Cattedra inclusiva”, ecco cosa comporta veramente.

Editoriale con Amaro commento.

Ho dovuto leggere e rileggere più volte la proposta di legge in parola. No! Non è possibile che taluni, magari con tre lauree a testa, possano avere il coraggio di volere contaminare in maniera cruenta la professionalità, la preparazione, la libertà di insegnamento…ma ancor più colpire con la mannaia della loro presunzione la oramai avviata liquefazione della professione e professionalità di tanti veri quanto bravi docenti.

Ce ne vuole di incosciente coraggio,  per manifestare sdegnoso discredito nei confronti di tanti bravi docenti che sin qui, loro, dico loro, hanno elevato la scuola italiana al rango di “”eccellenza””

Siamo alle solite, persone che si guardano allo specchio autoconvingendosi di essere folgorati da colpi di genio al punto di ergersi per dire che occorre cambiare verso e che la soluzione è inventare di tutto e di più incuranti dello sconquasso che ne deriverebbe sia alla scuola che alle “”persone””

Bravi.! dopo gli orientatori, i tutors, adesso inventano nuove figure. La proposta include l’istituzione di due nuovi organismi: un “coordinamento pedagogico” per ogni istituzione scolastica e un “coordinamento pedagogico territoriale”.

Ebbene, Non badano a spese.

I costi: 150 milioni di euro annui per sei anni, per un totale di 900 milioni per la formazione del personale. Pensano alla grande, il finanziamento prevede cinque edizioni di un corso di specializzazione biennale, diverso da quelli precedenti, e coinvolgerà circa 80.000 docenti non specializzati.

Ed è così che vedranno la luce le “”cattedre inclusive””

Al solito c’è di mezzo il vezzo di declamare il “”merito””. Allorchè si sente parlare di merito il rovescio della medaglia è “la scarsa considerazione che trasuda nei confronti della classe docente, del personale Ata e dei dirigenti scolastici i quali, senza tema di smentita, sono i soli veri titolati ad effettuare l’autovalutazione dell’offerta educativa di tutta la comunità educante per trarne le conclusioni con dati veri e certi e non queste farneticazioni di annoiati benpensanti.

E Voi signori docenti che ne pensate?

Le mie sono constatazioni di un vecchio impenitente che reclama il diritto di cittadinanza? Di democrazia partecipata? Il rispetto della persona, della libertà di insegnamento? Che la scuola è funzione pubblica e non attività di erogazioni di servizi a domanda individuale?

Sbaglio o già esiste una buona legge sull’inclusione già compiutamente sperimentata ed attuata?

Pensano alla grande. Previsione di spesa 900milioni, noi che pensiamo nel nostro piccolo siamo folli allorchè sosteniamo che con 180milioni, si possono stabilizzare 200mila docenti precari, cioè per la modica spesa aggiuntiva di 750 euro cadauno in più delle risorse impiegate per pagare i contratti a tempo determinato.?

Per quattro lire da mettere in busta paga si sono fatti tenere. Gli aumenti degli stipendi previsti dal vigente CCNL hanno drenato a stento il 4 percento dell’inflazione galoppante che ha raggiunto punte del 16percento. A convenienza sono buone leggi quelle che prevedono invarianza di impiego di risorse, di contro lo sono altre non importa se il debito pubblico lievita ed il potere d’acquisto delle persone viene costantemente svilito. Sovranisti, populisti che dir si vuole l’un l’altro sul collo ci stanno. Per la scuola oramai è la regola: togliere agli uni per dare agli altri.

Non è che ci fanno parlare di queste cose per distogliere la nostra attenzione nel mentre che ci rifilano la regionalizzazione voluta dalle tre regioni del nord e la modifica della costituzione approvandosi la legge sul premierato? Una a te una a me.

E’ un vero colpo di mano. La funzione del parlamento è saldamente in mano di chi governa: ecco cosa immagino che accada alla Camera ed al Senato: il presidente onorevoli colleghi “”invito a votare la proposta di legge, n…… del…….., a firma degli on.li……. ecc.. con parere sfavorevole delle commissioni e del governo, votate :…… La Camera RESPINGE!!!. Sfido con la maggioranza bulgara che chi governa si ritrova è più facile di vincere facile. Le opposizioni, fiumi di parole, fatti concreti, nisba.

Vero esercizio di democrazia e tutti vissero felici e contenti.

Meditiamo, pensiamo, ragioniamo, rintuzziamo.

Dalla segreteria territoriale di Catania, salvo mavica