5 MAGGIO – SCIOPERO NAZIONALE UNITARIO COMPARTO SCUOLA DI TUTTO IL PERSONALE: DIRIGENTI SCOLASTICI, DOCENTI, ATA.
FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, GILDA, SNALS.
Invito a partecipare.
L’UNIONE FA LA BUONA SCUOLA – RIFORMIAMOLA INSIEME.
Invito a partecipare.
SCIOPERO UNITARIO DEL 5 MAGGIO 2015.
27 Aprile 2015
AT DI CATANIA: organico posti di sostegno in Organico di Diritto – A.S. 2015/2016
In allegato si pubblica il dispositivo n. 4602 del 27.04.2015
Il nuovo calendario: 6 maggio – prova di lettura (II primaria) e prova di italiano (II e V primaria) | 7 maggio – prova di matematica (II e V primaria) e questionario studente (V primaria). Confermate le date delle altre prove: 12 maggio e 19 giugno.
Il rinvio, di dubbia legittimità in coincidenza con lo sciopero, è un chiaro segnale della consapevolezza del Governo che, di fatto, la stragrande maggioranza delle scuole non sarà in grado di erogare alcun servizio in concomitanza con lo sciopero data la condivisione, da parte di tutti gli operatori scolastici, dell’iniziativa di lotta in atto.
Questa scelta dimostra la debolezza del Governo che deve decidersi ad emanare un provvedimento d’urgenza per il reclutamento ed ascoltare le richieste di chi a scuola lavora ogni giorno.
La scuola statale è inclusa tra i servizi pubblici essenziali e, per questo, in occasione di ogni sciopero le modalità di adesione, gli adempimenti e le procedure da seguire sono spesso causa di controversie. In vista dello sciopero indetto unitariamente dai sindacati scuola FLC CGIL, CISL scuola, UIL scuola, SNALS e GILDA per l’intera giornata di martedì 5 maggio 2015 abbiamo ritenuto utile raccogliere in modo organico tutte la normative riguardanti le modalità di sciopero sia per il personale docente/educativo e ATA, che per i dirigenti scolastici e presidi incaricati (dai link, le relative schede).
Si tratta di due utili schede di approfondimento che riassumono le regole e le procedure da seguire per esercitare correttamente un diritto costituzionale.
Ad integrazione del contenuto normativo delle schede, si precisano anche alcune situazioni specifiche.
a. Il 5 maggio nelle scuole primarie è prevista la somministrazione delle prove INVALSI e molti si chiedono se sia possibile una qualche forma di “precettazione”. L’accordo attuativo della L.146/90 (allegato del CCNL 1998/2001) prevede, per la scuola, che in caso di sciopero il Dirigente individui un contingente per assicurare i c.d.”servizi minimi” (in attuazione dei criteri previsti nel contratto d’istituto ai sensi dell’art. 6 c. 2 lett. l del CCNL/07), ma esclusivamente nei casi definiti nell’accordo.
b. Le prove INVALSI non sono comprese tra le prestazioni indispensabili (servizi minimi) e, quindi, nessun docente che intende aderire allo sciopero può essere precettato in nessun modo, né è tenuto a dichiarare in anticipo la propria decisione in merito all’adesione allo sciopero.
c. In presenza di tali atti si configura il comportamento antisindacale sanzionabile, ai sensi dell’art 28 della legge n. 300/70.
d. In presenza di attività collegiali (obbligatorie) programmate nel piano delle attività nella giornata del 5 maggio (ad esempio il collegio docenti, i consigli di classe, incontri collegiali o individuali con i genitori, ecc…) queste non possono essere spostate a data successiva; anche in questo caso si configurerebbe come comportamento antisindacale tendente a vanificare gli effetti dello sciopero. Ovviamente chi aderisce allo sciopero, trattandosi di sciopero per l’intera giornata, non è tenuto a parteciparvi. Altra cosa è riconvocare, ma successivamente allo sciopero e sempre entro i limiti e con le procedure di cui all’art. 29 del CCNL/07, quella determinata attività, se non si è potuta svolgere per il livello di adesione allo sciopero e ritenuta necessaria.
