
RIPARTIZIONE POSTI POTENZIAMENTO scuola primaria AMBITO TERRITORIALE CITTA’ METROPOLITANA CATANIA.
Il 22 maggio si è svolto presso il Miur, un incontro tra i componenti del gruppo di lavoro nazionale sull’Apprendimento Permanente (costituito nel 2012) e la ministra Fedeli. Per la UIL la struttura verticale degli interventi, legati all’apprendistato, all’alternanza scuola-lavoro, agli ITS ed ai fondi interprofessionali, oltre che ai CPIA, che rispondono ad una precisa funzione ordinamentale, non dà pienamente riscontro al fabbisogno di formazione diffuso di cui ampi strati di popolazione necessitano.
Ad essi va data risposta con una attenzione inversamente proporzionale alla capacità di rappresentazione di chi per condizione umana e/o sociale ha minori opportunità di darvi piena espressione.
Un sistema strutturato per l’apprendimento permanente dovrebbe costituire, inoltre, un sistema veramente efficace di orientamento, nonché il nucleo di sviluppo delle priorità definite in ambito generale anche per la strategia industria 4.0. e per anticipare, se possibile, gli effetti della grande trasformazione tecnologica sui sistemi produttivi. Il gruppo ha condiviso il documento di sintesi, in allegato, delle proposte presentate.
La ministra ha acquisito i documenti già elaborati e si è detta disponibile ad approfondire ulteriori proposte anche in vista di una conferenza nazionale su AP di prossima organizzazione. Per la UIL e la UIL Scuola scuola erano presenti rispettivamente Guglielmo Loy e Noemi Ranieri.
RIFUGIATI E MIGRANTI | L’INCLUSIONE SCOLASTICA POSSIBILE
Italia maglia rosa nella qualità della legislazione per i minori. Il nostro modello di scuola-comunità è un vero successo in termini di accoglienza e integrazione.
E’ un’Italia che fa da apripista, che crea modelli di integrazione positivi e replicabili, e che a scuola riesce a fare vera inclusione – così Pino Turi, segretario generale della Uil scuola, nel suo intervento in conclusione dei lavori del convegno promosso dalla Uil Scuola su rifugiati e migranti: l’inclusione scolastica possibile.
Il 26 e 27 maggio il nostro paese accoglierà, in Sicilia, a Taormina, il vertice del G7.
In quell’occasione sarà presentata dall’Unicef ai capi di stato e di governo, una agenda di interventi, in sei punti, per proteggere in modo globale i bambini rifugiati e migranti. Tra questi punti ne vogliamo evidenziare tre: tenere unite le famiglie, dare loro riconoscimento di un status legale, consentire loro di studiare e dare accesso ai servizi sanitari.
Abbiamo una legislazione molto avanzata in termini di diritti dei minori – ha detto Turi – l’Italia consente a tutti i minori, migranti e rifugiati, persino a quanti hanno genitori in clandestinità, di poter frequentare la scuola.
L’istruzione è un diritto garantito dalla nostra Costituzione. Un diritto che poi diventa reale ed esigibile grazie al sistema formativo italiano che con le proprie scuole statali rappresenta un sistema non solo di accoglienza, ma di vera e propria integrazione di una scuola comunità che mette in circolo gli anticorpi della tolleranza e della solidarietà che rappresentano l’elemento costitutivo di una scuola comunità che non si limita a dare ai profughi l’opportunità di studiare, ma anche quello di svolgere un’azione di integrazione generale.
Il progetto che vede insieme Internazionale dell’Educazione e Uil scuola, rappresenta il primo tentativo di gestire concretamente e dunque portare a sistema il tema dell’educazione dei minori non accompagnati e dei migranti. Quello che è stato realizzato in questi mesi in Sicilia è un fatto completamente nuovo: scuole, insegnanti e personale in sinergia, per creare un modello inedito di educazione, che intreccia competenze, sperienze e necessità.
