Esubero regionale SICILIA – DOCENTI SCUOLA DI SECONDO GRADO al 20/07/2016

20 LUGLIO 2016

Esubero regionale SICILIA –  DOCENTI SCUOLA DI SECONDO GRADO al 20/07/2016

NO, NON CI SIAMO. NON CI SIAMO PER NIENTE.

A questo punto è saltato l’ultimo senso del decoro. I sindacati è da due anni che cercano di spiegarlo alla premiata ditta Renzi &Co.
Adesso anche altri dovrebbero farlo.
Credo che sicuramente mai nessuna offesa alle intellighenzie umane sia stata tanto grave e perpetrata a danno della scuola pubblica.
Se si colpiscono i docenti, si colpisce la scuola, gli alunni, le famiglie, il civile diritto allo studio.
La delusione, la rabbia, attanagliano anche i pensatori più navigati.
Persino noi che siamo avvezzi a vederne di tutti i colorI al solo pensare cotanta sinnallagmatica  “”cattiveria”” ed involuzione diabolica a danno delle “”PERSONE”” “”CITTADINI”
ci stordisce.
Qualcosa ha da farsi, qualcosa sicuramente si farà. Quel che è troppo è troppo.!!!
Non credo che il popolo sovrano resterà indifferente. Non credo che la gente si farà ridurre alla condizione di essere l’un contro l’altro armato. Non credo che l’abbrutimento avrà il sopravvento sul buon senso.
Mi chiedo e mi ripeto a rotazione continua, ma tutto questo progetto, se da tutte le parti e non solo dagli operatori della scuola, è criticato e non accettato, e, i sovrani continuano imperterriti, almeno ci vogliono spiegare quali vantaggi, quali benefici, quali migliorie le loro menti superfini si sono immaginati? E a favore di chi o chi per chi?

salvo mavica, uil scuola

COMUNICATO.

Il Direttore  Regionale comunica che a seguito dei movimenti provinciali (fase A) sul secondo grado si sono verificati esuberi in tutte le province della Sicilia (potete vedere le tabelle allegate) e soprattutto nella classe di concorso A019.

Questi esuberi sono dovuti alle imissioni in ruolo fatte non secondo criterio, ma pensando solo all’esaurimento delle GAE; la soluzione dettata dal MIUR è semplicemente macchiavellica…compensare gli esuberi generati sulle varie classi di concorso con i posti di potenziamento e sciogliendo le COE formando cattedre sui cui ricollocare gli esuberi.

Riepilogando, al termine dei movimenti di fase A in sicilia si registrano 288 esuberi in tutte le classi di concorso, si riescono a compensare 162 esuberi con potenziamento e con coe riducendo l’esubero a 126 cattedre.

Chiaramente è inaccettabile e questa operazione rende ancora impossibile il rientro dei siciliani immessi in ruolo anche negli anni precedenti allo scempio della legge 107, seguirà comunicato unitario.

segreteria territoriale città metropolitana Catania

 

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA SICILIA – DIREZIONE GENERALE – PALERMO

Alle OO.SS. Regionali Comparto Scuola

Ai Dirigenti Ambiti Territoriali USR-SICILIA

Come concordato nell’informativa di oggi, si allega il file trasmesso dal MIUR e già in possesso degli Ambiti territoriali, contenente le classi di concorso con esubero e quelle con disponibilità di tutte le province siciliane.

Si allega inoltre il prospetto riassuntivo delle operazioni effettuate da ogni provincia per il recupero dello stesso.

Si invitano i Dirigenti degli Ambiti a procedere all’adeguata informativa con le OO.SS. firmatarie del vigente CCNL comparto Scuola.

In considerazione dell’imminente chiusura delle aree, si invitano le SS.LL. a procedere, nel caso non sia stato già effettuato, al caricamento al SIDI dei suddetti dati

Il Dirigente

Luca Girardi

UFFICIO IV PERSONALE DELLA SCUOLA – AFFFARI LEGALI

Tel. 0916909203

PASSAGGIO DEI DOCENTI DA AMBITO A SCUOLA: Il Miur illustra le sue indicazioni operative – DATE IMPOSSIBILI DA RISPETTARE E REQUISITI MOLTO DISCREZIONALI

20 LUGLIO 2016

Il Miur illustra le sue indicazioni operative

PASSAGGIO DEI DOCENTI DA AMBITO A SCUOLA

DATE IMPOSSIBILI DA RISPETTARE E REQUISITI MOLTO DISCREZIONALI 

Uil: servono norme attuative più precise per un’applicazione omogenea in tutta Italia, rispetto ai tempi e ai modi.

E’ un documento, non ancora definitivo, con le “indicazioni operative” che dovrebbero essere utilizzate dai dirigenti scolastici per attuare il passaggio dei docenti titolati di ambito territoriale alle scuole, quello che il Capo dipartimento del Miur ha illustrato ai sindacati scuola nella riunione di questa mattina.
Le indicazioni dovrebbero valere, in prima applicazione, solo per il prossimo anno scolastico (2016/17).

L’operazione, ad avviso dell’amministrazione, si divide in due parti.

