D’APRILE: “RINNOVO CONTRATTO URGENTE, ABOLIRE IL NUMERO CHIUSO DAI PERCORSI UNIVERSITARI CHE SPECIALIZZANO SUL SOSTEGNO”
Pronto lo studio Uil Scuola Rua sulle differenze di stipendio tra precari e personale stabile della scuola: il costo per la stabilizzazione dei 252.157 precari ammonta a 180.345.425,04 euro all’anno; 715,2 euro per ogni precario.
L’incontro con il ministro Valditara è stato momento nel quale fare il punto delle diverse esigenze, ed urgenze, della scuola in questa delicata fase dell’anno finanziario e dell’anno scolastico.Riportiamo di seguito i temi toccati dal Segretario generale Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile, nel corso dell’incontro.
Argomenti trattati: Contratto, sostegno e sprechi, Abolire il numero chiuso dai percorsi universitari che specializzano sul sostegno, no Regionalizzazione
RINNOVO CONTRATTO:
È necessario e urgente realizzare investimenti ulteriori rispetto a quelli già previsti per valorizzare il lavoro delle persone. La Legge Finanziaria è alle porte e, anche se le notizie che trapelano non sono confortanti, chiediamo un intervento politico al fine di destinare in Bilancio ulteriori risorse che incrementerebbero quelle già accantonate per il rinnovo del contratto. La scuola può e deve essere soggetto cui destinare nuove risorse, stabili e strutturali nel tempo, fuori dagli attuali vincoli di bilancio.
Sostegno e sprechi
Abolire il numero chiuso dai percorsi universitari che specializzano sul sostegno. È ancora in aumento il numero di alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane. In crescita anche il numero di insegnanti per il sostegno, ma circa il 34% non possiede una formazione specifica. Oggi, circa la metà degli insegnanti di sostegno è precario. La proposta Uil Scuola Rua è chiara: realizzare percorsi di specializzazione snelli secondo il reale fabbisogno, con contratti pluriennali finalizzati al ruolo anche per i docenti che vantano una esperienza sul sostegno senza titolo e per riconoscere e sostenere sia la professionalità degli insegnanti di sostegno che favorire reali processi di integrazione e inclusione diversamente risolti attraverso contenzioso. Non sono operazioni a costo zero. Allora iniziamo a recuperare sugli sprechi – ad esempio sull’Istituto Invalsi già bacchettato dalla Corte dei Conti, che ha sottolineato pesanti criticità. Un istituto che durante la pandemia è costato 5 milioni di euro con un bilancio che sfiora a regime i 18 milioni di euro l’anno. Su questo punto anche gran parte della compagine governativa di maggioranza si è espressa in questo senso e per questo ci aspettiamo un intervento coerente con quanto detto durante la campagna elettorale.
Regionalizzazione
La scuola per noi è scuola statale e nazionale. La formazione professionale deve servirci da esperienza: venti sistemi regionali diversificati per durata, finanziamenti, applicazione di contratti di lavoro eterogenei. La sanità ci deve servire da esperienza. Per la scuola rischiamo di trovarci nella stessa drammatica emergenza che decreterebbe la fine del sistema scolastico nazionale. Sabato scorso abbiamo manifestato a sostegno dei sindacati di categoria della sanità. Prendo in prestito il loro slogan riferito alla sanità: se non la curi, non ti cura. Allo stesso modo per la scuola: se non la curi pregiudichi il futuro del nostro Paese. Noi lavoreremo con rispetto, serietà, lealtà e coerenza – ha detto D’Aprile a conclusione del suo interventi – quale sindacato costruttivo e propositivo. diversamente, se le scelte non saranno condivise e non andranno nella direzione auspicata, non faremo mancare la nostra opposizione.