Le scuole che oggi hanno presentato i loro progetti e ci hanno spiegato come sono stati raggiunti risultati che rappresentano un modello su cui i responsabili politici dei vari paesi dell’Unione Europea e delle strutture politiche ed esecutive UE possono contare per adottare e promuovere investimenti finanziari e sociali che abbiano un respiro strategico e non si limitino alla gestione dell’emergenza.
Ci auguriamo anche che i paesi del Nord Europa, che dimostrano sicurezze e capacità di programmazione, assumano questi esempi che, lo stiamo verificando anche oggi, rappresentano un vero e proprio successo formativo e di integrazione. Un risultato che solo una scuola come quella italiana, oggi, è in grado di assicurare contro ogni deriva di privatizzazione in atto in tutti i i sistemi scolastici occidentali.
Rassegna stampa da TGCOM24.
Obbligo vaccini a scuola, quasi 800mila i bambini “fuorilegge”
Il rischio è che le Asl e le scuole non riescano a gestire lʼenorme di studenti da vaccinare in tempo per lʼinizio del nuovo anno scolastico
Con il decreto che, approvato venerdì, impone l’obbligo di vaccinazione ai bambini quale requisito per l’iscrizione a scuola, gli istituti e le Asl potrebbero essere presto sommersi da centinaia di migliaia di casi da gestire in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico: sarebbero infatti ben 800mila i bambini e i ragazzi non in regola, 290mila dei quali solo alle elementari.
Secondo una stima de la Repubblica basata sui dati del ministero relativi alla copertura vaccinale contro il morbillo (quella con i tassi più bassi tra le 12 vaccinazioni ora rese obbligatorie, pari all’85%), i bambini “scoperti” alla scuola materna sarebbero 204.274, quelli alle elementari 287.622, quelli alle medie 178.882 e quelli alle superiori 146.058. Il totale è di 816.836 bambini che, secondo le stime, dovrebbero essere obbligatoriamente vaccinati per poter iniziare a frequentare la scuola a settembre o per poter tornare sui banchi.
Il nuovo obbligo, sebbene il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, abbia già sottolineato che l’introduzione sarà graduale in modo da non creare problemi organizzativi, potrebbe quindi portare al collasso delle Asl, costrette a correre ai ripari vaccinando quasi un milione di bambini in pochi mesi. L’iter prevede infatti che le scuole segnalino all’Asl eventuali irregolarità vaccinali appurate al momento dell’iscrizione. A quel punto la famiglia dev’essere invitata a un colloquio nel quale si tenterà la via della conciliazione, per convincere papà e mamma a vaccinare i figli. E in caso di rifiuto partirà la sanzione (da 500 a 7.500 euro) ed eventualmente anche la segnalazione al Tribunale dei minori. “Prima di sanzionare – ha infatti spiegato il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, a Tcom24 – i genitori vanno coinvolti. Li informi, fai loro capire, li responsabilizzi sul fatto che sia importante per il figlio, ma anche per tutti gli altri bambini, essere vaccinati”.
