La Uil ha rappresentato le varie criticità su CLIL e attivazione dei CPIA

   10 Aprile 2014

La Uil ha rappresentato le varie criticità

   Formazione per l’insegnamento in lingua inglese (CLIL)

Nella riunione affrontato anche il tema dei Cpia: la Uil Scuola ha chiesto che a questi centri di educazione permanente per gli adulti si riconoscano spazi e risorse indispensabili per questo percorso delicato e di grande utilità sociale.

I docenti interessati sono 8.661 di cui 962 dai licei linguistici, 2.961 dagli istituti tecnici, il resto appartenenti ai licei. Le scuole dove si fa formazione sono 195. Circa 400 scuole non hanno candidature.
Dopo i test diagnostici sono cominciati i corsi. Solo nei licei linguistici, nell’ultimo anno di frequenza degli alunni, si insegneranno due discipline non linguistiche in lingua straniera, mentre per gli altri istituti si arriverà all’insegnamento di una sola disciplina.
Nel corso della riunione al ministero dell’istruzione, presente per la Uil Scuola, Rosa Cirillo, è stata appofondita, in deroga alla norma, la possibilità di ammettere alla formazione anche i docenti degli istituti professionali e quindi si è ritenuto di autorizzare anche docenti che non avrebbero pieno titolo.
La Uil Scuola ha rappresentato le varie criticità nel sistema comprese quelle riferite agli insegnanti tecnico pratici in possesso dei requisiti a partecipare ai corsi, in quanto la legislazione attribuisce loro lo status di docenti. Vanno inoltre consentiti i percorsi anche a coloro che sono in possesso di laurea o che hanno i titoli di accesso ai PAS quale garanzia ed opportunità per la stabilizzazione, che fornisce al sistema scolastico risorse professionali qualificate in un ambito che necessita forti investimenti per l’innovazione. La Uil ha chiesto all’amministrazione di autorizzare una ulteriore deroga che riconosca la funzione di modernizzazione che è in capo anche questa categoria di insegnanti. L’amministrazione ha assicurato che valuterà la situazione e ne darà riscontro.

 

Attivazione  dei CPIA

I tempi per attivare i centri entro il prossimo anno scolastico sono brevissimi e la delicatezza del problema è stato affrontato discutendo non solo di organici docenti ma anche di quello Ata e della necessità di far partire i Cpia assegnando in modo prioritario agli stessi sia gli incarichi di dirigenza scolastica che di Dsga.
Sicuramente i criteri che permettono l’autonomia delle scuole in genere (400 o 600 alunni) non sempre possono valere per i corsi di istruzione degli adulti per la particolare composizione della platea scolastica che per l’adattamento dei percorsi didattici. A conferma di ciò si è anche chiesto di confermare i tempi più distesi per le iscrizioni, lasciando aperte le piattaforme almeno fino a maggio, come l’ordinanza della iscrizioni prevedeva nei corsi tradizionali.
I Cpia autorizzati in tutta Italia sono solo 55, pertanto laddove le necessità e le richieste lo confermassero si chiede di lasciare i progetti assistiti ormai collaudati ,
monitorando gli stessi e permettendo a particolari territori di rispondere adeguatamente alle richieste. La Uil scuola ha chiesto che a questi centri si riconoscano spazi e risorse indispensabili per questo percorso delicato e di grande utilità sociale