Turi: ma il ministro vuole rifare le Gae regionali? Bene ma servono certezze per le persone – ASSUNZIONI | GIANNINI ANNUNCIA UNA SOLUZIONE ‘DOPPIA’ PER GLI INSEGNANTI DELL’INFANZIA

21 GENNAIO 2016

Turi: ma il ministro vuole rifare le Gae regionali? Bene ma servono certezze per le persone

ASSUNZIONI | GIANNINI ANNUNCIA UNA SOLUZIONE ‘DOPPIA’ PER GLI INSEGNANTI DELL’INFANZIA

IL SISTEMA DELL’ALEA E NON DEL DIRITTO NON PUÒ CONTINUARE

La proposta del ministro significa rifare le GAE per infanzia e si pensa di farlo lasciando le persone nella  continua incertezza.
Si affida  – spiega Pino Turi in risposta alle affermazioni di oggi pomeriggio del ministro Giannini al question time alla Camera –  ad una  situazione futura ed incerta, quella dei  tempi di espletamento del  concorso,  la possibilità di un sistema di reclutamento che, invece,  andrebbe regolata per legge.
Non servono previsioni incerte e alternative, serve  una specifica  previsione normativa.
Ancora una volta, invece – puntualizza Turi –  si utilizza il sistema dell’alea e non del diritto e delle certezza delle persone.
La solita logica presente nella legge 107 che si trasforma in un terno al lotto per i lavoratori. La scuola come il Paese ha bisogno di certezze per  funzionare e dare risultati positivi.
E’ arrivato il momento di uscire dalla propaganda ed affrontare i veri problemi della scuola  – continua Turi -come la continuità didattica che è invocata da tutti come l’elemento mancante della scuola che la legge doveva dare e non ha dato.
Si  continua a voler gestire la scuola sul piano dello scontro politico, quando sarebbe facile tornare ad una fase di “pacificazione” e valutazione  degli effetti negativi che la legge 107 sta facendo registrare e che con il passare del tempo saranno ancora più evidenti.
In questi giorni valuteremo i comportamenti dell’amministrazione in funzione del negoziato sulla mobilità che dopo una prima fase positiva è tornata nei meandri di uno scontro ideologico e pregiudiziale.

Scuola: Giannini, per idonei graduatorie infanzia soluzione
Se concorso andra’ oltre settembre opzione interregionale

ANSA – ROMA, 20 GEN – Il prossimo concorso a cattedra sara’ bandito “i primi giorni di Febbraio e riguardera’ anche la scuola dell’infanzia”. “Laddove
non dovesse completarsi entro il primo settembre 2016, il Governo e’ favorevole e consentire a questi docenti ancora inseriti in graduatoria (circa 2.000 persone) di poter esercitare un’opzione interregionale, per il 50% dei posti disponibili”.
Lo ha assicurato il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, rispondendo durante il question time a una interrogazione (Centemero – FI-PdL) sulle iniziative a favore degli idonei iscritti nelle graduatorie di merito del concorso 2012 per la scuola dell’infanzia, ai fini dell’esaurimento delle graduatorie concorsuali e dell’assunzione a tempo indeterminato. Il ministro ha anche aggiunto che il percorso delineato prevede un passaggio tecnico che il Governo valutera’. (ANSA).

Dal glorioso Cnpi al modesto Cspi attuale

20 GENNAIO 2016

Dal glorioso Cnpi al modesto Cspi attuale

NON C’È SOLO UNA ‘S’ A FARE LA DIFFERENZA, CAMBIA LA FUNZIONE: DA ORGANO DI GARANZIA A ORGANO DI SUPPORTO 

Strumentali le polemiche sollevate dalla Anp: l’attuale consiglio non svolge azione di rappresentanza del personale che resta legittimata dalla legge sulla rappresentanza sindacale e dal contratto

E’ notizia di questi giorni l’insediamento del CSPI, il Consiglio Scolastico della Pubblica Istruzione, che taluni hanno definito il “Parlamentino dell’istruzione”, pronto a dare i propri pareri, a partire dal prossimo bando di concorso per l’assunzione dei docenti che, oltre ad essere annunciato come imminente, è atteso da diverse migliaia di docenti rimasti fuori dal piano straordinario di assunzioni della legge 107/2015.

L’insediamento del Consiglio rappresenta un elemento di per sé positivo, in quanto introduce nel sistema un organismo che nella sua funzione di supporto alle decisioni del ministro, apre uno squarcio di riflessione, totalmente assente in questa fase di governo della scuola pubblica italiana.

Tuttavia – sottolinea  Pino Turi, segretario generale della Uil scuola – non si tratta di un Parlamentino dell’istruzione che invece era rappresentato dal vecchio CNPI,  il Consiglio Nazionale Pubblica Istruzione, ma di un organismo di supporto tecnico-professionale per l’esercizio di governo della scuola.

In pratica, del vecchio e glorioso CNPI  è rimasto solo il ruolo di “consulente del ministro”, mentre restano escluse le prerogative di organo di garanzia della libertà di insegnamento e di autogoverno della scuola.
La preponderanza della componente elettiva del CNPI gli consentiva di svolgere un ruolo di rappresentanza reale del personale della scuola, con una certa autonomia.

Il nuovo CSPI, invece, nella sua composizione per metà componenti elettivi, per l’altra metà di nomina diretta del ministro, determina che, in ogni decisione, e questo vale anche sugli assetti interni di gestione del consiglio stesso, è preminente il parere dell’amministrazione.

Che tale organo possa svolgere azione di rappresentanza del personale come vorrebbe lasciare intendere la polemica innestata dall’ANP che ha contestato l’elezione del Presidente del CSPI è, pertanto, fuori da ogni logica anche giuridica.

La rappresentanza del personale è materia sindacale e solo la sede del contratto e la legge sulla rappresentanza sono legittimate ad interpretare.

Nessuno pensi di trasformare il CSPI in sede di mediazione sindacale o assolvere agli obblighi che la legge assegna alle relazioni sindacali.

INCONTRO ARAN: Trattamento di fine rapporto per i dipendenti pubblici

19 GENNAIO 2016

Trattamento di fine rapporto per i dipendenti pubblici

INCONTRO ARAN

La proroga del termine previsto per esercitare l’opzione e quindi la richiesta di trasformazione dell’indennità di fine servizio (TFS) in TFR sono stati i temi dell’incontro che si è svolto venerdì 15 gennaio all’Aran.

Per la UIL era presente Marco Maldone. Per la UIL Scuola ha partecipato Giuseppe D’Aprile.

Il rappresentante dell’ARAN, nella persona del dott. Mastrogiuseppe, in apertura incontro, ha proposto alle delegazioni sindacali presenti, la sottoscrizione di un accordo per prorogare ulteriormente il termine di opzione da TFS a TFR, finalizzato all’adesione anche al nostro fondo di previdenza (Fondo Scuola Espero) da parte del personale della scuola.

La data termine per l’opzione, originariamente prevista in coincidenza con la scadenza del quadriennio contrattuale 1998/2001, era stata prorogata più volte fino alla data del 31 dicembre 2015.