Leggi tutto “Obbligo vaccini a scuola, quasi 800mila i bambini “fuorilegge” da tgcom24 – Ansa”
Dichiarazione di Antonio Foccillo Segretario Confederale UIL e dei Segretari Generali delle Categorie Michelangelo Librandi, Nicola Turco, Pino Turi, Sonia Ostrica. Sono stati licenziati oggi dal Consiglio dei Ministri i provvedimenti di modifica del Testo Unico del Pubblico Impiego e della legge 150/09 sulla misurazione della performance. La nostra valutazione, in attesa dell’uscita dei testi definitivi approvati in Cdm, non può che partire dagli obiettivi che ci siamo posti e che il Governo si è impegnato a raggiungere con l’accordo sottoscritto lo scorso 30 novembre. Da quella data, la Uil ha preteso l’attuazione di quell’accordo in nuovo quadro normativo: che torni a riconoscere alla contrattazione il ruolo che le spetta all’interno della disciplina del rapporto di lavoro; che ripristini le normali relazioni sindacali nel lavoro pubblico in luogo dell’unilateralità; che consenta l’utilizzo pieno di strumenti e risorse della contrattazione di secondo livello e, infine, che risolva il fenomeno del precariato nella pubblica amministrazione. Si è concluso un primo atto che è stato il risultato di un confronto tra il Governo e le organizzazioni sindacali. Ultimato questo percorso legislativo, attendiamo l’atto di indirizzo per l’immediata apertura della fase contrattuale, per porre così fine alla lunga attesa dei pubblici dipendenti per il rinnovo, con l’auspicio che questo riconosca la specificità ai singoli settori. In particolare, per il comparto istruzione, non trovando applicazione la legge 150, per le sue specificità, si dovrà rinviare al Miur l’integrazione dell’atto di indirizzo specifico per il rinnovo del Ccnl di categoria. Noi comunque continueremo la nostra battaglia per ridare il giusto valore alla contrattazione, che ha sempre prodotto risultati positivi quando si è potuta esplicare in tutta la sua dimensione. Roma, 19.05.2017
Nel pomeriggio di ieri, 18 maggio 2017, a mezzo mail, abbiamo ricevuto la seguente comunicazione da parte dell’Uff. VII Ambito territoriale di CT – Scuola Infanzia.
“”””Alle OO.SS. della Scuola – Loro Sedi
inoltro il file contenente i nominativi dei docenti perdenti posto che dovranno presentare a questo ufficio istanza di mobilità entro venerdi 19 maggio p.v… La domanda potrà essere consegnata a mano o inviata, con tutta la documentazione agli indirizzi di posta :francesco.belluso.ct@istruzione.it
massimo.proietto.ct@istruzione.it
Faccio presente che l’organico di diritto è in corso di definizione.
Cordiali saluti. Il Funzionario Francesco Belluso”””””
salvo mavica, segretario
L’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia, Ufficio VII – Ambito territoriale di Catania, Unità Operativa n._IV_ Area _IV_ Ufficio_II_ Ufficio Organici, mobilità e reclutamento scuola primaria e personale educativo, con nota del 17.5.2017, ha comunicato alle istituzioni scolastiche l’organico di diritto per l’a.s.p.v. per la scuola primaria, nonché l’elenco delle scuole che devono individuare:
“””La determinazione degli organici ha individuato le posizioni di soprannumerarietà di cui all’allegato elenco e, pertanto, qualora i docenti interessati non abbiano già prodotto domanda di trasferimento in quanto già individuati dalle SS.LL quali soprannumerari, potranno produrre domanda, direttamente a questo Ambito Territoriale , ufficio scuola primaria ( 4° piano, stanza 411), entro e non oltre le ore 16,00 del 19.05.2017 p.v.””””
qui di seguito la nota, le istruzioni, gli elenchi
comunicazione soprannumerari scuola primaria MIUR.AOOUSPCT.REGISTRO UFFICIALE(U).0006792.17-05-2017.
mai immagine è stata tanto pertinente ed invero quanto impertinente.
ecco la prova, lo avevamo intuito , paventato e anticipato. Amara constatazione, ancora una volta, dobbiamo registrare, il danno e la beffa conseguenza dell’attuale andazzo della politica del dire ma non del fare. Da una parte si annunciano trionfalistiche quanto surrettizie nuove immissioni in ruolo, dall’altra non si fa menzione dei posti che si perdono anche ed a causa dell’applicazione di regole e parametri, che comprimono e determinano la lenta quanto inesorabile diminuzione di classi e con esse l’individuazione di docenti soprannumerari, da ricollocare, proprio sui nuovi posti tanto ventilati.!!!!
La formula applicata per la immissione in ruolo è….””su posti vacanti in organico di diritto “” se è vero che 1 + 1 = 2, generando docenti soprannumerari da ricollocare su posti in organico di diritto cosa resta per le nuove assunzioni? State sereni, cari docenti e se possibile meditate!
