Di Menna: investimenti per straordinari per l’istruzione

  09 Settembre 2014

Di Menna: investimenti per straordinari per l’istruzione

  DATI OCSE 2014

  E revisione della spesa pubblica con una drastica riduzione di sprechi, privilegi e burocrazia

  Sulla spesa per l’istruzione e per gli stipendi del personale della scuola va invertito il trend recessivo

L’insieme dei dati del rapporto OCSE, diffuso oggi, lanciano al Paese l’allarme su tre temi per uscire dalla crisi e per la ripresa:
– superare il livello drammatico della disoccupazione, in particolare giovanile.
– invertire il trend di bassa spesa per l’istruzione in rapporto alla spesa pubblica totale, che pone l’Italia agli ultimi posti nella classifica dei paesi Ocse.
– la progressiva riduzione della  retribuzione degli insegnanti, figura essenziale per una scuola di qualità.
Su questo ultimo punto – mette in evidenza il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna – le decisioni del governo di non prevedere nessun incremento  retributivo fino al 2018, né per il rinnovo del contratto, né per gli aumenti di anzianità, né per gli aumenti di merito, porterà inevitabilmente ad abbassare ulteriormente questa voce.
Se non si inseriscono investimenti già nella legge di Stabilità – continua Di Menna – e si confermano le previsioni del Def (con un livello invariato di spesa per l’istruzione in rapporto al totale della spesa pubblica) il penultimo posto in Europa, dopo di noi solo la Romania,  è assicurato per i prossimi anni. Salvo diventare l’ultimo.
Per favorire occupazione e lavoro occorre una vera scossa – chiarisce il segretario della Uil Scuola –  lavorando a  investimenti straordinari e un drastico intervento di riduzione di quella parte di spesa pubblica davvero eccessiva e non compatibile con le esigenze del paese ancora finalizzata a sprechi, privilegi, incrostazioni burocratiche.

 

GRADUATORIE DI ISTITUTO TERZA FASCIA ATA: le domande si presentano fino a giorno 8 ottobre

  08 SETTEMBRE 2014

Le domande si presentano fino a giorno 8 ottobre

  TERZA FASCIA ATA

Il MIUR ha emanato il Decreto Ministeriale n. 717 del 5/9/2014 attraverso il quale si costituiranno le nuove graduatorie per il conferimento di supplenze brevi e saltuarie al personale ATA statale per i prossimi tre anni scolastici. Le domande possono essere prodotte, in forma cartacea, entro il giorno 8 ottobre 2014.

Potranno presentare le domande esclusivamente i candidati in possesso del titolo di studio previsto dal contratto nazionale per il profilo professionale richiesto.
Con questo DM si rinnovano le graduatorie di circolo e di istituto per le supplenze del personale amministrativo, tecnico e ausiliario statale delle scuole statali.
Gli interessati possono concorrere per i profili professionali di assistente amministrativo, assistente tecnico, cuoco, infermiere, guardarobiere, addetto alle aziende agrarie, collaboratore scolastico.

Le nuove graduatorie di circolo e di istituto sostituiscono integralmente quelle vigenti nel triennio precedente e si utilizzeranno per il triennio scolastico 2014/15 – 2016/17.

Le graduatorie sono formulate a cura del Dirigente della scuola che riceve la domanda, con esclusione delle istituzioni scolastiche della regione Valle d’Aosta e delle province autonome di Trento e Bolzano.
La valutazione è effettuata da tutte le scuole destinatarie della domanda, indipendentemente se nelle stesse sia previsto o meno l’organico di uno o più profili professionali richiesti dall’interessato.
Ciascun aspirante a supplenza temporanea può indicare complessivamente non più di trenta istituzioni scolastiche della medesima ed unica provincia per l’insieme dei profili professionali cui ha titolo.
Gli aspiranti già inclusi ai sensi della procedura del triennio precedente che intendono richiedere esclusivamente i medesimi profili utilizzando gli stessi titoli, possono chiedere la conferma, attraverso il modulo D2.

Il modello di domanda di scelta delle sedi delle istituzioni scolastiche (All. D3) dovrà essere inviato esclusivamente tramite le istanze on line (modalità web, conforme al codice dell’amministrazione digitale) NEI TERMINI CHE VERRANNO COMUNICATI CON NOTA SUCCESSIVA.
Il decreto è diramato attraverso la nota 8921 dell’8 settembre 2014, data dalla quale decorreranno i 30 giorni utili per la presentazione delle domande (termine ultimo, 8 ottobre 2014).
La stessa nota chiarisce che nelle more del perfezionamento delle nuove graduatorie potranno essere conferite supplenze fino all’avente diritto, da quelle vigenti, anche ai sensi dell’art. 59 del CCNL scuola.