La UIL, convenendo sulla necessità di adottare ogni iniziativa utile finalizzata ad accrescere la cultura previdenziale e la conoscenza da parte dei dipendenti pubblici, delle forme di previdenza complementare, ha sottoscritto l’accordo con il quale il nuovo termine per l’opzione viene fissato al 31 dicembre 2020.

Entro un anno dalla data di sottoscrizione dell’accordo l’ARAN, con le Organizzazioni Sindacali, attuerà momenti congiunti di confronto e verifica, sulle disposizioni contrattuali di previdenza complementare e sull’attualità dei contenuti dello stesso.

Resta fermo che la scelta di opzione è legata a situazioni soggettive e personali.

Le segreterie territoriali Uil Scuola sono in grado di fornire la dovuta consulenza.

Il TAR fissa le date di discussione del ricorso contro la mancata assegnazione della card – PERIODO DI FORMAZIONE E PROVA DEI DOCENTI: NOTIFICATO IL RICORSO CONTRO IL DECRETO DEL MIUR

12 GENNAIO 2016 

Il TAR fissa le date di discussione del ricorso contro la mancata assegnazione della card

PERIODO DI FORMAZIONE E PROVA DEI DOCENTI: NOTIFICATO IL RICORSO CONTRO IL DECRETO DEL MIUR

14 GENNAIO PER I DOCENTI A TEMPO DETERMINATO, 28 GENNAIO PER GLI EDUCATORI. 

Le organizzazioni sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, SNALS-Confsal e GILDA-Unams, hanno presentato ricorso al Tar Lazio nei confronti del DM 850 del 27/10/2015 relativo al periodo di prova e formazione del personale docente neo assunto; un provvedimento applicativo della legge 107/2015, rispetto al quale fin dalla sua presentazione i sindacati hanno contestato evidenti forzature ed effetti di retroattività inaccettabili, nonché invasioni di campo sulle prerogative contrattuali in materia di organizzazione del lavoro.
Nel link il testo della nota >>>

MOBILITÀ |TRATTATIVA IN STALLO – Uil: non ci sono le condizioni per firmare il contratto

12 GENNAIO 2016 

Uil: non ci sono le condizioni per firmare il contratto

MOBILITÀ |TRATTATIVA IN STALLO
TURI: PESANTI LE CONSEGUENZE SULLE PERSONE. I PROBLEMI POLITICI RESTANO TUTTI 

Garantire a tutto il personale equità e parità di trattamento: è questa la condizione che la Uil scuola ha posto come indispensabile per la sottoscrizione dell’accordo per la mobilità nel corso della trattativa in atto al ministero.

Quel che registriamo è una condivisione generale sulla mobilità provinciale, quella della prima e seconda fase – chiarisce il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – restano invece tutte le obiezioni e gli ostacoli per la firma di un accordo che tende a mantenere ed ampliare gli elementi di disparità di trattamento del personale interessato.

Una trattativa delicata e importante nella quale la Uil ha assunto una posizione chiara – spiega Pino Turi – al centro delle scelte ci devono essere sempre le persone.

Il nostro impegno ha portato il ministero a ipotizzare una deroga alla legge per la fase provinciale.
Un risultato non scontato ma prevedibile perché nasconde una delle difficoltà  di attuazione delle 107.

La legge, infatti, contiene una contraddizione macroscopica – spiega Turi – perché prevede per la mobilità una doppia posizione giuridica.
Concretamente si può avere il caso che gli ultimi assunti  (fase 0- A) restano titolari di sede e i docenti assunti prima,  magari soprannumerari, vanno negli ambiti .

E’ talmente evidente che una simile situazione va contro ogni principio di equità che – continua Turi – sarebbe semplice fare valere politicamente o davanti ad un qualunque tribunale. Talmente palese che il ministero si è dichiarato d’accordo.

Il punto che resta da risolvere è quello della mobilità di terza fase, quella tra province diverse.
La proposta della Uil è chiara: tutto il personale interessato deve poter scegliere la scuola di titolarità, in deroga ad ogni vincolo derivante da vecchie e nuove normative che non sono coerenti con la singolarità di questa fase di mobilità, prevista dalla stessa Legge 107/15.

Su questo punto che riguarda tutto il personale, che deve rispondere ad una situazione straordinaria con misure di equità e tutela per tutti, la trattativa è giunta ad un punto di stallo.

Per noi – ribadisce Pino Turi – restano  tutti i motivi di indisponibilità ad una firma  che dovrebbe avallare un’ulteriore iniquità. E questa volta introdotta per contratto?

A questo punto, la decisione deve essere politica. Noi abbiamo dato un quadro di riferimento preciso e delineato le possibili soluzioni. Ora spetta al ministero decidere se e come continuare il negoziato.

Salvo Mavica, Segr. Prov. Uil Scuola (Ct): “La 107 è una legge sbagliata imposta dall’alto!”

Di Monica Colaianni – In questi mesi tante sono state la polemiche e le fervide lotte da parte dei sindacati (e non solo) per dire no alla “Buona Scuola” di Renzi, ma il Governo imperterrito è andato avanti con il suo progetto approvando e mettendo subito in atto la legge 107; ora si attende il fatidico concorso, il cui bando slitta di mese in mese.  Abbiamo affrontato questi argomenti con  il Segretario provinciale della Uil scuola Catania, Salvo Mavica.

“Di tutto si può parlare tranne che di buona scuola! È Una legge che è stata imposta, non si può parlare di democrazia quando le cose vengono calate dall’alto senza tenere conto delle tante manifestazioni che abbiamo organizzato, delle proposte fatte, delle firme raccolte per dire no ad una legge che non funziona! I problemi si risolvono se e in quanto vengano riconosciute le “persone”,” i cittadini”, anteposti alle pastoie burocratiche, alla svalutazione della professione di docente, alla vera missione della docenza. Con questa legge il governo vuole unilateralmente modificare il rapporto di lavoro dei docenti e questo non funziona, inoltre vi è il pericolo, anzi la conferma, che si inasprisce il rapporto tra dirigenti scolastici e docenti atteso che di mezzo vi sono due elementi essenziali ineluttabili e cioè la libertà d’insegnamento e quella professionale; stiamo assistendo a una liquefazione della dignità personale di chi insegna e proprio nel rapporto che si istaura con gli alunni, perché la cosa essenziale della scuola pubblica è la formazione degli alunni che vi può essere solo se la scuola è coesa. La scuola funzionava bene occorreva fare solo qualche aggiustamento, ma dalla 107 è scaturita una forma di lite sociale ingenerata politicamente; una lite sociale che si innescata anche tra gli stessi docenti proprio per il fatto che hanno voluto ancorare l’approvazione della legge alle immissioni in ruolo e questa scelta è stata gravissima. .Nelle pieghe della L.107 affiorano tutte le criticità di un’idea che non combacia con l’assunto costituzionale”.

“Non possiamo e non dobbiamo permettere che, ad uno ad uno, siano sbriciolati i principi inculcatoci nel nostro percorso formativo professionale: uguaglianza, giustizia, libertà, esercizio di vera democrazia, formazione degli alunni.

Alla fine esigiamo il rispetto, l’ esercizio pieno dei doveri  e il riconoscimento dei diritti in quanto tali e non soggetti alla volubilità di terzi, Ministri, parlamentari, politici che siano”.

