UIL: NON C’È LA NOSTRA FIRMA SU QUESTO PROVVEDIMENTO.

le ns schede esplicative:

Report-CCNI-mobilita-2023

Vincoli-docenti-Scheda-sintetica-4 (1)

le date:

  • dal 6 al 21 marzo, per i docenti;  dal 17 marzo al 3 aprile per il personale Ata e dal 9 al 29 marzo per gli educatori.
  • La pubblicazione dei movimenti è fissata per i docenti al 24/5, per gli educatori al 29/5, per gli Ata all’1/6.
  • Confermati tutti i vincoli per i docenti. Una negativa continuità con il Governo precedente

    Non c’è la firma della Uil Scuola Rua sul contratto sulla mobilità. Per due ragioni: la permanenza dei vincoli e l’aver mancato una opportunità importante, permettere anche a chi, il 1 settembre 2022, ha ottenuto (o otterrà negli anni successivi) la mobilità in una provincia diversa rispetto a quella di titolarità, la possibilità di fare domanda di trasferimento.

    La Uil Scuola Rua ritiene che tutto il personale abbia uguali diritti e che bisogna evitare discriminazioni tra analoghe situazioniper cui l’accesso alla mobilità deve essere consentito a tutti a prescindere dall’anno scolastico di immissione in ruolo.

    Nessun vincolo: è questa la linea seguita dalla Uil Scuola Rua durante tutta la trattativa che ha portato alla riunione di oggi con la presentazione di un provvedimento rigido, miope e poco coraggioso.

    Quello della mobilità – spiegano alla Uil Scuola Rua – è un passaggio che coinvolge ogni anno da 50 a 80 mila persone. È l’unico modo che ha il personale della scuola di poter cambiare sede. Da sempre viene regolato per via contrattuale. Dal contratto nazionale si attiva la contrattazione integrativa che definisce i criteri. Negli anni la stratificazione di norme e le incursioni legislative in materia di diritti del personale hanno portato ad una serie di norme che vincolano – a vario titolo – la possibilità del personale di spostarsi.

    L’Amministrazione ponendo limitazioni al diritto della mobilità, pensando – così come imposto, pare, anche dalla commissione europea – di garantire la continuità didattica dimostra di non conoscere la realtà che vivono da anni le scuole italiane.  Solo nell’anno in corso si registrano almeno 250mila contratti a tempo determinato con scuole che hanno cambiato docenti della stessa materia anche 5 volte in pochi mesi.

    Un evidente controsenso che, a parer nostro, conferma la mancanza di una volontà politica necessaria per affrontare la questione nel concreto: alle promesse elettorali – rimuovere gli «ostacoli piantati dal ministro Azzolina» non sono seguiti i fatti che confermano una cattiva continuità con quella politica che ha inserito i vincoli.

    L’ordinanza ministeriale che regolerà la prossima mobilità docenti contiene:

 

 

 

    • L’obbligo di permanenza nella sede di immissione in ruolo per almeno tre anni per tutti i docenti assunti in ruolo a partire dall’1/9/22 (frutto delle disposizioni del decreto 36, emanato ma ancora senza decreti attuativi. Si rende definitivo ciò che normativamente è ancora in trasformazione.
    • Per tali docenti l’Amministrazione ha inserito una parziale limitazione: potranno presentare domanda di mobilità in attesa di un intervento legislativo che sospenda il blocco, limitatamente all’a.s. 2023/24.  Nel caso in cui questo provvedimento non dovesse arrivare, anche per loro la mobilità sarà bloccata. Una sorta di domanda con “riserva” che potrà sciogliersi solo a seguito dell’intervento legislativo. Analoga possibilità non è invece prevista per chi l’1/9/22 ha ottenuto (o otterrà negli anni successivi) la mobilità in una provincia diversa rispetto a quella di titolarità.
    • L’applicazione del decreto legislativo n. 105/22 che ha eliminato il referente unico ai fini dell’assistenza al familiare disabile. Per cui, anche più figli che assistono il genitore disabile possono richiedere la precedenza nei trasferimenti provinciali.