  1. Nella prima fase, i dirigenti, sulla base delle domande presentate dai docenti, ne individuano le caratteristiche in conformità con il Ptof.
    Comunque, ai fini della scelta possono operare liberamente, senza vincoli.  Se lo ritengono, possono utilizzare alcuni criteri definiti dal Miur e raggruppati in un elenco allegato al provvedimento.

Quindi completa libertà di scelta da parte dei dirigenti.
Come comunicato dai rappresentanti del Miur, l’elenco dei requisiti è meramente esemplificativo e i dirigenti, nella loro autonomia, possono tenerne conto o, se lo ritengono, farne valere anche altri.

2. Nella seconda fase, quella relativa ai docenti non scelti o che non hanno presentato domanda, l’Ufficio scolastico regionale procederà con nomina d’ufficio.

Ad aumentare ulteriormente le distanze dal testo condiviso durante la trattativa tra Miur e sindacati, è l’introduzione del colloquio.

Rispetto alla soluzione delle “indicazioni operative” del Miur, la Uil Scuola ha proposto norme applicative cogenti. Questo al fine di rendere più omogenea l’applicazione della legge sul territorio: non solo rispetto alla tempistica ma anche ai contenuti.
La Uil ha registrato con preoccupazione il forte arretramento del Miur rispetto a quanto condiviso in sede di contrattazione che si sostanzia, di fatto, nella libera scelta dei docenti da parte dei dirigenti, senza alcun vincolo.
Il Miur suggerisce, il dirigente “fa come vuole”: questo in estrema sintesi il quadro della situazione che si va delineando.

La Uil del testo illustrato dall’amministrazione non condivide nulla.

Gli unici che brinderanno saranno gli enti di formazione e le scuole private che vedranno incrementato il fatturato del già fiorente “mercato dei titoli”. Per la Uil le scelte del ministero non hanno nulla a che vedere con l’autonomia scolastica che presuppone collegialità che nel piano del Miur è fortemente compressa.
Se le cose, come sembra, resteranno così la Uil scuola metterà in campo tutte le azioni e le iniziative possibili per contrastare questa deriva autoritaria e confusionaria.

Di seguito la tempistica comunicata dall’Amministrazione che dovrà essere confermata nelle indicazioni operative di prossima emanazione.

I dirigenti scolastici
rendono noti gli avvisi
prima della pubblicazione dei trasferimenti
I docenti
inviano le
candidature
alle scuole:
Scuola dell’infanzia e scuola primaria
entro il 25 luglio
Scuola dell’infanzia e scuola primaria
entro l’1 agosto
Scuola secondaria di primo grado
entro il 2 agosto
Scuola secondaria di primo grado
entro il 7 agosto
Scuola secondaria di secondo grado
entro il 12 agosto
Scuola secondaria di secondo grado
entro il 18 agosto
Immessi in ruolo da concorso
entro il 6 settembre

 

I dirigenti scolastici,
esaminate le candidature,
effettuano la proposta di incarico triennale
I docenti,
ricevuta la proposta di incarico,
dovranno accettarla:
Scuola dell’infanzia e scuola primaria
entro il 5 agosto
Scuola dell’infanzia e scuola primaria
entro l’8 agosto
Scuola secondaria di primo grado
entro il 10 agosto
Scuola secondaria di primo grado
entro l’11 agosto
Scuola secondaria di secondo grado
entro il 25 agosto
Scuola secondaria di secondo grado
entro il 26 agosto
Per gli immessi in ruolo da concorso
entro il 9 settembre
Per gli immessi in ruolo da concorso
entro il 10 settembre

Il MIUR a margine dell’incontro ha comunicato anche le scadenze domande assegnazione provvisorie ed utilizzazioni:

Scuola dell’infanzia e scuola primaria: dal 28 luglio al 12 agosto.

Scuola secondaria di primo e secondo grado: dal 18 agosto al 28 agosto.

Personale ATA: la scadenza è prevista per il 20 agosto.

Turi: la scuola è luogo di progresso civile

20 LUGLIO 2016

Turi: la scuola è luogo di progresso civile

A OGNI LATITUDINE VANNO GARANTITE LE LIBERTÀ FONDAMENTALI DEGLI INDIVIDUI.

LA LIBERTÀ DI INSEGNAMENTO NE È CONDIZIONE FONDAMENTALE. 

In Italia e in tutte le democrazie occidentali si dibatte sulla ricerca del trade off tra sicurezza e diritti.
Un dibattito basato sulle paure, sulle ansie, che mette nuove radici dopo gli attentati, che si carica di significati dopo le scelte di politica internazionale. Una tensione, tutta particolare, che entra nel tessuto sociale e politico.

Occorre fare sempre più attenzione ai linguaggi e alle parole che sembrano affermare principi e diritti condivisi ma poi dimenticano i diritti delle minoranze, dei corpi intermedi che li rappresentano.

E’ fonte di preoccupazione quanto sta accadendo agli insegnanti in Turchia.