“Una scelta quella della legge 107 – conclude il segretario provinciale – che abbiamo sempre ritenuto sbagliata e, ribadisco, con profili di incostituzionalità palesi, in quanto lede la libertà di insegnamento e riduce, fino ad annientarlo, il pluralismo professionale, in una parola un condizionamento pesante che leva ossigeno alla scuola e al bisogno di libertà che in essa si deve respirare”.

Dott.ssa Monica Grazia Francesca Colaianni del www.ilfattoweb.it

 AI SIGG.RI DIRIGENTI SCOLASTICI IST. SCOLASTICHE OGNI ORDINE E GRADO CATANIA E PROVINCIA.  LORO  S E D I.

AI SIGG.RI DOCENTI NEO ASSUNTI.

AL CONSIGLIO DIRETTIVO.

ALLA RSU E DELEGATI SINDACALI TERRITORIALI.   

Oggetto: Attività di aggiornamento e formazione, docenti neo immessi in ruolo e tutors.             In uno in allegato ci pregiamo inviare la locandina afferente quanto in oggetto, con preghiera della massima diffusione ed affissione all’Albo sindacale anche presso le sedi coordinate, succursali ecc. L’iniziativa, organizzata da questa segreteria in collaborazione con l’IRASE Nazionale, si configura attività di aggiornamento e di formazione reso da Ente accreditato.          E’ previsto l’esonero dal servizio. Verrà rilasciato attestato di partecipazione. Si ringrazia per la cortese attenzione che sicuramente verrà prestata. L’occasione è gradita per porgere distinti saluti. salvo mavica, segretario generale. IRASE NAZIONALE – ISTITUTO PER LA RICERCA ACCADEMICA SOCIALE ED EDUCATIVA. ENTE DELLA UILSCUOLA QUALIFICATO PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE SCOLASTICO.

La UIL Scuola di Catania in collaborazione con l’Irase Nazionale offre un supporto gratuito ai Docenti neoassunti di ogni ordine e grado, nell’anno di formazione e di prova, organizzando incontri periodici.Consulenza, assistenza e supporto anche ai Tutors.Il primo seminario formativo si terrà, Lunedì 18 gennaio 2016, h. 15,30/19,30 presso l’ aula magna.- I.S.I.S DUCA DEGLI ABRUZZI- POLITECNICO DEL MARE”Viale Artale Alagona, 99 – CATANIA.

Relaziona Francesca Severa,Segretaria Irase Nazionale , argomenti:

  • Percorso formativo nell’anno di prova
  • Bilancio delle competenze, analisi dei bisogni formativi e obiettivi della formazione
  • Laboratori formativi dedicati
  • Peer to Peer (osservazione in classe)
  • Formazione online (portfolio formativo digitale)
  • Adempimenti amministrativi del personale neoassunto.L’adesione all’iniziativa è gratuita e si configura come attività di aggiornamento.E’ previsto l’esonero dal servizio ai sensi degli artt. 64 e 67 del CCNL 2006/09.Verrà rilasciato attestato di partecipazione.La partecipazione è aperta a tutti, sia agli iscritti alla Uil Scuola, sia ai non iscritti. E’ gradita prenotazione entro venerdì 15 p.v. Si prega, inviare la scheda di adesione al fax 095 8324392 oppure via  email, catania@uilscuola.it.  Racapiti: Salvo Mavica, segretario generale 328 2030816; Anselmo Petrosino 392 350 8311;  Romeo Angela 329 9388514; Fiume Piero 329 8429088; Saro Bannò  349 3628075; Randazzo Carmelo 328 717 6514; Rita Scenna; Nelly Di Dio.by segreteria territoriale Uil Scuola Catania. Salvo Mavica, segretario generale

CT, 11.01.2016  I.R.A.S.E. Nazionale – Istituto per la Ricerca Accademica Sociale ed Educativa Ente della UIL Scuola qualificato per la formazione del personale scolastico (Decreto MIUR del 23.05.02 e del 05.07.05 prot. n. 1222 – D.M. 177/00). Via Lucullo, 6 – 00193 Roma.       Tel/fax 064753416. C.F. 03912501008.             e-mail: irase@tiscali.it

irase@uil.it

www.irasenazionale.it.

MOBILITA’: fumata nera.

Mobilità | Per ora nulla di fatto Impegno della Uil per un contratto di tutela per tutti Turi: la precondizione per la firma è che sia abbandonato il sistema degli ambiti

Nel corso del previsto incontro di contrattazione con i rappresentanti del Miur, la UIL scuola, pur apprezzando lo sforzo realizzato dall’amministrazione, ritiene che non ci siano al momento le condizioni per firmare un contratto che dia equità e parità di trattamento ai lavoratori.

Mentre si è riscontrata nella prima e seconda fase, quella del livello provinciale delle operazioni di mobilità,  una convergenza di massima, nella terza fase , quella interprovinciale, si registra, invece, una posizione rigida dell’amministrazione che amplia gli elementi di  disparità di trattamento del personale interessato, del tutto inaccettabile.

Per la UIL scuola è fondamentale che anche nella mobilità di terza fase, quella tra province diverse, sia possibile per tutto  il personale interessato,  poter scegliere la scuola di titolarità, in deroga ad ogni vincolo derivante da vecchie e nuove normative che male si conciliano con la fase di mobilità che è straordinaria per volontà diretta della stessa legge 107/2015.

Un nuovo incontro è previsto per domani 12 gennaio. Per la UIL scuola hanno partecipato Proietti, Lacchei e D’Aprile.

Sulla valutazione prevale la burocrazia

08 GENNAIO 2016 

Sulla valutazione prevale la burocrazia

COMPOSIZIONE DEL COMITATO DI VALUTAZIONE: UNA SCELTA IDEOLOGICA SBAGLIATA CHE SI STA REALIZZANDO IN PIENO STILE BUROCRATICO

TURI: UN PROCESSO FRETTOLOSO, CON UNA PREOCCUPANTE VOCAZIONE AUTORITARIA

Una procedura all’italiana: dove non si arriva con la programmazione si decide con la burocrazia.
E’ quanto sta accadendo – mette in luce il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi – per la formazione del comitato di valutazione nelle scuole.

La legge – precisa Turi – prevede che nel comitato sia nominato un componente esterno, scelto tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici, senza che sia previsto alcun compenso, per equità si direbbe. Ma invece di procedere con nomine ponderate, destinate a dare equilibrio e competenza, stanno decidendo le direzioni regionali nominando d’ufficio e in maniera unilaterale dirigenti e dirigenti in pensione.

Se da un lato è davvero poco chiaro perché le direzioni si stiano orientando a nominare dirigenti e non docenti, diventa chiara la deriva che tale atteggiamento assumerà nelle situazioni concrete.
Come se non bastassero i docenti contrastivi, la consegna dont’ask, dont’ tell, nelle nomine del comitato di valutazione si scelgono ancora una volta dirigenti per riconoscere agli insegnanti l’assegnazione del bonus.

