della cosiddetta ‘buona scuola’.                                                                                                                                                      Sono quelli che teorizzavano la ‘chiamata diretta’ con la pretesa di costituire collegi dei docenti accondiscendenti e comunque da gestire con metodi poco democratici (teorizzati quelli ispirati ai metodi dei marines americani del Dont’ ask, dont’tell ) e dei novelli economisti che pensano di aver trovato la ricetta per risanare finanziariamente il Paese, in nome di una non meglio precisata libertà educativa. I primi, attaccano l’accordo perché consegnerebbe la scuola statale nelle mani dei docenti, i secondi vedono nei costi standard una misura salvifica anche per le malmesse casse dello Stato, sulla falsariga del modello sanitario nazionale (misura più invocata che attuata), per un mal celato desiderio di sempre maggiori risorse al sistema delle scuole private. Entrambi i fronti di attacco utilizzano, a nostro avviso, strumentalmente l’interesse degli alunni e delle famiglie, arrivando a teorizzare un autentico conflitto con quello dei docenti statali. Insomma una scuola fatta di procedure burocratiche e con il pericolo concreto di indottrinamento, senza dire che sottrarre 17 miliardi (questo il risparmio stimato) al sistema scolastico italiano equivarrebbe ad entrare nel novero dei paesi sottosviluppati, visto che già oggi tra i paesi dell’OCSE siamo ultimi insieme alla Bulgaria per spesa di istruzione. Ancora una volta si considera l’istruzione un costo e non un investimento.     Se queste sono le critiche, vuole dire che siamo proprio sulla buona strada!

Molto realisticamente, siamo in presenza di un primo buon accordo che, senza voler restaurare nulla, mette in pratica, finalmente, un dialogo tra le parti aperto al confronto.  Questo non può essere influenzato dagli egoismi corporativi di chi vorrebbe mettere in discussione il ruolo che la stessa scuola statale svolge.

I novelli liberisti ignorano il contributo che questa ha dato al Paese sia in termini economici che sociali, attuando i dettami della Costituzione, che ne riconosce il profilo e ne eleva il livello sino a inserirlo nei compiti fondamentali dello Stato.

Del resto, il grado di apprezzamento del sistema scolastico italiano e dei suoi addetti (dirigenti scolastici, docenti e personale ATA) è una costante di ogni studio e/o sondaggio che in questi anni è stato fatto da autorevoli istituti indipendenti. Ma la conferma giunge dal fatto che oltre il 93% degli studenti frequenta le scuole statali.

Il disegno riformista insito nella legge 107/2015, è sembrato più il pretesto da parte di alcuni settori ben identificati di utilizzare l’esigenza di modernizzare il sistema scolastico, che è anche un nostro obiettivo, per realizzare, invece, un processo di restaurazione vero e proprio. Un progetto teso alla burocratizzazione del sistema che ci porterebbe non solo indietro nel tempo, ma ci esporrebbe in maniera esponenziale al rischio di realizzare quello sciagurato disegno di privatizzazione vera dell’istruzione.

Quello che ci preme qui riaffermare è che la Costituzione rimane un punto fermo e da questa bisogna partire, impensabile tornare indietro, occorre guardare avanti!

In questa azione vanno riaffermati i principi fondanti che sono rappresentati dalla libertà di insegnamento e di apprendimento, in un sistema scolastico che non può e non deve scendere sul terreno del mercato alla stregua di un qualsiasi servizio a domanda individualizzata. Deve invece rimanere la sua vocazione originaria, quella voluta dai padri Costituenti: quella di funzione dello Stato che non può essere governata dalle regole del libero mercato, che può e deve convivere con l’offerta privata, a condizione che non determini oneri per lo Stato.

Appare sterile, oltre che anti storico, tentare di contrabbandare come posizioni neo riformiste le vecchie e sempre più inattuali visioni di quel modello di scuola duale bocciato dalla Costituzione e dal Paese reale.

In conclusione, l’accordo tra sindacati e Governo, ci mette, ulteriormente, al riparo da questi pericoli per il semplice fatto che la filosofia che lo sostiene è chiara: fare funzionare sempre meglio il sistema scolastico italiano che ha dimostrato di saper competere con gli altri sistemi e, affidarsi ai docenti liberi da condizionamenti e motivati, ne è l’antidoto migliore per fermare derive regressive.

Certo, una valutazione finale si impone: sarebbe più produttivo, dopo aver colto il volere dei lavoratori della scuola e dei cittadini di questo Paese, lavorare sulla continuità di questi valori, perfezionando e migliorando il modello di scuola pubblica statale in essere.

Tutto il resto determina solo conflitti dannosi e sprechi di tempo. Di questo è bene prendano atto i soliti noti.

Pino Turi Segretario generale UIL SCUOLA

DECRETO LEGGE MILLEPROROGHE 30.12.2016 N.244…stralcio

DECRETO-LEGGE 30 dicembre 2016, n. 244
Proroga e definizione di termini. (16G00260)
(GU n.304 del 30-12-2016)
Vigente al: 30-12-2016: milleproroghe.

…omissis…..
Art. 4
Proroga di termini in materia di istruzione, università’ e ricerca
omissis…
2. Il termine di adeguamento alla normativa antincendio per gli
edifici scolastici ed i locali adibiti a scuola, per i quali, alla
data di entrata in vigore del presente decreto, non si sia ancora
provveduto al predetto adeguamento e’ stabilito al 31 dicembre 2017.
3. All’articolo 1, comma 10-octies, del decreto-legge 30 dicembre 2015, n. 210, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 febbraio 2016, n. 21, le parole: «31 dicembre 2016» sono sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2017» e le parole «delle tornate 2012 o 2013» sono soppresse.
4. All’articolo 1, comma 107, della legge 13 luglio 2015, n. 107,
le parole: «2016/2017» sono sostituite dalle seguenti: «2019/2020».

Anticipazioni e Brevi note a commento.
sta a significare che:

sarà ancora possibile inserirsi in III fascia delle graduatorie di istituto con il solo titolo di laurea, purchè naturalmente il titolo abbia i requisiti previsiti per l’accesso alle classi di concorso;
chi ha il titolo potrà inserirsi in III fascia;
chi è già iscritto in II o III fascia potrà aggiornare i titoli, cambiare provincia o scuole scelte, o aggiunge nuove classi di concorso;
considerato che l’aggiornamento del precedente triennio è stato tra maggio-giugno 2014, la procedura dovrebbe essere avviata in pari data;
il nuovo aggiornamento dovrebbe avere cadenza triennale;
Stante l’attuale normativa è possibile inserirsi in un’unica provincia, con 20 scuole da scegliere;
I titoli valutabili e punteggi relativi alla vigenti tabelle, se non saranno modificate in sede di emanazione della specifica ordinanza:

tabella-b-valutazione-titoli-iii-fascia;

tabella-a-valutazione-titoli-ii-fascia-gi_

RIUNIONE MINISTRO FEDELI – SINDACATI SCUOLA : TRACCIATO UN PERCORSO CONDIVISO PER I PROSSIMI MESI

22 DICEMBRE 2016 

Turi: incontro utile e proficuo

RIUNIONE MINISTRO FEDELI – SINDACATI SCUOLA 

TRACCIATO UN PERCORSO CONDIVISO PER I PROSSIMI MESI 

Parte dal riconoscimento pieno dell’accordo sul pubblico impiego del 30 novembre scorso il percorso avviato oggi durante la riunione con il ministro Fedeli.