L’antidoto ad ogni forma di  autoritarismo è una scuola libera e non condizionata.
Fondamentali per una società aperta e democratica sono la libertà di insegnamento e di apprendimento, la libera stampa, la divisone dei poteri, tutti valori che vanno salvaguardati e difesi ad ogni latitudine ed in ogni momento.

ALTRO DURO ATTACCO, ALTRO DURO COLPO ALLA SCUOLA PUBBLICA

Il conflitto tra falchi e colombe porta a scelte che danneggeranno gli insegnanti e  la scuola.  
Pino Turi :  la scuola deve essere fuori dal terreno dello scontro politico
Una vicenda politica che finisce nelle maglie dell’amministrazione. Termina così, in mano ai funzionari ministeriali, la questione legata al passaggio degli insegnanti dagli ambiti alle scuole.
I risultati di quello che doveva essere un impegno politico – commenta il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi –  sono diventati punti da scrivere con poca cura delle conseguenze.
Contrariamente a quanto sembrava assunto in un primo momento – mette in evidenza il segretario della Uil Scuola –  il ministro ha deciso di superare di netto il lavoro svolto in sede di contrattazione.
Un accordo difficile, raggiunto per il 90%. Si è ceduto allo scontro ideologico.
Sarà stata una decisione sofferta.  Dopo tre giorni, il duro conflitto tra i falchi e colombe politiche e ministeriali, ha determinato la scelta dello scontro con il sindacato.
Ancora una volta si è voluto privilegiare lo scontro politico, piuttosto che una scelta mediata e meditata che avrebbe fatto bene alla scuola, di ciò il ministro ne porta tutta la responsabilità.
Per parte nostra metteremo in campo ogni azione per contrastare questa deriva autoritaria della scuola pubblica italiana che, ormai è chiaro,  è terreno di scontro politico.
Un destino che la scuola e il personale non merita. E’ al personale che noi vediamo, con l’attenzione dovuta, per salvaguardarne la dignità e la professionalità che le scelte di oggi mettono in forte discussione.
Aver deciso di lasciare alla libera determinazione delle 8.500 scuole, ogni azione di passaggio dagli ambiti, ci sembra una sorta di scaricabarile che ricadrà sui dirigenti scolatici, anche quelli che avrebbero voluto norme chiare condivise, applicabili e di buon senso.
Sulla base degli testi che avremo modo di approfondire, decideremo, unitariamente, le azioni da adottare per la tutela della libertà di insegnamento, di apprendimento e la dignità dei docenti.

PERSONALE ATA: Riconoscimento dell’una-tantum delle posizioni economiche non pagate

18 LUGLIO 2016

Riconoscimento dell’una-tantum delle posizioni economiche non pagate

PERSONALE ATA
UN PASSO AVANTI DETERMINATO DALLA AZIONE DECISA DELLA UIL SCUOLA

Il MIUR, al termine di verifiche estenuanti chiede al MEF di pagare una-tantum per il periodo 1° settembre 2011 – 31 agosto 2014, al  personale ATA, già destinatario ai soli effetti giuridici negli anni scolastici 2011-2012, 2012-2013 e 2013-2014 delle posizioni economiche in relazione alle funzioni svolte.

E’un passo avanti determinato dalla azione decisa della UIL Scuola che ha promosso le azioni di rivalsa in sede giurisdizionale che, attraverso le procedure ingiuntive, stanno restituendo ai lavoratori il legittimo diritto.

Ora dobbiamo solo attendere di vedere la risposta positiva del MEF per mettere un punto definitivo su una questione che si trascina da troppo tempo.

Insegnanti, scuole e ambiti: il punto della situazione al 18 Luglio 2016

18 LUGLIO 2016

Insegnanti, scuole e ambiti: il punto della situazione

Non c’è stato accordo tra sindacati e Miur sulla sequenza contrattuale relativa alla procedura per l’assegnazione alla sede di servizio dei docenti titolari di ambito territoriale. Ecco il punto della situazione.

Questa procedura riguarderà i docenti che avranno la titolarità su ambito, in particolare:

  • Docenti delle Fasi B1, B2 (se soddisfatti dal secondo ambito in poi);
  • Docenti di fase B3;
  • Docenti di fase C;
  • Docenti di fase D.

Due le scadenze da tenere a mente e due le fasi previste a livello nazionale:
–  la prima entro il 31 agosto riguarda i docenti che ottengono la titolarità di ambito a seguito delle procedure di mobilità.
–  la seconda che riguarda i docenti immessi in ruolo su ambito territoriale per l’anno scolastico 2016/17 e si conclude entro il 15 settembre.

Quale sarà a questo punto la tempistica?
La tempistica deve essere ancora fissata in via definitiva. Dovrebbe essere previsto un termine unico per la pubblicazione dell’avviso e un termine unico per l’invio delle proposte di candidatura.

In che modo si potranno conoscere i posti disponibili?
Secondo quanto previsto nell’ipotesi di accordo –  procedura che potrebbe essere assunta nelle linee guida che il Miur sta predisponendo –  ciascuna istituzione scolastica avrebbe dovuto pubblicare sul proprio albo istituzionale un avviso nel quale venivano indicati il numero dei posti utili per le proposte di assegnazione distinti per classe di concorso e tipologia comprensivo di indirizzo di posta elettronica istituzionale al quale indirizzare le eventuali proposte di candidatura dei docenti entro il termine fissato a livello nazionale.