Ovviamente, le ore previste nella giornata dello sciopero vanno computate nei limiti massimi di servizio obbligatori, anche se quella attività non è stato possibile effettuarla.
e. Nel caso in cui la scuola abbia programmato attività “non obbligatorie” nella giornata dello sciopero (ad es. visite guidate, gite scolastiche, partecipazione a manifestazioni, ecc…), attività che potrebbero anche avere già impegnato risorse quali acquisto di biglietti del treno, per ingresso ai musei, per noleggio autobus, ticket, ecc… è fatto salvo il diritto individuale di adesione allo sciopero.
LO SCIOPERO È UN SACRIFICIO PER IL PERSONALE, RICHIEDE RISPETTO E NON IRRISIONE
La nostra preoccupazione è uno scontro tra Governo e scuola, tra Governo e insegnanti.
Abbiamo già vissuto mesi di campagna informativa sulla buona scuola – afferma il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna.
Il problema non è lo scontro con i sindacati. Se nessun insegnante è d’accordo, se in tutte le scuole italiane aumenta l’irritazione e la protesta ci sarà qualche ragione e se si pensa di fare una buona scuola contro gli insegnanti si è fuori dalla realtà.
Le 100 mila assunzioni aggiuntive sono un fatto positivo, vanno tutte fatte e insistiamo affinché si facciano in tempo utile, per decreto.
Quella disegnata dal Governo è una riforma che richiede radicali cambiamenti: ci sono misure che sono alla base delle proteste e quindi dello sciopero.
Si licenziano insegnanti precari che hanno lavorato per anni e che ora hanno acquisito l’abilitazione perché non si possono reiterare i contratti. Va tolto l’articolo e previsto un piano pluriennale.
Si danno super poteri ai presidi, che decidono su tutto dalla valutazione alla didattica, dalla retribuzione alla scelta degli insegnanti. Che fine fanno il pluralismo culturale e la libertà di insegnamento che rappresentano il cuore dell’autonomia scolastica? Il testo va radicalmente cambiato.
Si decide del rapporto di lavoro senza contratto. Ingiusto e inaccettabile per gli insegnanti e per personale della scuola chiamato ad un compito professionale delicatissimo. Il testo va radicalmente cambiato e va avviato il negoziato per un contratto realmente innovativo.
Le nostre iniziative sono tese a migliorare la qualità della scuola oltre che a riconoscere e valorizzare il lavoro delle persone. L’utilità della nostra azione c’è già stata rispetto alle precedenti proposte sul merito, la prima, quella della raccolta punti che era offensiva, la seconda, quella sugli scatti che era sbagliata, che poi sono state tutte e due ritirate.
Il Governo deve riflettere, fare la stessa cosa, portare radicali cambiamenti.
Lo sciopero è un sacrificio per il personale, ci aspettiamo rispetto e non irrisione.
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Il Miur come previsto, in data 21 aprile, ha pubblicato i risultati dei movimenti della scuola dell’infanzia 2015/2016.
ORA VA GARANTITO IL PAGAMENTO PER GLI ESCLUSI E RIATTIVATA L’ATTRIBUZIONE DELLE NUOVE POSIZIONI
In data 20 aprile 2015 si è tenuto, presso il MIUR, un incontro tra le Organizzazioni sindacali scuola e la Direzione del Personale sulla questione delle posizioni economiche ATA. Per la UIL Scuola ha partecipato Antonello Lacchei.
I rappresentanti dell’amministrazione hanno riferito sui primi esiti positivi dell’interlocuzione avviata con gli uffici del MEF in relazione al ripristino – a partire dal gennaio 2015 – delle posizioni economiche sospese, in conseguenza del blocco delle retribuzioni pubbliche.