Un incontro che la Uil scuola giudica proficuo e coerente con le posizioni assunte nei giorni scorsi – commenta Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola – e che ha messo in sequenza le priorità della scuola per i prossimi mesi.

«Occorre riprendere il dialogo con le persone che si sentono intrappolate in un progetto che non è il loro. La legge 107 è una legge sbagliata, attuata peggio e in maniera dirigistica – ha detto Turi nel suo intervento durante la riunione. Nelle scuole c’è un pesante clima di scontro, c’è da ricostruire un clima di fiducia. Il percorso delineato oggi, può essere utile per (ri) costituire tra le diverse professionalità della scuola, dai dirigenti, docenti e personale ATA un ritrovato impegno collaborativo nell’interesse della scuola e del Paese».

Si tratta di promuovere nuove relazioni sindacali, sia a livello centrale che di singola scuola che riconoscano alla competenza contrattuale materie che le sono state sottratte, così come definito nell’accordo con il Governo sottoscritto il 30 novembre.

Abbiamo condiviso il percorso che parte dal pieno riconoscimento dell’accordo, con l’obiettivo di riformare le scelte sbagliate della legge 107, in tre punti principali: mobilità, deleghe, atto di indirizzo – il ministro ha detto che si sta lavorando ad un crono programma da sottoporre al confronto sindacale.

MOBILITA’ 
Fissato già per il prossimo 28 dicembre l’incontro politico sulla mobilità per superare definitivamente le questioni relative al trasferimento sugli ambiti, sui vincoli legislativi e su un accordo che definisca il passaggio da ambiti a scuole. Il confronto riparte da ciò che è stato definito il 7 dicembre: trasferimento su scuole nella fase provinciale ed interprovinciale, eliminazione di ogni blocco normativo, la riserva del 50% per le nomine in ruolo.
Si riprende dunque, da quanto già fissato per migliorarlo e con lo scopo di giungere alla definizione di un articolato entro la fine dell’anno e firmare il nuovo contratto entro il 15 gennaio.

DELEGHE
Sulle deleghe, per le quali il ministro ha attivato un percorso di proroga che le consenta di vararle, è stata evidenziata la necessità di mettere a punto un sistema – che proprio come già sollecitato dalla Uil Scuola – venga definito in modo organico, senza fughe in avanti e con un confronto di merito sui singoli temi e con la possibilità di modificare gli errori della stessa legge 107.
La UIL ha apprezzato che il ministro abbia accettato il metodo ed annunciato che l’incontro promosso dal MAECI sulla deleghe delle scuole italiane all’estero è parte integrante di questo processo ed è annullata ogni altra indicazione.
Per la Uil Scuola, risulta cruciale, tra l’altro la delega sulla formazione iniziale che potrebbe assorbire la procedura ponte che consenta di completare le assunzioni in ruolo del personale, sia in GAE, sia abilitato non in GAE che quello che ha maturato i 36 mesi di servizio.
Per tutto questo personale vanno date garanzie relativamente al reclutamento che la legge 107 non ha risolto.

ATTO DI INDIRIZZO 
Stesso metodo per mettere a punto l’atto di indirizzo all’Aran per il rinnovo del contratto nazionale , alla fine di questo percorso si potrà completare con le modifiche da implementare nel Testo Unico n. 165, di competenza ministeriale, del Pubblico impiego.

La via maestra è il contratto !!!!!

notizie ed informative SINDACALI: Per dovuta quanto opportuna conoscenza.

Continua l’incessante attività sindacale della UILSCUOLA a livello nazionale unicamente protesa ad eliminare tutto quello, di iniquo e distorto,  che è possibile  dalla tanto deprecata Legge 107 . Ripristino della concertazione, unica via maestra di rappresentanza, di ricerca del diritto di cittadinanza ma ancor più di efficacia ed efficienza protesa unicamente dal sapere coniugare i diritti soggettivi ed oggettivi della docenza alla loro funzione di educatori e formatori delle giovani leve, cioè, i veri soggetti destinatari della scuola statale pubblica che deve essere unica, indissolubile e insostituibile.                           salvo mavica, segretario generale territoriale città metropolitana Catania. Report :  Riunione segretari regionali a Roma Turi: La via maestra è il contratto Mobilità, immissioni in ruolo: le priorità che saranno messe in evidenza. La via maestra è il contratto – è questa la linea sindacale assunta oggi dalla riunione dei segretari regionali della Uil Scuola convocata oggi a Roma.  Non ci sarà  la ‘lista della spesa’, né il ‘trenino’ della protesta.  Quello che vogliamo concordare con il Ministro è un metodo di lavoro e di confronto che entri nel merito delle singole questioni aperte dalla legge 107, da modificare con la leva della contrattazione.  Spostare dalla legge al contratto tutto ciò che è possibile, dal livello nazionale fino alla contrattazione all’interno delle singole scuole – ha detto Pino Turi in apertura di riunione. Chiaro dunque il punto di partenza: se la legge ha delle rigidità e provoca, in talune circostanze anche delle vere e proprie ingiustizie, è attraverso lo strumento flessibile della contrattazione che può essere gestita, andando sui singoli temi, trovando soluzioni a tutela delle persone, dei loro diritti.  I due pilasti della nostra azione sono l’autonomia scolastica e la libertà di insegnamento – ha messo in evidenza Turi – in questo momento appare urgente riportare le scuole ad una gestione equilibrata e rivedere i rapporti decisionali tra gli organi monocratici e quelli collegiali per garantire condizioni di lavoro, senza condizionamenti, per gli insegnanti e più in generale per tutto il personale. Quello della mobilità – hanno sottolineato i segretari regionali nei loro interventi – è un tema fortemente sentito in tutta Italia. Il negoziato avviato e interrotto nei mesi scorsi deve ora trovare una soluzione. Tutti devono essere messi in condizione di decidere ‘come’ spostarsi – ha puntualizzato Turi. Va definito nel negoziato il passaggio da ambito a scuola,  va data la possibilità di fare domanda per trasferirsi direttamente nelle  scuole. Per far questo, secondo la Uil scuola,  vanno definiti criteri oggettivi, eliminati blocchi e colloqui,  e prevista la possibilità di indicazione da parte del collegio dei docenti di pochi e particolari requisiti, frutto di esperienze,  che possono eventualmente integrare il Ptof di scuola.  La possibilità di attuare le deleghe, passa dalla proroga dei tempi per analizzare, approfondire e condividere situazioni di  merito, in modo contestuale e coordinato, senza fughe in avanti che possono riportare sconcerto nella categoria. Urgente appare la delega sulla formazione iniziale e il reclutamento: occorre prevedere – secondo la Uil Scuola – una procedura ponte tra il vecchio e il nuovo sistema, anche da inserire nella delega stessa. Occorre dare prospettiva di immissioni in ruolo a coloro che sono nelle Gae, a quanti hanno l’abilitazione e a coloro che hanno più di 36 mesi di servizio.