Da un lato si obbligano i dirigenti ad accettare incarichi che non vogliono – precisa Turi  – nella fattispecie sono atti negoziali ricettizi che si perfezionano con l’accettazione e non possono essere attuati d’ufficio.
Dal’altro la decisione di comporre il comitato di valutazione con un dirigente, anche in pensione invece che con un docente, indica una deriva tutta burocratica che non presagisce nulla di buono.
E poi – aggiunge – sono incarichi non obbligatori che attengono alla libera scelta delle persone.

Si sta gestendo – si legge nella nota che la Uil Scuola ha inviato al Capo di Gabinetto del Miur – una delle più delicate novità normative con approccio meramente burocratico, come si trattasse di semplice adempimento, senza alcuna considerazione sulla ricaduta concreta di tali decisioni: una deriva burocratica che va, a nostro parere, interrotta e corretta.

Il ministro è ancora in tempo per intervenire. Ciò che nelle intenzioni del legislatore doveva essere l’elemento qualificante della riforma rischia di trasformarsi in un comitato in cui tutti, genitori, studenti  e dirigenti possono dare lezioni e stabilire criteri di retribuzione dei docenti.

Se veramente qualcuno pensa che genitori, studenti e dirigenti in pensione possano modificare e rinnovare la scuola italiana, vuole dire che in questo Paese la propaganda funziona eccome.

Legge di stabilità 2016: LA SCHEDA DI LETTURA DELLA UIL SCUOLA

07 GENNAIO 2016 

Legge di stabilità 2016

LA SCHEDA DI LETTURA DELLA UIL SCUOLA 

Come noto, il disegno di Legge di Stabilità 2016 (ex Legge Finanziaria), è stato approvato dal Senato della Repubblica, in prima lettura, il 21 novembre u.s., con voto di fiducia in un articolo unico comprendente 557 commi.

Il testo ha subito ulteriori numerose modifiche in Commissione nel corso della seconda lettura presso la Camera dei Deputati, dove i commi sono diventati 999. La terza e definitiva lettura da parte del Senato è avvenuta il 22 dicembre ed ora la legge è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.302 del 30-12-2015 – Suppl. Ordinario n. 70.

Per informazione  diamo indicazioni che riguardano direttamente o indirettamente la scuola, senza prendere in considerazione, in questa sede, tutti gli aspetti più generali che ci riguardano come cittadini e lavoratori.

DECRETO MILLE PROROGHE 2016….come inizio non è male!

Scuola, governo rinvia di un anno adeguamento a norme antincendio: manca decreto del ministero dell’Interno

Decreto “mille proroghe 2016”
(DECRETO-LEGGE 30 dicembre 2015, n. 210)

Questo strumento legislativo, nato come misura “eccezionale”, volto a prorogare disposizioni che sarebbero scadute con la fine dell’anno in corso o comunque subito dopo, viene riproposto puntualmente da undici anni e fu inventato dal Governo Berlusconi-Tremonti e promulgato dal Presidente Ciampi.

L’edizione di quest’anno consta, alla sua nascita, di 13 articoli e 53 commi complessivi: un “trenino” abbastanza snello alla partenza, ma di cui si ignora, noi semplici cittadini, ma – quel che è peggio – sicuramente anche “il legislatore”, quanti “vagoncini” vi saranno agganciati nelle varie stazioni (1ª lettura, ancora non assegnato, alla Camera o al Senato, alle Commissioni e all’Aula; 2ª lettura, nell’altro ramo del Parlamento, con le stesse modalità; eventuale voto di fiducia posto dal Governo).

Sta di fatto che mai il “mille proroghe” è entrato in Parlamento e ne è uscito indenne: la prima edizione, per esemplificare, era partita con 40 articoli ed era arrivata con 82 (e non abbiamo avuto il cuore di contare i commi), e le altre edizioni non sono state da meno, con perversioni linguistiche probabilmente corrette etimologicamente ma incomprensibili ai più: “ Art. 39-viciesquinquies o Art. 39-undetricies”…

Nell’attuale stesura del decreto-legge i provvedimenti che riguardano le scuole sono il comma 2 dell’art- 4 che, in attesa di un decreto del ministero dell’interno non ancora emanato, proroga di un anno il termine per l’adeguamento delle scuole alle norme antincendio e tre commi dell’art. 7 “Proroga di termini in materia di infrastrutture e trasporti”: l’8, il 10 e l’11, tutti riguardanti l’edilizia scolastica di cui si pospongono alcune scadenze perché la realizzazione delle opere ivi previste è in ritardo soprattutto per macchinosità burocratiche.

Per informazione riportiamo il sommario dell’odierno articolato:
Art. 1 – Proroga di termini in materia di pubbliche amministrazioni
Art. 2 – Proroga di termini in materia di giustizia amministrativa
Art. 3 – Proroga di termini in materie di competenza del Ministero dello sviluppo economico
Art. 4 – Proroga di termini in materie di competenza dei Ministeri dell’interno e della difesa
Art. 5 – Proroga di termini in materia di distretti turistici
Art. 6 – Proroga di termini in materie di competenza del Ministero della salute
Art. 7 – Proroga di termini in materia di infrastrutture e trasporti
Art. 8 – Proroga di termini in materia di competenza del Ministero dell’ambiente, della tutela del territorio e del mare
Art. 9 – Proroga di termini in materia di competenza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
Art. 10 – Proroga di termini in materia economica e finanziaria
Art. 11 – Proroga di termini relativi a interventi emergenziali
Art. 12 – Credito d’imposta per promuovere la tracciabilità delle vendite dei giornali e la modernizzazione della rete di distribuzione e vendita della stampa quotidiana e periodica
Art. 13 – Entrata in vigore

Caro Matteo

la tradizione popolare in una vecchia filastrocca recita che “la Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte“….

Ebbene, secondo tradizione abbiamo voluto che la Befana del Pubblico Impiego della UIL, giungesse qui puntuale!

I lavoratori che rappresentiamo ti hanno portato in dono “cenere e carbone”! E’ ciò che hai meritato!

Con questo gesto noi intendiamo ricordarti i torti subìti nel corso dell’anno appena trascorso, di certo “non poco esterrefatti per tutti i tuoi misfatti”!

E se la Buona Scuola costituisce il più imbarazzante gonfalone della nostra profonda indignazione, la nequizia delle Tabelle di equiparazione della Ministra Madia la segue a ruota, assieme ad una “riforma” che tale non è .

Tutte operazioni destinate ad incidere pesantemente sul destino delle persone, sulla professionalità di tanti lavoratori nonché a produrre conseguenze negative sulla qualità dei servizi offerti al cittadino, generando un’inevitabile lesione di molti diritti costituzionalmente garantiti.

Ma la scelta con cui si realizza l’apoteosi del malfatto, è rappresentato dal mancato rinnovo del Contratto a circa 3 milioni di dipendenti pubblici!

Caro Matteo, sei fuori legge: la Corte Costituzionale ha emesso un verdetto inoppugnabile con il quale è stato sancito il diritto alla ripresa della contrattazione per i dipendenti del Pubblico Impiego e ulteriormente legittimato a livello costituzionale, l’azione sindacale e i diritti di rappresentanza sindacale.

