VENERDI’ 20 MAGGIO 2016
SCIOPERO NAZIONALE DEL COMPARTO SCUOLA
18.05.2016 Comunicato stampa
Il Senato ha approvato, con la fiducia, il decreto legge in “materia di funzionalità del sistema scolastico”.
Un voto non definitivo perché manca l’approvazione della Camera, entro il 29 maggio, di un testo che si preannuncia blindato.
Il decreto presenta alcuni aspetti positivi, altri che pongono fine a palesi ingiustizie come quella degli insegnanti della scuola dell’infanzia – sottolinea Pino Turi, partendo dall’esame dell’articolato – ma contiene anche norme che ci vedono fortemente contrari come il travaso di risorse dalla scuola pubblica a quella privata utilizzando i fondi previsti per la valorizzazione ed il miglioramento di quelle statali.
La Uil Scuola ha effettuato un analisi di dettaglio dell’articolato del decreto, ecco quanto ne deriva.
Sistema integrato 0-6 anni
La modifica apparentemente formale da ‘livelli essenziali’ a ‘bisogni standard’ è nella sostanza positiva se riesce a mantenere la specificità organizzativa e gestionale del settore 0 – 3 anni di tipo assistenziale da quello di istruzione per i bambini 3-6 anni.
Mai più apprendisti-insegnanti
E’ da cogliere positivamente il cambiamento apportato da ‘apprendistato’ a ‘ tirocinio’.
Una differenza sostanziale che coglie lo status degli insegnanti che, superato il concorso, svolgono un tirocinio (non fanno apprendistato).
Rifinanziata l’operazione scuole belle
E’ la proroga alla soluzione di un problema di finanziamento per i Servizi di pulizia delle scuole che trova la sua giustificazione negli interventi sullo stato degli edifici scolastici del nostro Paese, che non hanno bisogno di interventi di abbellimento, ma di (ri)strutturazioni profonde. La misura che copre assai poco le esigenze concrete delle scuole che necessitano di ben altri interventi strutturali.
Concorsi in ritardo, si posticipano i tempi
In previsione dei ritardi nella conclusione dei concorsi in atto si posticipa al 15 settembre 2015 la possibilità di assunzione a tempo indeterminato con decorrenza economica dalla effettiva presa di servizio.
Questo produrrà anche il posticipo della validità triennale delle graduatorie.
Insegnanti della scuola dell’infanzia: superata l’ingiustizia ma manca l’organico potenziato
L’emendamento introdotto va a porre rimedio alla situazione degli insegnanti della scuola dell’infanzia, che hanno partecipato al concorso del 2012, che sono risultati idonei ma la cui assunzione era stata rinviata all’attuazione della delega per lo 0-6.
Quel che manca è la predisposizione dell’organico potenziato anche per la scuola dell’infanzia che avrebbe potuto aumentare l’offerta formativa in un settore che non riesce neanche a garantire a tutti i bambini dai 3 a 6 anni la frequenza della scuola dell’infanzia.
12, 2 milioni di euro alle paritarie
Risulta piuttosto opaca la procedura con la quale studenti disabili potranno essere inseriti nelle scuole private, dietro erogazione di uno specifico contributo.
Una misura di civiltà viene realizzata nel modo più sbagliato. Per trasferire questi fondi alle scuole private si utilizzano i fondi che la legge 107 destina alla valorizzazione e al miglioramento delle istituzioni scolastiche. Un sistema di travaso inaccettabile.
Supplenti pagati per decreto
In un paese normale chi lavora viene pagato puntualmente. Nel nostro per essere pagati ci vuole un decreto. Tra le misure inserite c’è, infatti, anche quella legata agli stipendi del personale supplente che dovranno essere erogati entro 30 giorni. Il rispetto dei termini e delle modalità, se vi è la prevista copertura finanziaria, ricade sotto la responsabilità dei dirigenti. Tali adempimenti concorrono alla valutazione dei dirigenti, in caso di inadempimento saranno sanzionati.
Gli istituti tecnici superiori non sono un sistema subalterno all’università.
Il decreto opera una riduzione dei crediti formativi di quanti studiano negli ITS. Una sperequazione che non può essere accettata e che significa indebolire gli ITS rispetto all’Università.