Quanto querulato viene rappresentato incessantemente dalle segreterie nazionali della scuola nei modi e nelle sedi competenti.
salvo mavica, segretario generale territoriale Uil Scuola Rua città metropolitana Catania
12 MAGGIO 2017
MOBILITÀ 2017 – 2018 | ASSEGNAZIONE ALLE SCUOLE DEI DOCENTI TITOLARI SU AMBITO
L’11 aprile 2017 è stato sottoscritto il contratto nazionale integrativo sulla mobilità del personale della scuola per l’a.s.2017/2018 che costituisce un primo concreto risultato dopo l’intesa firmata a Palazzo Vidoni tra Governo e sindacati. Infatti, ritorna a pieno titolo nell’alveo della contrattazione la mobilità del personale sulla quale la legge 107, con un’evidente invasione di campo, era pesantemente intervenuta, compromettendo la trasparenza e la regolarità delle relative operazioni.
Molte sono le novità previste dal CCNI rispetto allo scorso anno: viene ripristinato il trasferimento su scuola; aumentano le province richiedibili; viene superato il vincolo triennale di permanenza nella provincia di assunzione per i neo immessi in ruolo in altra provincia; viene equiparato il punteggio del servizio svolto prima dell’assunzione in ruolo con quello di ruolo; le unioni civili vengono equiparate in termini di punteggio alle famiglie tradizionali.
Viene inoltre semplificata tutta la procedura con la riduzione da otto a due delle fasi del trasferimento e l’unificazione del numero delle preferenze esprimibili per tutti gli ordini di scuola.
Ulteriore aspetto innovativo della mobilità per l’a.s. 2017/2018 è rappresentato dal successivo CCNI sottoscritto tra il MIUR e le OO.SS. sul passaggio dei docenti da ambito a scuola che assicura procedure imparziali, definendo regole certe e stabilite a livello nazionale, collega l’individuazione dei requisiti al fabbisogno del PTOF di istituto e valorizza il ruolo del collegio dei docenti. Afferma un principio di trasparenza con la pubblicazione degli avvisi prima che si conoscano gli esiti dei movimenti. Per questa via si esclude ogni interferenza estranea al PTOF.
Al fine di supportare il lavoro delle scuole, le OO.SS. firmatarie del CCNI mettono a disposizione dei dirigenti scolastici, delle RSU e dei collegi dei docenti alcuni strumenti di lavoro relativi alle procedure da seguire.
Si tratta di sintetiche linee guida sugli aspetti più rilevanti del Contratto accompagnate da un fac simile di delibera del collegio di docenti.
L’occasione è utile per ribadire il nostro forte impegno a creare le condizioni per un rinnovo del Ccnl che ridia soggettività e valore al lavoro di docenti, dirigenti, educatori e Ata, liberi la contrattazione da lacci e lacciuoli introdotti a vario titolo dal legislatore in 10 anni di mancato rinnovo e devolva interamente al Ccnl materie come l’organizzazione del lavoro, la formazione, il bonus premiale, la valutazione dei dirigenti e la mobilità.
Fiduciosi che il CCNI contribuisca a restituire serenità a tutti i soggetti coinvolti nella procedura di assegnazione dei docenti dagli ambiti alle scuole inviamo l’augurio di buon lavoro.
Roma, 11 maggio 2017
I segretari generali
Francesco Sinopoli | Maddalena Gissi | Giuseppe Turi | Elvira Serafini |
UIL – la scuola e la qualità della relazione educativa mantengono la loro centralità.