Non si tratta solo della sottrazione del potere di acquisto dei lavoratori pubblici che per ogni anno di blocco contrattuale hanno visto andare in fumo ben 2.800 euro, senza parlare dei numerosi incrementi nella tassazione locale, conseguenze di tagli scellerati, che hanno ulteriormente ridotto le finanze delle famiglie. Si tratta della dignità e del rispetto che questi lavoratori meritano.

Tu hai dimostrato di non avere alcun rispetto per i “tuoi” lavoratori, comportandoti come il peggiore dei datori di lavoro!

“Cenere e carbone” sono ciò che ti meriti.

Fuori di metafora, è arrivato il momento di:

a) dare conto ai lavoratori del Pubblico impiego con l’immediata apertura del contratto collettivo di lavoro che consente di ridare dignità e definire retribuzioni adeguate;

b) riprendere le relazioni sindacali, dando piena attuazione ad una legge dello stato, quella che definisce il grado di rappresentatività dei sindacati con cui il Governo deve trattare;

c) modificare la legge come la 107 che tra contraddizioni e difficoltà varie rischia di indebolire la scuola pubblica statale in favore di quella privata;

d) predisporre un piano di rilancio delle Amministrazioni Centrali attraverso un reale potenziamento dei diversi Fondi al fine di rendere qualitativamente migliore il servizio alla collettività;

e) responsabilizzare concretamente la dirigenza pubblica conferendole la piena autonomia gestionale prevista dalla legge, liberandola dalla sudditanza politica che le impedisce il regolare espletamento delle attività istituzionali;

f) aumentare la dotazione del Fondo Sanitario Nazionale, inadeguato per garantire i livelli essenziali di assistenza e sbloccare le assunzioni dei dipendenti pubblici per garantire ai cittadini servizi efficienti e di qualità;

g) ridare ai settori come gli enti di ricerca e Università, nonché alle Accademie e Conservatori, motori di sviluppo ed innovazione nonché produttori di PIL la giusta rilevanza politica ed economica al fine di poter esprimere le loro potenzialità di crescita e rilancio del Paese più bello del mondo.

Attendiamo le risposte. La UIL non assisterà inerme alla distruzione della Pubblica Amministrazione, non consentirà lo smantellamento della macchina pubblica. Questo deve essere chiaro!

Alla cenere e al carbone di oggi, seguiranno le azioni e le mobilitazioni intese a salvaguardare i diritti dei lavoratori e dei cittadini.

Le categorie del Pubblico Impiego della Uil ti lasciano il proprio dono e NON ti ringraziano di quanto hai fatto per 3 milioni di lavoratori, fedeli servitori dello Stato.

Un caro saluto Matteo …. Buona Befana!

 

CHI VA IN PENSIONE E CHI NO. Primi chiarimenti su Legge Stabilità e circolare.

UIL SCUOLA – SINDACATO UTILE: CONTRIBUTO SINDACALE-PROFESSIONALE
CIRCOLARE SUL PENSIONAMENTO A DECORRERE DA 01.09.2016

Con decreto n° 939 del 18.12.2015, il Ministro dell’Istruzione fissa al 22.01.2016 la data entro la quale il personale Ata, educativo e docente dovrà presentare le dimissioni dal servizio, con la procedura “on line” del sistema Polis. Per i dirigenti scolastici la data di presentazione delle dimissioni, sempre on line, è fissata per contratto al 28.02.2016.
Come negli anni passati il MIUR ha articolato la circolare fornendo indicazioni operative in merito ai requisiti richiesti per il diritto a pensione e alle procedure.
Per quanto attiene i requisiti vengono evidenziate tre casistiche:
Requisiti posseduti al 31/12/2011 (ante legge n. 214/2011)
Nuovi requisiti dal 01/01/2012 (post legge n. 214/2011)
Pensione Regime Speciale Donne “Opzione”

Requisiti di accesso a pensione posseduti al 31 dicembre 2011
Nel fare riferimento alla scheda già inviata e pubblicata sul sito, riassumiamo  brevemente i requisiti per l’accesso a pensione:
pensione di anzianità: possesso quota 96 (60 anni di età e 36 anni di anzianità contributiva – oppure 61 anni di età e 35 anni di anzianità contributiva anche sommando in entrambi i casi frazione età e contribuzione), ovvero anzianità contributiva non inferiore a 40 anni;
pensione di vecchiaia: è opportuno ricordare che i 65 anni riferiti agli uomini o i 61 anni alle donne, entrambi con almeno 20 anni di contribuzione (15 in presenza di contribuzione entro il 31.12.1992), sono già stati collocati tutti in pensione
Il MIUR nella circolare precisa che il personale in possesso alla data del 31/12/2011 dei requisiti di cui sopra e compie i 65 anni entro la data del 31/8/2016 dovrà essere collocato a riposo d’ufficio dal prossimo 1° settembre 2016.
Requisiti di accesso a pensione maturati dal 1° gennaio 2012 (legge n. 214/2011)
Come da dettato normativo vigente, a decorrere dal prossimo 1° gennaio 2016 i requisiti di accesso a pensione sono incrementati di ulteriori 4 mesi per effetto dell’applicazione dell’aspettativa di vita (detto incremento è valido per il triennio 2016/2018).
pensione anticipata (ex anzianità): nell’anno 2016 sono richiesti un minimo di 41 anni e 10 mesi per il personale femminile e 42 anni e 10 mesi per il personale maschile da conseguirsi entro il 31/12/2016, senza arrotondamenti;
al compimento dei predetti requisiti,  entro il 31/08/2016,  il MIUR provvederà, d’ufficio, alla risoluzione del rapporto di lavoro.
pensione di vecchiaia: per il 2016 è richiesta l’età anagrafica pari a 66 anni e 7 mesi sia per personale femminile che maschile, unitamente ad almeno 20 anni di anzianità contributiva, senza arrotondamenti; se i requisiti risultano perfezionati entro il 31 agosto 2016 ci sarà il collocamento d’ufficio per limiti di età, se acquisiti successivamente ma entro il 31 dicembre 2016 l’accesso a pensione potrà avvenire a domanda (dimissioni on line).

Pensione Regime Speciale Donne “Opzione”
• personale femminile optante per il calcolo contributivo (art. 1, comma 9, legge n. 243/2004): pensione anticipata, calcolata con il sistema interamente contributivo, con i requisiti di 57 anni e 3 mesi di età e almeno 35 anni di anzianità contributiva entro e non oltre il 31/12/2014 (con applicazione della finestra mobile).
A tal proposito, ci sembra doveroso ricordare che, nella legge di stabilità 2016, in via di approvazione, è stato votato un emendamento che proroga il possesso dei requisiti per l’opzione donna al 31.12.2015 (57 anni e 3 mesi e 35 di contribuzione). Su tale proroga verranno fornite indicazioni successive per le modalità di presentazione delle domande.
Disposizioni in materia di salvaguardia
Il Miur, recependo le nostre continue sollecitazioni per risolvere il problema dei lavoratori che rientravano nella 4^ e 6^ salvaguardia, rispettivamente legge 124/2013 e 147/2014 ha presentato  un emendamento nella legge di stabilità, già votato, che consentirà ai fruitori della salvaguardia di accedere al trattamento pensionistico in corso d’anno. Successivamente all’approvazione della legge di stabilità, saranno fornite indicazioni sulla presentazione delle domande.