Un comportamento dissociato del Governo che, mentre organizza la conferenza nazionale degli ITS per il prossimo 26 maggio, ne riduce ruolo e peso.
Così mentre in tutti i paesi evoluti esiste un sistema terziario post secondario non universitario, in Italia questo provvedimento contraddice il principio dell’alternanza scuola lavoro e pone l’ITS in un sistema subalterno a quello universitario.
Compensi ai commissari e bonus ai diciottenni extra comunitari
La prima è una misura imposta dall’evidenza dei fatti. Utile ma non sufficiente e che rimedia appena ad una situazione d’emergenza che era stata sottovalutata. La seconda è una misura che risponde a un’esigenza di parità di diritti, anche se restano dubbi sull’efficacia sulla loro utilità complessiva
Nella comunicazione del Miur alle organizzazioni sindacali nel corso di uno specifico incontro sull’argomento, in relazione alla sequenza contrattuale aperta, ci è stata indicata la procedura che si vuole inserire nel contratto integrativo: i dirigenti scolastici per scegliere i docenti dagli ambiti territoriali e conferire loro l’incarico triennale dovranno tener conto del curriculum, dell’esperienza lavorativa, delle competenze professionali dei docenti, da verificare anche attraverso un colloquio individuale.
Sulla base di tale comunicazione, si rileva la totale chiusura rispetto a quanto rivendicano i sindacati, che chiedono criteri basati sulla massima oggettività e sulla trasparenza delle procedure.
Tutti i sindacati hanno ritenuto assolutamente inaccettabile la prima proposta ministeriale, per le ricadute che può avere sul personale docente e per le prevedibili difficoltà di gestione di tutta l’operazione che creerà intralcio al corretto avvio dell’anno scolastico ed innescherà un sicuro contenzioso.
E’ bene ricordare che quest’anno le operazioni di mobilità straordinaria si completeranno con molto ritardo rispetto al passato e che il Parlamento è stato costretto a prorogare di 15 giorni il termine ultimo previsto per avere tutti i docenti in cattedra il 1° settembre.
Tutti i sindacati hanno invitato l’amministrazione ad un atto di responsabilità e buon senso, per evitare il fallimento sul nascere della sequenza contrattuale che come è noto, inserita nel CCNI sulla mobilità, non comportava e non comporta l’accettazione della chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici.
Le condizioni per la firma di un accordo non possono che basarsi sulla gestione del passaggio dei docenti dagli ambiti alle scuole sulla base di criteri oggettivi come quelli della mobilità, anche attraverso le procedure della mobilità annuale.
E’ inoltre inaccettabile e sbagliato costringere i dirigenti scolastici a procedere a tappe forzate, negli ultimi giorni di agosto, ad operazioni che devono anche tenere conto di quelle di utilizzazione e assegnazione provvisoria.
Assicurare oggettività, trasparenza e semplificazione delle procedure di passaggio dei docenti alle scuole è obiettivo per noi irrinunciabile e ricompreso nelle ragioni della proclamazione dello sciopero del 20 maggio, volto anche a rimuovere gli aspetti più deleteri della legge 107.
Il Governo, il Ministro e l’amministrazione abbandonino posizioni inaccettabili nel merito, impraticabili nei tempi, dannose per il personale e per il buon andamento del servizio.
Vista l’impossibilità di procedere sulla base delle comunicazioni del MIUR di ieri, si rende necessario spostare il confronto a livello politico, così come è stato fatto per il CCNI della mobilità.
Alla luce di quanto sopra, si confermano tutte le ragioni dello sciopero del 20 maggio, tra cui è centrale la richiesta di ricondurre il passaggio dei docenti dall’ambito alla scuola a indispensabili criteri di trasparenza e oggettività.
FLC CGIL Domenico Pantaleo | CISL SCUOLA Maddalena Gissi | UIL SCUOLA Pino Turi | SNALS CONFSAL Marco Paolo Nigi |
D.D.G. n. 105,106 e 107 del 23.02.2016 – Concorsi per titoli ed esami finalizzati al reclutamento del personale docente per i posti comuni dell’organico dell’autonomia nelle scuole dell’infanzia, primaria, secondaria di I e II grado, nonché del personale docente per il sostegno agli alunni con disabilità –
Avviso pubblicazione sedi prove scritte 30 maggio 2016 (Primaria) e 31 maggio 2016 (Infanzia).

