CAMBIARE LA LEGGE 107. Un atto possibile e necessario NUOVA INIZIATIVA DELLA UIL SCUOLA DI CATANIA

5 DICEMBRE 2015

CAMBIARE LA LEGGE 107. Un atto possibile e necessario
NUOVA INIZIATIVA DELLA UIL SCUOLA DI CATANIA

Precariato, mobilità – il pasticcio delle fasi,- ambiti, nuovo reclutamento, scuola dell’Infanzia, Personale ATA: sono le emergenze da risolvere ed ancora rinnovo innovativo del Contratto, risorse per le spese di funzionamento e di investimento, giusto salario, arginare l’imperante speculazione con vera innovazione per il rilancio dell’economia reale………………………………………..

Presentato oggi a Catania e presso tutti i banchetti allestiti in tutta la Provincia il documento con le proteste e le proposte della Uil e Uil Scuola

La legge sulla scuola approvata dal Governo presenta, nella sua applicazione concreta, molti punti critici.
Li abbiamo messi in evidenza a più riprese, ne abbiamo prefigurato gli effetti, ora siamo più che mai convinti che occorre porre rimedio agli errori di questa legge, piena di rigidità, scritta da chi non conosce la scuola e ne ignora la vitale complessità democratica.

Abbiamo ribadito in ogni sede la nostra contrarietà: al Parlamento, nelle audizioni, al ministero, nelle iniziative pubbliche, nelle manifestazioni, nelle assemblee nelle scuole. E ora andiamo a ribadirlo anche nei banchetti del PD – commenta Salvo Mavica – segretario generale Uil Scuola, presentando questa ’iniziativa.

Siamo convinti che cambiare la legge non solo è possibile ma è necessario – spiega Salvo Mavica.
Le contraddizioni della legge approvata dal governo sono sopite, ma non risolte. L’azione sindacale, civile e nel rispetto della Legge, non è silente anzi vibrante e convinta.

Intendiamo riportare l’asse della discussione nel merito – afferma Salvo Mavica.
Assistiamo ad una sorta di valutazione a spanne, che anticipa gli effetti di scelte sbagliate della 107: una babele infinita.

Il Piano delle assunzioni ha determinato di rendere difficili le cose facili. Era sufficiente predisporre un piano, anche triennale, con le vecchie e ben collaudate regole che non avrebbe scontentato nessuno anzi avrebbe accresciuto efficacia ed efficienza. Danno e beffa con altrettanta arrogante prepotenza: ai neo assunti che sono stati costretti a raggiungere le sedi più disparate, fase B e C, è concessa la deroga all’obbligo triennale di permanenza in sede assegnata e quindi il prossimo anno vedrà nuovamente il balletto della mobilità, migrazioni? transumanze? E gli alunni? e la continuità didattica? e la programmazione del corso di studi e l’erogazione dei saperi? materia sconosciuta e misconosciuta. Accentramento decisionale dall’alto, carenza di puntuale conoscenza della peculiarità insita di tutto il mondo della scuola e di tutti i suoi componenti. Famiglie squinternate, una sorta di lite sociale e l’assurda prepotenza di aver voluto legare ad ogni costo il piano delle assunzioni all’articolato della Legge 107. Il prendere o lasciare, inesorabilmente, la liquefazione delle persone, la libertà di insegnamento come specificità e garanzia di libertà, sottaciuta ovvero mortificata. Circola la sensazione che a chi governa piace l’idea e l’assunto che la democrazia è bella allorchè sono pochi quelli che comandano.

Piuttosto che analizzare le criticità e risolverle è stato impalcata l’assurda quanto illogica L.107. I veri problemi non sono stati sfiorati. Non è stato possibile e non è stato concesso ai lavoratori della scuola malgrado 400mila firme di protesta depositate, 620mila adesioni allo sciopero del 5 maggio 2015,di fare valere osservazioni e ragioni, sono rimasti inascoltati, assoluta esclusione di tutti coloro che, con competenza e professionalità, erano e sono titolati a trattare la materia, di entrare nel merito delle questioni per contribuire a risolvere i problemi : vero esercizio di libertà e democrazia.

Non vogliamo neanche immaginare ciò che succederà con la scelta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici. Sappiamo solo che ciò che sta accadendo è un piccolo saggio di ciò che potrà accadere.

Non hanno idea – continua Salvo Mavica – degli effetti concreti delle norme approvate. E’ un sistema che non può funzionare. Non si deve guardare ‘il dito ma la luna’. Speriamo chi ha la responsabilità politica di questo Paese, se ne accorga e si fermi, almeno per una riflessione pacata ed attenta e, se occorre, con ponderata fase sperimentale.

Non siamo contro la politica ma per la Politica, la vera Politica con la P maiuscola.

SALVO MAVICA

Segretario Segretario Generale UIL SCUOLA Catania

In allegato le proposte della Uil Scuola di modifica e di attuazione delle deleghe.