Modalità operative
1^ fase: – Istanze dimissioni on-line per cessazioni dal servizio 1/9/2016
I termini previsti dal D.M. per l’anno 2016 riguardano la presentazione delle domande di collocamento a riposo, con decorrenza dal 1° settembre per:
dimissioni volontarie dal servizio;
manifestazione di volontà di cessare prima della data finale prevista da un precedente provvedimento di permanenza in servizio;
richiesta di trasformazione da full-time in part-time, con contestuale attribuzione della pensione per coloro i quali hanno maturato requisiti per il diritto.

Le domande di trattenimento in servizio oltre il limite di età previsto per l’accesso a pensione per raggiungere il minimo contributivo entro il 70° anno di età devono essere presentate in forma cartacea al Dirigente Scolastico entro il 22 gennaio 2016.

2^ fase – Presentazione delle domande di pensione all’INPS – gestione ex INPDAP
Proseguendo sulla scia delle modifiche intervenuti gli scorsi anni anche per l’accesso a pensione,  le relative domande dovranno essere presentata on-line attraverso le seguenti modalità:
Attraverso l’assistenza di un Patronato.
Direttamente dall’interessato, previa registrazione al sito dell’Istituto.
Tramite Contact Center Integrato (n. 803164).

Al riguardo va precisato, altresì,  che nell’istanza di dimissioni l’interessato dichiara anche di aver inoltrato al competente ente previdenziale la domanda di pensionamento.

Presso le  Segreterie Territoriali è  tuttora operante, la convenzione ITAL- UIL/  UIL Scuola, per cui è possibile rivolgersi direttamente alle sedi UIL Scuola, per ogni supporto necessario alla presentazione delle rispettive istanze di pensione.
Segreteria territoriale Uil Scuola Catania, Via Giuseppe Patanè, 15.
Consulente esperto pensioni, Piero Fiume tel. 329 842 9088.
salvo mavica, segretario generale.
e.mail: catania@uilscuola.it

PENSIONAMENTI salvaguardie e opzione donna. Chiarimenti.

CHIARIMENTI SULLE CESSAZIONI DAL SERVIZIO DA 01.09.2016
Il Miur, in riferimento alla nota prot. 40816 del 21.12.2015, fornisce alcuni chiarimenti dopo l’approvazione della legge di stabilità.
Come è noto, nella predetta legge, all’art. 1 comma 264 si prevede il collocamento a riposo con accesso a trattamento pensionistico per i soggetti della 4^ e 6^ salvaguardia, rispettivamente Legge 124/2013 e 147/2014, a decorrere dal giorno successivo alla presentazione delle dimissioni dal servizio al dirigente scolastico.
La presentazione delle dimissioni avviene in forma cartacea ed è adempimento indispensabile e propedeutico per accedere al trattamento pensionistico.
I soggetti beneficiari hanno, comunque, facoltà di optare per la cessazione dal servizio dal 1° settembre 2016.
Sempre nella Legge sopra citata, all’art. 1 comma 281 viene estesa la “opzione donna” al 31.12.2015. Per poter conseguire il diritto a pensione, pertanto, le donne devono possedere un’anzianità contributiva di almeno 35 anni, con un’età minima di 57 anni e 3 mesi entro il 31.12.2015, optando per il calcolo contributivo. La domanda va presentata on line col sistema Polis del Miur dal 15 gennaio al 15 febbraio 2016.
Nella più volte citata legge, infine, all’art. 1 comma 265 lett. D), si dispone la possibilità di accedere alla pensione, coi requisiti precedenti alla Legge 214/2011 (Legge Fornero), per i soggetti che nel 2011 hanno fruito di permessi ai sensi dell’art. 42 del D.L.vo 151/2001 per assistere figli disabili in situazione di gravità (settima salvaguardia).
Ricordiamo, a tal proposito, che per accedere alla pensione dal 1° settembre 2016 si deve possedere quota 97 e 3 mesi, con età minima anni 61 e mesi 3 e contribuzione minima 35 anni entro il 31.12.2015.
La istanza va indirizzata in forma cartacea alla Direzione territoriale del Ministero del Lavoro, entro il 60° giorno dell’entrata in vigore della Legge di stabilità.
Per ulteriori informazioni e per le necessarie consulenze individuali, gli interessati, possono rivolgersi alle Strutture Territoriali UIL Scuola che operano in regime di convenzione con l’ITAL UIL nazionale per l’istruttoria e l’inoltro delle pratiche di pensione.
By segreteria territoriale UILSCUOLA Catania
Via Giuseppe Patanè, 15 Catania tel. 328 2030 816
salvo mavica, segretario generale.

Piero Fiume, consulente esperto pensioni tel. 329 842 9088
email: catania@uilscuola.it

soluzioni, chiarimenti e proposte su organico potenziato e anno formazione

UIL : Le scuole non vanno trattate come progettifici a comando. Le soluzioni ai problemi vanno trovate attraverso azioni di buon senso ed il confronto con i lavoratori. 

Si è svolto il 29 dicembre,  un incontro tra le OO. SS , il capo dipartimento per l’istruzione ed il direttore generale del personale del MIUR  per affrontare due  questioni di attualità:
a) organico di potenziamento per l’ a.s. 2016-2017 ;
b) anno di formazione per i neoassunti.
Sulle due questioni l’incontro segue a numerose reiterate sollecitazioni da parte sindacale . Per la UIL SCUOLA ha partecipato Noemi Ranieri.
Organico di potenziamento
La UIL insieme alle altre organizzazioni sindacali ha consegnato il documento per l’utilizzo dell’organico potenziato assegnato nella fase C,  predisposto unitariamente per dare indicazioni alle scuole, volendo, così colmare un vuoto che l’amministrazione ha finora evitato di affrontare.
Per la UIL la gestione di tale organico deve avvenire per il tramite di un forte coinvolgimento degli organi collegiali, delle varie componenti scolastiche e degli organi rappresentativi dei lavoratori.
Già nell’incontro del 23 dicembre  abbiamo posto l’ esigenza di un impegno del MIUR a richiamare tutte le possibili opzioni di utilizzo qualificato di tale personale.
 Per il 2016-2017 deve essere evitato ciò che è avvenuto per l’anno in corso:  l’attività di progettazione delle scuole  deve mantenere una sua  coerenza con le richieste presentate e non   trasformarsi  in progettifici a comando per risolvere problemi generati dalla stessa legge 107, ovvero da una cattiva gestione amministrativa.
Per la UIL, l’organico di potenziamento dovrà essere previsto per tutto il personale della scuola dell’autonomia, incluso gli ATA, per la scuola dell’infanzia esclusa dal piano di potenziamento per il 2015, sarebbe la soluzione per esaurire le liste d’attesa e riconoscere il diritto all’assunzione prima del nuovo concorso.
A conclusione dell’ incontro il capo dipartimento si è impegnato per l’inizio di gennaio a presentare alle OO. SS una nota in bozza che fornisca i necessari elementi di chiarimento alle scuole.