Della conferenza stampa che ha fatto il punto sui temi dello sciopero della scuola del 20 maggio riportiamo in breve sintesi i lanci di tre agenzie di stampa intervenute oggi.
Scuola: sindacati, sciopero del 20 e’ grido d’allarme
Cortei in parecchie citta’ e raccolta firme per petizione
(ANSA) – ROMA, 11 MAG – La questione centrale e’ il contratto, ma sul tappeto ci sono anche la stabilita’ del personale scolastico, le modalita’ della valutazione dei docenti, le modifiche alla legge 107, il riconoscimento della professionalita’ degli Ata, la liberta’ d’insegnamento, il ripristino di corrette relazioni sindacali, la semplificazione amministrativa. I sindacati Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals-Confsal hanno illustrato oggi, in una conferenza stampa, le ragioni dello sciopero, che coinvolge tutto il personale scolastico, indetto per il 20 maggio. Una protesta – hanno spiegato – che “vuole alzare un grido d’allarme per un’istituzione importante quale e’ la Scuola”. Lo sciopero, dal quale sono esonerati i docenti impegnati nel concorso a cattedra, si articolera’ in iniziative a livello territoriale. In parecchie citta’ sono previsti cortei e presidi davanti alle prefetture. I sindacati a sostegno delle loro rivendicazioni hanno anche avviato nelle scuole una raccolta di firme che in questa prima tranche ha raggiunto quota 150.000
SCUOLA: UIL “MUTAZIONE GENETICA CHE CI PORTA INDIETRO DI ANNI”
ROMA (ITALPRESS) – “La scuola dell’esecutivo e’ una scuola che ci porta indietro di molti anni nella storia. Si sta attuando una mutazione genetica della scuola”. Lo afferma Pino Turi, segretario generale della Uil scuola, nel corso della conferenza stampa congiunta con gli altri sindacati per spiegare le motivazioni dello sciopero proclamato per il 20 maggio. “Le motivazioni dello sciopero sono molteplici. La legge 107, cosiddetta ‘Buona scuola” di buono ha poco – avverte – perche’ si nasconde dietro la foglia di fico delle assunzioni, che pure sono importanti ed abbiamo apprezzato, una deriva autoritaria della scuola nel nostro paese, la scuola deve essere libera, come si ad avere una scuola libera se il docente deve essere scelto e addirittura premiato o punito? E a sua volta il dirigente, come fa ad essere libero e a gestire una scuola dell’autonomia se sara’ valutato dalla burocrazia esterna?”, domanda.
Il 20 scuola in sciopero, sindacati: legge 107 deriva autoritaria
“Nessuna relazione con Giannini, valutiamo diffida”
ASKANEWS – Rinnovare il contratto, fermo da anni; rafforzare la contrattazione d’istituto; sburocratizzare la scuola; valorizzare le professionalità; stabilizzare i precari; adeguare le retribuzioni dei docenti alla media europea. Sono le ragioni dello sciopero nazionale generale della scuola, proclamato per il prossimo 20 maggio dai sindacati Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola e Snals Confsal. Le modalità della protesta sono ancora in via di definizione, ma sono previste varie iniziative a livello regionale e territoriale (con cortei e presidi davanti le Prefetture), manifestazioni nelle principali città (Cagliari, Napoli, Bari, Milano, Torino, Bologna) e un corteo a Roma da San Paolo al Ministero dell’Istruzione in Viale Trastevere. “Non pensiamo a una scuola guerrigliera, siamo più vicini a Gandhi”, hanno assicurato i sindacati presentando le motivazioni della protesta, “la battaglia sarà lunga, non è questione di vincere o perdere ora, siamo sicuri che nel tempo le nostre ragioni verranno fuori”. Una delle questioni cruciali, hanno spiegato, è che “manca un sistema di relazioni sindacali con il ministro Giannini e stiamo valutando delle azioni legali nei confronti del Ministero. Abbiamo chiesto un incontro, ma ci è stato negato: chiediamo delle relazioni serie, che si possa discutere, perchè ora per farci sentire dobbiamo fare i presidi e la lotta”. P
er Domenico Pantaleo (Flc Cgil) “il primo obiettivo” dello sciopero “rimane il contratto nazionale, fermo per la parte normativa al 2006 e per quella economica al 2010. Va ricostruito un sistema di relazioni sindacali, perchè ora l’idea è che nella scuola quello che conta è il comando. Vogliamo un contratto nazionale che ristabilisca le regole e che apra spazi per la contrattazione decentrata. Inoltre dalla valutazione alla gestione del precariato vogliamo cambiare la legge 107, che ha un’impostazione autoritaria, sta peggiorando il clima delle relazioni, non ha raggiunto i suoi obiettivi e sta determinando un sistema con un clima irrespirabile”.
