Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione: si vota il 13 aprile 2021.


Oggi, 7 dicembre, si è svolta – tra le Organizzazioni Sindacali e la Direzione Generale per gli Ordinamenti del Ministero – una riunione sulle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.
L’Amministrazione ha presentato alle OO.SS. la bozza dell’Ordinanza contenente i termini e le modalità di svolgimento delle elezioni, nonché delle designazioni e delle nomine dei componenti del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione e ne fissa al 13 aprile 2021 la data di indizione.

Al momento c’è un disallineamento tra la componente elettiva e la parte pubblica del Consiglio.
La componente elettiva del Consiglio è stata infatti prorogata al 31 agosto 2021, come disposto dall’articolo 3, comma 2-bis, del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 22, per cui avrà i suoi nuovi effetti a partire dal 1° settembre 2021. Il Consiglio, per la parte pubblica, è invece ricostituito con decreto del Ministro mediante rinnovo della componente non elettiva con effetti a decorrere dal 1°gennaio 2021.

La UIL Scuola, pur non avendo alcun elemento pregiudiziale su un eventuale rinvio, prende atto della volontà da parte dell’Amministrazione di procedere alle elezioni per il rinnovo del CSPI e auspica, nel caso venissero indette, la previsione di una diversa modalità di voto qualora l’emergenza pandemica dovesse protrarsi anche al fine di non vanificare il lavoro propedeutico svolto da parte delle organizzazioni sindacali per la realizzazione delle stesse.
Per La UIL Scuola hanno partecipato Giuseppe D’Aprile e Paolo Pizzo.

Di seguito i contenuti della bozza.
Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione è formato da 36 componenti ed è l’organo collegiale a livello nazionale che deve garantire, per espressa previsione normativa, l’unitarietà del sistema nazionale di istruzione e ha funzione di supporto tecnico-scientifico per l’esercizio delle funzioni di governo in materia di istruzione..

Per ciò che riguarda la scuola, la componente elettiva è composta da 15 rappresentanti così ripartita:
·         12 rappresentanti del personale docente di ruolo e non di ruolo delle scuole statali di ogni ordine e grado, così ulteriormente suddivisi:
–          1 per la scuola dell’infanzia;
–          4 per la scuola primaria;
–          4 per la scuola secondaria di primo grado;
–          3 per la scuola secondaria di secondo grado.
·         2 rappresentanti dei dirigenti scolastici delle scuole statali.
·         1 rappresentante del personale A.T.A. di ruolo e non di ruolo delle scuole statali.

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REPORT incontri

i report incontri su

  • importanza della prevenzione e sicurezza per la fascia di eta’ 0/6 anni .
  • povertà educativa.

incontri alla presenza della Dott.ssa Boda, del Ministero della Salute, del presidente del tribunale dei minori di Catania dott. Roberto Di Bella, del prefetto Filippo Dispenza e di Cesare Moreno, delle associazioni delle famiglie.

L’importanza della prevenzione e sicurezza per la fascia di eta 0.6 – REPORT riunione 1 dic 20.

Report povertà educativa – REPORT riunione 4 dic 20

SCIOPERO: ACCORDO ARAN SULLE MODALITÀ E I CRITERI DA ADOTTARE.