ON LINE LE PROPOSTE DEL GOVERNO SULLA SCUOLA: le schede di lettura della Uil Scuola

  08 SETTEMBRE 2014

Le schede di lettura della Uil Scuola

ON LINE LE PROPOSTE DEL GOVERNO SULLA SCUOLA

Attenzione! Non si tratta della solita consultazione, ma di un orientamento su cui il Governo pensa di intervenire a gennaio con appositi provvedimenti normativi.

Registriamo una chiara carenza: il Governo non individua risorse per una piano di investimenti necessario per ridare all’istruzione centralità per il Paese (rimane dolorosamente immutata la tabella Eurostat che ci vede al penultimo posto tra i Paesi europei per la percentuale delle spese dello Stato per l’istruzione). Da qui deriva il permanere delle tante difficoltà che ancora, all’inizio dei questo anno scolastico, registriamo nelle scuole.

Il progetto è molto ambizioso, una sorta di “scuola nuova” che dovrebbe partire dal settembre 2015.
Vanno verificate l’effettiva disponibilità delle risorse nella legge di Stabilità e la concreta fattibilità delle misure proposte.

Purtroppo Il Governo ha annunciato il blocco del contratto e degli aumenti per anzianità e i così detti aumenti di merito partono con il blocco incorporato: retribuzioni per tutti ferme fino al 2019.

Si riducono per gli anni 2016, 2017 e 2018 le risorse per le retribuzioni di oltre un miliardo di euro.

Si configura il blocco decennale – a parte gli scatti degli ultimi tre anni e confermati per l’anzianità 2014-  così faticosamente conquistati con l’intesa tra i sindacati Uil, Cisl, Snals e Gilda ed i vari governi che si sono succeduti.

Ciò è inaccettabile e contrasta con l’esigenza di riconoscere sia il valore del lavoro che si fa nelle scuole, sia le specifiche professionalità.

Il Governo non ha al momento previsto alcun confronto con il sindacato, pur prevedendo interventi in materie che attengono il rapporto di lavoro. Definiremo quindi insieme agli altri sindacati le modalità per far sentire la protesta e le voci di quei tanti che, con il loro lavoro, fanno funzionare ogni giorno le scuole.
Non è immaginabile blocco del contratto,  nessun aumento retributivo e definizione per legge del rapporto di lavoro. I lavoratori della scuola sono cittadini e non sudditi: diritti e doveri vanno regolati per contratto.

Nel testo manca ogni riferimento al personale ATA.

Sulle tante novità che il documento prefigura, auspichiamo un vero ascolto e un confronto serrato e trasparente  che consenta un’attenta valutazione soprattutto in termini di fattibilità concreta. Il mettere la scuola al centro del dibattito e tra le priorità dell’azione di Governo rappresenta  una scelta importante; sarebbe davvero un peccato sprecare tale scelta bloccando contratto e retribuzione, mantenendo gli stipendi agli ultimi posti tra i paesi europei.

IN PAGAMENTO LE POSIZIONI ECONOMICHE ATA: questo è positivo ma occorre una soluzione strutturale

  05 Settembre 2014

IN PAGAMENTO LE POSIZIONI ECONOMICHE ATA

  Questo è positivo ma occorre una soluzione strutturale

La Ragioneria ha confermato che in applicazione del CCNL del 7 agosto 2014 per il ripristino delle posizioni economiche ATA le stesse sono in pagamento fino al 31 di agosto. Nella sede di assegnazione del MOF 2014/2015 e delle economie degli anni precedenti la UIL ha ricordato l’impegno condiviso dalle parti di individuare le risorse per il pagamento per i mesi settembre – dicembre 2014 o attraverso un pagamento diretto o un finanziamento aggiuntivo del FIS.
Nella stessa sede è stata sollecitata una risposta certa anche per il periodo successivo a gennaio 2015.