 

Oggi pomeriggio l’incontro con il ministro Fedeli

Oggi pomeriggio l’incontro con il ministro Fedeli.

Turi: il contratto deve correggere gli errori della legge.                                                               UIL: abbiamo un accordo con il Governo per questo,   partiamo da qui.

«E’ il contratto che deve modificare gli errori della legge. Abbiamo un accordo con il Governo per questo, Partiamo da qui» E’ questa in sintesi la posizione della Uil scuola illustrata oggi dal segretario generale, Pino Turi, nel colloquio con il ministro dell’istruzione Fedeli.

Un incontro franco, durato una mezz’ora. Nessuna ‘lista della spesa’ per la Uil Scuola, ma la definizione di un metodo di lavoro all’insegna della correttezza e della disponibilità, concordato con il ministro  –ben orientato e determinato a risolvere concretamente i problemi,  osserva Turi –  che ha dichiarato la propria volontà di ricucire un rapporto positivo con il mondo della scuola.

Mobilità (chiamata diretta), utilizzo del salario accessorio (bonus docenti), valutazione del personale docente e dirigente, formazione: sono le materie che la legge ha sottratto alla contrattazione e ad essa vanno ricondotte. Riguardano tutti i lavoratori della scuola: dirigenti; docenti; personale ATA che rappresentano l’elemento costitutivo della scuola dell’autonomia.

Bisogna ristabilire gli equilibri dei rapporti decisionali, in funzione delle norme costituzionali, tra organi monocratici e organi collegiali della scuola. Questo – aggiunge Turi – è il nucleo della questione.

Il contratto – ribadisce Turi – deve agire su questi temi che hanno ricadute sul lavoro delle persone e riflessi diretti sull’efficienza del sistema scolastico.

Riguardo poi all’attuazione delle deleghe previste dalla legge 107, attraverso sinergie, condivisioni ed anche una eventuale proroga dei termini, si potranno individuare gli strumenti  utili per la soluzione dei problemi aperti, come quello del reclutamento che resta l’obiettivo fallito della legge stessa.

INTERVISTA DEL SEGRETARIO NAZIONALE UIL SCUOLA, PINO TURI PUBBLICATA SU TUTTOSCUOLA

L’intervista fornisce un quadro di analisi delle criticità ancora da risolvere nel nostro sistema di istruzione.
Vale la pena di mettere in evidenza il fatto che, per ovvie ragioni editoriali, è stata realizzata prima del voto referendario e del successivo cambio di governo e quindi di ministro.

A tale proposito riportiamo qui di seguito:
– la lettera invita oggi al neo ministro, Valeria Fedeli.
– la comunicazione inviata ieri alla stampa prima della composizione del nuovo Governo

Gentile Sen. Valeria Fedeli,
a nome mio e della Uil scuola, Le assicuro l’impegno da parte dell’organizzazione che ho l’onore di rappresentare, la leale collaborazione nel difficile compito di ricostituire un rapporto, positivo e virtuoso, con il mondo della scuola.

La caratterizzazione istituzionale, che peraltro avevamo auspicato per una carica così delicata e prestigiosa, unita alla sua grande esperienza nell’attività sociale e del mondo del lavoro, potranno essere la chiave giusta per riprendere il dialogo bruscamente interrotto con i lavoratori della scuola.

Un compito impegnativo che deve partire da una matrice di carattere riformista e di sinistra.
Un modello che ci accomuna nella giusta valutazione di quei principi costituzionali che sono la base costitutiva della scuola italiana.

Porre al centro dell’azione di governo l’istruzione e la formazione rappresenta il carattere distintivo di una politica di equità e di giustizia sociale. E’ la scuola, il motore del cambiamento virtuoso in una società in tumulto. Al personale della scuola, che ne è protagonista, vanno date forti motivazioni e solidarietà.

La qualità della nostra scuola costituzionale e la necessaria modernizzazione del sistema, non possono realizzarsi senza il necessario riconoscimento professionale ed economico di chi, ogni giorno, con passione e competenza, ne garantisce il buon funzionamento.

Siamo certi che, nel prestigioso incarico che Le è stato assegnato, saprà fare tesoro dell’esperienza accumulata nel mondo del lavoro e nelle istituzioni rappresentativa dello Stato, nell’esclusivo interesse della scuola pubblica statale.
Assieme alle nostre congratulazioni, ribadiamo la nostra disponibilità a collaborare e a instaurare un franco confronto in ogni sede, non ultima quella contrattuale. Le inviamo gli auguri più sinceri di buon lavoro.
Cordialmente
Pino Turi
Segretario generale Uil Scuola

IERI | Nuovo governo e dicastero dell’Istruzione
Turi: attenzione al profilo istituzionale
UIL: archiviare la legge 107 e attuare l’accordo sui contratti

Mentre crescono le indiscrezioni sulle nomine dei ministri, quello che ci preoccupa è che si avvii una nuova fase in discontinuità.
Ciò che sarà importante è il profilo istituzionale. E’ questo il punto essenziale secondo il segretario generale della Uil Scuola in vista dell’imminente formazione del nuovo Governo.
Sulla possibile nomina di un nuovo ministro dell’istruzione – aggiunge Turi – non pensiamo alla persona, alla funzione che andrà a svolgere, ma alle cose da realizzare, con la dovuta flessibilità, con l’obiettivo di ricomporre la frattura con il mondo della scuola dovuto ad una legge sbagliata e fatta male.
Il nostro sistema di istruzione – sottolinea il segretario della Uil Scuola – non può essere gestito ancora con strappi e forzature. Dobbiamo ora superare una situazione di disagio e preoccupazione che vive il personale della scuola.
Per quanto riguarda la nostra azione sindacale – chiarisce Turi – proseguiremo in continuità con quanto già fatto fino ad oggi. Le nostre proposte per superare la legge 107 erano state presentate più di un anno fa ai banchetti del Pd. Ora le priorità sono chiare: porre rimedio alle rigidità delle legge e attuare l’accordo con il governo per l’immediata riapertura del contratto.