Ridefinire le nuove sfide educative, affrontare il cambiamento, individuare metodi e strumenti per favorire un nuovo rapporto tra scuola e società a favore della generazione dei millennials, Ripensando le tradizionali metodologie didattiche da adeguare ai nuovi stili di apprendimento. Sono queste le finalità che hanno ispirato la creazione di un apposito gruppo di lavoro già insediato che ha avviato il 10 maggio un percorso di confronto sulle interazioni ed i possibili intenti condivisi per la definizione di profili educativi adeguati alle esigenze formative dei più giovani, strutturalmente diverse rispetto a quelle tradizionali. La consultazione proseguirà nei prossimi giorni con i rappresentanti della società civile, delle forze dell’ordine, dell’Università. La UIL ha evidenziato l’esigenza di valorizzare le esperienze già molto positive che gli insegnanti compiono attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie per potenziare, anche oltre l’orario scolastico, la cura della relazione educativa con studenti tanto abituati a fare ricorso ai social media anche per lo studio e l’approfondimento, non è raro infatti il ricorso alle piattaforme informatiche per offrire consulenza, assistenza ai compiti ed alle esercitazioni. I social media, che scambiano spesso il reale con il virtuale, non possono sostitutuire integralmente la funzione docente. Le nuove modalità espressive della professionalità docente e non solo devono trovare riconoscimento anche nel nuovo contratto di cui si chiede l’apertura.
“””Le assunzioni annunciate dal ministro Fedeli sono un passo importante per le persone. Quel che va garantita è la stabilità del sistema.
L’organico di fatto va eliminato nel più breve tempo possibile.
Sarà sempre fonte di precariato e instabilità.
Dopo le decisioni, frutto del lungo braccio di ferro tra la ministra Fedeli e il ministro Padoan, ci aspettiamo scelte lungimiranti in termini di investimenti da parte del Governo.
Serve solo un po’ più di coraggio nelle scelte di finanza pubblica, decidendo di spostare risorse verso la scuola statale.
Ricordiamo che il superamento dell’organico di fatto, non incide in modo sostanziale sul bilancio statale, poiché anche questo organico ha un suo costo seppur lievemente inferiore a quello dell’organico di diritto.
Non vorremmo che questa eccessiva prudenza del ministro dell’Economia nascondesse l’idea di eventuali tagli nel futuro. Su questo punto saremo molto attenti, già a partire dal monitoraggio, sull’evoluzione dell’organico di fatto, che è stato opportunamente deciso dai due ministeri.””””
Pubblichiamo la seguente rassegna stampa.
>>>ANSA/ Scuola: sciolto il “nodo” con Mef, 52.000 in cattedra
15.100 prof da supplenti a docenti ruolo. Contratti da 1/9
(ANSA) – ROMA, 10 MAG – Dopo un tira e molla andato avanti
per settimane Valeria Fedeli e Pier Carlo Padoan hanno trovato
un’intesa sul numero di insegnanti che passeranno dall’organico
di fatto all’organico di diritto, da supplenti a titolari di
cattedra. La trasformazione – che attua una norma inserita in
legge di Bilancio – riguarda 15.100 posti. Non i 25.000 sui
quali ha ripetutamente insistito la titolare del dicastero
dell’Istruzione, ma neppure i meno di 10.000 che il collega
dell’Economia sembrava disposto a concedere. Oltre 5..000 posti
in piu’ strappati con fatica.
In tutto, quest’anno, saranno dunque disponibili circa 52.000
posti per le assunzioni a tempo indeterminato poiche’ ai 15.100
posti “trasformati” vanno aggiunti i posti rimasti liberi in
seguito a pensionamenti (circa 21.000) e i posti gia’ vacanti e
disponibili (circa 16.000). Tutte cattedre che verranno coperte
con contratti stabili “favorendo – spiegano a viale Trastevere –
la continuita’ didattica e dando una risposta alle legittime
aspettative delle precarie e dei precari storici e delle
vincitrici e dei vincitori del concorso”.
Le procedure di assunzione avverranno nel corso di questa
estate con decorrenza dei contratti dal primo settembre.