“Noi abbiamo a cuore la qualità del servizio scolastico e mettere i giovani in grado di competere per il futuro, chiediamo stabilità per l’intero corpo docente, Ata e dirigente per una didattica di qualità”, ha spiegato Achille Massenti (segretario vicario dello Snals Confsal). “E’ giusto che il governo dica che deve decidere, ma prima deve ascoltare. L’errore di fondo è aver voluto voltare pagina senza gradualità, perchè in questo modo si producono strappi. Con la legge 107 si gioca al ‘divide et impera’ e si accontenta solo qualcuno”.
Secondo Maddalena Gissi (Cisl scuola) “oggi a causa della legge 107 le scuole sono oberate come non mai, siamo al limite della molestia burocratica: ci auguriamo che anche i dirigenti scolastici aderiscano in massa allo sciopero, riceviamo da loro molti appelli perchè si rimedi alle brutture che sono state determinate. Anche la professionalità docente è messa molto in discussione, non ha limiti d’orario e mansioni da burocrate. Sulle retribuzioni poi stendiamo un velo pietoso. Abbiamo chiesto un incontro al ministro, forse potremo anche fare una diffida: vogliamo rispetto perchè rappresentiamo un milione di lavoratori che consentono all’Italia di essere la settima potenza mondiale”.
Anche per Pino Turi (Uil scuola) “dopo un anno dalla legge 107 i nodi stanno venendo al pettine. Se allora poteva esserci un pregiudizio oggi c’è un giudizio severo e se il personale scolastico potesse decidere il ministro Giannini sarebbe stata licenziata. La 107 sta creando una mutazione genetica nella scuola, è una riforma contro la Costituzione, una deriva autoritaria che impone la sordina alla scuola italiana e ai docenti, attraverso i condizionamenti. Lo sciopero è un grido d’allarme e, oltre alle motivazioni sindacali, un ministro che si sottrae al confronto per noi è un ministro debole”. I sindacati ancora non si sbilanciano su una previsione sulla partecipazione alla protesta: “Difficile dare numeri, ci aspettiamo un’adesione alta ma risentirà di vari fattori, siamo a fine anno e molti docenti sono nell’anno di prova e potrebbero essere anche sotto ricatto. Avremo comunque un buon risultato, anche se più basso delle ultime iniziative”.
NEI LICEI MUSICALI: C’È LA CLASSE DI CONCORSO MA NON C’È L’ORGANICO
Il Miur riconosce gli errori e cerca di correre ai ripari.
Nel corso dell’incontro del 10 maggio con i sindacati il Miur ha dovuto riconoscere gli errori e rivedere alcuni aspetti delle classi di concorso che, nonostante l’emanazione del DPR 19/16, dovranno essere modificati.
L’iter di revisione, avviato ad agosto 2015 e concluso a febbraio scorso, ha escluso perentoriamente il confronto con le rappresentanza dei lavoratori reputando di poter assumere perfette ed immodificabili decisioni di gestione di un sistema così complesso.
I fatti, purtroppo, hanno dato ragione alle organizzazioni sindacali le quali hanno sempre rappresentato la loro disponibilità al confronto pur di evitare disagi e preoccupazioni ad un larghissimo numero di insegnanti.
I sindacati si sono impegnati a segnalare nuovamente osservazioni e proposte per il superamento delle criticità fin qui registrate.
Per la UIL scuola le nuove classi di concorso devono essere operative solo per le nuove assunzioni da concorso, mentre per le assunzioni da GAE e per le supplenze devono continuare ad essere utilizzate le vecchie classi di concorso.