    Restano confermati, perché presenti già dallo scorso anno, nel contratto integrativo firmato da una sola sigla sindacale:

    • Il divieto di presentare domanda di mobilità per tutti i docenti che, a partire dall’a.s. 2022/23, ottengono un trasferimento o un passaggio di cattedra o ruolo in altra provincia (limitazione legislativa che è stata introdotta dal decreto sostegni bis nel 2021).
    • La possibilità nei trasferimenti provinciali da posto di sostegno a posto comune solo sul 75% dei posti disponibili.

     

  • rassegna stampa: 

Scuola: dal 6 marzo le domande per la mobilità del personale
Ma i sindacati non firmano, ‘dal ministero provvedimento miope’ (ANSA) – ROMA, 01 MAR – Definita la presentazione delle domande per la mobilità: prevede per i docenti la finestra temporale dal 6 al 21 marzo, dal 17 marzo al 3 aprile per il personale Ata e dal 9 al 29 marzo per gli educatori.
La pubblicazione dei movimenti è fissata per i docenti al
24/5, per gli educatori al 29/5, per gli Ata all’1/6. E’ quanto si apprende dopo l’incontro di stamane tra i sindacati e il ministero dell’Istruzione sulla mobilità del personale scolastico. Sono in arrivo le ordinanze ministeriali ma i sindacati oggi non hanno voluto firmare nessun documento. “Per due ragioni – spiega la Uil scuola – la permanenza dei vincoli e l’aver mancato una opportunità importante, permettere anche a chi, il 1 settembre 2022, ha ottenuto (o otterrà negli anni successivi) la mobilità in una provincia diversa rispetto a quella di titolarità, la possibilità di fare domanda di trasferimento”.
La Uil scuola Rua “ritiene che tutto il personale abbia uguali diritti e che bisogna evitare discriminazioni tra analoghe situazioni, per cui l’accesso alla mobilità deve essere consentito a tutti a prescindere dall’anno scolastico di immissione in ruolo”. Nessun vincolo: è questa la linea seguita dal sindacato durante tutta la trattativa che ha portato alla riunione di oggi, con la presentazione di un provvedimento, da parte del ministero, definito dal sindacato, “rigido, miope e poco coraggioso”.
Anche la Gilda spiega che i vincoli sui quali il ministero non è retrocesso “riguardano coloro che sono riusciti ad avere il trasferimento nella scuola espressamente richiesta e chi ha ottenuto il trasferimento tra province diverse a prescindere dalla preferenza manifestata.
L’Amministrazione ha concesso soltanto una lieve apertura condizionata per i neo immessi in ruolo nell’anno scolastico 2022/23 le cui domande di mobilità, considerate le ambiguità del decreto legge 36, saranno convalidate soltanto in caso di un chiarimento legislativo. La Gilda Unams ha manifestato il proprio disappunto, ribadendo la netta contrarietà ai vincoli espressa sin dall’inizio della contrattazione”.
Quello della mobilità è un passaggio che coinvolge ogni anno da 50 a 80 mila persone. È l’unico modo che ha il personale della scuola di poter cambiare sede.
L’obiettivo delle limitazioni al diritto della mobilità – imposto anche dalla commissione europea – è garantire la continuità didattica. (ANSA).
[16:42, 1/3/2023] +39 393 108 6865: Scuola: dal 6 marzo le domande per la mobilità del personale (2)
(ANSA) – ROMA, 01 MAR – “Restano tutti i vincoli, i sindacati non hanno firmato e il ministero dell’Istruzione sta per emanare un atto unilaterale. Si conclude così la contrattazione sulla mobilità del personale scolastico iniziata lo scorso ottobre.
L’ultimo atto è andato in scena questa mattina con il confronto tra le organizzazioni sindacali e l’Amministrazione sull’ordinanza che dispone tempi e modalità delle domande di trasferimento. Inascoltata la richiesta di un incontro politico avanzata dai sindacati la scorsa settimana”, fa sapere la Gilda.
Per la Uil scuola è la conferma della “mancanza di una volontà politica necessaria per affrontare la questione nel concreto: alle promesse elettor…