L’intesa raggiunta tra i due ministeri “conferma – sottolinea
una nota congiunta – il continuo impegno del Governo in favore
dell’istruzione scolastica”. Previsto il monitoraggio
dell’evoluzione dell’organico “con l’obiettivo di contenere il
fenomeno del precariato e garantire continuita’ nello svolgimento
dell’attivita’ didattica”.
Oggetto: Pensionamento a seguito del requisito dell’Ape Sociale. Riapertura dei termini.
Gentile signora Ministra, dal 1 maggio è entrata in vigore l’APE SOCIALE che consentirà tra l’altro alle docenti e ai docenti della scuola dell’infanzia l’opportunità di anticipare il pensionamento a 63 anni di età e 36 mesi di servizio. Il primo contingente di domande presumibilmente potrà essere inoltrato tra il 15 maggio e il 31 luglio. E’ un provvedimento molto atteso da una categoria di docenti che in modo particolare sta soffrendo l’innalzamento dei requisiti prodotti dalla riforma Fornero e che per questo ha avuto un riconoscimento nelle novità pensionistiche previste dalla legge di Bilancio del 2017. Come è noto Il personale della scuola ha una sola finestra di uscita dal lavoro, il 1 settembre di ogni anno, preceduta dalla domanda di dimissioni che quest’anno è scaduta il 13 febbraio. I tempi dell’INPS per l’esame del primo contingente di domande si preannunciano oltre la data del 1 settembre, mettendo a rischio l’esigibilità, per le docenti e i docenti della scuola dell’infanzia, dell’opportunità di usufruire dell’APE SOCIALE per l’anno scolastico 2017/2018. Con la presente le scriventi Organizzazioni sindacali sono a chiedere alla S.V la riapertura dei tempi di accesso al pensionamento in una data successiva al 1 settembre 2017 per il personale della scuola che avrà fatto domanda per l’APE SOCIALE nel momento in cui riceverà il consenso da parte dell’INPS., ma anche per coloro che quando sarà attiva la procedura chiederanno l’accesso al pensionamento tramite l’APE volontaria.Certi della attenzione che vorrà prestare alla nostra richiesta, rimaniamo in attesa di un cortese riscontro.
Distinti saluti. Francesco Sinopoli flcgil.it, Maddalena Gissi .cislscuola.it, Pino Turi UILSCUOLA RUA
SERVIZI ESTERNALIZZATI DI PULIZIA
Il Governo con un decreto legge vara una mini sanatoria per le imprese di pulizie.
La solita toppa che non risolve il problema
Il Miur, con la nota n. 9210 del 3 maggio 2017, a seguito della risoluzione delle Convenzioni Consip, ha fornito le istruzioni operative sull’applicazione dell’articolo 64 del decreto legge n.50/2017, riguardante i servizi di pulizia nelle scuole.
In particolare la nota ribadisce quanto previsto dalla norma:
l’acquisizione dei servizi di pulizia e degli altri servizi ausiliari, nonché degli interventi di mantenimento del decoro e della funzionalità degli immobili adibiti a sede di istituzioni scolastiche ed educative statali, da parte delle medesime istituzioni, prosegue, con piena salvaguardia dei livelli occupazionali e salariali esistenti, con i soggetti già destinatari degli atti contrattuali attuativi e degli ordinativi di fornitura, fino al 31 agosto 2017.
Il successivo comma 2 precisa che le predette acquisizioni avvengono: alle condizioni tecniche previste dalla convenzione – quadro Consip oggetto di risoluzione e alle condizioni economiche pari all’importo del prezzo medio di aggiudicazione per ciascuna area omogenea nelle regioni in cui non è intervenuta la risoluzione della convenzione-quadro Consip.
Conseguentemente, fino al 31 agosto 2017, le Istituzioni scolastiche, comprese nei lotti ove sia intervenuta la risoluzione, continuano ad acquisire i servizi di pulizia e gli altri servizi ausiliari dalle medesime imprese firmatarie degli atti contrattuali attuativi, ma alle condizioni economiche rideterminate dalla legge e riportate, per semplicità, nel listino prezzi allegato alla presente nota, senza la necessità di stipulare nuovi contratti o strumenti negoziali di qualsivoglia natura, poiché, come già detto, l’applicazione delle nuove condizioni economiche discende direttamente dalla Legge.