Quali saranno i posti disponibili?
Quelli vacanti dell’organico triennale dell’autonomia dell’istituzione scolastica.
Sono esclusi i posti al 30 giugno che, a qualunque titolo disponibili sino al termine delle attività didattica, non sarebbero stati comunque disponibili.

Come si procederà all’inserimento o aggiornamento del proprio Curriculum?
Sulla base di quanto concordato nella prima fase della trattativa si dovrebbe procedere attraverso il formato disponibile nelle istanze on line del portale Miur. Secondo la tempistica definita dall’Amministrazione in maniera uniforme per tutto il territorio nazionale.

Fin qui ciò che riteniamo consolidato.
Per completezza di informazione, in attesa delle linee guida del Miur, ecco come era stato delineato l’impianto della sequenza contrattuale per il passaggio dagli ambiti alle scuole:

Il Dirigente scolastico che adempimenti avrebbe avuto?
Acquisire le candidature pervenute e i rispettivi curricula on line; predisporre relativamente alla propria scuola, un elenco dei docenti con i requisiti richiesti in ordine di possesso dei medesimi.
Successivamente avrebbe dovuto formulare la proposta di assegnazione della sede di servizio ai docenti collocati utilmente nel medesimo.

Il docente che cosa doveva fare una volta ricevuta la proposta?
Entro il termine di accettazione previsto dalla proposta di assegnazione o dal preavviso il docente interpellato avrebbe dovuto confermare la propria disponibilità; diversamente la proposta era da considerarsi non accettata con il conseguente scorrimento dell’elenco.

Cosa sarebbe successo in assenza di docenti con i requisiti richiesti?
In caso di mancanza, tra le candidature pervenute, di docenti con i requisiti richiesti, le stesse sarebbero state elencate secondo l’ordine di punteggio relativo alla graduatoria di riferimento: graduatoria di trasferimento su ambito, ad esaurimento o di merito.

Cosa potrebbe succedere ai docenti non destinatari di proposta?
Potrebbero essere collocati d’ufficio, anche attraverso istituzioni scolastiche polo, secondo l’ordine del relativo punteggio di mobilità o di graduatoria di immissione in ruolo, per l’assegnazione alle sedi rimaste disponibili nell’ambito di ciascuna procedura.

Secondo l’accordo raggiunto prima della “rottura”, i docenti avrebbero potuto indicare il comune dal quale iniziare lo scorrimento delle singole disponibilità secondo l’ordine del bollettino pubblicato per le operazioni di mobilità.

Quali sarebbero stati i requisiti per ciascun posto disponibile da contenere negli avvisi?
Secondo la proposta sindacale, per ciascun posto disponibile, l’avviso avrebbe dovuto contenere quattro requisiti caratterizzanti la disponibilità in relazione al progetto formativo della scuola scelti tra otto indicatori basati soprattutto sull’esperienza professionale.
A parità di requisiti, come parametro di riferimento, per l’assegnazione sarebbe stata utilizzata la graduatoria della mobilità.

[Nel link i punti proposti dal Miur sui quali si è arenata la trattativa]

AL CONSIGLIO NAZIONALE UIL SCUOLA IL PUNTO SULLA TRATTATIVA SUL PASSAGGIO DA AMBITI E SCUOLA

15 LUGLIO 2016

Turi: Troppi requisiti. Questi insegnanti non vanno riassunti solo trasferiti.

AL CONSIGLIO NAZIONALE UIL SCUOLA IL PUNTO SULLA TRATTATIVA SUL PASSAGGIO DA AMBITI E SCUOLA

ABBIAMO LASCIATO UN TESTO DI ACCORDO BUONO PER IL 90%. ORA IL MIUR NE ASSUMA I CONTENUTI. 

Non sono assunzioni ma mobilità da un posto all’altro. Parte da questa osservazione l’intervento di Pino Turi nel corso del Consiglio nazionale della Uil Scuola convocato oggi Roma. All’ordine del giorno la mancata soluzione positiva della trattativa sulla sequenza contrattuale.

Quel che non hanno voluto comprendere i tecnici del ministero – ha detto Turi – è che le persone che faranno domanda di mobilità dagli ambiti alle scuole sono insegnanti di ruolo.

Non bisogna ‘riassumerli’ vanno solo trasferiti. Per fare questo non c’è alcun bisogno di una lista infinita di requisiti.
Bisognava semplicemente predisporre strumenti, pochi, oggettivi per tutti, senza decisioni discrezionali dei dirigenti scolastici.

Altra questione aperta – ha detto il segretario della Uil Scuola – è che gli insegnanti che saranno coinvolti sono una parte, una parte importante, che necessita di regole certe, ma pur sempre una parte.
Pensare, invece, che il lavoro delle scuole sia tutto orientato a cercare fuori, l’insegnante ideale è fuorviante e non risponde alla realtà dei nostri istituti che hanno già al loro interno le risorse sufficienti a realizzare il piano triennale dell’offerta formativa e i piani di miglioramento da loro stessi adottati.