Al nuovo ministro non faremo mancare la nostra collaborazione nella misura in cui ci sarà la dovuta attenzione alla scuola pubblica statale ed al suo personale

Mobilità 2017/18: riprende il confronto in sede politica 

RIPORTARE ORDINE E STABILITÀ AD UN SISTEMA IMPAZZITO

 

Mobilità 2017/18: riprende il confronto in sede politica 

RIPORTARE ORDINE E STABILITÀ AD UN SISTEMA IMPAZZITO 
Turi: abbiamo ripreso in “zona Cesarini” un negoziato importante per le persone e per la scuola
Con l’incontro politico di oggi sono venute meno alcune delle cause che hanno portato, per le mancate risposte dell’amministrazione, alla sospensione della trattativa del 17 novembre scorso.
E’ prevalsa la volontà delle parti di trovare possibili soluzioni che riportino, dopo le criticità registrate, nuova stabilità al sistema.
Gli obiettivi della UIL in questo negoziato sono chiari: per riportare ordine e stabilità ad un sistema impazzito,  la mobilità deve riguardare tutto il personale docente e Ata, senza blocchi di nessun tipo, attraverso un sistema più snello e semplice, con regole chiare e trasparenti al fine di limitare al massimo le titolarità su ambito.
Bisogna dare la possibilità a tutto il personale di muoversi col proprio punteggio e di poter scegliere liberamente se andare su scuola, su ambito o se esercitare il diritto alla mobilità sull’intera provincia.
Il passaggio dei docenti da ambito a scuola, che non deve essere assolutamente discrezionale, va definito all’interno del contratto sulla mobilità.
Il Capo di Gabinetto si è impegnato, compatibilmente all’evoluzione del quadro politico, a convocare le organizzazioni sindacali al tavolo della trattativa già a partire dalla prossima settimana ed eventualmente, trasferire, al nuovo Ministro il lavoro fin qui svolto.

ct 7 dicembre 2016

ESECUTIVI UNITARI DEL PUBBLICO IMPIEGO UIL: ACCORDO SBLOCCA CONTRATTI CHE IMPEGNA IL NUOVO GOVERNO

06 DICEMBRE 2016 

ACCORDO SBLOCCA CONTRATTI CHE IMPEGNA IL NUOVO GOVERNO

ESECUTIVI UNITARI DEL PUBBLICO IMPIEGO UIL 

L’OCCASIONE PER CORREGGERE LE STORTURE DELLA LEGGE 107/15 

Barbagallo, Foccillo e i Segretari generali del Pubblico Impiego (Pino Turi, Michelangelo Librandi, Nicola Turco, Roberto Papi) hanno discusso e confrontato con i Quadri dirigenti della UIL sui contenuti dell’accordo sottoscritto nei giorni scorsi con il Governo.

In quella sede è stato illustrato l’accordo, sia per la parete normativa che per quella economica, che assume una veste storica, avendo costretto il governo ad invertire la strada intrapresa e concordare con il sindacato di regolare, a favore del contratto, le norme di legge e gli adeguamenti retributivi.

In particolare il Segretario Generale della UiL Scuola, Pino Turi, nel suo intervento, ha affermato che questo accordo ha una validità universale e non può essere disconosciuto dal Governo che seguirà. Infatti il referendum di giorno 4 indica due elementi chiari:

1) gli italiani sono molto legati alla loro costituzione;

2) per difenderla si mobilitano in massa.

Questo per la scuola rappresenta, ribadisce il Segretario Generale, un elemento inscindibile per modificare le scelte sbagliate della Legge 107/15 che abbiamo più volte messo in evidenza.

Errori che sostanzialmente si configurano come una mutazione genetica rispetto a principi e valori costituzionali che per la scuola pubblica statale ne sanciscono il ruolo, che non può essere relegato a semplice servizio, ma si configura come funzione dello Stato che ha il gradimento degli italiani, tanto da vantare una frequenza del 94% degli alunni.

Una Scuola laica e libera che mal si concilia con le novità introdotte dalla legge del governo che operano un condizionamento inaccettabile per una professione così delicata e strategica per lo sviluppo sociale ed economico del paese. Il nuovo Governo non può che ripartire dall’accordo sottoscritto riconoscendo le ragioni profonde del mondo della scuola.

Ci aspettiamo -continua Turi – che il nuovo ministro dell’Istruzione le sappia interpretare per dare attuazione agli impegni che già il Governo Renzi aveva assunto nell’accordo relativo allo sblocco dei contratti del pubblico impiego anche al fine di revisionare gli aspetti di carattere legislativo a favore della contrattazione.

Assemblea Sindacale Territoriale, in orario di servizio.per tutto il personale Docente ed ATA iscritto alla UILSCUOLA (Dirigenti Scolastici, Docenti, Personale ATA, ed Educativo), RSU eletta, RSA, Terminali Associativi, in orario di servizio: dalle ore 10,30 alle ore 13,30

LA VOCE LIBERA DELLA SCUOLA
SEGRETERIA TERRITORIALE CATANIA.

Prot.80/2016 del 15.11.2016

Ai Sigg.ri Dirigenti Scolastici
Istituzioni Scolastiche di ogni ordine e grado 
Città Metropolitana CATANIA 
L O R O      S E D I
Oggetto: Indizione Assemblea Sindacale Territoriale, in orario di servizio.

Ai sensi e per gli effetti della normativa contrattuale vigente in materia di assemblee sindacali con la presente, questa Organizzazione Sindacale comunica alle SS. LL. di aver indetto l’assemblea sindacale territoriale per tutto il personale Docente ed ATA iscritto alla UILSCUOLA (Dirigenti Scolastici, Docenti, Personale ATA, ed Educativo), RSU eletta, RSA, Terminali Associativi, in orario di servizio: dalle ore 10,30 alle ore 13,30
GIOVEDI’ 24 NOVEMBRE 2016
presso l’Auditorium dell’ ISTITUTO STATALE D’ ISTRUZIONE SUPERIORE
POLITECNICO DEL MARE “DUCA DEGLI ABRUZZI”
VIA ARTALE ALAGONA 99 CATANIA

Ordine del giorno:
1 seminario di aggiornamento e formazione, contrattazione integrativa d’istituto – tutto quello che c’è da sapere sulla RSU. Valutazione situazione politico-sindacale (relaziona Salvo Mavica).
2 Spunti e riflessioni sulla Costituzione Italiana.” Dopo la BUONA scuola, la BUONA Costituzione? no GRAZIE (relaziona Dott. Francesco Melendez,  già Dirigente MIUR, e succ. Responsabile Settore Istruzione all”ARAN. ROMA. Autore libro “conoscere la costituzione Italiana e i recenti cambiamenti”
“Dietro ogni articolo della Carta Costituzionale stanno centinaia di giovani morti nella Resistenza.”” (Sandro Pertini 1979)

La presente per gli opportuni adempimenti di competenza dei Sigg.ri Dirigenti Scolastici, in indirizzo, al fine di consentire la libera partecipazione.
Rif. Normativi: art. 3, comma 5 del C.C.N.I. 21/09/2004; art. 8 comma 7 del C.C.N..L. 2002/2005; art.2 CCNQ/1998; art.1,c.5 CCNQ 9 agosto 2000; art..8, c.7)
Durata prevista: ore 3 – Permessi sindacali per assemblee. Le RSU, a loro scelta, potranno fruire del monte ore specifico.
Distinti saluti. Salvo Mavica, segretario  territoriale Uil Scuola Catania
 
Da pubblicare all’Albo sindacale. (art.25 Legge 300/70)

Agenzie di stampa appena uscite. Per dovuta quanto opportuna conoscenza.