( Per memoria, si rimanda a: ORGANICO POTENZIATO: LINEE DI ORIENTAMENTO PER IL CORRETTO UTILIZZO, LA SCHEDA E IL DOCUMENTO DEI SINDACATI SCUOLA

OCCORRE RIMEDIARE IL COLPEVOLE DANNO A CARICO DEL PERSONALE ATA

FLC CGIL       CISL SCUOLA       UIL SCUOLA      SNALS CONFSAL       GILDA UNAMS

Roma, 30 dicembre 2015
Prot. n. 385/2015 flcgil DP/AS-stm
Al Capo di Gabinetto
Dott. Alessandro Fusacchia  MIUR
e p.c. Al Capo Dipartimento per l’Istruzione
Dott.ssa Rosa D Pasquale.   MIUR .                                                                                               ……………….Richiesta d’incontro per sblocco turn over del personale ATA.

Con la presente le scriventi Organizzazioni sindacali chiedono un incontro urgente per attivare
la procedura autorizzativa con MEF e Dipartimento Funzione Pubblica al fine di rimuovere il blocco sul turn over del personale ATA. In funzione di tale obiettivo, si chiede che l’incontro sia svolto congiuntamente con i rappresentanti degli altri ministeri competenti, al fine di permettere lo scongelamento dei posti per tutti i profili ATA, in tempi e con procedure certe.

Tanto si chiede, anche in relazione all’approssimarsi della definizione degli organici e alla
mobilità del personale che deve riguardare il personale ATA interessato, che ne ha diritto, e i cui
ulteriori e inaccettabili ritardi comporterebbero un inevitabile contenzioso, con ripercussioni negative sull’avvio del prossimo anno scolastico
Cogliamo l’occasione per porgere distinti saluti.

Domenico Pantaleo   Maddalena Gissi     Giuseppe Turi      Marco Paolo Nigi     Rino Di Meglio

Turi: le battute sui sindacati non funzionano più: è la realtà che prevale

30 DICEMBRE 2015 

Turi: le battute sui sindacati non funzionano più: è la realtà che prevale

CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
UIL: STIPENDI, RINNOVO CONTRATTUALE E MOBILITÀ SONO QUESTIONI PIÙ URGENTI ALL’ORDINE DEL GIORNO

Il presidente del Consiglio nella conferenza di fine anno torna a parlare di precari, di immissioni in ruolo e con la solita battuta sui sindacati pensa di liquidare un tema importante come la scuola che resta ancora irrisolto.
Chi non ha  fatto domanda – è il commento di Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola –  lo ha fatto per una propria scelta, scelta di cui avere  rispetto e che non può rappresentare una sorta di punizione. L’immissione nei ruoli non è un terno all’otto da giocare in modo episodico – aggiunge Turi.
Le leggi sono fatte per trovare soluzioni generali ai problemi e alle persone, non per punirle.
Le battute sui sindacati non funzionano  più perché è la realtà dei fatti a renderle inutili – aggiunge Turi.
Stiamo cercando soluzioni, momento per momento,  alle tante gravi incongruenze di una legge approvata in fretta e senza un vero piano di fattibilità.
Ora, l’emergenza è costituita da migliaia di supplenti rimasti senza stipendio, tra qualche mese assisteremo a quella della mobilità del personale che senza un contratto adeguato  adatto alla situazione eccezionale in atto rischia davvero di trasformarsi in un caos diffuso, con docenti trasferiti lontano da casa e senza l’ombrello di una supplenza.
Ed ancora, a settembre,  se non si interviene prima, con la chiamata diretta dei docenti, da parte dei dirigenti si rischia, come abbiamo già abbondantemente denunciato,  una deriva autoritaria in scuole di tendenza senza confronto e dibattito: dont’ask, dont’ tell  è il progetto di “buona scuola”.
La scuola è altro, è sede di libertà, partecipazione e pluralismo.
Noi non siamo e non ci sentiamo gufi e ci sta a cuore la scuola del Paese che non è solo numeri,  immissioni in ruolo, investimenti ma valori di libertà, pluralismo, democrazia, integrazione a cui lo stesso Presidente del Consiglio ha fatto e fa spesso riferimento.
Noi non abbiamo dato consigli ai docenti e non siamo piccati dalle battute,  tuttavia, anche contro un nostro stile, lo vogliamo fare,  ci stiamo sforzando di farlo,  nei confronti del ministro ministero, dei Parlamentari e del  partito stesso di maggioranza di cui il presidente del Consiglio è anche segretario:  la buona scuola non è solo numeri e investimenti, ma valorizzazione di capitale umano che la legge 107 rischia di disperdere.
Sarebbe il caso di lasciare da parte le polemiche ed affrontare i problemi irrisolti – riporta al punto Turi –  parlando delle persone che la buona  scuola devono fare. Siamo ancora in tempo, speriamo che alla stagione delle battute segua quella della riflessione non pregiudiziale e di merito.

Scuola: Turi (Uil), non ci sentiamo affatto dei gufi  | la dichiarazione ANSA

(ANSA) – ROMA, 29 DIC – “Non ci sentiamo affatto dei gufi. Non abbiamo gufato e ci dispiace che alcuni insegnanti, alcune persone, siano rimaste fuori dal piano di assunzioni”. Il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi, non ritiene giuste le accuse lanciate oggi dal Premier Renzi al fronte sindacale durante la conferenza stampa di fine anno.
“Non e’ certo colpa del sindacato – spiega – se il Governo non stato credibile. Le scelte delle persone sono individuali e su queste il sindacato non può, e non deve, interferire. Penso che chi ha deciso di non fare ladomanda di assunzione abbia valutato bene, con la propria testa, la situazione personale. E comunque – aggiunge il sindacalista – una legge non dovrebbe essere un terno al lotto. In ogni caso, le persone ‘rimaste fuori’ andrebbero recuperate, non penalizzate”. (ANSA).

Renzi nel corso della conferenza stampa di fine anno| la dichiarazione ANSA
Scuola: Renzi, sobillati da qualche genio precari rimasti tali

(ANSA) – ROMA, 29 DIC – Qualche organizzazione sindacale ha messo in guardia i professori dicendo loro “vi deporteranno”: ora, “nessuno e’ stato deportato”, ma quei professori precari, “sobillati da qualche genio, adesso non hanno il posto di lavoro a tempo indeterminato” perché non hanno fatto domanda “e questa e’ una cosa che mi fa molto male”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi, durante la conferenza stampa di fine anno.

(ANSA).GMB29-DIC-15 12:12 NNNN

RISORSE ALLE SCUOLE: Il report della riunione operativa al Miur

30 DICEMBRE 2015 

Il report della riunione operativa al Miur

RISORSE ALLE SCUOLE 

Definire gli accordi di utilizzo delle economie del MOF  è stato l’obiettivo dell’incontro che si è svolto presso la direzione generale per la gestione delle risorse umane finanziarie e strumentali  del Miur.
Nella riunione è stato anche affrontato il tema dell’aggiornamento delle attività della direzione sulla semplificazione amministrativa  e sulle iniziative per  fronteggiare le sofferenze finanziarie delle istituzioni scolastiche.  All’incontro ha partecipato Noemi Ranieri

Economie MOF
Nella riunione si è concordato di chiudere la finalizzazione  delle economie del MOF per 560.086,96 euro per la copertura del maggior numero di ore effettuate dai docenti di educazione fisica, rispetto a quelle corrispondenti allo stanziamento per il 2014-2015.
Le rimanenti economie e le loro finalizzazioni saranno oggetto di ulteriori approfondimenti.
Il prossimo incontro è  fissato per il 20 gennaio alle ore 15.