La Direzione dei sistemi informativi del MEF ha infatti comunicato al MIUR che provvederà al ripristino – con decorrenza 1 gennaio 2015 – delle posizioni bloccate per il personale già conosciuto a sistema, attraverso una nuova procedura che riattiverà il pagamento del compenso mensile e dei relativi arretrati.
E’ stato inoltre presentato un monitoraggio delle posizioni effettivamente pagate che hanno riguardato 10.114 soggetti per un importo complessivo lordo dipendente di 4.636.940 euro.
La UIL Scuola, nel valutare positivamente il lavoro sin qui svolto, ha chiesto al MIUR
Gli incontri proseguiranno nei prossimi giorni.
Riportiamo in sintesi alcuni passaggi dell’intervento di Massimo Di Menna nel corso della manifestazione delle Rsu e del personale della scuola che si è svolta questa mattina a Roma.
Precari: si licenzia per non assumere
Vanno garantite le assunzioni, ma il problema del precariato va affrontato nella sua complessità con un piano pluriennale. L’articolo 12 del disegno di legge, quello che riguarda i precari, invece di dare stabilità , dice “poiché la Corte europea non vuole che si continui con i contratti reiterati”, i precari della scuola, quelli che lavorano già da anni e anni con contratti precari, non verranno assunti ma licenziati, in modo da evitare di reiterare i contratti. Questo articolo va tolto dal disegno di legge.
Serve attenzione per il personale Ata, ne va riconosciuto il ruolo a partire dalle assunzioni.
No al dirigente con i super poteri
E’ il risultato dell’esperimento intellettuale nel chiuso delle stanze ministeriali, che non tiene conto né dell’autonomia, né della collegialità che essa prevede a partire dal ruolo del collegio dei docenti e del consiglio di istituto. E’ davvero troppo che decida uno solo senza criteri: retribuzione per merito, scelta degli insegnanti, piano dell’offerta, valutazione della didattica e degli apprendimenti. Vengono meno il pluralismo culturale e la libertà di insegnamento.
Il lavoro si regola per contratto, non per editto
Non solo rimane il blocco del contratto, come per tutti i pubblici dipendenti, ma la legge interviene su: retribuzione, orario, progressione economica. Occorre una norma di rinvio al contratto su ciò che riguarda il lavoro. Gli insegnanti e il personale della scuola, sarebbero gli unici senza regolamentazione per contratto del rapporto di lavoro.
Si sta delineando uno scontro tra Governo e il mondo della scuola, quella reale, preoccupata per le conseguenze concrete dei provvedimenti del Governo sul lavoro delle persone e sulla qualità della scuola italiana. Il mondo della politica è chiamato ad avere grande responsabilità.
Siamo qui a far capire al Governo che il testo del provvedimento sulla scuola è sbagliato e va cambiato.
Siamo qui a ripetere che le modifiche possono essere fatte nel dibattito parlamentare. Al Governo diciamo oggi – ha detto dal palco Di Menna – ripensateci bene, correggete questo testo, perché così non funziona, non può funzionare, aprite un confronto con il sindacato e troviamo soluzioni concrete. Abbiamo avuto ragione con le 24 ore, con i 16 euro del merito. Erano misure sbagliate sono state corrette.
La nostra non è una protesta generica, ci sono obiettivi chiari: vanno corrette le misure riguardanti i precari, i super poteri ai dirigenti e il contratto.
Non avendo avuto risposte, al termine di questa manifestazione, insieme agli altri sindacati comunicheremo al Ministro dell’Istruzione e al Presidente del Consiglio che il 5 maggio la scuola reale sciopererà per l’intera giornata. L’obiettivo è un’altissima partecipazione.