COSA È PREVISTO PER LA SCUOLA / IN ALLEGATO SCHEDA TECNICA UIL SCUOLA

Siglata una intesa importante e delicata che, pur garantendo una trasparente lacomunicazione tra scuola e famiglia, preserva gli aspetti di dignità professionale del personale su cui la Commissione di Garanzia sul diritto di sciopero, intendeva scaricare ogni onere, anche improprio. Per ogni sciopero la scuola è chiamata ad informare preventivamente sul possibile grado di adesione, sia sulla base della serie storica dei dati sugli scioperi, sia fornendo a tutta la comunità scolastica anche il grado di rappresentatività di istituto delle organizzazioni che lo dichiarano. L’accordo introduce la possibilità dello sciopero virtuale, rinviando alla contrattazione collettiva nazionale la regolamentazione. Una novità fortemente voluta dalla UIL, magari ancora acerba, ma che rappresentare pienamente un nuovo equilibrio tra diritto all’istruzione e diritto di sciopero, e riconosce il senso di responsabilità delle organizzazioni rappresentative, e riduce gli effetti degli scioperi ‘farlocchi’ finalizzati a dimostrare la sola esistenza in vita delle organizzazioni (magari poco rappresentative che lo proclamano). L’accordo conferma l’utilità delle buone e relazioni sindacali condotte con correttezza, lealtà e rispetto tra le parti, con l’intento di trovare soluzioni. Si è passati così, dalla richiesta di mettere in capo agli insegnanti i compiti di assistenza e vigilanza degli alunni, al mantenimento delle peculiarità e del profilo professionale che esclude tale opzione, con il ripristino del numero delle giornate di sciopero esercitabili. In questa maniera abbiamo confermato il principio per cui il diritto allo studio si garantisce sulla base annuale e non giornaliera. Otto per la scuola dell’infanzia e primaria e dodici per la scuola secondaria di primo e secondo grado, con il vincolo di non scendere al di sotto del 90% delle ore annuali di lezione, coincidenti con i giorni concordati. Si è evitato l’obbligo per i collaboratori scolastici di assistere gli alunni portatori di handicap. È stata introdotta una breve franchigia per periodi dell’anno scolastico che hanno bisogno di maggiore continuità di rapporti tra scuola e famiglia. Sicuramente un buon accordo che ha visto convergere tutte le organizzazioni rappresentative a livello nazionale. Entro 30 giorni dall’entrata in vigore dovranno essere firmate le intese tra dirigente scolastico e sindacati per declinare i criteri necessari a garantire la fruizione, attraverso i minimi di servizio e dei diversi diritti dei lavoratori chiamati a garantirli. Ogni scuola secondo proprie peculiarità. Anche questo nel rispetto della autonomia e del lavoro.

Sciopero – accordo Aran 021202 – SCHEDA UIL SCUOLA

Accordo su sciopero: il portale del MI surreale, confonde desiderio e realtà.

Punti salienti dell’accordo siglato all’Aran trasformati da una chiave di lettura quantomeno disattenta o parziale
Il sito del ministero pubblica oggi sulla sua home page una nota sulla preintesa siglata all’ Aran sulla regolamentazione del diritto di sciopero.
Ordinaria amministrazione, osserverebbe qualcuno, se nella comunicazione del Ministero non si parlasse di cose mai sottoscritte.
Contenuti corrispondenti forse alle intenzioni di alcuni, ma addirittura scrivere situazioni inesistenti lascia basiti e pone una domanda: l’estensore del testo ministeriale, ha letto la preintesa? E se l’ha letta l’ha capita?  Per questo basta vedere l’analogo comunicato fatto dall’Aran che in sostanza smentisce quello del MI – osserva il segretario generale della Uil Scuola Pino Turi che ribadisce la portata innovativa e moderna dell’intesa sottoscritta ieri con l’agenzia negoziale del pubblico impiego.
Tra i punti qualificanti dell’accordo l’informazione puntuale verso la comunità scolastica, il riconoscimento della professionalità invece della vigilanza e assistenza, ed anche la possibilità dello sciopero virtuale.
Ma non tutto torna nel racconto del MI: un accordo con forti contenuti di modernità, dove la professionalità viene salvaguardata, è stravolta nella narrazione totalmente inventata in cui si racconta di compiti di assistenza e vigilanza degli alunni. Nel portale del MI, si annunciano ipotetiche garanzie di funzionamento di asili nido (che non c’entrano con la scuola) scuole dell’infanzia e primaria, attività assistenziali, buon funzionamento degli edifici. Esclusione dei dirigenti scolastici.
L’accordo Aran conferma invece il principio per cui il diritto allo studio si garantisce in riferimento al monte ore annuale di lezione, con la limitazione di 8 giorni per la scuola primarie e di 12 giorni per la secondaria e non su base giornaliera. Viene pienamente salvaguardata la funzione della scuola e del personale che non è di natura assistenziale come qualcuno vorrebbe che fosse.