Va detto – ha aggiunto Turi – che la trattativa ha portato alla definizione di procedure che funzionano. Al Miur potranno prendere quello che abbiamo realizzato, il 90% dell’accordo è valido. Dovranno aggiustare il 10% dell’accordo. La nostra azione sarà in funzione di ciò.

Sulla base delle decisioni che assumerà l’amministrazione – si legge nel documento approvato oggi dal Consiglio nazionale – la Uil Scuola deciderà di porre in essere ogni azioni, anche unitaria, di tutela e di garanzia per i docenti titolari di ambito, a cui vanno garantite, trasparenza ed oggettività di procedura, tali da salvaguardare dignità personale e professionale: le stesse che erano state concordate e condivise dal ministero in sede di trattativa sindacale.

INSEGNANTI, AMBITI E SCUOLE: SALTA LA TRATTATIVA.

14 LUGLIO 2016

Impossibile accettare che la scuola diventi un mercato dei titoli

INSEGNANTI, AMBITI E SCUOLE: SALTA LA TRATTATIVA.

GRAVE LA RESPONSABILITÀ DEL MINISTRO 

Non trova una positiva conclusione la trattativa sull’assegnazione dei docenti dagli ambiti alle scuole, sebbene oggi ci sia stato accordo sulle procedure.
Il negoziato è saltato a causa dell’inflazione di requisiti che il Miur avrebbe preteso di inserire nell’accordo.

Un atteggiamento arrogante che contraddice l’intesa politica raggiunta nei giorni scorsi e le premesse su cui è stata costruita facendo venir meno le garanzie di imparzialità delle procedure concordate.

Si vuole trasformare la scuola in una sorta di mercato delle competenze più disparate: “dagli incarichi organizzativi alla progettazione per bandi ai collaboratori del dirigente scolastico”.

Una pletora di requisiti e di titoli che poco hanno a che vedere con il passaggio dei docenti dagli ambiti alle scuole. Il sistema dei requisiti, raccolti a caso e in un numero così eccessivo, non può funzionare.

Ci hanno presentato un album di figurine.
Di questa scelta il ministro porta per intero la responsabilità.

Quello a cui noi miriamo è un sistema efficace, capace di far incontrare i bisogni delle scuole, definiti collegialmente, con la professionalità dei docenti, evitando eccessi di concorrenza inutile e dannosa tra le scuole e tra gli insegnanti.

Serve un percorso che abbia come punti centrali la trasparenza delle procedure e l’oggettività dei requisiti stabiliti a livello nazionale, dando anche ai dirigenti punti di riferimenti chiari con cui operare. Questo rimane il nostro obiettivo.

Non accetteremo passivamente misure che siano lesive della dignità professionale degli insegnanti.

Roma, 14 luglio 2016
COMUNICATO SINDACATI SCUOLA FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, SNALS CONFSAL

Insegnanti, ambiti e scuole

CT, 13 luglio 2016          INFORMATICONUIL

Insegnanti, ambiti e scuole Domani nuovo incontro politico. Nuovo confronto politico sulla questione dell’assegnazione dagli ambiti alle scuole del personale docente. E’ fissato infatti per domani mattina alle 8.30 l’incontro con i segretari dei sindacati scuola. Un tema importante sul quale sono al lavoro da settimane i funzionari del Miur e i sindacati scuola per superare le rigidità introdotte dalla legge.

Nessuno chiama nessuno: era stato il commento a caldo del segretario generale della Uil scuola, Pino Turi,  al termine della lunga riunione politica che aveva portato nella notte di giovedì alla firma dell’intesa con il sottosegretario Faraone.

Firma che diventava bussola di lavoro per mettere a punto l’articolato che regolerà i passaggi da ambito a scuola per il prossimo anno scolastico.

Così non è stato, invece. Al punto che ieri, di fronte ad un testo che non recepiva quanto disposto nell’intesa, i sindacati hanno interrotto le trattative. Ora la nuova convocazione. Domani sarà negoziato vero per il rispetto di quei principi già assunti come condivisi. 