Nel link il testo del comunicato stampa
Pubblicata la nota che avvia la realizzazione di laboratori didattici e di tutte le attività di formazione on line per i docenti neoassunti. Su nostra sollecitazione è possibile finalmente per i docenti neoassunti completare il percorso di formazione obbligatorio connessi al superamento dell’anno di prova . Per la UIL è necessario che tutti i soggetti coinvolti, le scuole con i tutor, gli uffici territoriali e gli USR pongano ora la necessaria attenzione ai corsi al fine di garantire la loro conclusione in tempi rapidi, tali da consentire la conclusione delle attività per la conferma in ruolo.
Nei giorni 15,16 e 17 aprile si è svolto a Barcellona un seminario organizzato congiuntamente dall’Istituto di Ricerca sindacale Europeo (ETUI) e dal Comitato Sindacale Europeo per l’Educazione (ETUCE). Per la UILScuola hanno partecipato Lello Macro e Rossella Benedetti. Il sindacato europeo è fortemente impegnato nel promuovere la formazione professionale che preveda esperienze reali ed efficaci di alternanza scuola-lavoro, sostenendo anche l’iniziativa di dialogo tripartito, rappresentato dall’Alleanza Europea per l’Apprendistato.
(cfr. http://ec.europa.eu/education/policy/vocational-policy/alliance_en.htm).
Obiettivo principale di tale iniziativa, lanciata due anni fa dall’Unione Europea, è di sostenere la diffusione di una formazione professionale iniziale di qualità che aumenti il potenziale occupazionale dei giovani. Ma le differenze tra i sistemi educativi europei e le differenti tutele per lavoratori e studenti, nonché il diverso grado di coinvolgimento delle imprese rimane un importante ostacolo al conseguimento di risultati su vasta scala. Tuttavia, la presenza di funzionari della Commissione europea della DG Lavoro e affari sociali, a cui Juncker ha affidato la gestione dell’Istruzione e formazione professionale togliendola alla DG Educazione e cultura, ha permesso alle organizzazioni sindacali presenti di fornire i propri dati e i propri punti di vista sulle misure adottate dai governi. In particolare, la UILScuola, nell’ambito dell’Istruzione e Formazione Professionale, ha fatto presente che negli ultimi tre anni i finanziamenti per l’alternanza scuola-lavoro nelle scuole statali è drasticamente diminuita; inoltre, gli istituti statali sono stati lasciati completamente soli nella ricerca e costituzione di accordi con le imprese per poter garantire l’implementazione delle norme specifiche. Non conosciamo ancora i risultati delle azioni di formazione dei docenti finanziate quest’anno, ma mancano azioni specifiche per incoraggiare il coinvolgimento delle imprese. L’indecisione del governo italiano si appalesa nella mancanza di adesione ufficiale alla suddetta Alleanza, anche se nel DDL sulla scuola è prevista una valorizzazione e dei fondi aggiuntivi per l’alternanza. Viste le esperienze di altri Paesi, dove, addirittura gli studenti ricevono un salario minimo per i periodi passati in impresa, sembra chiaro che c’è bisogno di lavorare molto nell’ambito del dialogo sociale europeo sia per gli studenti, che per il personale coinvolto. Bisogna operare per riportare la formazione professionale iniziale nell’alveo di una responsabilità pubblica, onde evitare una privatizzazione del settore che significhi lasciare alle imprese la libertà di definire curricula e opportunità formative dei giovani che devono assolvere l’obbligo o aspirano a completare il percorso secondario di studi.
OLTRE IL 27 GENNAIO | IL RACCONTO | LE PERSONE
Piero Terracina: Ho vissuto due vite, prima e dopo la liberazione. Salvo grazie all’amicizia e all’amore.
Giovanni Maria Flick: Sappiamo perché ricordare, dobbiamo imparare come ricordare.
Massimo Di Menna: la cultura e l’istruzione migliore antidoto contro ogni negazionismo.
