La UIL SCUOLA, non ci sta.

Report: Conferenza nazionale dei segretari regionali,   12 e 13 febbraio 2020
Documento finale
La conferenza nazionale dei segretari regionali UIL Scuola, riunita il 12 e 13 febbraio 2020, presso l’hotel Mediterraneo di Roma, approva la relazione del Segretario generale, il dibattito e le conclusioni.
La rottura delle relazioni sindacali con il Miur, a partire dalla prima riunione con la ministra Azzolina, caratterizzata da un  approccio  ideologico, basato sull’idea di disintermediazione e che ha indotto la totale chiusura ad ogni forma di dialogo costruttivo e alla conseguente proclamazione unitaria dello stato di sciopero della scuola per i precari per il 17 marzo. Data che potrebbe essere anticipata e che rappresenta l’inizio di una serie più ampia di mobilitazione.
Un ministro, definito nel corso della conferenza stampa del 12 febbraio, «forte con i deboli, i lavoratori precari della scuola e debole con i forti, il mef », che non rispettando il personale precario non rispetta la scuola che, insieme al Presidente della Repubblica, è un’istituzione che gode della fiducia del Paese.
Tra le richieste formulate unitariamente, la UIL Scuola ritiene – anche in considerazione del vasto numero di argomenti previsti nella bozza di testo dei concorsi – che venga resa nota in anticipo la banca dati delle domande relative alla procedura concorsuale al fine di consentire al personale coinvolto di prepararsi attraverso strumenti efficienti e regole trasparenti. E’, questo, l’unico metodo per  rendere SERIO il Concorso.
La previsione di procedure straordinarie e riservate rappresenta una risposta al personale precario che la politica dovrà fornire in modo responsabile. 
Allo stato attuale le scelte del Ministro vanno esattamente nella direzione opposta senza alcuna assunzione di responsabilità ne’ volontà di unire ciò che appare sempre di più come divisioni ingiuste.


Centrale nei lavori della Conferenza il tema del contratto sulla mobilità. 
Il T.U. del pubblico impiego prevede che le disposizioni di legge che disciplinano i rapporti di lavoro, la cui applicabilità sia limitata ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche, possono essere derogate nelle materie affidate alla contrattazione collettiva.
È necessaria la riapertura del contratto sulla mobilità per dare risposte concrete a tutto il personale che ha subito e subirà una disparità di trattamento generata dai recenti provvedimenti legislativi che potrebbero alimentare un inutile contenzioso a danno della funzionalità delle scuole.
Solo attraverso la contrattazione si potrà di fatto garantire la continuità didattica e il rispetto dei diritti dei lavoratori e degli studenti. La  legge generale non garantisce i diversi interessi in campo ma prefigura solo una sorta di divieto inutile e nocivo per  soprannumerari, precari e  titolari su organico di potenziamento che ricorrono ad altre forme di tutela per aggirarlo, creando gli stessi  effetti che la legge vuole evitare.
Quanto al tema dello sciopero, la mobilitazione partirà dai territori attraverso assemblee di scuola, assemblee cittadine, con il coinvolgimento di tutto il personale e se necessario delle forze politiche locali.
Una mobilitazione ‘per tutti i precari’ attraverso la quale saranno rilanciati i temi dell’intesa del 24 aprile scorso sottoscritta con il Premier Conte:
stabilizzazione dei precari;
percorsi abilitanti a regime;
concorso riservato per i c.d. facenti funzione – DSGA.
La conferenza rilancia il pieno coinvolgimento dell’intera organizzazione, iscritti, Rsu, quadri territoriali e nazionali nella vertenza che coinvolge tutta la scuola nello sciopero per i precari  e indetto per il 17 marzo 2020.