Sequenza contrattuale Licei musicali
Le solite contraddizioni: c’è la classe di concorso ma non c’è l’organico
Durante lo specifico incontro di contrattazione per la definizione della sequenza sui Licei musicali, l’amministrazione ha comunicato l’indisponibilità a trattare la materia e ha proposto il rinvio della sequenza al prossimo contratto sulla mobilità, 2017/18.
La Uil scuola, insieme agli altri sindacati, ha espresso netta contrarietà a tale decisione, conseguenza della mancata concessione da parte del MEF dei posti in organico di diritto da assegnare a queste istituzioni scolastiche.
Continua la politica del rinvio, i problemi restano.
In assenza di regole sui passaggi di ruolo, la materia continuerà ad essere regolamentata attraverso la mobilità annuale, mediante l’utilizzo, come avvenuto negli anni precedenti, dei docenti titolari nelle classi di concorso A031, A032 e A077.
Agli incontri per la Uil scuola hanno partecipato Noemi Ranieri e Pasquale Proietti.
“Eccellente, molto buono, buono, mancato raggiungimento degli obiettivi”: saranno questi voti che prenderanno i dirigenti scolastici in base ai nuovi criteri della direttiva sulla valutazione che ne fissa gli obiettivi e le modalità di composizione del nucleo di valutazione.
Un progetto di valutazione – mette in chiaro Rosa Cirillo, responsabile del dipartimento Dirigenti della Uil Scuola – che rischia di trasformare il dirigente scolastico in un funzionario, un burocrate da valutare in base al principio delle performance ideate dall’allora ministro Brunetta. Proprio lui che, in seguito, ha riconosciuto che non si può applicare quel modello valutativo alla scuola che ha sue specificità e diversa natura giuridica.
I diritti della scuola – spiega il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – la libertà di insegnamento, il diritto allo studio e la libertà di scelta educativa da parte delle famiglie sono garantiti dalla Costituzione. L’indipendenza e la terzietà delle scuole devono essere tutelati.
La procedura proposta dal Miur, invece, comporterà una serie di conseguenze che privano la valutazione dei dirigenti scolastici di ogni garanzia di trasparenza e di salvaguardia dagli arbitri, mettendola nelle mani della burocrazia amministrativa con a capo i direttori scolastici regionali.
La valutazione dei dirigenti scolastici, così come quella di tutto il personale appartenente alla scuola dell’autonomia, deve invece garantire l’esercizio dell’autogoverno della scuola e rinviare alla contrattazione ogni elemento di valutazione che riguardi il personale.
Ci vogliono criteri oggettivi, oggettività ed organismi indipendenti – aggiunge Turi – mentre le ricadute valutative su tutto il personale in servizio debbono trovare nel contratto la sede della discussione ed attuazione.
Con il sistema di valutazione che c’è stato presentato – mette in rilievo Rosa Cirillo – la contrattazione dovrà stabilire solo come distribuire le risorse tra i dirigenti, sulla base delle “note di qualifica” decise dal direttore regionale in relazione all’istruttoria del nucleo di valutazione.
Si tratta del ritorno alla burocrazia, dove l’esigenza di controllo e di condizionamento prevale su quella di valorizzare e migliorare il sistema. Una controriforma che ci riporta indietro di decenni.
La contrattazione è il vero strumento di modernizzazione perché flessibile.
Questo approccio – mette in evidenza Turi – può determinare norme contrattuali condivise, in un quadro di regole normative rispettose dei principi di autogoverno della scuola dell’autonomia.
In questo modo si mantiene il necessario carattere di oggettività, con riferimento esclusivo agli atti dell’autonomia, alla valorizzazione delle risorse umane, alla condivisione dei modelli organizzativi messi in campo, alla cultura della promozione e del coinvolgimento degli organi collegiali nella gestione tutta dell’istituzione scolastica.
TUTTE LE ALTRE INIZIANO REGOLARMENTE IL 9 MAGGIO
A causa di un errore nei modelli per la presentazione della domanda, le fasi B1 e B2 slitteranno di qualche giorno. E’ stata ufficializzata la data del 12 maggio.