Attività per la semplificazione amministrativa
Il Miur ha fornito un’informativa generale sulle azioni necessarie a migliorare la gestione amministrativo-contabile,  frutto delle proposte dei  sindacati scuola.
Tra questi il direttore Greco ha richiamato:
– la costituzione di un  gruppo di lavoro sulla revisione del decreto 44/2001 per il regolamento contabile;
su questo tema il gruppo ha avviato una rilevazione a cui hanno risposto più di mille scuole. Gli esiti sono al vaglio della direzione con l’intento attuare  una verifica ed una sintesi per l’acquisizione di orientamenti politici;
– la messa a punto di un help desk di supporto all’area amministrativa delle scuole, il cui utilizzo sarà avviato in forma sperimentale a marzo 2016.

Sofferenze finanziarie
24 milioni di euro recuperati tra le giacenze per il funzionamento  sono stati assegnati a scuole con particolare criticità. A gennaio il Miur procederà  all’assegnazione degli 8/12 del  fondo per il funzionamento e per l’alternanza scuola lavoro.
Su questi aspetti i sindacati scuola hanno chiesto maggiore trasparenza e completezza nella trasmissione di elementi conoscitivi,  le giacenze ed il loro utilizzo, per superare le difficoltà e contenziosi tra le scuole, che vanno affrontati con attenzione e disponibilità, nell’ambito di nuove e diverse relazioni sindacali il cui andamento generale è alternante e non sempre produttivo,  grandi e piccole difficoltà, che vanno superate, anche in sintonia  al nuovo corso che si sta aprendo sul fronte del CCNI  della mobilità e che va valutato in tutti i suoi effetti.

Contratto sulla mobilità UIL: No agli ambiti ed alla scelta dei docenti da parte dei dirigenti. Si alla mobilità straordinaria per tutti. – Tremila posizioni economiche ATA non pagate dal 2011 SERVE UNA SOLUZIONE SUBITO Basta con le inefficienze mini‏steriali

Contratto sulla mobilità UIL: No agli ambiti ed alla scelta dei docenti da parte dei dirigenti. Si alla mobilità straordinaria per tutti.

Tremila posizioni economiche ATA non pagate dal 2011 SERVE UNA SOLUZIONE SUBITO Basta con le inefficienze mini‏steriali

L’azione sindacale e professionale della Uil Scuola continua sempre con maggiore determinazione.
Vengono rappresentate le motivazioni poste a base della protesta.
Ribadiamo che i problemi si risolvono se e in quanto vengano riconosciute le “persone”,” i cittadini”, anteposti alle pastoie burocratiche, alla svalutazione della professione di docente, alla vera missione della docenza. leva formativa essenziale.
Nelle pieghe della L.107 affiorano tutte le criticità di una idea che non combacia con l’assunto costituzionale.
Non possiamo e non dobbiamo permettere che, ad uno ad uno, vengano sbriciolati i principi inculcatoci nel nostro percorso formativo professionale: uguaglianza, giustizia, libertà, esercizio di vera democrazia, formazione degli alunni: farneticazioni?
Parliamone, ragioniamo con i colleghi, ad alta voce, occorre creare un movimento di opinioni. Rappresentiamo perplessità ed avversione contro ogni iniziativa che non sia confacente alla mission della scuola pubblica, che sia di facciata e non di sostanza.
Alla fine esigiamo il rispetto, l’ esercizio pieno dei doveri  e il riconoscimento dei diritti in quanto tali e non soggetti alla volubilità di terzi, Ministri, parlamentari, politici che siano.
salvo mavica, segretario generale territoriale Uil Scuola Catania
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Oggetto: Contratto sulla mobilità UIL: No agli ambiti ed alla scelta dei docenti da parte dei dirigenti. Si alla mobilità straordinaria per tutti. – Tremila posizioni economiche ATA non pagate dal 2011 SERVE UNA SOLUZIONE SUBITO Basta con le inefficienze ministeriali

INFORMATICONUIL
Contratto sulla mobilità
UIL: No agli ambiti ed alla scelta dei docenti da parte dei dirigenti.
Si alla mobilità straordinaria per tutti.
Restano i distinguo, ma si apre uno spiraglio di trattativa
Oggi nell’incontro politico con il Capo di Gabinetto del ministro, la UIL, insieme alle altre organizzazioni sindacali, ha ribadito la propria contrarietà  al sistema degli ambiti ed alla scelta diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolatici, in quanto sbagliata in termini di intollerabile condizionamento della libertà didattica e del pluralismo professionale e proposto un   rinvio a momenti successivi.
Il ministero, pur dichiarando la  volontà dell’amministrazione di applicare la legge 107 in ogni sua parte, si è mostrato disposto ad approfondire le varie situazioni per trovare soluzioni utili e concrete,  nell’ambito della trattativa contrattuale per definire la gestione della mobilità straordinaria per l’anno scolastico 2015/2016, prevista dalla stessa legge 107.
La Uil ha colto qualche segnale di apertura e proposto un incontro ristretto per definire i dettagli di metodo e di sostanza per la prosecuzione della trattativa che non può e non deve prescindere da due fattori:
a) come si costruisce l’organico e il fabbisogno di personale;
b) mettere tutti i docenti su un piano di sostanziale parità per consentire loro la più ambia libertà di scelta nella mobilità.
La riunione si è aggiornata al 28 dicembre per la riunione ristretta della mobilità e al 29 dicembre, per definire in un confronto di merito la definizione complessiva degli organici.
A margine dell’incontro sono state nuovamente e perentoriamente poste le questioni del pagamento dei supplenti e quelle delle posizioni economiche del personale ATA ( il dettaglio nel link) e chiesto risposte esaurienti e definitive ed immediate.
Tremila posizioni economiche ATA non pagate dal 2011
SERVE UNA SOLUZIONE SUBITO Basta con le inefficienze ministeriali
Durante l’incontro del 23 dicembre 2015 con i vertici del MIUR, i sindacati scuola hanno chiesto conto del pagamento delle 3.000 posizioni ATA dimenticate da oltre tre anni.
Si tratta di 3.000 persone che, nonostante abbiano reso regolare prestazione di lavoro, non hanno ancora, da oltre 48 mesi, percepito nulla.
La causa di tale discriminazione è una sola: la mancata trasmissione dei dati al MEF da parte del MIUR
Da un anno assistiamo a un penoso gioco delle parti tra uffici del MIUR e del MEF che ha come unico risultato l’esasperazione dei lavoratori interessati e il continuo rinvio a nuova data di un adempimento semplice, che non richiede alcuna ulteriore copertura finanziaria e che solo la burocrazia rende complicatissimo.
Non c’è buona scuola se il settore di supporto alla didattica è penalizzato da misure negative da parte del governo.
By segreteria territoriale Uil Scuola Catania.