Contratti del pubblico impiego: firmato oggi l’accordo quadro per andare ai rinnovi. Turi: passo importante. Puntiamo a un contratto vero, deciso dalle parti Uil: non sarà un contratto per adesione. Per la scuola siamo pronti al negoziato vero. Fermi da sette anni, i contratti del pubblico impiego, tornano ad essere oggetto di negoziato con la firma del contratto collettivo quadro all’Aran. La firma di oggi è un passo importante e atteso da tempo. Il sindacato ha mostrato serietà e concretezza. Puntiamo ad un contratto vero – commenta Pino turi, segretario generale della Uil Scuola – deciso dalle parti. Non sarà un contratto per adesione – aggiunge, delineando la direzione che la Uil Scuola intende dare alla trattativa. Siamo pronti ad un negoziato vero. Il contratto che sarà firmato non sarà un modello precompilato cui apporre una firma ma un testo su cui ci sarà accordo tra le parti. Per un contratto che sia tale occorrono tre requisiti indispensabili: riconoscimento reciproco; risorse adeguate; superamento delle barriere legislative che  impediscano il libero confronto. Nel settore della scuola  – continua Turi – il negoziato per il rinnovo contrattuale sarà l’occasione per modificare attraverso la modalità pattizia gli errori della legge per quanto riguarda il rapporto di lavoro, così come definito dalla sentenza della Corte costituzionale. Il negoziato – aggiunge il segretario generale della Uil Scuola –  è un metodo che funziona e fa funzionare il sistema. E’ la contrattazione la strada per trovare soluzioni di buon senso e creare vera modernizzazione. Con questo spirito, laico e riformista, oltre che con equilibrio, affronteremo il rinnovo del contratto nazionale. Ci aspettiamo altrettanta disponibilità e buon senso: sarà il contratto a trovare gli equilibri sia economici che giuridici necessari per il buon funzionamento del sistema. Accordo che – conclude Turi –  funzionerà al meglio solo se il personale sarà motivato a lavorare in un sistema di istruzione, fondato sulle scuole dell’autonomia, che lo riconosca e lo valorizzi.

 

 

 

AT DI CATANIA: Graduatorie di istituto personale docente – Apertura finestra semestrale del 1 agosto 2016

12 LUGLIO 2016

AT DI CATANIA: Graduatorie di istituto personale docente – Apertura finestra semestrale del 1 agosto 2016

Graduatorie di istituto personale docente – Apertura finestra semestrale del 1 agosto 2016
Pubblicazione DDG n. 643/2016 e relativi allegati

Allegati:
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Assegnazione dei docenti da ambito a scuola: interrotta la trattativa

Assegnazione dei docenti da ambito a scuola: interrotta la trattativa
Tavolo inadeguato. I sindacati chiedono di rispettare l’accordo politico.

Non parte bene il tavolo contrattuale riunito oggi al Miur per dare seguito all’accordo politico sottoscritto venerdì 6 luglio tra il sottosegretario Faraone e i sindacati scuola.
L’Amministrazione, contrariamente agli impegni assunti in sede politica, vorrebbe dare la facoltà ai dirigenti scolastici di chiamare i docenti andando oltre le candidature presentate dagli stessi.
Tutto ciò non rispetta i termini dell’accordo politico e modifica inoltre sostanzialmente il contenuto della bozza consegnata ai sindacati nell’incontro di giovedì scorso. 
Si tratta di un cambio delle carte in tavola assolutamente inaccettabile, che fa venir meno le garanzie di imparzialità delle procedure concordate a livello politico.
Perché sia possibile una ripresa del confronto, si rende indispensabile un chiarimento in sede politica, che ripristini le necessarie condizioni di reciproca affidabilità, a partire dall’assoluta coerenza dei comportamenti con quanto si è concordato.

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12 luglio 2016
COMUNICATO SINDACATI SCUOLA – FLC CGIL – CISL SCUOLA – UIL SCUOLA – SNALS

GRADUATORIE DI ISTITUTO: Ad agosto le integrazioni – LE NUOVE SCADENZE

12 LUGLIO 2016

Ad agosto le integrazioni

GRADUATORIE DI ISTITUTO
LE NUOVE SCADENZE 

Il MIUR, in attuazione del DM n. 326 del 3 giugno 2015, l’11 luglio ha emanato il DDG n. 643 col quale integra le graduatorie d’istituto del personale docente.
Il decreto in particolare prevede:

a) L’inserimento in II fascia d’istituto dei docenti che hanno conseguito il titolo di abilitazione oltre il termine del normale aggiornamento delle graduatorie. La domanda va presentata col modello A3 e dovrà essere trasmessa entro il 3 agosto, tramite raccomandata A/R, PEC o consegnata a mano.

b) L’inserimento, con cadenza semestrale, in elenchi di sostegno  per coloro che conseguono il relativo titolo di specializzazione. La domanda va presentata, esclusivamente in modalità telematica compilando il modello A5, nel periodo che va dal 8 agosto al 29 agosto (entro le ore 14,00).

c) Il riconoscimento della precedenza nell’attribuzione delle supplenze di III fascia di istituto  per i docenti già inseriti e che conseguano il titolo di abilitazione dopo la scadenza delle “finestre” semestrali. A tal fine, sarà possibile presentare la domanda  compilando il modello A4 fino al termine del triennio 2014/17.

EUROPA | DALL’UNIONE MONETARIA ALL’UNIONE POLITICA – La sfida dell’istruzione – L’INTERVENTO DI PINO TURI

08 LUGLIO 2016

La sfida dell’istruzione

EUROPA | DALL’UNIONE MONETARIA ALL’UNIONE POLITICA

L’INTERVENTO DI PINO TURI

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Il pendolo della storia sta girando e Brexit ne è la prova. Il liberismo senza regole sta mettendo in luce le abissali disuguaglianze che le persone non sono più disposte  a sopportare.