Resta confermata la data del 9 per il resto degli interessati, che ricapitoliamo
▪ Fase B1 e B2, docenti immessi in ruolo entro l’a.s. 2014/15: mobilità provinciale interprovinciale;
▪ Fase B3 neo assunti nelle fasi B e C da GM): trasferimenti provincia di titolarità;
▪ Fase C neo assunti nelle fasi B e C da GAE: trasferimenti interprovinciali;
▪ Fase D neo assunti sia nelle fasi 0 e A sia nelle fasi B e C da GM: trasferimenti interprovinciali.
APPLICAZIONE PER AMBITI TERRITORIALI
Sarà presto raggiungibile dal sito del Ministero un’applicazione che consentirà ai docenti di visionare, autonomamente, gli elenchi degli ambiti territoriali suddivisi per regione e province. Sarà possibile, inoltre, visionare le tabelle di vicinorietà. Uno strumento importante che permetterà a quanti faranno domanda di mobilità di poter individuare con maggiore facilità l’ordine di preferenza tra i vari ambiti da indicare prima nelle preferenze (fino ad un massimo di 100) e le province poi (sempre fino ad un massimo di 100).
DOCENTI IN ESUBERO
Secondo quanto apprendiamo, i docenti in esubero saranno assorbiti, laddove possibile, in automatico attraverso il sistema informatico nei posti del potenziamento. Sono esclusi i docenti della secondaria di II grado che presenteranno domanda cartacea.
FASE B3
Per quanto riguarda la fase B3, i docenti vincitori di concorso, dovranno fare domanda inserendo gli ambiti provinciali, e opzionalmente per la fase D inserendo anche le altre province. L’applicazione su IstanzeOnline consentirà a tali docenti di compilare la domanda facendo accesso ad un’unica sezione, ma le domande saranno due. Nella prima, come ricordavamo, si farà domanda provinciale e il sistema metterà automaticamente tutti gli ambiti esprimibili della provincia. I docenti dovranno, semplicemente ordinarli in base alla preferenza. Per quanto riguarda la seconda domanda, opzionale, essa sarà a parte rispetto alla provinciale, dove potranno esprimere ambiti e province, fino a 100 + 100, ma escludendo già quelli espressi nella precedente domanda provinciale.
Misero commento: Miur e cosiddetta buona scuola del Governo: l’arte di rendere difficili le cose facili. LA VERA BUONA SCUOLA SIETE VOI, SIAMO NOI.
salvo mavica, segretario
(Avviso del 6 maggio 2016)
Flc Cgil, Cisl Scuola, UIl Scuola, Snals hanno proclamato uno sciopero che coinvolgerà tutto il personale della scuola (docente, educativo, ATA e dirigente) per l’intera giornata di venerdì 20 maggio 2016.
Motivazioni e obiettivi dello sciopero saranno illustrati in modo dettagliato nel corso di una conferenza stampa che si terrà mercoledì 11 maggio p.v. alle ore 10,30 presso l’Hotel Nazionale di piazza Monte Citorio 131 a Roma. Al termine della conferenza stampa vi sarà anche la consegna al Governo delle firme raccolte sulla petizione sottoscritta nelle settimane scorse in tutte le scuole italiane, un testo che evidenzia le diverse emergenze su cui da mesi i lavoratori e i sindacati sono mobilitati.
Comune a tutto il personale del comparto è la richiesta di vedere rinnovato un contratto fermo da parecchi anni. Per tutti si rivendicano percorsi di valorizzazione professionale e una sburocratizzazione del lavoro, nella prospettiva di un consolidato patto educativo tra scuola, famiglie e comunità sociale sostenuto anche da una forte e mirata politica di investimenti. Si rivendica inoltre la stabilizzazione dei tanti precari cui né il piano straordinario di assunzioni né le procedure concorsuali in atto hanno dato risposta.
Tra le questioni riguardanti in modo più specifico il personale ATA la mobilitazione sostiene la richiesta di una diversa politica degli organici, l’istituzione di un organico funzionale di istituto; la cancellazione delle disposizioni che impediscono di sostituire gli assenti e lo sblocco del turn over; l’introduzione della figura dell’assistente tecnico anche nelle scuole del primo ciclo; il bando dei concorsi per i Direttore dei Servizi Amministrativi; la ripresa dei processi di mobilità professionale interna; la fine delle ricorrenti disfunzioni del sistema informativo.