17.11.2016
++ P.a: Madia, pronti a riaprire stagione contrattuale ++
Si puo’ agire anche su normativa con T.U. per innovare
(ANSA) – ROMA, 17 NOV – “A questo punto siamo pronti a
riaprire una stagione contrattuale”. Cosi’ la ministra P.a,
Marianna Madia, al question time al Senato. Madia spiega che si
puo’ ripartire vista “la legge di Bilancio, il fondo, e
l’interlocuzione con i sindacati: dopo l’incontro di luglio ne
sono seguiti diversi” di tipo tecnico. Oltre alla parte
economica c’e’ quella normativa, su cui, aggiunge, si puo’ “agire”
visto che in programma c’e’ il Testo Unico. Ecco perche’,
sottolinea, si puo’ aprire una “stagione innovativa, anche sulla
parte normativa”.(ANSA).

P.a: Madia, pronti a riaprire stagione contrattuale (2)
(ANSA) – ROMA, 17 NOV – Per la ministra la riapertura della
contrattazione non e’ solo un’opportunita’ ma, dice, “anche un
dovere”. “Penso che tutto questo possa essere fatto insieme ai
sindacati”, evidenzia.
Quanto alle cifre stanziate per la Pubblica Amministrazione,
la ministra ricorda che la legge di Bilancio in discussione
prevede un fondo di “1,9 miliardi per il 2017 e 2,6 per il 2018
sia per valorizzare le forze dell’ordine, sia per riaprire la
parte economica della contrattazione”.
Oltre al fondo per il pubblico impiego, prosegue, ci sono
anche “3 miliardi per gli enti territoriali, 2 miliardi in piu’
per la sanita’, anche per effettuare assunzioni straordinarie di
medici e infermieri, e un altro miliardo per la scuola”.
Un “investimento importante”, sostiene Madia dopo che, racconta,
“ero stata abituata a ministri che chiedevano piu’ risorse e poi
tagliavano. Noi facciamo il contrario”.
In particolare, sulle forze dell’ordine “dopo anni di
decrementi o incrementi di decimali, ci sono risorse per portare
incrementi di punti percentuali”: oltre “alla stabilizzazione
degli 80 euro – chiarisce – ci saranno anche assunzioni
straordinarie per il settore”.
(ANSA).

CONTRATTI: UIL “PRONTI AD ACCOGLIERE APERTURA MADIA E CONCORDARE TESTO”
ROMA (ITALPRESS) – “Se ci sono le condizioni economiche e
normative per riaprire la stagione contrattuale per il settore
pubblico, noi siamo disponibili a trovare un accordo che la possa
realizzare in concreto. La ministra Madia ha fatto delle aperture
nel Question time al Senato, la Uil e’ pronta ad accogliere
l’invito della ministra e a concordare un testo che faccia,
finalmente, dopo 7 anni, avviare i rinnovi per tutti i settori del
pubblico impiego, anche accettando la sfida dell’innovazione.
Si faccia presto perche’ i lavoratori hanno gia’ aspettato
troppo”. Cosi’ Antonio Foccillo, segretario confederale della Uil.
(ITALPRESS).

Incontri al Miur. Reti di scuola. Le “Reti” di ambito non sono obbligatorie

Incontri al Miur Reti di scuola Le “Reti” di ambito non sono obbligatorie La struttura amministrativa non può “forzare” l’autonomia scolastica Il giorno 14 novembre 2016, su richiesta delle organizzazioni sindacali, si è svolto un incontro col Miur per fare il punto sulla costituzione delle reti. Ancora una volta,  abbiamo avuto la riprova che è in atto un tentativo per condizionare la libertà e le scelte delle Scuole, con un’inaccettabile “forzatura” che taluni USR, ed Uffici periferici, stanno operando sulle scelte delle singole Scuole. Il problema nasce dal fatto che gli Uffici scolastici territoriali stanno disattendendo le indicazioni che il Miur ha fornito con la nota 2261 del 22.06.2016 dopo il confronto con i sindacati. La nota prevede che le prime indicazioni sulla costituzione delle reti di scuola, elaborate da un gruppo di lavoro istituito dal Miur, avevano il solo fine di produrre un documento di riflessione e un contributo per supportare gli Uffici scolastici regionali e non un atto cogente finalizzato all’attivazione delle reti di scuole, secondo procedure burocratiche. Al contrario, nella realtà, sui territori tale indirizzo si sta trasformando in un procedimento percepito come obbligatorio dalla legge 107/2016, verso le reti di ambito, da noi considerate inutili sovrastrutture burocratiche, nella misura in cui non sono costituite sui bisogni condivisi delle scuole che si vogliono mettere in rete. La UIL scuola ha ribadito che la Legge 107/15 non prevede nessun obbligo per la costituzione di reti di ambito, ma prevede  solo una opportunità organizzativa. Pertanto, tutte le determinazioni assunte a livello territoriale, in contrasto con questo principio, costituiscono una illegittima forzatura normativa, a danno delle scuole dell’autonomia che devono scegliere in autonomia, attraverso le libere determinazioni degli Organi Collegiali all’uopo deputate. Il Miur, a seguito del confronto con i sindacati, ha dovuto condividere l’impostazione e il quadro giuridico di riferimento e si è impegnato a chiarire come, sia nel caso delle attività di formazione e dei relativi finanziamenti,  che per la valutazione dei dirigenti, non sia obbligatoria la costituzione di reti di ambito ma la gestione concreta può essere ricondotta a qualsiasi forma di “rete”, costituita in base all’autonoma scelta delle scuole stesse. Analogamente per le reti di scopo, queste possono costituirsi sulla base degli obiettivi condivisi e delle risorse di personale presenti nella rete, necessarie per realizzare gli scopi per cui la rete si costituisce. Organico dell’autonomia Nel corso dell’incontro sono stati affrontati alcuni aspetti sull’utilizzo dell’organico dell’autonomia. L’amministrazione ha manifestato l’orientamento ad emanare delle FAQ di chiarimento. I sindacati hanno invece espresso la necessità di approfondire le diverse tematiche ed inquadrarle in un impianto normativo più ampio, che possa costituire un supporto all’attività di programmazione e di gestione delle scuole. I sindacati si sono riservati di trasmettere ulteriori osservazioni e contributi di chiarimento. Per la UIL hanno partecipato Ranieri e Proietti.

