Una legge di bilancio che per la scuola mostra elementi in chiaroscuro. Commento di Pino Turi.

 Pino Turi, segretario generale Federazione Uil Scuola Rua

Al di fuori delle polemiche e agli scontri politici che meritano attenta riflessione su aspetti più generali di politica economica e di prospettiva politica che riguardano anche la scuola, ciò che è necessario ma non è sempre agevole avere, è l’esatta cognizione di ciò che sono state le scelte di merito in una legge di bilancio che per la scuola mostra elementi in chiaroscuro che è facile capire dalla scheda allegata.
Si tratta di una legge approvata in “zona Cesarini” e per questo si presenta poco organica, almeno rispetto al confronto con il Ministero che ci è stato, ma mostra luci ed ombre, in termini di provvedimenti positivi per la scuola.

attaccamenti: SCHEDA – LEGGE DI BILANCIO 2019- DISPOSIZIONI SU SCUOLA

Di positivo c’è sicuramente il superamento della legge 107/2015 che avevamo iniziato a smontare con la contrattazione collettiva, manca però il finanziamento necessario per ridare dignità e ruolo al settore che è strategico per il futuro sociale ed economico del paese. Nell’immediato mentre si interviene, a nostro parere opportunamente sul reclutamento, si dimentica la fase transitoria che abbiamo richiesto, come necessaria per il sereno ed ordinato avvio dell’anno scolastico.
Ancora una volta prevale la tecnocrazia ministeriale che lascia il Co. Co.Co. in difficoltà economiche non riuscendo a trovare una manciata di milioni per dare stabilità a tutti coloro che che sono transitati definitivamente alle dipendenze dello stato, ma con una decurtazione economica inaccettabile.
Potremmo continuare, in un lungo elenco di situazioni in chiaroscuro che meritano di essere messi sotto osservazione e, con una strategia sindacale che ci auguriamo unitaria, va ripresa punto per punto, a partire dall’ultima iniziativa di supporto alle nostre rivendicazione che non hanno trovato soluzione.
Poco interessa se le mancate risposte sono dovute ai tempi e al percorso “strano” di questa legge di bilancio, ciò che interessa è riprendere l’azione sindacale per dare risposte a tutte le rivendicazioni che per quanto riguarda la UIL Scuola sono inserite nel documento finale del nostro Esecutivo nazionale e che rappresenta la pista da seguire nei prossimi giorni e con le priorità che in quel documento abbiamo definito.
Per ciò che ci riguarda, saremo molto attenti ai problemi di prospettiva ( mobilitarsi contro ogni tentativo di dividere la scuola in tanti sistemi regionali; rivendicare risorse adeguate per il rinnovo del CCNL), ma anche a quelli urgenti di medio termine  (riprendere l’azione sindacale per rivendicare ed ottenere un provvedimento d’urgenza in cui collocare la fase transitoria a favore dei precari e la stabilizzazione dei Co.Co.Co.).
Restano quelli di immediato impatto che incalzeremo da subito: il pagamento dei supplenti; un’azione legale tesa ad ottenere che gli A.A. con mansioni da DSGA siano ammessi direttamente al concorso senza preselezione, il riavvio della mobilità interna di tutto il personale ATA.
Insomma mentre la partita della legge di bilancio è finita in zona Cesarini, la UIL Scuola, vuole iniziate un’altra partita e concluderla nei tempi normali, questa volta accompagnandola da una mobilitazione che metta la scuola al centro dell’agenda politica e non in una marginalità sospetta che prelude a scelte come l’autonomia differenziata che andrebbe a fagocitare l’altra autonomia, peraltro prevista dallo stesso art 116 della costituzione, che è quella dell’Istituzione scolastica che rappresenta l’offerta formativa dello Stato.

Pino Turi