Il racconto di chi ha vissuto quell’esperienza, ne è uscito vivo ed è tornato: parte dalle parole dei protagonisti, l’appuntamento 2015 organizzato dalla Uil Scuola a Roma presso il Centro Culturale ebraico, Il Pitigliani. Un tema delicato, quello del rientro nella vita quotidiana, che ha un peso rilevante se tracciato attraverso la testimonianza diretta delle persone.
“Ho avuto due vite – ha detto Piero Terracina, testimone della Shoah – una prima e una dopo la liberazione da Auschwitz. All’uscita dal campo sono stato ‘accolto’, aiutato. Sono salvo grazie all’amicizia e all’amore.”
“Sappiamo perché ricordare, questo è facile. Dobbiamo imparare come ricordare – ha detto Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale, affrontando con la lente di uomo delle istituzioni, il tema del rientro dei superstiti nei loro Paesi. Dobbiamo guardare oltre il 27 gennaio. Evitare le troppe celebrazioni, impegnarsi invece a programmare. Ci sono luoghi che restano sospesi per anni – ha aggiunto – come il museo della Shoah di Roma. Ecco, ci sono progetti che vanno portati a termine perché dalla documentazione, dalla conoscenza, dalla scuola creano le condizioni per combattere il negazionismo.
Il racconto dei bambini superstiti è stato affrontato da Iftach Askenazy, responsabile per l’Italia di Yad Vashem, che ha sottolineato come, di recente, su questo pezzo di frammenti di vita e di storia, a Yad Vashem, sia stata realizzata l’ala di un museo. Tra gli interventi quello di Simonetta Della Setache ha affrontato il quadro geopolitico del rientro in patria, in Italia e in Israele dei superstiti; di Elisa Guida che ha spiegato il rientro degli ebrei italiani e come la sorte toccata agli uni o agli altri di essere accolti e sostenuti oppure no, abbia portato ad esiti differenti per migliaia di persone.
Presentati i lavori degli studenti del liceo di Anguillara. L’importanza della scuola è stata sottolineata dalla presidente dell’Irase,Rosa venuti, che ha sottolineato come anche quest’anno dal 21 al 28 luglio si svolgerà il seminario di formazione per gli insegnanti italiani a Yad Vashem.
Non c’è altra strada: lettura delle fonti, ricerca diretta e studio. L’antidoto al negazionismo – ha dettoMassimo Di Menna nel suo intervento conclusivo, recuperando i temi affrontati da Terracina e da Flick – è la conoscenza. Stabilire questo come punto di partenza significa non far diventare la scuola il problema, ma sapere che la soluzione al problema è la scuola.
Per dare un struttura culturale solida occorre tempo, intelligenza, capacità critica, opinioni proprie.
Il ruolo dell’insegnante in questo processo è molto importante.
Dovremmo esser capaci di far crescere, in termini più moderni, funzionalità e possibilità dei centri di documentazione. Il Museo di Roma deve diventare una realizzazione.
Il giorno 13 aprile 2015 si è svolto un incontro tra i rappresentanti del Miur e le organizzazioni sindacali per la sottoscrizione definiva del contratto relativo ai criteri di attribuzione delle risorse per le scuole collocate in aree a rischio educativo, con forte processo migratorio e dispersione scolastica, per l’anno scolastico 2014/15.
La firma definitiva è stata possibile a seguito del parere positivo espresso dal Dipartimento della Funzione Pubblica sulla pre-intesa siglata tra le parti il 16 settembre scorso. I criteri definiti per l’attribuzione delle risorse ricalcano quelli adottati nei precedenti anni scolastici.
Il Miur, con la nota 2226 del 2 aprile 2015, invita gli Uffici scolastici regionali ad attivare il controllo definitivo sulle scuole e sui progetti selezionati, che dovranno essere completati e realizzati entro e non oltre il 30/06/2015, attraverso un’attenta azione di monitoraggio delle attività svolte.
Per la UIL scuola ha partecipato Pasquale Proietti