COM accordo Aran si portale MI 031220

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Turi: docenti italiani bravi e motivati. Ora il Governo dimostri di essere dalla loro parte. –

La memoria di questi mesi difficili non va perduta. I nostri insegnanti non hanno mai ceduto, non hanno mollato mai.
Ora è il Governo che deve tenerli nella considerazione che meritano. Servono risposte politiche, più che amministrative, adeguate.

Se il futuro della professione docente si riduce ad una misurazione del reddito, e magari per allargare qualche posto si introduce il middle management, significa che di scuola e di rivoluzione culturale dobbiamo parlarne e molto. Non è aumentando la burocrazia nella scuola e gerarchizzando la funzione docente che si fa vera scuola – commenta il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi.
Pensare in questo modo significa tornare al modello della Legge 107, dove la scuola era pensata come una brutta copia di un ufficio pubblico che eroga servizi a domanda individualizzata. Ora anche on line. A cosa pensiamo?  Ad una sorta di New Amazon formativo?
La lezione del Coronavirus non è servita a nulla se ognuno resta sulle stesse posizioni, mentre si dovrebbe riflettere sul futuro, avviare una trasformazione culturale – ammonisce Turi.
Servono menti aperte, nuovi orizzonti, non vecchie ricette.  Siamo proprio sicuri che il metro per misurare la carriera di un docente sia quello di cambiarla? 
Perché non si inizia a dare valore, considerazione, adeguata retribuzione al loro lavoro? Nelle nostre scuole lavorano docenti bravi e motivati – osserva il segretario generale della Uil Scuola – vanno ben pagati per fare il loro mestiere, non per cambiarlo con uno, che ha solo il luogo di lavoro in comune.
La comunità educante ha bisogno di una leadership diffusa, che essa stessa dovrà riconoscere. Non può essere imposta.
La scuola deve essere – e restare sempre – palestra di libertà e di insegnamento critico.
La memoria di questi mesi difficili non va perduta. I nostri insegnanti non hanno mai ceduto, non hanno mollato mai. Ora è il Governo che deve tenerli nella considerazione che meritano. Servono risposte politiche, più che amministrative, adeguate.
La costituzione ci ricorda che la libertà di insegnamento è il cardine della funzione docente: c’è una sola domanda a cui va data risposta: come si garantisce ? Chi garantisce la libertà e l’essenzialità del lavoro fatto in classe?

Pino Turi – segretario generale UIL SCUOLA.

Diritto di accesso al lavoro agile per il personale amministrativo, tecnico e DSGA nel periodo di emergenza COVID 19: verbale di confronto e dichiarazione a verbale UIL Scuola.


REPORT:  verbale di confronto sottoscritto dalla UIL scuola, unitamente alla dichiarazione a verbale, che determina il diritto di accesso al lavoro agile per il personale amministrativo, tecnico e DSGA nel periodo di emergenza COVID 19 (attualmente fissato sino al 31 gennaio 2021).

Secondo quanto previsto e condiviso, hanno diritto di accesso allo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile i dipendenti ATA a tempo indeterminato o determinato, secondo le seguenti priorità:
• genitori il cui figlio convivente minore di anni sedici è stato sottoposto a quarantena o isolamento obbligatorio, preventivo o fiduciario o al quale è stata sospesa la didattica in presenza;
• in possesso di certificazione attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita (c.d. lavoratori fragili), nonché i lavoratori in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 104/1992;
• con figli disabili che necessitino di un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale, ai sensi dell’articolo 39 del decreto-legge18/2020;
• dichiarati in condizioni di fragilità dal medico competente, secondo le modalità e le indicazioni previste dalla Nota 11 settembre 2020, n. 1585;
• conviventi di persone immunodepresse.

Verbale di confronto sul lavoro agile ATA

DICHIARAZIONE A VERBALE FEDERAZIONE UIL SCUOLA RUA_signed

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