 

RISORSE ALLE SCUOLE: Il Miur assicura entro settembre la comunicazione degli importi MOF alle scuole – Avviata la contrattazione per le aree a rischio

  05 Settembre 2014

RISORSE ALLE SCUOLE

Il Miur assicura entro settembre la comunicazione degli importi MOF alle scuole – Avviata la contrattazione per le aree a rischio

Assegnazione del MOF 2014/2015

In data 4 settembre 2014 si è tenuto in incontro presso la direzione generale del bilancio del MIUR su l’assegnazione delle risorse alle scuole. Per la Uil Scuola ha partecipato Antonello Lacchei. Per la prossima settimana è previsto un nuovo incontro nel quale verranno comunicati i dati strutturali della rete scolastica e quelli dell’organico di diritto che consentiranno di inviare alle scuole la comunicazione degli importi del MOF. In quella sede verrà fornita una informativa sulle economie disponibili sulle quali la UIL ha ricordato l’impegno condiviso dalle parti nella riunione precedente di individuare le risorse per il pagamento per i mesi settembre – dicembre 2014 delle posizioni economiche o attraverso un pagamento diretto o un finanziamento aggiuntivo del FIS. Per questa delicata partita è stata sollecitata una risposta certa anche per il periodo successivo a gennaio 2015. Tale pagamento si aggiunge a quello previsto fino ad agosto 2014 dall’accordo in sede Aran che è in via di liquidazione dal parte della DPT. Durante la riunione è stata fornita l’informativa delle giacenze MOF che ammontano ad oltre 164 milioni di euro, compresi 11.6 milioni, relativi alle le giacenze degli esami di stato.

Aree a rischio

Nella stessa sede si è avviato il CCNI su criteri e parametri di attribuzione delle risorse per le scuole collocate in aree a rischio per l’a.s. 2014/2015. La sigla del contratto che ricalca i criteri di attribuzione degli anni precedenti, è prevista nei prossimi giorni.

 

Le direttrici del Governo portano al solito risultato: doppia penalizzazione per la scuola

  03 Settembre 2014

Le direttrici del Governo portano al solito risultato: doppia penalizzazione per la scuola

Il Ministro Madia comunica il blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici per il 2015.
Blocco del contratto e niente aumenti né per anzianità, né per merito nel 2016 e nel 2017. Di fatto è il blocco triennale delle retribuzioni.

Dall’analisi intrecciata dei documenti governativi – da un lato le proposte sulla scuola messe on line oggi, dall’altro le affermazioni del ministro Madia sul blocco dei contratti per i pubblici dipendenti nel 2015 – si evince che siamo in presenza – ancora una volta – per il personale della scuola di una doppia penalizzazione: blocco del contratto e blocco degli aumenti per anzianità.

Fino al 2015, infatti, vale il sistema degli scatti di anzianità. La progressione economica prevista dal Governo, nel documento presentato oggi, prevede i primi aumenti per “merito” nel 2018.

Il Governo prevede, quindi, il blocco delle retribuzioni per tutto il personale della scuola per il 2016 e 2017 perché gli scatti sono bloccati e il cosiddetto merito partirà solo dal 2018.

Ciò è inaccettabile – denuncia il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna – non si può rispondere in tal modo ad una delle emergenze della scuola, quelle delle basse retribuzioni del personale.

 

Di Menna: un piano molto ambizioso che leggeremo con attenzione per verificarne l’attuabilità

  03 Settembre 2014

Di Menna: un piano molto ambizioso che leggeremo con attenzione per verificarne l’attuabilità

  On line le proposte del Governo sulla scuola

Sostegno Uil alle misure per il superamento del precariato. Risorse nero su bianco nella legge di Stabilità. Serve un contratto innovativo. Sbagliato pensare di premiare una percentuale prefissata del 66% di insegnanti, eliminando la progressione economica dell’altro 33%. Per gli insegnanti centrale il lavoro che si fa in classe.

Un piano molto ambizioso che leggeremo con attenzione per verificarne l’attuabilità – è il commento del segretario generale della Uil Scuola Massimo Di Menna dopo la pubblicazione on line delle proposte del Governo sulla scuola. C’è un impegno del Governo di mettere risorse perla scuola già nella legge di Stabilità – sottolinea Di Menna. Verificheremo l’entità.

La risposta che viene data al precariato e alla formazione iniziale degli insegnanti è quella giusta, che noi indichiamo fa tempo. Immissioni in ruolo e organico funzionale stabile per dare certezza e continuità alle scuole e al personale. Formazione iniziale assegnata alle scuole e agli insegnanti. Sono misure finalizzate a non creare nuovo precariato.

Non è escluso – rileva Di Menna – che il provvedimento i 150 mila immissioni in ruolo potrà riscontare difficoltà in fase di definizione del decreto legge. Il provvedimento ha tutto il nostro sostegno.

Sul riconoscimento dell’impegno e della professionalità degli insegnanti siamo disponibili ad affrontare il negoziato ma – precisa il segretario generale della Uil Scuola – per un contratto innovativo che veda, riconosciuta l’anzianità di servizio (così come avviene in tutti i paesi europei) ed elementi di riconoscimento professionale, per quello che è il cuore della funzione docente, il lavoro in aula con gli studenti – serve la decisione del Governo di rinnovare i contratti e di non continuare con il blocco delle retribuzioni.