La scuola per svolgere la sua funzione ha bisogno di personale stabile che non può essere garantito con le esternalizzazioni. La Uil Scuola è pronta ad un confronto vero per trovare la soluzione.
La Nota:
Panino a scuola, prima apertura del ministero: sì ma non per tutti
In una circolare il Miur invita gli istituti a non vietarlo per principio, consentendolo in casi particolari
Dopo la sentenza di giugno del Tribunale di Torino e la successiva pioggia di ricorsi e petizioni per consentire alle famiglie di far portare il panino a scuola ai figli, ora una circolare del ministero cerca di fare chiarezza. Con una prima apertura sul tema, infatti, il Miur invita gli istituti a non vietare totalmente il pasto portato da casa, ma a trattarlo come un pasto speciale: non accettarlo indiscriminatamente, insomma, ma nemmeno proibirlo.
Il “panino”, secondo il Miur, andrebbe trattato come un pasto speciale, allo stesso modo, cioè, di quelli consentiti ai bambini allergici o a quelli che non possono mangiare certi cibi per questioni religiose. Secondo il Messaggero, però, la circolare è solo il primo passo: il ministero starebbe infatti predisponendo le linee guida per fare chiarezza una volta per tutte sulla questione del pranzo da casa. Soprattutto perché, alla base del problema, rimane comunque la salvaguardia dei bimbi e la sicurezza delle pietanze: per quanto sano, un pasto preparato a casa non può ovviamente essere sottoposto ai controlli igienico-sanitari ai quali devono invece sottostare i cibi preparati in mesa, e portandoli in tavola insieme all’interno delle scuole c’è il rischio di contaminazione. Che cosa succederebbe, ad esempio, se un bimbo allergico venisse in contatto con una sostanza allergizzante proveniente dal pranzo portato da casa dal suo vicino di tavolo? O se un bambino si sentisse male dopo aver consumato parte del pasto portato da un altro bimbo con il classico “mi fai assaggiare un po’ del tuo?”.
Ns commento: cadono le scusanti, le scuole ovvero chi li dirige possono e DEVONO prevedere nel predisporre gli organici sia classi a tempo pieno che tempo prolungato. Cadono le remore ostative, motivando il non inserimento nell’offerta formativa delle classi a tempo pieno e a tempo prolungato, per l’assenza della mensa ovvero a causa il declinato impegno da parte degli enti locali preposti, per Legge, a fornire il servizio. Doppio vantaggio sia per gli alunni ai quali potrà essere garantita più pregnante offerta formativa e non di meno possibilità di potenziamento degli organici in termini di posti ai docenti. Piccole cose, se governate dal buon senso, alla fine risolvono problemi alle persone, ai docenti, superano le criticità scatenate dalla Legge 107, invero occasioni di verifica e risoluzione facile facile dei problemi. Purtroppo registriamo e constatiamo da parte di chi ha la responsabilità e facoltà a volte di vedere a volte di stravedere…e a nulla contano disaggi e sacrifici dei docenti considerati componenti terze.
s.mavica
salvo mavica, Uil Scuola.