Per i docenti la mobilitazione è volta a rivendicare, anche ai fini di una piena salvaguardia della libertà di insegnamento, criteri trasparenti e oggettivi – definiti contrattualmente – per l’assegnazione alle scuole, una gestione partecipata e contrattata delle procedure di valorizzazione professionale, rifiutando una gestione verticistica del cosiddetto bonus, il sostegno e la promozione della collegialità come modello che può favorire la miglior qualità nella programmazione e nella gestione dell’offerta formativa. Tutto ciò in continuità con le azioni fin qui svolte per rimediare agli aspetti più dannosi della legge 107.
Per i dirigenti scolastici, oltre all’esigenza di un riallineamento retributivo rispetto al resto della dirigenza pubblica, si rivendica il superamento delle assurde differenze nel trattamento economico legate alle diverse modalità di reclutamento, la fine del sistematico ricorso alle reggenze, l’eliminazione di responsabilità improprie, il ripristino delle risorse per i contratti regionali sul salario accessorio, la riconduzione alla contrattazione della mobilità e dei conferimenti di incarico.
Nel corso della conferenza stampa forniremo ulteriori approfondimenti e materiale informativo sugli obiettivi della giornata di sciopero e sulle modalità con cui si svolgeranno, nella stessa giornata, iniziative su tutto il territorio nazionale.
FLC CGIL Domenico Pantaleo | CISL SCUOLA Maddalena Gissi | UIL SCUOLA Giuseppe Turi | SNALS CONFSAL Marco Paolo Nigi |
UIL: L’ESIGENZA DI RIDARE DIGNITÀ AL CONFRONTO E ALLA CONTRATTAZIONE VIENE NUOVAMENTE CONFERMATA DAI FATTI.
Il ministro in quattro mesi di tempo, segnalazioni verbali, richieste e solleciti dei sindacati, sentenze di condanna dei giudici emana un decreto su cui sarebbe bastato ascoltarci da subito.
Intanto la magistratura riconosce anche il diritto a non reiterare la formazione dell’anno di prova per chi l’ha già effettuato una volta nella carriera.
Per la UIL si devono fermare i motori e si deve riaprire il confronto per arginare la cattiva gestione che peggiora gli errori della legge 107.
Il decreto 290 del 2 maggio 2016 riconosce ai docenti assunti nelle fasi B e C il diritto ad espletare l’anno di prova e formazione.
Destinatari
Sono i docenti neoassunti che:
Assegnazione dei tutor
In base a iniziative progettuali, didattiche e metodologiche dell’area di utilizzo dei docenti.
Durata dei percorsi
Resta di 50 ore, articolata in attività frontali, e-learning, in laboratorio e in presenza con il tutor.
Cosa fa l’amministrazione scolastica territoriale
Rimodula i corsi già avviati per favorire l’accoglienza dei nuovi ammessi
Cosa fa la scuola di servizio
Cosa fa la scuola di titolarità
Il dirigente scolastico, sulla base degli elementi forniti, emana il provvedimento di conferma/disconferma in ruolo. In caso di mancata conferma il docente può ripetere l’anno di prova e formazione.
Come va calcolato il servizio
Il numero dei giorni di servizio (previsto di 180 e 120 giorni) va riproporzionato rispetto alla data di presa di servizio
Le procedure di attribuzione del bonus che ha natura di salario accessorio, non devono essere confuse con quelle di valutazione dei docenti; la prima, fonte di enormi contestazioni resta nell’ambito della 107; la valutazione dei docenti, cosa ben diversa ed argomento delicato va ricondotta nella sede contrattuale per correggere gli errori ed eliminare la confusione indotta dalla legge; con questaprocedura non si riconoscono ai docenti le molteplici e diverse professionalità, svilite da trattamenti economici troppo bassi, che si intende nascondere sotto goffi tentativi di valorizzazione del merito.
Solo una adeguata sede pattizia può intervenire in maniera equilibrata sulla materia come già accaduto con la commissione per l’articolo 22 nel 2004.
Dalla presentazione dei documenti del MIUR sulla costituzione dei comitati di valutazione e sulle loro attività sono emerse tante criticità su cui la UIL ha espresso la propria netta contrarietà. L’identificazione nominativa dei componenti del comitato di valutazione, non fornisce alcun elemento di sistema, la rilevazione parte in modo asimmetrico rispetto a finalità ed obiettivi che dovranno essere riallineati dal comitato tecnico nazionale.