Mobilità: il confronto non decolla. Occorrono risposte urgenti per il personale che vive situazioni di incertezza e disagio. Il giorno 15 novembre 2016 è proseguito il confronto tra il Miur e le organizzazioni sindacali sul rinnovo del contratto sulla mobilità per l’anno scolastico 2017/18. Al terzo incontro, i rappresentanti del Miur non hanno dato alcun riscontro alle questioni poste in quelli precedenti, limitandosi ad una cauta apertura sulla possibilità di definire un accordo su regole e criteri per il passaggio del personale docente da ambito a scuola. Le questioni poste da parte sindacale, finalizzate a migliorare il contratto dello scorso anno, che comunque ha garantito la titolarità di scuola a miglia di docenti, non hanno trovato, ad oggi, alcun esito positivo. A questo punto è evidente lo stallo della trattativa che, in assenza di concrete aperture sulle questioni aperte, non può proseguire. La UIL, in particolare, ha ribadito la necessità di “restituire” ordine e stabilità al sistema. La mobilità dovrà riguardare tutto il personale, docente ed Ata, con regole chiare e trasparenti e con l’obiettivo primario di limitare, per i docenti, le titolarità su ambito. Il prossimo incontro, fissato per giovedì, sarà il banco di prova per verificare la volontà dell’amministrazione di proseguire concretamente il confronto. Per la UIL hanno partecipato Lacchei e Proietti.

 

 

Annuncio del Miur Tra card, voucer, e contanti è stata scelta la carta del docente.

Annuncio del Miur
Tra card, voucer, e contanti è stata scelta la carta del docente
Speriamo di vederla in tempi rapidi.
Ci sembra che i tempi siano piuttosto stretti visto che la card va generata e consegnata ai docenti che, successivamente, dovranno attivarla con un sistema informatico.
La disposizione giunge dal Miur che pubblica una nota sul suo sito dopo giorni di incertezze e soluzioni tra le più disparate.  Link al sito del Miur >>> http://www.istruzione.it/news121116.html.
“”Pardon, linguaccia mia statti zitta.!!
 Se è vero che a caval donato non si guarda in bocca, è anche pur vero, e il dubbio sorge spontaneo nelle menti della gente di buona volontà: opportunità di accrescimento professionale? mancetta demagogica? E il Contratto collettivo Nazionale del Lavoro, diritto sacrosanto e massima espressione di democrazia e rispetto della sovranità del popolo italiano?, nisba? Amara constatazione, il solito giochetto si toglie agli uni per dare agli altri. Si taglieggiano i diritti acquisiti, si disattendono gli obblighi contrattuali, si saccheggiano i diritti e le aspettative sacrosanti di andare in pensione in età dignitosa e si privilegiano iniziative unilaterali sotto le mentite spoglie di volere rilanciare i consumi e con essi l’economia nazionale, ovvero occasione di affari alle lobby governanti? Scusate se è poco. Siamo alle solite, alla  farraginosità della procedura non possiamo che amaramente constatare: burocrati cultori ed esperti nel rendere difficili le cose più facili, e mi fermo qui.
Carta del Docente, come e quando spendere i 500 euro per l’aggiornamento
Dallo scorso anno gli oltre 740.000 docenti di ruolo della scuola italiana hanno a disposizione 500 euro da spendere per l’aggiornamento professionale. Un bonus che nella sua prima erogazione è stato assegnato eccezionalmente con accredito sullo stipendio. Quest’anno cambia il sistema di erogazione, come annunciato nel Piano di formazione degli insegnanti e attraverso la nota del 29 agosto relativa alla rendicontazione delle spese dello scorso anno.
L’importo resta lo stesso: 500 euro che saranno assegnati attraverso un ‘borsellino elettronico’. L’applicazione web “Carta del Docente” sarà disponibile all’indirizzo www.cartadeldocente.istruzione.it entro il 30 novembre. Attraverso l’applicazione sarà  possibile effettuare acquisti presso gli esercenti ed enti accreditati a vendere  i beni e i servizi che rientrano nelle categorie previste dalla norma.
Ogni docente, utilizzando l’applicazione, potrà generare direttamente dei “Buoni di spesa” per l’acquisto di libri e di testi,  anche  in formato digitale,  per:
–         l’acquisto di  pubblicazioni  e  di  riviste  utili all’aggiornamento  professionale;
–         l’acquisto di   hardware   e software;
–         l’iscrizione a corsi per attività di  aggiornamento  e di qualificazione        delle  competenze  professionali,  svolti  da  enti accreditati presso il Ministero dell’Istruzione;
–         l’iscrizione a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale;
–         l’acquisto di biglietti per rappresentazioni teatrali e cinematografiche;
–         l’acquisto di biglietti di musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo;
–         iniziative  coerenti  con  le   attività   individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione.
I buoni di spesa generati dai docenti daranno diritto ad ottenere il bene o il servizio presso gli esercenti autorizzati con la semplice esibizione. Per l’utilizzo della “Carta del Docente” sarà necessario ottenere l’identità digitale SPID presso uno dei gestori accreditati (http://www.spid.gov.it/richiedi-spid) e successivamente ci si potrà registrare sull’applicazione. L’acquisizione delle credenziali SPID si può fare sin da ora. Si tratta di un codice unico che consentirà di accedere, con un’unica username e un’unica password, ad un numero considerevole e sempre crescente di servizi pubblici (http://www.spid.gov.it/servizi).
Il nuovo sistema che parte quest’anno consentirà ai docenti di avere uno strumento elettronico per effettuare e tenere sotto controllo i pagamenti. E alle scuole di essere alleggerite dalla burocrazia e dalle procedure di rendicontazione.. Sarà possibile spendere i 500 euro a partire dall’attivazione della Carta.
dalla segreteria territoriale Uil Scuola Catania, salvo mavica, segretario

La legge sulla scuola e il sistema delle deleghe

09 NOVEMBRE 2016

La legge sulla scuola e il sistema delle deleghe

NELLA LORO DEFINIZIONE VANNO SUPERATE LE CRITICITÀ DELLE LEGGE

UIL:  non possono essere a costo zero. L’istruzione va sostenuta attraverso supporti e investimenti.

La legge 107/ ha previsto ben nove deleghe al Governo per completare l’azione di riforma della scuola. Sono il completamento di un’azione di riforma basata su una filosofia che si è dimostrata sbagliata ormai agli occhi di tutti, tanto che lo stesso Presidente del Consiglio, in più di un’occasione, ne ha riconosciuto i limiti.

E’ altrettanto normale che i difetti di impostazione e gli errori della 107 non possono che ritrovare riscontri analoghi nelle deleghe e nelle sue applicazioni, tanto che sono state oggetto di ripetute analisi dei gruppi di lavoro, mai pubblicizzati, che ne hanno curato l’istruttoria.
Un incontro con il ministro sulle deleghe fu fatto il 30 settembre 2015, un anno di lavoro che evidentemente è stato fatto e disfatto più volte.
Al momento non ci sono testi, ma tracce e bozze di lavoro.

Nell’incontro odierno l’amministrazione si è presentata senza alcun testo scritto e disponibile ad affrontare le linee su cui attuare le deleghe. Per parte nostra ci siamo solo accertati che la ratio complessiva che sostiene l’attuazione delle deleghe, definite al comma 181 della legge di riforma della scuola, sia tale da consente di superare alcuni degli errori della 107. In quest’ottica abbiamo dato ampia disponibilità al dialogo costruttivo proprio per fare con l’attuazione delle deleghe un’azione politica di modifica della 107.