La proposta presentata nel documento del Governo non va – continua Massimo Di Menna – pensare di prevedere un incremento, per una percentuale prefissata del 66% di insegnanti, eliminando la progressione economica dell’altro 33%, non solo è sbagliata perché predefinisce una quota sulla base di una ipotetica graduatoria ma può determinare tra gli insegnanti un clima di contrapposizione, di cui non c’è bisogno, tra chi fa funzionare la scuola con grande impegno.

Va assolutamente ripensato – secondo la Uil Scuola – l’orientamento del Governo a bloccare i contratti e le retribuzioni dei pubblici dipendenti, cosa – spiega Di Menna – che contrasta con l’esigenza di andare a settembre 2015 con un nuovo contratto definito, per il quale la legge di Stabilità deve prevedere le risorse finanziarie.

Sulla parte della scuola dell’autonomia sarà necessario assicurare la centralità della funzione docente in materia di didattica e di definizione dell’offerta formativa; pensare agli insegnanti , come appare nel documento, come esecutori dei dirigenti non è la soluzione per una scuola di qualità.

La scuola di qualità, ripetiamo, è quella in cui la cultura, la ricerca didattica, l’accoglienza e il rigore, le capacità relazionali, garantiti dagli insegnanti sono la base dei processi di crescita degli studenti.

Ci sono spunti innovativi del sistema scolastico sicuramente interessanti – conclude Di Menna – che approfondiremo, dando voce a quei tanti che, già nelle scuole, con la loro esperienza e impegno, attuano attività innovative, frutto di impegno e di ricerca didattica, e che fino ad ora sono state riconosciute poco dal sistema scolastico.

[>>> stiamo predisponendo una scheda di analisi dei singoli punti del documento del Governo che sarà pubblicata nei prossimi giorni]

 

AT DI CATANIA: NEWS UTILIZZAZIONI E ASSEGNAZIONI PROVVISORIE SECONDARIA SECONDO GRADO CON LE CLASSI DI CONCORSO TABELLA C

  03/09/2014

AT DI CATANIA: NEWS UTILIZZAZIONI E ASSEGNAZIONI PROVVISORIE SECONDARIA SECONDO GRADO CON LE CLASSI DI CONCORSO TABELLA C

Pubblicate le utilizzazioni e assegnazioni provvisorie docenti scuola secondaria secondo grado complete con le classi di concorso della Tabella C

 

Di Menna: “Siamo ultimi in Europa per spesa in istruzione”

   02 Settembre 2014

Di Menna: “Siamo ultimi in Europa per spesa in istruzione”

E’ importante che la scuola venga posta come centrale per lo sviluppo Paese

Serve decisione politica forte: meno spese inutili, più risorse alla scuola
Le emergenze da affrontare subito: risorse nella legge di Stabilità, rinnovo del contratto, precariato

E’ importante che il Governo abbia evidenziato che la scuola è centrale per il Paese e che il lavoro degli insegnanti sarà determinante nel processo di sviluppo – sottolinea il segretario della Uil Scuola, Massimo Di Menna.
La scuola e il lavoro che vi si svolge vanno sostenuti e valorizzati.

L’ipotesi di avviare su questi temi una consultazione ampia appare condivisibile ma – mette in guardia Di Menna – attenzione a non trasformare la giusta esigenza di condivisione in un dibattito permanente. Ne abbiamo avuto già esperienza ed il risultato è stato solo di stressare scuole e insegnanti. Va invece predisposto un cronoprogramma preciso: con scadenze e adempimenti chiari e concreti.

Se il Governo vuole rendere la scuola centrale – commenta Di Menna – non può eludere scelte difficili. E’ la vera questione politica del Paese: togliere spese inutili, eliminare gli sprechi e liberare risorse per quella che è la priorità per il futuro del Paese.

Si tratta di riportare l’Italia – continua il segretario generale della Uil Scuola – ai livelli europei. Siamo penultimi (8%), dopo di noi solo la Romania (7,4%) per il volume di spesa in istruzione rispetto all’insieme della spesa pubblica totale. La media europea è del 9,7%. C’è una tabella Eurostat che sintetizza tale situazione che deve essere bussola per il Governo.

Le due emergenze da affrontare subito sono: le basse retribuzioni e il precariato. Sulla prima non c’è altra strada: va rinnovato il contratto e definite le risorse già nella legge di Stabilità. Per la seconda va predisposto un piano di immissioni in ruolo e l’organico funzionale per dare stabilità al personale e al sistema.