Personale educativo: Incontro della Uil scuola col Direttore generale Palumbo. Martedì 11 Aprile, su richiesta di questa segreteria nazionale, ha avuto luogo un incontro tra la Uil scuola e la Dott.ssa. Carmela Palumbo, Direttore Generale Miur per gli Ordinamenti Scolastici, sulle problematiche relative alle istituzioni convittuali ed il personale educativo. Per la Uil scuola erano presenti Noemi Ranieri, Pasquale Proietti e Biagio Biancardi, responsabile nazionale convitti Uil scuola. I rappresentanti della Uil scuola hanno portato all’attenzione del Direttore generale le criticità emerse nel corso dei lavori del coordinamento nazionale di settore.
salvo mavica,segretario generale territoriale città metropolitana CT
Leggi tutto “Personale educativo: Incontro della Uil scuola col Direttore generale Palumbo”
Le discriminazioni rappresentate possono essere le più varie, con ad esempio:
• discriminazioni di genere
• discriminazioni basate sull’età
• discriminazioni sulla base dell’orientamento sessuale
• discriminazioni sulla disabiltà
• discriminazioni religiose
• discriminazioni basate sull’origine etcnica;
• discriminazioni in base alla razza;
• discriminazioni politiche
• discriminazioni sindacali;
• discriminazioni basate sulle condizioni sociali
• discriminazioni sulla lingua
• discriminazioni basate sulle condizioni sociali
• discriminazioni basate sulla lingua;
• discriminazioni basate sulle caratteristiche fisiche;
• discriminazioni basate sullo stato di salute;
• discriminazioni basate sulle convinzioni personali perpetrate in qualunque ambiente sociale, sia ristretto che ampio, quindi la famiglia, l’ambiente lavorativo, le scuole, i gruppi etc etc.
Coordinamento delle Pari Opportunità della UIL di Catania, con il patrocinio della Camera Sindacale Territoriale e con la collaborazione della UIL Scuola.
Dott.ssa M. Serenella Vitale
Tecnologo CNR
c/o Istituto per i Polimeri, Compositi e Biomateriali
Sede di Catania
Responsabile Area della Ricerca di Catania
Dott.ssa Rosa De Pasquale, Capo Dipartimento. Dott.ssa M. Maddalena Novelli Dir.Generale Personale. e,p.c. Dott.ssa Sabrina Bono Capo di Gabinetto…….MIUR…… R O M A
Continuano a pervenire a questa Organizzazione sindacale molteplici quesiti riguardanti docenti che, da come si evince dalla documentazione in loro possesso, pur avendo presentato ricorso, ai sensi dell’ex art.700 c.p.c., avverso l’erronea assegnazione della sede definitiva, relativamente all’anno scolastico in corso, ed avendo ottenuto ordinanza cautelare favorevole, confermata anche in sede di reclamo, continuano ad avere problemi nella presentazione della domanda di mobilità.
La lettura dei dati Eurostat fa emergere una notizia buona ed una cattiva: il sistema scolastico italiano è solido e funziona. Dal 2002 ad oggi sono raddoppiati coloro che hanno acquisito un titolo di istruzione superiore, dal 13,1% al 26,2%. Quindi la nostra scuola ha svolto, e bene, il suo ruolo – commenta Pino Turi, segretario generale della Uil scuola. La cattiva notizia è data dal numero di laureati ancora troppo pochi: il 26,2%, rispetto alla media europea del 39,1%. Entrambe le informazioni statistiche ci riportano alla riforma del Governo sulla scuola, che semmai fosse ancora necessario, dimostra di aver bisogno di un ripensamento radicale. I 12,9 punti di differenza tra noi e la media europea sono davvero troppi – aggiunge Turi – e fanno pensare che sulla buona scuola bisognerà ritornare.Occorre ritornare al ruolo e alla funzione delle scuola che è principalmente educativa. Le conoscenze possono diventare competenze. Non è vero sempre il contrario. Combattere l’ignoranza e costruire lo spirito critico questo dovrebbe essere il compito di un sistema di istruzione che forma cittadini del mondo. Ancora una volta servirebbe uscire dalle strettoie di una legge nata un po’ per risparmiare e un po’ per rispondere alle logiche del mercato. Il compito del sistema di istruzione non deve essere legato esclusivamente alla ricerca di un posto di lavoro, ma quello di fare studiare i ragazzi, dare senso alle loro aspirazioni e perché no anche farli sognare, portarli alla laurea. Ne va del futuro del paese.