La mancanza della politica che ha lasciato il posto ad una tecnocrazia senza visione e responsabilità che risponde ai dettami di una economia tutta finanziaria, senza più regole. In molti Paesi industrializzati stiamo registrando gli estremi di un sistema che è destinato alla destabilizzazione: da una parte grandi ricchezze, dall’altra, grande povertà. Le disuguaglianze sono diventate inaccettabili dopo che dagli anni venti in poi erano  state colmate da politiche di redistribuzione e di crescita economica, insieme ad un sistema di welfare che aveva reso il vecchio continente un modello da imitare per stabilità e benessere.

Il fenomeno dilagante ed insostenibile del lavoro precari e mal pagato, un lavoro sempre più  a breve termine e non qualificato sta colpendo la nostra economia, le nostre comunità, la pubblica opinione.  E’ un’atmosfera che influenza i cittadini, i lavoratori, gli studenti che nell’attività quotidiana sono portatori di ansie, insicurezza, fino a diventare problema economico e sociale che mina le istituzioni, i valori, cambia il consenso nell’intera società e nella politica. Un fenomeno di alienazione che si trasforma in  scetticismo, per arrivare al cinismo distruttivo del “tanto peggio, tanto meglio”.

Nella comunicazione e nella politica il linguaggio inganna la mente, come spesso dice il Prof. Limone, presente oggi come relatore.  Occorre (ri)definire le parole da collegare ai concetti di buono e di brutto, di giusto ed ingiusto.

Prendiamo una parola abusata: riforma. Nella sua accezione iniziale era associata al progresso sociale, ad una maggiore uguaglianza, a maggiore giustizia. Oggi riporta al significato di  involuzione, regressione.  Si procede per slogan: “Privato è bene. Pubblico è male”, format che si sono incuneati nella mente della gente  al punto che nessun argomento è migliore, ogni argomentazione resta ininfluente.
Una sorta di travisamento del pensiero, attraverso  l’uso propagandistico del linguaggio.

 

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L’istruzione in questo contesto, ha sempre rappresentato lo strumento per abbattere le disuguaglianze e nella tradizione italiana è stata la scuola pubblica della costituzione, quella frequentata dal 94% degli italiani.
Una anomalia si dirà. In tutto il mondo la scuola pubblica convive al 50% con quella privata. E’ un’anomalia positiva che ha portato l’Italia nei paesi più industrializzati del mondo.

La scuola per essere bene comune e diritto di ciascun cittadino, deve rispondere ai bisogni della comunità in un determinato periodo storico, potendo disporre di risorse adeguate per fare una scuola di qualità.

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Sbagliato, quindi, ipotizzare modelli omologhi per i diversi Paesi. Si possono, realisticamente, concordare azioni comuni, ma sarebbe opportuno evitare l’omologazione a modelli avulsi dalla storia e dalla tradizione di ognuno di essi.

E’ attraverso il sistema scolastico che si misura il grado di civiltà di un paese e da come è strutturato, si può determinarne la potenzialità di crescita sociale ed economica.

 

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La scuola italiana è definita da principi di carattere costituzionale (garantire a tutti cittadini di frequentarla), da motivazioni di ordine pedagogico (offerta formativa adeguata e ordinamenti validi e significativi), di ordine sociale (dotare la scuola di mezzi e strumenti di collegamento con le dinamiche della vita reale in cui è immersa); con adeguati spazi di libertà, di autonomia e di indipendenza, rappresenta un presidio di democrazia partecipata.

I padri costituenti con la Carta costituzionale hanno introdotto elementi che rappresentano gli anticorpi per evitare nuove derive autoritarie (quella italiana nasce dalle ceneri del fascismo):l’obbligo scolastico, la libertà di insegnamento, quella di apprendimento, la laicità ed il pluralismo della scuola pubblica, la netta distinzione con la scuola privata che in Italia è sostanzialmente scuola confessionale, con il divieto di finanziamenti pubblici per quella privata. Sono questi i tratti caratterizzanti della scuola italiana.

Ha svolto la sua funzione in  modo efficace ed equo: è stata ed è ancora, una struttura per la democrazia, con una  governance cooperativa che ha fornito una istruzione di qualità basata su tre pilastri ben precisi: libertà di insegnamento, autonomia , indipendenza.

Con la c.d. riforma della buona scuola si agisce in controtendenza e si rischia di aprire  le porte della privatizzazione strisciante che invece di abbattere le disuguaglianze le radica, allargando ancora di più le differenze.

In ogni parte del mondo è in atto una spinta continua verso la commercializzazione e la privatizzazione dell’istruzione.  Una minaccia al conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile in generale. La scuola, per sua natura persegue altre opportunità.

Non siamo contro il mercato. Abbiamo bisogno del mercato, ma se il fine è lo scopo di lucro, l’istituzione scolastica che valuta tutto sulla base del profitto, aumenta le disuguaglianze sociali, senza considerare che invaderebbe inevitabilmente lo spazio professionale dei docenti a cui dire  cosa e come insegnare.

