RIAVVIATO IL CONFRONTO SUL PROTOCOLLO DI SICUREZZA PER LA SCUOLA . Un tavolo costituito che non ha mai funzionato

All’incontro, oltre Pino Turi, erano presenti Giuseppe D’Aprile e Rosa Cirillo. 

Finalmente, dopo più di tre mesi dall’ultima riunione, il Dipartimento delle risorse umane e finanziare del MIUR ha convocato il “Tavolo nazionale permanente sulla sicurezza”.
“Un tavolo costituito che non ha mai funzionato” – è quanto ha dichiarato Pino Turi durante l’incontro – e i risultati sono evidenti.
Dopo la sottoscrizione dell’accordo sulla sicurezza che serviva per consentire di riaprire le scuole in presenza e in sicurezza a settembre scorso, il compito del tavolo nazionale sulla sicurezza doveva essere quello di gestire e cercare le giuste soluzioni ai problemi di sicurezza delle diverse realtà scolastiche territoriali attraverso l’intermediazione dei tavoli regionali. 
Era necessario approfittarne proprio quando la pandemia aveva allentato la curva dei contagi e invece non è mai stato convocato a dispetto di scelte unilaterali a cui, evidentemente, l’apporto delle organizzazioni sindacali non era necessario.
Oggi raccogliamo i cocci di una situazione di per sé esplosiva che scarica sul personale e sui Dirigenti Scolastici tutte le responsabilità di una situazione ulteriormente complicata da nuovi problemi e da nessuna soluzione; un clima di completa sfiducia che scaturisce dalla mancanza di coordinamento e solidarietà tra i diversi Ministeri e i sindacati che, comunque, rappresentano il personale della scuola che tutti i giorni, in prima linea, si espone per far si che la scuola continui a rimanere aperta.

La UIL Scuola ha ribadito, anche nell’incontro odierno, che servivano e servono ancora presidi sanitari e di tracciamento in tutte le scuole non solo per garantire la sicurezza di tutto il personale e degli alunni ma anche per poter capire se la scuola è un luogo sicuro nel quale il virus è poco presente.

 

 

Non un approccio polemico quello della UIL ma un appello alla totale coesione; un approccio costruttivo per contribuire alla stesura di norme comportamentali che comunque non possono essere uguali per tutto il territorio nazionale.
E’ necessario rappresentare alle persone la vera realtà attraverso il linguaggio della verità e nel contempo servono scelte politiche che pongano al centro la salute delle persone, la sicurezza dei lavoratori e degli studenti.
La UIL Scuola ha inoltre chiesto di conoscere i dati relativi all’incidenza epidemiologica all’interno delle scuole e ha suggerito, al capo dipartimento Dott.ssa Boda, di farsi portavoce con il Dottor Arcuri affinchè si possa sostituire, almeno nelle scuole dell’infanzia e primaria, la dotazione delle mascherine chirurgiche la cui protezione per chi le indossa è molto limitata con quelle FFP2 che, diversamente, proteggono anche chi li indossa.