Osservazioni UIL Scuola linee guida Mobility Manager scolastico. Ci saremmo aspettati dall’applicazione di una nuova legge, un investimento ad hoc che non tolga risorse alla scuola, né in termini umane né finanziarie.

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DI SEGUITO LE OSSERVAZIONI UIL SCUOLA INVIATE AL MI, RELATIVE ALL’INTRODUZIONE DELLA FIGURA DEL MOBILITY MANAGER

A seguito del recente incontro avente come oggetto la bozza di D.M. di adozione delle Linee guida per favorire l’istituzione della figura del mobility manager scolastico, si riassumono di seguito, come richiesto, le osservazioni e le posizioni della UIL Scuola, già espresse in sede di incontro. Ad avviso della UIL Scuola l’introduzione di tale figura è una funzione organizzativa che interviene sul potere autonomo di organizzazione della scuola e del suo autogoverno, che nulla ha a che fare con l’azione didattica e che scaricando sui docenti un’attività impropria di supporto amministrativo ed organizzativo, inevitabilmente, distrarrà loro dal lavoro in classe. Tanto premesso riteniamo che sia opportuno e necessario che nelle linee guida sia scritto in modo inequivocabile che tale incarico è facoltativo. Per cui, i docenti non hanno nessun obbligo di svolgerlo, le scuole nessun obbligo di attivarlo. È intuitivo, infatti, che l’esigenza è legata alla situazione in cui opera la singola scuola che in piccoli centri non ha certo bisogno di aumentare il carico burocratico con una figura inutile e forse addirittura dannosa per la possibile demotivazione della funzione docente rispetto alla mission fondamentale, rispetto invece ad una Istituzione scolastica che svolge la propria funzione in città metropolitane.   

Tale figura, inoltre, secondo quanto previsto dalla bozza, dovrebbe essere istituita senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e senza che ci sia una riduzione rispetto all’orario di servizio del docente.Ciò appare inaccettabile, considerando che gli impegni dei docenti, come da Contratto, sono distinti in attività di insegnamento e in attività funzionale all’insegnamento, pertanto, qualsiasi altro incarico, previa accettazione, deve essere necessariamente considerato aggiuntivo e di conseguenza retribuito.Attivando la nuova figura omologando ogni singola istituzione scolastica, ci appare come un’intollerabile interferenza rispetto alla specificità organizzativa e strumentale di ogni scuola. Quest’ultima, infatti, sarebbe indotta ad un utilizzo delle risorse rinvenienti da decisioni unilaterali, sia pure derivanti da una legge che non prevedendo risorse aggiuntive, di fatto, induce un obbligo rigido nell’Organizzazione autonoma della Scuola che ha bisogno, invece, di flessibilità organizzativa per adattare la propria funzione al territorio in cui opera. Trattandosi di un incarico al di fuori degli impegni didattici programmati dagli Organi di autogoverno della singola istituzione scolastica, per la UIL Scuola non è possibile utilizzare le risorse del FIS né far rientrare tale incarico nelle “funzioni strumentali” che, in caso contrario, andrebbero ad essere sottratte alla disponibilità di altri docenti, trattandosi in questo caso in un’altrettanta inaccettabile interferenza nelle scelte della contrattazione decentrata.

Ci saremmo aspettati dall’applicazione di una nuova legge, un investimento ad hoc che non tolga risorse alla scuola, né in termini umane né finanziarie, individuando al di fuori del contesto scolastico una figura specializzata a svolgere tale compito.

 

 

Pensare di inventarsi attività aggiuntive per rimpinguare i magri stipendi dei docenti, peraltro a scapito di altri lavoratori, lo troviamo indecoroso ed inaccettabile.

 

 

Il lavoro dei docenti è in classe con i propri alunni e non va distratto da attività organizzative che potrebbero riguardare altre figure professionali e non quella del docente che deve essere impegnata e valorizzata nel suo ruolo e non in altre attività che la scuola dell’autonomia interpreta per la funzionalità del sistema scolastico.

 

 

Saluti.

Paolo Pizzo

Segretario Nazionale UIL Scuola