In questo contesto, nella discussione di oggi, abbiamo solo confrontato il metodo ed alcune considerazioni in merito ad alcune delle deleghe, lasciando ad un altro incontro specifico, quelle che hanno un più spiccato impatto sul personale come quella della formazione iniziale e il reclutamento, la delega sull’attività di sostegno, quella sul Testo Unico e quella sulle scuole italiane all’estero.
Secondo questa mutata impostazione continueranno i confronti su cui potremo dare un supporto ed un giudizio di merito compiuto solo dopo aver visto i testi e nella misura in cui i decreti legislativi adotteranno scelte che potranno rimettere in carreggiata il vagone deragliato della 107.

Un primo passo concreto, in tal senso, si è già registrato nel momento in cui abbiamo constatato che c’è consapevolezza, ormai condivisa, anche dal Governo, che le deleghe possono realizzare obiettivi positivi solo prevedendo nuovi ed adeguati investimenti, che sono stati inseriti nella legge di stabilità e non come impostate dalla 107 “senza nuovi oneri”.
L’istruzione è un fenomeno che va sostenuto e su cui vanno proiettate tutte le percezioni positive e proficue, anche attraverso continui investimenti.

Oggi si sono confrontate le linee su cui si definiranno alcuni dei decreti con l’indicazione dell’indice e gli obiettivi che si vogliono conseguire con le deleghe:

Diritto allo studio: tematiche importanti come la definizione di livelli essenziali di prestazione, che tengano conto da un lato delle reali esigenze degli studenti e superino le differenze endemiche registrabili nelle diverse regioni, sono un obiettivo certamente condivisibile su cui occorre aprire un confronto allargato ai diversi attori sociali.

Revisione esami di stato primo e secondo ciclo: nulla si muove per il corrente anno scolastico.
La delega cambierà l’impatto delle prove Invalsi sugli esiti degli esami, con un potenziamento delle verifiche sull’area di indirizzo ed eliminerà la terza prova negli esami di stato del secondo ciclo.
Tenderebbe, inoltre, a recuperare una valutazione per il primo ciclo fondata su indicatori letterali abbandonando il sistema decimale e limitando a casi assolutamente residuali le bocciature nel primo anno della scuola primaria.

Per la UIL, le valutazioni standardizzate che saranno tolte dagli esami, incidono negativamente sulla didattica bisogna, riconsiderare il loro ruolo e la loro funzione anche per il successo formativo e per lo sviluppo della persona.

Dare stabilità alla scuola significa anche evitare il continuo balletto tra voti, lettere e descrittori che appaiono legati più ad elementi di carattere ideologico che ai reali bisogni della comunità scolastica.

Sistema integrato dei servizi per lo zero–sei: si riconosce lo sforzo di finanziare il riavvio delle sezioni primavera, quale strumento per traguardare l’obiettivo di Europa 2020 di una diffusione dei servizi educativi e di istruzione per l’infanzia di almeno il 33%. Appare ugualmente positivo l’impegno per creare un coordinamento pedagogico in capo al MIUR, per attuare forme di raccordo pedagogico, per definire la formazione in servizio per gli operatori dei due segmenti.

Va affrontato in modo adeguato il tema del potenziamento dell’offerta formativa anche nella scuola dell’infanzia, come già avvenuto per gli altri ordini di scuola. Tale potenziamento deve riguardare anche il personale ATA.

Istruzione professionale: per la Uil è corretto fare fronte alle criticità di questo ordinamento scolastico, naturalmente, in linea con la riforma costituzionale che potrebbe cambiare le competenze concorrenti su molti aspetti connessi soprattutto la IeFP ed il sistema della formazione professionale.
Segnale di responsabilità è la proposta di inserire almeno otto ore di compresenza per tutti gli indirizzi sulle discipline tecnico pratiche, molto penalizzate dal decreto 87/2010, nonché la riduzione delle articolazioni e delle opzioni, la cui offerta formativa viene rimessa all’autonomia delle singole istituzioni scolastiche. Va sciolto il nodo di un impegno concreto sulle disponibilità finanziarie e sui tempi di attuazione.

Il prossimo incontro per l’analisi delle altre deleghe è fissato per il mercoledì 16 novembre.
All’incontro hanno partecipato Pino Turi e Noemi Ranieri

Turi al Governo: quello della 107 è un progetto naufragato

05 NOVEMBRE 2016

Turi al Governo: quello della 107 è un progetto naufragato

NELLE SCUOLE | COMUNICAZIONE | INFORMAZIONE | AZIONE SINDACALE | LAVORO |LIBERTÀ|PARTECIPAZIONE | SOLIDARIETÀ | CHIAREZZA | TRASPARENZA | CONDIVISIONE |

Il segretario generale della Uil Scuola dal palco della IX Conferenza di organizzazione della Uil rilancia le proposte della categoria per la scuola e dice: il governo prenda atto della situazione. Gli insegnanti sono preoccupati o furibondi. Abbiamo proposto buone idee e soluzioni possibili. Sulle situazioni più critiche c’è già un primo confronto con il Miur. Ora è il momento di essere veramente molto seri.

Un programma semplice è quello annunciato dal segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi dal palco della IX Conferenza di organizzazione della Uil: sarà prioritaria la comunicazione, l’informazione, l’azione politica e sindacale nelle scuole. Nel metodo, saranno chiarezza, trasparenza e condivisione, le linee guida nelle decisioni da assumere.

La scuola, il sistema di istruzione nazionale frequentato dal 93% degli studenti del nostro Paese – ha detto chiaramente Turi nella sua relazione nel corso della IX Conferenza di organizzazione della Uil – indica che la strada da percorrere è quella che rappresenta i bisogni collettivi. Ciò significa che la Uil Scuola si pone l’obiettivo concreto, e possibile, di essere capace di farsi protagonista di battaglie che sono solo parzialmente sindacali ma che coinvolgono tutti i cittadini: la difesa della scuola pubblica e statale.

Scuola, sanità, pubblica amministrazione, lavoro, ambiente, pensioni, fisco: sono terreni che, se lasciati all’attuale tendenza politica che marginalizza il ruolo delle persone per asservirle alle logiche del mercato – ha aggiunto nella sua relazione Turi – vedranno imporre ai lavoratori i sacrifici che da soli stanno già sopportando.

Occorrono strumenti ed idee nuovi non solo di contrasto, per sostenere le battaglie a tutela delle persone e dei lavoratori in un mondo che è in continua evoluzione e che non consente di avere ritardi, sia nell’analisi che nell’azione. Noi siamo pronti a metterli in atto.

Al Governo ripetiamo: questa legge non funziona nei suoi principi guida. E’ basata su presupposti che stanno creando preoccupazione, confusione e tensioni nelle scuole. Le riunioni avviate, se veramente orientate alla risoluzione delle questioni in atto, potranno fornire i fondamentali per attuare, pezzo per pezzo, le soluzioni necessarie. E su questo non ci siamo risparmiati – ha detto Turi – abbiamo proposto idee buone e fattibili.