Sono sempre presenti idee del tipo la scuola deve funzionare come un’impresa.
L’efficienza è data dalla governance manageriale. I docenti non  hanno bisogno di essere motivati, da alti ideali e da una buona formazione, bensì dalla paura di essere licenziati o di valutazioni fredde e meccaniche.

 

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Nessun sistema educativo può avere successo se i docenti non sono fiduciosi e appassionati, sapendo di poter incidere sulla vita e sul futuro dei giovani.

Occorre investire danaro pubblico sull’istruzione e non si può pensare che sia data al mercato ed ai privati.  Ricordiamo il racconto paradigmatico dell’industriale e del suo gelato ai mirtilli.

Tutelare e difendere l’autonomia professionale, trova nei politici avversione e difficoltà, tutti intenti ed  ansiosi di lasciare la loro impronta senza rendersi conto  che  indossare i panni del docente, prescrivendo l’uso di strumenti e metodologie metodologia didattiche, non è compito della politica.

Di recente la polemica sull’uso dei cellulari a scuola affidata sempre al politico di turno che dall’alto delle sue conoscenze pedagogiche decide cosa  è bene e cosa è male.
I politici dovrebbero rimanere fuori dalla classe.

La scuola ha liberato risorse, rotto i vincoli di classe, messo in circolo le risorse inutilizzate, ridotto la forbice sociale e le ineguaglianze proprie di una società chiusa, la scuola ha funzionato da ascensore sociale.  

Negli anni del miracolo economico la riforma della scuola ha contributo a portare l’Italia nei primi sette paesi più industrializzati del mondo, imponendo il “made in Italy ”,  lo stile italiano apprezzato per la creatività, l’innovazione, il gusto.

La scuola ha unito l’Italia dandole quella identità culturale che le mancava, attraverso un’istruzione pubblica di qualità.

 

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La scuola italiana si è ritagliata un ruolo didattico educativo basato sull’importanza delle conoscenze, come base su cui costruire le competenze. Un insegnamento svolto con lo spirito laico del dubbio e della ricerca, per sviluppare quel pensiero critico e libero che ha messo in secondo piano le azioni di tipo tecnocratico per privilegiare un metodo di come studiare, piuttosto che cosa studiare.

 

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La legge del Governo sulla scuola  è una riforma che riflette la volontà di ritornare ad una scuola centralistica, eterodiretta da un sistema burocratico di stampo autoritario e verticistico, con il fondato sospetto che vi sia un recondito desiderio di un assoggettamento del sistema scolastico, ai soli fini del consenso politico.

Una riforma deve essere costruita su punti fermi: un sufficiente livello di coinvolgimento del personale che deve dare continuità all’azione educativa, la salvaguardia dei principi di libertà e di indipendenza che in ogni scuola, a qualunque latitudine si trovi, deve essere garantita.

 

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In Europa abbiamo la moneta unica, con tutti i problemi che non è il caso di riprendere, ma non siamo riusciti a dotarci di una Costituzione Europea, progetto definitivamente abbandonato.

Dopo il vento conservatore che si è abbattuto pesantemente sull’Europa, occorrerà riprendere la costruzione di un percorso comune che si prefigga di:

– riconoscere ai docenti la libertà di insegnamento intesa come libertà di pensiero, non condizionata dalle burocrazie e dai Governi;
–  garantire azioni in grado di abbattere le disuguaglianze economiche e culturali;
– condurre una lotta seria alla dispersione e all’abbandono scolastico;
– assicurare integrazione e politiche dell’inclusione,
– impegnare i Governi a trovare le risorse per investimenti in istruzione e formazione,
– classificare la spesa per l’istruzione tra gli investimenti e, quindi escluderla dal patto di stabilità.

Ogni buona scuola parte da un bravo insegnante che rimane tale e si migliora se trova un ambiente stimolante, motivazionale,  in cui sia possibile sperimentare modelli didattici innovativi, legati al territorio ed all’autonomia della scuola nella sua dimensione collegiale, senza condizionamenti esterni se non quello della rendicontazione sociale a cui ogni scuola è tenuta.

Strumenti di lavoro: polizza infortuni fornita gratuitamente ed automaticamente agli iscritti alla UIL Scuola

10 LUGLIO 2016

Strumenti di lavoro: polizza infortuni fornita gratuitamente ed automaticamente agli iscritti alla UIL Scuola

A tutti i tesserati   L O R O   S  E D  I

al sito: www.uilscuolacatania.it

Carissimi, per dovuta quanto opportuna conoscenza, mi pregio informarVi che a far data dal 1 luglio 2016, è operativa la  polizza aggiornata infortuni stipulata dalla UILSCUOLA, Vs favore, a copertura degli infortuni che comportano ricovero ospedaliero ovvero diaria da gesso con franchigia e gg. totali rimborsabili.
In allegato il modulo di denuncia per infortunio con il nuovo indirizzo della Laborfin, lo stesso di tutti i servizi UIL.
Sul sito della UIL Scuola, sul lato destro, trovi gia’ un piccolo banner dedicato alla Polizza infortuni. L’immagine collega al sito della laborfin e alla polizza infortuni.
Cordialità e saluti
Salvo mavica, segretario territoriale Catania