Occorre rilevare che i documenti sono già pubblicati e trasmessi alle scuole.
E’ certo che un confronto più aperto avrebbe evitato errori grossolani. A che serve, ci chiediamo, ai fini della rilevazione conoscere i nomi dei componenti invece che la loro professionalità? Anzianità di servizio, titolarità, esperienza pregressa, formazione specifica e quant’altro. A cosa rileva il tipo di comunicazione usata per le motivazioni di attribuzione del bonus? Il monitoraggio non deve aumentare la già lunga pletora delle complicazioni burocratiche né confondere ancor più le idee.
Le modifiche alla tempistica già definita per la elaborazione delle procedure di autovalutazione, il RAV, ed i suoi aggiornamenti, i piani di miglioramento, il bilancio sociale hanno l’effetto di far coincidere impropriamente il bonus con la valutazione delle persone.
Il bonus e la chiamata diretta dagli ambiti sono effetti, tra i più nefasti della legge 107, che vanno cambiati. I numerosi errori presenti, ormai anche riconosciuti, meritano una pausa di riflessione per evitare che la legge si strasformi nella tomba dell’autonomia invece che nella sua valorizzazione.
Definizione delle Catene di prossimità tra gli ambiti territoriali sub provinciali di ciascuna provincia della Sicilia, individuati ai sensi della Legge 107/2015.
Allegati:
| [Decreto Ambiti Catene prossimità] | 439 kB | |
| [All.A. Decr.7007 del 22.4.16 CATENE-VICINIORITA-SICILIA] | 8 kB |
SCIOPERO generale della scuola 20 maggio 2016.
Gli obiettivi dello sciopero generale della scuola del 20 maggio 2016 rientrano in una più ampia mobilitazione sostenuta con forte coinvolgimento di docenti, ATA, dirigenti scolastici. Si rivendica il rinnovo del contratto, si chiede di cambiare i punti più controversi della legge 107 (ambiti territoriali, bonus, ecc.), su cui la stessa contrattazione ha prodotto soluzioni proficue e condivise.
Lo sciopero è l’azione più forte a disposizione dei lavoratori e del sindacato per sostenere obiettivi irrinunciabili di tutela del personale e di reale funzionalità del servizio, che saranno ripresi nel materiale in corso di elaborazione (volantini, locandine, banner per web e social)
Per favorire la massima adesione allo sciopero, le strutture territoriali indiranno tempestivamente assemblee nei luoghi di lavoro coinvolgendo in modo ampio i lavoratori, evidenziando gli obiettivi dello sciopero, la coerenza delle rivendicazioni, la continuità della mobilitazione e non ultimo il forte significato di una rafforzata unità d’azione dei sindacati.
Gli stessi accenti saranno rimarcati in occasione di una conferenza stampa prevista l’11 maggio, nello stesso giorno in cui le centinaia di migliaia di firme raccolte nella Petizione “E’ il nostro lavoro che fa la scuola” saranno consegnate al Governo, come ulteriore segnale di protesta dei lavoratori della scuola.
Nel giorno di effettuazione dello sciopero generale, che sarà dell’intera giornata per tutto il personale, docente, educativo, ATA e Dirigenti, si terranno manifestazioni auspicabilmente a livello regionale o, in alternativa, territoriali.
Uniti si vince, sempre.
by segreteria territoriale Uil Scuola Catania,.
salvo mavica segretario
E’ stata anticipata al 20 maggio la data di effettuazione dello sciopero annunciato nel corso della manifestazione del 28 aprile in piazza Montecitorio e che coinvolgerà, per l’intera giornata, tutto il personale della scuola (docenti, personale ATA dirigenti). Lo hanno deciso questa mattina i segretari di FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS Confsal; la scelta ha tenuto conto che il 23 maggio si ricorderà in tutta Italia il tragico evento della strage di Capaci e che saranno numerose le iniziative di commemorazione promosse nelle nostre scuole. Le motivazioni dello sciopero, legate al mancato avvio delle trattative per il rinnovo del contratto e alle numerose emergenze del settore, soprattutto quelle legate all’applicazione della legge 107, saranno illustrate in modo dettagliato in una conferenza stampa che i sindacati convocheranno nei prossimi giorni.