La scuola è parte importante del pubblico impiego: agli insegnanti e al sistema scolastico è affidata la tenuta – ha aggiunto Turi, riportando l’attenzione sul negoziato per il rinnovo del contratto – anche in questo momento di estrema, assoluta difficoltà del Paese. Accanto al sistema produttivo, alla preoccupazione sociale è alla scuola che si guarda per tornare alla normalità.

• LA WEB CRONACA della Conferenza su FB| Uil Scuola e Twitter @uilscuolanazio1
• LA VIDEO CRONACA dei tre giorni di conferenza nella sezione dedicata all’interno della Uilwebtv [ http://www.uilweb.tv/webtv/default.asp?ID_VideoLink=4381 ]

REPORT INCONTRO CON IL MINISTRO

Riportare la scuola alla sua funzione costitutiva………………………………………………………………. Turi: scegliere la strada del contratto.  E al ministro la Uil Scuola dice: occorre che cambi la filosofia su cui è basata la legge sulla scuola. Abbiamo chiara consapevolezza che da questo dialogo dovranno scaturire risultati concreti per le persone. Il Governo sulle emergenze riesce a trovare soluzioni. Sull’amministrazione quotidiana della scuola resta titubante. Le risposte per superare le evidenti difficoltà ancora non ci sono. Come giusto e inevitabile il confronto di oggi con il ministro è stato l’occasione per tracciare interventi e urgenze del dopo terremoto. La scuola – è stato ribadito con forza da tutti – rappresenta un tassello di normalità, socialità e ripresa della vita delle comunità. Ogni sforzo va dunque indirizzato ad interventi che tutelino le persone – sono 13 mila gli alunni dei 53 comuni coinvolti, 25 mila circa gli sfollati – e consentano una regolare ripresa delle attività delle comunità coinvolte. Una raccolta fondi, autorizzata dal Mef per il terremoto di Amatrice, è stata prorogata per far fronte alla nuova emergenza. Il personale della scuola potrà aderire alla raccolta di fondi donando il compenso di un’ora del proprio lavoro. I modelli, disponibili sui siti dei sindacati scuola, potranno essere consegnanti direttamente nelle segreterie delle scuole. L’incontro si è poi sviluppato secondo l’ordine del giorno concordato. E’ il contratto la strada per correggere alcuni degli errori della legge del Governo sulla scuola: questa la bussola, seguita in coerenza da mesi, che la Uil Scuola ha scelto anche nel confronto di oggi. Siamo convinti – ha detto Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola nel corso della riunione – che la legge 107 sia sbagliata e questo si capisce bene dagli effetti che sta producendo. Situazione talmente chiara da venir segnalata anche nelle recenti affermazioni del Presidente del Consiglio. Questo impianto normativo – ha aggiunto – fa venire meno un principio fondamentale, quello della scuola comunità, basata sull’autonomia. Pensare a insegnanti condizionati, ad una libertà di insegnamento limitata, significa togliere il valore fondante della scuola, così come scritta nella costituzione. La scuola è oasi di libertà. Il fatto che il ministro abbia aperto un canale di dialogo appare costruttivo – ha messo in evidenza Turi. Ci aspettiamo che prenda forma concreta e non sia solo un annuncio formale di intenti. Abbiamo chiara consapevolezza che da questo dialogo dovranno scaturire risultati concreti per le persone. La contrattazione è lo strumento più rapido e flessibile per intervenire. Bisogna introdurre, una per una, pezzo per pezzo, le modifiche necessarie a far ripartire il nostro sistema di istruzione, che si regge – e bene aggiunge Turi – grazie all’impegno e alla professionalità di chi ci lavora. Questi nel dettaglio i temi affrontati nel corso dell’incontro e le proposte Uil Scuola: sulla mobilità, si rischia di perdere un’occasione per riportare ad equità il sistema; il ministero si è dichiarato indisponibile a rifare le operazioni. Ipotesi che ci trova nettamente contrari e ci impone di proseguire in sede giurisdizionale per garantire i diritti contrattuali. Sulla chiamata diretta è stata manifestata la disponibilità a ricondurla sul tavolo negoziale; Sul rinnovo del contratto, l’avvio del negoziato è ora legato alle decisioni del Governo che deve risolvere i problemi pregiudiziali: risorse e norme di supporto per liberare la contrattazione dai vincoli legislativi di questi lunghi anni di blocco economico e normativo. Tra i temi affrontati anche quello del personale ATA: si prevedono le immissioni in ruolo per la copertura del turnover, la definizione dei passaggi di qualifica e il bando per i Dsga. Per il personale precario (il prossimo incontro è fissato al 4 novembre) si condivide l’esigenza di un provvedimento ponte da inserire nella delega sul reclutamento, come proposto dalla UIL, di premessa per la stabilizzazione di tutti i docenti inseriti nelle GAE e di quelli con 36 mesi di servizio. Rispetto alle priorità annunciate dal ministro nei giorni scorsi, appare evidente – ha commentato Pino Turi – che manca completamente ogni riferimento al personale a cui è destinato l’impegno del ministro, contenuto nel proprio atto di indirizzo. Non basta indicare i titoli ha messo in evidenza Turi – occorre trovare soluzioni diverse da quelle previste dalla legge 107 e non solo per gli aspetti finanziari. Anche la questione delle deleghe (il prossimo incontro è fissato al 9 novembre) è direttamente legata all’impianto fondante della legge. Sbagliate le fondamenta non funziona nemmeno il resto. Le deleghe, quindi, vanno sostanzialmente ripensate, in funzione dei cambiamenti da apportare e, per i quali, non è solo un problema di finanziamenti.

 

I temi dell’incontroA che punto siamoLa proposta Uil Scuola 
Mobilità Dopo gli errori dell’algoritmoRestano tutte le incertezze e le situazioni di palese ingiustizia che si sono determinate quest’anno.Si proseguirà per via giurisdizionale per far rispettare i diritti contrattuali delle persone. Contemporaneamente si dovrà definire il contratto per la mobilità del prossimo anno. 
    
Chiamata diretta Le conseguenze di un principio sbagliatoUna procedura determinata da una errata posizione ideologica ha determinato situazioni di forte criticità. C’è il rischio di creare scuole di tendenza, senza pluralismo e un condizionamento dei docenti Aumentano i supplenti. Mancano gli insegnanti di sostegno. Il personale sul potenziamento non può essere utilizzato in modo discrezionale.Il contratto è lo strumento principale per rimediare agli errori della legge 107: su questo è previsto un negoziato. 
    
Contratto Dopo l’accordo sui compartiGli elementi propedeutici: – stanziamento di risorse – modifiche legislative che tolgano vincoli alla contrattazioneOccorre il riavvio dei negoziati. Ci deve in tempi brevi portare a termine le questioni aperte: risorse e norme.